martedì 29 novembre 2016

I Fiat 418 a Rimini

Testo di Roberto Renzi

Liberamente tratto dal CD "ADDIO 418" a cura di Massimiliano Cantoni (anno 2002)



Fino al 1977, i quattrocentodiciotto costituirono gli autobus “di punta” dell’ATAM, essendo impiegati prevalentemente sulle linee costiere (4 e filovia) d’estate, sulla stessa linea 4 e sulle linee 3-9 d’inverno.
Successivamente, l’arrivo dei primi bus da dodici metri relegò i 418 a servizi un po’ meno nobili: si cominciò a vederne anche sulla linea 8 e su linee a breve raggio come la 2 e la 6. Sui percorsi acclivi, come quello della linea 1 e di quasi tutte le linee “del forese”, i 418 furono a lungo banditi, essendo preferiti (finché esistettero) i mezzi con cambio manuale. Sulle circolari 18 e 19, attivate nel gennaio 1980, i 418 furono invece una presenza costante fino alla loro scomparsa dal parco aziendale, avvenuta intorno alla metà degli anni novanta.

1973–1977: I 418 costituiscono gli autobus “di punta” dell’Atam, e vengono impiegati prevalentemente sulle linee costiere (4 e filovia) d’estate, sulla stessa linea 4 e sulle linee 3-9 (unificate nell’attuale linea 9 nel giugno ‘76) d’inverno.

1977–1979: L’arrivo dei primi “dodici metri” (dieci Siccar 176L-DeSimon), nonché dei nuovi filobus Volvo, relega i 418 a servizi un po’ meno nobili; si comincia a vederne anche su linee a breve raggio come la 2 (Villaggio Azzurro–San Giuliano Mare) e la 6 (Lagomaggio–Padulli) e su linee “di campagna” come la 8 (che va a Italia in Miniatura). Sui percorsi acclivi, come quello della linea 1 (Lagomaggio–Covignano) e delle altre linee del forese, i cambi automatici sono ancora banditi.

1979–1985: I dodici metri aumentano, e per i 418 non resta che ripiegare fuori dalle linee di costa, sulle quali il loro impiego diventa sempre più saltuario. Si comincia a vederne anche sulla linea 1 (in salita si raccomanda agli autisti di usare il dispositivo "kick-down"); sulla circolare 18-19, inaugurata nel gennaio 1980, saranno invece una presenza costante fino alla loro scomparsa dal parco aziendale. Già nel 1984 iniziano le radiazioni dei tre esemplari della serie 1200; i 1800, invece, saranno destinati ad una vecchiaia ben più lunga, anche grazie alla ricostruzione integrale della cassa cui gradualmente vengono sottoposti nella carrozzeria aziendale: i lavori comprendono anche la soppressione del posto del bigliettaio, del quale tutti i 418 riminesi erano dotati all’origine.

1986–1991: I 418 diventano protagonisti del servizio notturno Blue Line, mentre nel servizio regolare sono di solito impiegati sulle linee 1, 2, 8, 18, 19. I primi cinque Menarini vengono per qualche tempo noleggiati all’azienda di Pisa. La vettura 1817, l’unica a non aver subito interventi alla carrozzeria, circola per qualche tempo nella livrea di un locale notturno (verrà radiata nel 1991, addirittura prima dei Menarini del ‘73). La 1812 finisce all’Anic di Ravenna insieme ad un Fiat 409, mentre gli altri tre Cameri della prima fornitura nel dicembre ’91 vanno alla ditta Silvestri di Livigno. Nell’inverno 1989-‘90, con la filovia sospesa per i soliti lavori stradali, si ricorda una tabella di marcia mattinale (dalle 6 alle 9 circa) eseguita regolarmente dai 418 sulla linea 11.

1992–1998: Con l’avvento della nuova azienda consorziale Tram, il ruolo dei 418 è sempre più marginale. Ormai li si può vedere solo sulla 18-19 (quattro tabelle di marcia “dall’alba al tramonto”) e su qualche corsa bis. Anche Blue Line è ormai quasi tutta passata ai dodici metri.
Scompaiono prima i Menarini (la 1806 viene acquistata dalla ditta Bacchini, che la impiegherà fino al 2000 sul servizio urbano di Misano Adriatico). Dei Cameri, alla fine dell’orario invernale 1996-’97, restano quattro esemplari efficienti (1818-1819-1821-1822), che saranno ancora utilizzati nel periodo estivo su Blue Line e su una tabella della linea 20 (ultima corsa il 19 agosto con la 1822). Sono infatti arrivati i City Class IVECO e dei 418 non vi è più alcun bisogno: la 1821 viene addirittura inviata in Bosnia-Erzegovina nell’ambito degli aiuti a quelle popolazioni.
Accantonati nel deposito di via Coletti (ex Atr), gli ultimi esemplari saranno demoliti alla fine del 1998, non prima di un inaspettato canto del cigno: la vettura 1819 svolge ancora nell’agosto di quell’anno alcuni servizi su Blue Line: sono in assoluto gli ultimi dei Fiat 418AC sulla rete riminese.

