venerdì 28 aprile 2017

Linea 225, circolare collinare.



Il territorio cesenate presenta una conformazione piuttosto impervia nella sua parte collinare, con le alture che si sviluppano a non molta distanza dal centro storico della città. E’ un territorio fatto di borghi rimasti pressoché immutati col passare degli anni; tutto intorno ad essi a farla da padrone è la natura incontrastata, che si alterna a pendii coltivati, caratterizzati solitamente da frutteti ed oliveti.
E’ in questo scenario che si sviluppa la linea 225, una lunga circolare collinare avente origine e fine nel cuore di Cesena. Si tratta di una linea svolta per tutto il corso dell’anno con carattere mercatale, attiva quindi al mercoledì ed al sabato, quando i banchi degli ambulanti popolano ed invadono il centro città.
A tale servizio va ad aggiungersi il surplus delle giornate scolastiche, con corse programmate “ad hoc”.
Il tracciato principale della linea 225 ha origine e fine presso l’autostazione di P.le Karl Mark.
Se lo si analizza in senso orario si può dire che l’uscita dalla città avviene lungo la via Emilia, abbandonata in località Marano effettuando svolta su via S.Tomaso, in direzione dell’omonima località. Si percorre la medesima arteria fino al borgo di Saiano dove, con svolta a sinistra, ci si immette su via Sorrivoli, inserendosi poi su via Madonna dell’Olivo per andare a servire con un ingresso-regresso l’abitato di Carpineta. Tornati alle porte di Saiano si imbocca via Diolaguardia, giungendo all’omonima località dopo aver toccato l’abitato di Sorrivoli. A Diolaguardia hanno origine due ingressi-regressi: il primo lungo via Rudigliano per servire l’abitato di Ardiano; il secondo, svolto in toto solo al sabato, in parte da alcune corse scolastiche, permette di raggiungere Oriola, Sasso e Montecodruzzo.
Tornati a Diolaguardia si scende in direzione della città lungo via Garampa, toccando le borgate di Montereale ed Acquarola.
Le giornate di scuola fanno sì che il percorso si ampli leggermente, complice il fatto che le “corsette” inserire lungo il tracciato descritto vanno a iniziare o concludersi presso istituti di vario grado, tra i quali citiamo le elementari di Saiano o la scuole medie delle zone “Osservanza” e “S.Domenico”.

La linea 225 fa parte del gruppo di quelle storicamente gestite dalla scomparsa “Saces”. Le caratteristiche del servizio sono, come in parte accennato, quelle di sempre: una coppia di corse mercatali con in aggiunta le varie scolastiche; peccato che però le prime siano state vittime della diffusione del servizio “a chiamata”, eccezion fatta per una corsa del sabato nel periodo invernale.

Complice il fatto di affrontare strade strette ed impervie, sulla linea 225 la fanno da padrone i minibus in allestimento extraurbano.
Fra di essi, nelle ultime settimane, è stato possibile riscontrare la presenza fissa di una new-entry all’interno della flotta cesenate di Start Romagna: stiamo parlando dell’Iveco 70C17/P Sitcar Italo matr. 20527, unico esemplare immatricolato nel mese di marzo 2