I 418 autotreni delle Ferrovie Padane – Del parco su gomma della Gestione Governativa Ferrovie Padane (poi confluita nelle Ferrovie dell’Emilia-Romagna), suddiviso tra i depositi di Ferrara e Rimini, non hanno mai fatto parte autobus suburbani o derivati da urbani, con la sola eccezione di alcuni Fiat 405 del 1964 e di due “autotreni” Fiat 418, composti da motrice e rimorchio (quattro assi in tutto, di cui anche l’ultimo sterzante).
Questi ultimi, carrozzati Macchi e simili ai mezzi in forza all’ATM Milano ed altre aziende lombarde, furono acquisiti nel 1977 ed assegnati uno a Ferrara (matricola 105) e l’altro a Rimini (matricola 106). Non erano dotati di cambio automatico: l’autista aveva a disposizione il pedale della frizione ed una lunga leva del cambio, inconsueta sui 418 urbani. La colorazione, in origine, era celeste a due toni: uno schema che la Fiat applicava all’epoca agli autobus interurbani 343, prima dell’avvento del blu uniforme ministeriale, colore nel quale anche i 418 delle Padane sarebbero stati riverniciati verso la metà degli anni ottanta. Non erano infatti considerati autobus “suburbani”, bensì “interurbani”, pur essendo dotati di tre porte doppie (due sulla motrice ed una sul rimorchio) e di 80 posti in piedi, oltre ai 54 a sedere, del tipo a divano in finta pelle color nocciola.
Sulla linea Rimini–Novafeltria, autoservizio sostitutivo della ferrovia a scartamento ridotto esercita dalle Padane fino al 1960, l’autotreno svolgeva principalmente i servizi degli orari di punta. Per un periodo abbastanza lungo fu impiegato sulla corsa in partenza da Rimini per Novafeltria alle 11.30, probabilmente perché in tal modo potevano essere evitate corse bis sulla successiva partenza da Novafeltria nell’orario di uscita delle scuole.
Nel 1994 l’autotreno 105 era già accantonato in attesa di demolizione a Ferrara Porta Reno. L’esemplare riminese invece prestò servizio, da ultimo su una coppia di corse scolastiche da Villa Verucchio al Centro Studi Colonnella, fino all’inverno 1997-’98. Fu distolto dal servizio alla fine del 1998 ed avviato alla demolizione negli ultimi giorni del 1999.

Foto 1: in una piovosa giornata di mercato dell'estate 1973 osserviamo la 1203 mentre manovra in un'affollatissima piazza Tre Martiri. Foto D. Minghini.

Foto 2: La vettura 1820 attraversa il Ponte della Resistenza - agosto 1979. Si nota che i "Cameri" all'epoca erano già stati equipaggiati con i numeratori a palette, inizialmente assenti. Foto Renzi.


Foto 3: Fino al 1980 esisteva la linea 6 Lagomaggio-Padulli. Qui siamo al poco agevole capolinea di via Pascarella, tra via Lagomaggio e viale Chiabrera (all'epoca ancora inesistente). Foto Bianchini.

Foto 4: Estate 1978, stazione di Rimini. Il Gruppo 1201-1203 mantenne per tutta la sua esistenza i "plurimus" a tela. Foto Bianchini.

Foto 5: La 1811 durante il revamping. Foto archivio Atam.

Foto 6: Nevone del febbraio '86, via Sacramora. Foto Renzi.

Foto 7: Il primo Blue Line (1986) fu svolto dai Fiat 320!

Foto 8: Blue Line 1987 - Partenza da piazzale Kennedy per Bandiera Gialla (Galvanina)

Foto 9: La prima a essere radiata fu la vettura 1817. L'ultimo servizio che svolse fu per conto di una discoteca. Foto Renzi

Foto 10: Il capolinea di piazzale Caduti di Cefalonia, dismesso nel 1992 con la soppressione della linea 2 "storica". La foto è del 1986 e la vettura, ancora nei colori d'origine, è la 1822. Notare, sulla destra, il cartello provvisorio "Fermata Atam" di faesite (forse avevano rubato la palina!). Foto Renzi.



Foto 11: Capolinea di Santarcangelo FS nel 1989. Linea 13, oggi assorbita dalla 164. Foto Renzi.

Foto 12: Passeggeri scendono da un 418. Foto Gregorio Turri.


Foto 13: 1813 sulla linea 18 in via Castelfidardo nel 1994. Foto Renzi.


Foto 14: Linea 18 deviata in viale Vespucci (all'epoca, 1997, normalmente non vi transitava). Foto Renzi.


Foto 15: 13 settembre 1992. La vettura 1815, in servizio sulla linea 2 per San Giuliano Mare transita sotto il ponte della ferrovia in via Madonna della Scala. Dal giorno successivo la frazione di San Giuliano sarà servita dalla linea 7, senza più il transito da questo punto. Foto Renzi.

Foto 16: Rimini, 19 agosto 1997. L’ultimo servizio di un 418 sulla rete riminese: vettura 1822 partita da Coriano alle 14.45 e diretta all’Arco d’Augusto, ripresa mentre transita in piazzale Gramsci. Foto Renzi.

Foto 17: La 1819 disaccantonata per contribuire ancora una volta al servizio Blue Line nell'agosto 1998. Foto Renzi.


Foto 18: Misano Adriatico, 12 gennaio 2000. Sul servizio urbano Misano Mare–Misano Monte (autolinee Bacchini) circola ancora il 418AC Menarini ex Atam Rimini 1806, qui ripreso in via Pozzo Castello. Foto Renzi.



Foto 19: Del parco su gomma della Gestione Governativa Ferrovie Padane (poi confluita nelle Ferrovie dell’Emilia-Romagna), suddiviso tra i depositi di Ferrara e Rimini, non hanno mai fatto parte autobus suburbani o derivati da urbani, con la sola eccezione di alcuni Fiat 405 del 1964 e di due “autotreni” Fiat 418, composti da motrice e rimorchio (quattro assi in tutto, di cui anche l’ultimo sterzante).
Qu
esti ultimi, carrozzati Macchi e simili ai mezzi in forza all’ATM Milano ed altre aziende lombarde, furono acquisiti nel 1977 ed assegnati uno a Ferrara (matricola 105) e l’altro a Rimini (matricola 106). Non erano dotati di cambio automatico: l’autista aveva a disposizione il pedale della frizione ed una lunga leva del cambio, inconsueta sui 418 urbani. La colorazione, in origine, era celeste a due toni: uno schema che la Fiat applicava all’epoca agli autobus interurbani 343, prima dell’avvento del blu uniforme ministeriale, colore nel quale anche i 418 delle Padane sarebbero stati riverniciati verso la metà degli anni ottanta. Non erano infatti considerati autobus “suburbani”, bensì “interurbani”, pur essendo dotati di tre porte doppie (due sulla motrice ed una sul rimorchio) e di 80 posti in piedi, oltre ai 54 a sedere, del tipo a divano in finta pelle color nocciola.
Sulla linea Rimini–Novafeltria, autoservizio sostitutivo della ferrovia a scartamento ridotto esercita dalle Padane fino al 1960, l’autotreno svolgeva principalmente i servizi degli orari di punta. Per un periodo abbastanza lungo fu impiegato sulla corsa in partenza da Rimini per Novafeltria alle 11.30, probabilmente perché in tal modo potevano essere evitate corse bis sulla successiva partenza da Novafeltria nell’orario di uscita delle scuole.
Nel 1994 l’autotreno 105 era già accantonato in attesa di demolizione a Ferrara Porta Reno. L’esemplare riminese invece prestò servizio, da ultimo su una coppia di corse scolastiche da Villa Verucchio al Centro Studi Colonnella, fino all’inverno 1997-’98. Fu distolto dal servizio alla fine del 1998 ed avviato alla demolizione negli ultimi giorni del 1999.
Foto Renzi, 12.11.1997



Foto 20: il Fiat 418 AC Cameri matr. 1814, già dotato di insegne "Tram", ritratto in Piazza Tripoli mentre svolge servizio sulla "circolare" 19. (Foto Renzi)





Foto 21: un altro "Cameri Corto", la 1819 dotata di insegne "ATAM", questa volta immortalato in uno scatto in bianco e nero. (Foto Renzi)



Foto 22: il Fiat 418A Menarini matricola 1201 immortalato nel lontano 1977 in piazza Tre Martiri, in attesa di partire sulla linea 4 per Torre Pedrera.
Il parco mezzi targato "ATAM" contava al suo interno in tutto tre di queste vetture, numerate da 1201 a 1203, immatricolate nel 1971 e dismesse nel 1987. (Foto Renzi)


Foto 23: Un primo piano del Fiat 418 AC Menarini matr. 1806. (Foto Renzi)


Foto 24: Nell'immagine seguente si vedono ben due autobus urbani riminesi - un Fiat 418AC Menarini e un 409 Pistoiesi - in piazza Luigi Ferrari, nella parte a monte da tempo pedonalizzata e oggi antistante la celebre "Casa del chirurgo".
Per alcuni mesi nel 1974 l'attuale linea 9 (che all'epoca non arrivava a Santarcangelo ed era spezzata in due linee, 3 e 9, con una lunga tratta comune) fu infatti deviata dal suo percorso "naturale" per raggiungere piazza Ferrari, dove fu anche spostato (dalla stazione) il capolinea della 5, linea corrispondente alle odierne 3 e 20, ma senza gIi sconfinamenti nel territorio di Coriano. In entrambi i sensi di marcia gli autobus "salivano" dal corso Giovanni XXIII e "scendevano" lungo la via Gambalunga, per poi proseguire o verso la stazione o verso la via Emilia. Si trattava dunque di un giro vizioso, giustificato dall'esigenza di servire una parte del centro storico fino ad allora tagliata fuori dalle linee urbane (e che negli anni a venire non avrebbe visto che qualche servizio di minibus!).
L'esperimento non durò molto: dopo nemmeno un anno l'Atam fu costretta a eliminare la deviazione perché la chiusura per lavori del ponte dei Mille costrinse le linee 3 e 9 a un temporaneo allungamento di percorso, con transito sul Ponte della Resistenza. Finiti i lavori, però, le due linee non fecero più ritorno in piazza Ferrari, probabilmente a causa della difficoltà a mantenere l'orario lungo un tragitto esteso quasi come quello dell'attuale linea 9, ma con soli 90' di tempo di giro (oggi ce ne sono 120' o 135').
La linea 5, invece, continuò a fare solitario capolinea in questa piazza fino al 31 marzo 1977, quando fu sdoppiata e prolungata a Coriano (con capolinea alla stazione).
(Foto Davide Minghini)


Foto 25: il figurino di un Fiat 418AC Cameri. (Archivio Renzi)


Foto 26: uno specchietto riassuntivo con elencati i Fiat 418 dell'era ATAM/Tram. (Archivio Renzi)






domenica 27 novembre 2016

Campagnole di Confine




La zona di campagna che si trova nel lembo di terra posto a cavallo fra il territorio Cesenate  e quello Ravennate è attraversata da numerose linee di trasporto pubblico, la maggior parte delle quali con carattere scolastico, ma anche feriale o addirittura giornaliero, le quali consentono di raggiungere in maniera capillare ogni “frazioncina” e “borgo”, posti in quella porzione di territorio romagnolo.

Fra queste linee vi è la 250 ATR che attualmente collega Cesena a Savio di Ravenna, sulle ceneri della storica autolinea scolastica Cesena-Ravenna di “Saces”, azienda privata cesenate poi entrata a far parte del gruppo “E-Bus spa”, quindi confluita in AVM prima della nascita di Start Romagna.
Questa linea, in carico alla Agenzia per la Mobilità forlivese a partire dagli anni 2000, ha subito una troncatura del tracciato, nonché una riprogrammazione del quadro orario, a partire dal settembre 2014.
La linea 250 ha origine presso il PuntoBus di Cesena. Di qui l’uscita dalla città avviene attraverso il viadotto “Kennedy” dopo aver percorso via Baracca e via Plauto; in entrata, causa sensi unici, si transita su via Benedetto Croce e Corso Cavour. In direzione mare, oltrepassato il cavalcavia, si imbocca dapprima via Assano svoltando a sinistra, quindi la “Cervese” all’altezza di Villa Neri, arteria percorsa fino al centro abitato di Calabrina, dopo aver servito S.Egidio, Villa Chiaviche e Villa Calabra.
Giunti a Calabrina avviene una svolta a sinistra su via Provinciale Cervese, percorsa fino alla rotonda di Bivio Ponte Cucco dove ci si inserisce su via Montaletto in direzione dell’abitato di S.Giorgio. Nel centro del paese si trova un bivio che consente, se ci si muove in direzione “Mare”, di imboccare la strada che porta il medesimo nome del locale centro abitato, via S.Giorgio, percorsa dalla 250 per raggiungere la frazione di Pisignano, poco prima della quale si entra nella provincia di Ravenna e nel Comune di Cervia; dopo il confine l’arteria viaria cambia nome diventando via Celletta.
A Pisignano si cambia senso di marcia, andando verso monte ed inserendosi su via Crociarone, ricalcata fino alle porte di Cannuzzo dove, con svolta a destra, si imbocca via Salara che consente al bus di muoversi nuovamente verso mare e di raggiungere Castiglione di Cervia. Nel cuore della frazione cervese, posta in prossimità del Fiume Savio, ci si immette sulla strada che costeggia l’argine destro del medesimo, via Ragazzena, percorsa dalla 250 fino a Savio dove, all’altezza del bivio con la storica Statale Adriatica, si oltrepassa il fiume giungendo all’attuale capolinea finale.
Di qui fino al giugno 2014 si proseguiva sulla stessa Adriatica fino all’abitato di Classe, entrando poi a Ravenna da via Romea e dalla zona del “Ponte Nuovo”, con capolinea posto presso l’autostazione di P.le Aldo Moro.

Allo stato attuale la linea 250 si rivela una valida alternativa, per chi da queste zone si reca a Cesena per motivi di studio, a linee come la 11 di Cesena per l’abitato di S.Giorgio, la 277 per Pisignano, Cannuzzo e Castiglione nonché ai prolungamenti di 241 e della stessa 277 per Savio di Ravenna, più lunghi in merito ai tempi di percorrenza in quanto transitanti da Cervia, Milano Marittima e Lido di Savio.

Allo stato attuale la linea 250 presenta due coppie di corse scolastiche. La prima, nella fascia oraria mattutina, lascia il PuntoBus di Cesena alle 6:20, giunge a Savio di Ravenna alle 6:58, riparte alle 7:02 e rientra all’autostazione cesenate alle 7:40.
Il giro pomeridiano invece ha orari differenti nel corso della settimana. Nelle giornate di lunedì, mercoledì e sabato il bus lascia Cesena alle 12:15, giungendo a Savio poco prima delle 13:00 e rientrando a Cesena poco dopo le 13:30.
Nelle giornate di Martedì, Giovedì e Venerdì invece la partenza da Cesena avviene alle 13:20 col bus che raggiunge Savio dopo 38 minuti di viaggio; di qui di riparte per il rientro alle ore 14:00.

Una importante novità, prevista a partire dal prossimo 28 novembre (domani), riguarda la corsa delle 12:15 da Cesena: all’interno di essa viene inserito il transito anche da Castiglione di Ravenna, fattore che fa dilatare il tempo totale di percorrenza della corsa di 5 minuti, gli stessi con i quali viene posticipata la partenza di quella per il rientro.
Il transito da Castiglione di Ravenna non è una novità per la 250: già nell’anno scolastico 2013-2014, ultimo che ha visto questa linea raggiungere il capoluogo ravennate, ha toccato questa località in quanto il transito lungo il fiume Savio era stato spostato sull’argine sinistro del medesimo, lungo via Guarniera.

A partire dal settembre 2014 la linea 250, passata di gestione da Start ad alcuni vettori privati, dapprima alla defunta “ValsavioBus”, ora alla “Aut.zi Casadei”, vede protagonista un pezzo unico all’interno della flotta di Start Romagna: trattasi dell’Iveco 391E.12.29 EuroRider Orlandi matr. 20664, vettura acquistata nel 1999 da “Saces sas” per svolgere servizio prevalentemente su quella che è l’attuale linea 241. Analogamente agli altri veicoli aziendali passa a “Saces srl” nel 2003 ricevendo matr. 664, rimanendo a svolgere le medesime linee per poi finire, nel 2005, in mano a Setram che in quell’anno inizia ad esercitare, per conto del consorzio Mete, le linee 135, 149 e 156 passate a livello di programmazione da ATR Forlì-Cesena ad Ambra Ravenna. Rimarrà su quelle tratte, in particolar modo sulla 149, fino all’inizio del settembre del 2014.

In allegato uno scatto che ritrae proprio l’EuroRider matr. 20664 in mezzo alle campagne cervesi, fra Castiglione e Cannuzzo, più precisamente presso la località di Borgo Pasini.

Francesco Gardini - 27/11/2016


giovedì 24 novembre 2016

I colori dell’autunno

Un semplice scatto dal sapore autunnale è l’occasione per condividere una “novità” della quale avevamo parlato tempo fa, ma che non eravamo ancora riusciti a documentare visivamente: stiamo parlando della riverniciatura in bianco del BredaMenarinibus M321 U matr. 36004, seconda vettura del lotto 6003-6006 acquistato da Tram Rimini nell'ormai lontano anno 2000.  
La stessa immagine ci fornisce anche la possibilità di mettere in luce il fatto che gli snodati non vengono impiegati sulla linea 4 di Rimini nel solo periodo estivo, ma anche in quello invernale, prevalentemente sulle corse generalmente utilizzate dagli studenti.

Nei giorni scorsi abbiamo incontrato la vettura 36004 appena giunta a S.Mauro Mare con la corsa che parte alle 13:04 dalla fermata 25 di Marebello, in prossimità dei locali istituti scolastici: si tratta di un prolungamento della 4 che in direzione sud/discendente è caratterizzato dal numero 4X.
Da tale capolinea il bus procede verso nord su viale Regina Margherita, che poi diventa Regina Elena, fino all’altezza di via Chiabrera, arteria imboccata con svolta a sinistra. Gli step successivi di questa corsa sono il raggiungimento dell'Ospedale "Infermi", quindi del terminal del centro studi di Rimini, posto su via Fada. Usciti da esso si imbocca via Flaminia in direzione dell'Arco d'Augusto, continuando fino a S.Mauro Mare sul tacciato della 4 più prossimo alla costa.
Lo snodato giunge al capolinea finale alle 14:00, rientrando al deposito di via Dalla Chiesa a vuoto.
Consultando il quadro orario si può notare che da S.Mauro Mare alle 14:00 parte una corsa di 4H per Rimini Tribunale via Ospedale. Qualcuno si chiederà: quale autobus la svolge?
Un altro snodato, quello che affronta in successione le linee 92-95-4H muovendosi sull'asse Viserba Centro Studi, S.Arcangelo FS, S.Mauro Mare, Rimini. Quello stesso giorno a svolgere tale servizio era un altro "bredone" bianco, la vettura 36002 del 1997.

Vogliamo ricordare che la riverniciatura in bianco dei BredaMenarinibus M321 U è stata avviata da Start Romagna a seguito di pubblicazione di apposito bando di appalto; riguarda le prime quattro vetture (a fronte di sei totali) in ordine cronologico. Tre di queste hanno già subito il cambio di livrea; manca all'appello la capostipite 36001 che non si vede in giro da un po' di tempo: aspettiamoci pertanto di incontrarla "only white" da un momento all’altro.


Francesco Gardini - 24/11/2016

mercoledì 23 novembre 2016

Transappenniniche.

L’estate come ben sappiano è sinonimo di linee a lunga percorrenza da/per il mare, espletate da varie aziende con lo scopo di collegare città e cittadine con le località costiere (per quel che ci riguarda con la Riviera Adriatica).
Anche quest’anno sono state riproposte due linee che collegano la città di Arezzo con la nostra riviera, attraversando l’Appennino Tosco-Romagnolo; entrambe vengono espletate dal medesimo vettore, vale a dire la “Autoservizi Baschetti” di S.Sepolcro (AR), ma presentano tra di loro alcune piccole/grandi differenze.


La prima in ordine di attivazione, avvenuta lo scorso 20 giugno e presente fino al 4 settembre, è la Autolinea Arezzo-S.Sepolcro-Milano Marittima-Rimini Riccione.
Particolarità del tracciato consiste nel fatto che dal capoluogo toscano ci si muove in direzione della Val Tiberina, seguendo la SS73 “Senese-Aretina” fino alla cittadina di S.Sepolcro. Di qui, dopo aver servito la locale autostazione, ingresso sulla superstrada E45 in direzione “Cesena”, uscendo solamente per servire gli abitati di Pieve S.Stefano e Bagno di Romagna, nonché la città di Cesena con fermata posta presso il locale PuntoBus.
Si prosegue verso la costa, servendo come prima località Lido di Savio e procedendo sul tragitto affrontato dalla stragrande maggioranza delle linee mare fino a Riccione.
Questa autolinea viene gestita direttamente dalla “Baschetti” ed è garantita da una coppia di corse giornaliere: quella di andata parte da Arezzo alle ore 6:10, giungendo a Riccione alle 10:40; da tala cittadina la corsa di ritorno parte invece alle 16:00, con arrivo nella città toscana alle 20:35.
La novità 2016 riguarda l’impiego mezzi: allo stato attuale non si sono ancora visti in servizio i vari Setra S315 UL e S315 GT appartenenti alla flotta del privato toscano, ma solamente autobus da noleggio. Nelle prime giornate di attivazione è stato presente un Setra S411 HD, sostituito poi da un più spazioso S 416GT-HD; prossimamente, come accaduto già in passato nelle giornate di maggior affluenza, non escludiamo la di incontrare uno dei Setra S431 DT (bipiano).


Con l’arrivo del mese di luglio poi, esattamene dal giorno 1, vi è stato il ritorno della linea 142 di ATR che rimarrà attiva fino al prossimo 31 agosto. La tratta si presenta nella veste conferitale negli ultimi anni per abbinarla alla linea 222. Da Arezzo il tracciato si snoda verso il Casentino, toccando le principali cittadine di Bibbiena e Badia Prataglia: è qui che inizia la salita fino al Passo dei Mandrioli il quale, una volta terminata la successiva discesa, consente al bus di giungere a Bagno di Romagna, quindi a S.Piero in Bagno, dopo di che avviene l’ingresso in E45. Tale arteria viene solcata fino a Cesena, proseguendo poi sull’asse Secante-via Ravennate-via Calcinaro-SS71bis “Cervese”, servendo la fascia costiera dalla località di Pinarella fino a quella di S.Mauro Mare, dove è attualmente fissato il capolinea da alcuni anni.
Storicamente i bus procedevano fino a Rimini e servivano anche Milano Marittima e Cervia.
Il nuovo tragitto rivierasco della 142, lo stesso dopo la modifica della tratta, prevede a Pinarella due fermate principali: una presso il Centro Commerciale e l’altra posta su v.le Italia nei pressi dell’incrocio con v.le Mezzanotte. Si toccano poi, Tagliata, il parco acquatico di Atlantica, la zona “Ponente” di Cesenatico, quindi la locale stazione ferroviaria, procedendo su viale Roma e sul lungomare Carducci fino a Gatteo Mare, per poi dirigersi a S.Mauro Mare; qui il capolinea è fissato presso p.za della Libertà, dove si attesta anche la linea 4 di Rimini.
Anche la 142 presenta una coppia di corse giornaliere: quella di andata lascia Arezzo alle ore 5:55 e giunge a S.Mauro Mare alle 9:40; di qui si riparte per il ritorno alle 17:30, con arrivo nella città toscana alle 20:55.
La linea 142 è, come accennato, una delle linee storiche espletate dapprima da Sita, quindi da ATR, poi da AVM ed infine da Start Romagna. Fino alla seconda metà degli anni 90 è stata gestita direttamente dall’azienda previo l’utilizzo dei vari Fiat 309/306, per poi passare ai 370.12 della serie “800”, la stessa a cui appartenevano anche gli Scania K112 De Simon LL 30.01 Starbus, ultime vetture ATR che hanno svolto servizio prima del sub-affidamento al vettore toscano, operante su questa tratta dalla seconda metà degli anni ’90.
Nei primi anni di esercizio la Baschetti ha operato sulla 142 con mezzi propri: posso ricordare ad esempio un paio di Setra S215UL, oppure il Setra S210H diventato poi vettura 9003 di ATR. Dal 2005 invece sono arrivati gli Irisbus 399E.12.35 MyWay “verdi”, impiegati ancora oggi. Per quel che riguarda la stagione corrente nelle prime giornate si è riscontrata la presenza della vettura 20764, sostituita poi dalla 20761, entrambe appartenenti all’ultimo lotto di 21 macchine (matr. 745-765) immesse in servizio da ATR nel 2005.


Concludendo due curiosità in merito alle linee “transappenniniche”.
Fino a non molti anni fa vi era una terza linea che collegava il capoluogo aretino alla riviera adriatica: era la Arezzo - S.Sepolcro - Passo via Maggio – Badia Tedalda – Novafeltria – Rimini-Riccione gestita da SITA/BusItalia.
Dal 1° luglio è attiva un’altra linea che collega la Romagna alla Toscana attraverso il Passo dei Mandrioli: trattasi della 164 di ATR/Start (Cesena-Bagno di Romagna-Badia Prataglia), espletata tutti i giorni, fino al 31 agosto, con una coppia di corse.


In allegato le immagini del Setra S416 GT-HD impiegato sulla linea mare di Baschetti e del MyWay matr. 20764 sulla 142, entrambi diretti ad Arezzo. Le immagini sono state realizzate nella giornata del 1° luglio presso Cesenatico.




martedì 22 novembre 2016

Addio alla linea del "Passo Viamaggio"


Di Roberto Renzi – 20 giugno 2013; aggiornato 8 febbraio 2014


Cento Anni di Trasporto Pubblico tra Romagna e Toscana

Cento anni fa iniziava il servizio di autocorriera sulla strada S.Sepolcro-Rimini (passo di Viamaggio).
Con l'estate 2013 questo servizio è andato definitivamente in pensione....

Foto 1: Un pioniere degli autoservizi nel riminese è lo svizzero Roger David, che stabilitosi a Rimini nel 1907, ottiene tre anni dopo la concessione della linea verso il Montefeltro, lungo la valle del Marecchia fino a Pennabilli.

Foto 2: L’apertura della ferrovia da Rimini a Verucchio (1916) provoca intanto la limitazione del servizio automobilistico lungo la Val Marecchia alla tratta Verucchio–Pennabilli, con qualche problema per le coincidenze e per la stessa consegna della posta (che secondo l’Amministrazione comunale di Verucchio era più sollecita con la corriera). E il clima bellico dell’epoca, carico di sospetti nei confronti degli stranieri, costringe il David a pubblicare un annuncio sui giornali per precisare «a scanso di equivoci» che la sua nazionalità è svizzera di lingua francese ed i suoi sentimenti sono «prettamente italiani».

Foto 3: Da Oddo Bucci, La mobilità organizzata nelle Marche settentrionali tra '800 e primo '900, Deputazione di storia patria per le Marche, 2011. Le foto d'epoca sono tratte da questa pubblicazione.

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Nel lontano 1910, agli albori del trasporto pubblico, Paolo Baschetti inizia la sua carriera nel settore come direttore e leggendario autista della Roger David di Rimini, l'unico in tutta la regione Emilia Romagna, in grado di condurre i primi torpedoni. Nel 1912 risiede a Pennabilli. Nel 1922 si trasferisce a San Sepolcro iniziando una nuova gestione, rilevando un'azienda locale.



Foto 4: La ditta Baschetti con il suo fondatore Paolo acquisisce begli anni Venti un notevole impulso. Le due linee servite sin dalle origini, la Sansepolcro–Pennabilli e la Sansepolcro–Pieve Santo Stefano, vengono prolungate, la prima il 15 settembre 1923 porta il capolinea a Mercatino Marecchia, la seconda il 1 febbraio 1923 raggiunge Montecoronaro. (…) Nei primi anni Trenta, la Sansepolcro–Pennabilli arriva fino a Rimini il 1 marzo 1932 e la Sansepolcro–Pieve Santo Stefano si estende fino a S.Piero in Bagno dal 5 luglio 1934.

Soppressa nel 1960 la ferrovia Rimini-Novafeltria, le Ferrovie Padane gestiscono gran parte delle autolinee della vallata. Nella parte "alta" tuttavia sono presenti le ditte Antonelli e Lunadei. Nella foto la piazza di Novafeltria all'ora di uscita degli studenti
(foto Renzi, 1994).


Foto 5: 2004 - La coppia di corse Sansepolcro–Rimini invernale (Baschetti) è soppressa. Resta in funzione la linea estiva in pool Baschetti-Sita con prolungamenti a Riccione e Milano Marittima. Andare da Rimini a Sansepolcro diventa un'avventura...

<<Per qualche tempo ho dubitato di poter compiere questo tragitto, perché nessuno, soppressa da qualche mese la corsa centenaria diretta Rimini-Sansepolcro-A
rezzo, sapeva dirci qualcosa sull'esistenza di un mezzo pubblico. Telefono alla Comunità Montana: chi risponde non lo sa, deve chiedere. Nessuno sa niente. In Comune non lo sanno, dicono di rivolgersi al Caffè Grand'Italia, ma è giorno di chiusura. Provo con i Vigili Urbani: stanno sulla strada, dovranno pur vedere se passa un autobus di linea! Niente! “Telefoni alla tabaccaia”; niente anche qui, la tabaccaia sa che la linea diretta non c'è più e basta. Eppure è impossibile, ad esempio, che gli studenti vadano tutti col motorino, visto che siamo in montagna e spesso c'è la neve. Anche la preside della scuola superiore non lo sa, però ha davanti a lei il Sindaco. Me lo passa, invano, ma suggerisce una pista: la ditta Antonelli di Molino di Bascio. In realtà la ditta Antonelli si trova a Balze di Verghereto. Al telefono mi dicono di chiedere alla ditta Lunadei di Molino di Bascio (*). “Sì, facciamo due corse da Novafeltria a Badia Tedalda, alle 8 e alle 13,15.” Orario, appunto, da studenti. “E da Badia Tedalda a Sansepolcro?” “C'è la Sita”. Ci siamo: partenza da Rimini alle 12,10, due cambi, arrivo a Sansepolcro alle 14,55. Per ottanta chilometri appenninici non è poi male. È stata più difficile la ricerca.>>
(G. Prosperi, Inverno centrale, Rimini 2004).
Foto N. De Luigi.




Foto 6: (*) F.lli LUNADEI S.n.c.-- <<Fondata nel 1957 da Lunadei Eliseo, svolgeva prevalentemente noleggio da rimessa e da piazza; a partire dai primi anni '60 iniziò il servizio di autolinea in Concessione dalla Regione Marche. Durante i decenni successivi la sopracitata attività si è sviluppata fino a toccare Badia Tedalda, Novafeltria e Macerata Feltria. Recentemente si è verificato un ulteriore ampliamento in seguito a Concessioni Comunali di servizio scuolabus.>> FIAT 626, foto tratta dalla pagina web (http://www.lunadeiautoservizi.com/)

Foto 7: La SITA era subentrata alla CAT di Sansepolcro, che aveva chiuso i battenti negli anni ottanta. Qui vediamo un Mercedes Integro SITA alla periferia di Rimini nell'agosto 2007 (foto Renzi).


Foto 8: BUSITALIA subentra a SITA, ma l'estate 2012 è l'ultima di servizio regolare. Nella foto, un affollato 12 metri Irizar-Scania in partenza dalla stazione di Rimini il 25.8.2012 (foto Renzi).

Foto 9: 2013 - Il servizio estivo attraverso il valico di Viamaggio viene cancellato. Resta in funzione una coppia di corse stagionale della ditta Baschetti da Sansepolcro a Cesenatico e Rimini via superstrada E45 (foto Renzi).

Foto 10: Sulla tratta Mercatino (Novafeltria)-Rimini fin dall'inizio è stato operante il "divieto di servizio locale", dato che su di essa operavano le Ferrovie Padane...


Foto 11: ...e tale divieto è rimasto fino all'ultimo. La linea, attraversando tre regioni (Toscana, Marche, E. Romagna) è sempre rimasta alla competenza ministeriale, anche dopo il passaggio alla Romagna dei 7 comuni dell'alta valle (2009).

Foto 12: Oggi questa corsa effettuata da un moderno IRIZAR della ditta Lunadei, che vediamo in partenza da Novafeltria come Linea 101 Valmabus, costituisce l'unica possibilità per andare da Rimini a Sansepolcro, tramite coincidenza con Busitalia (SITA) a Badia Tedalda (foto Renzi, 8 febbraio 2014).

Foto 13: L'altra impresa di trasporto dell'alta Valmarecchia, Antonelli, collega Novafeltria con Casteldelci e Balze di Verghereto (Linea 100). L'IVECO 380 si alterna con il Volvo già visto nella foto del 1994 (foto Renzi, 8 febbraio 2014)..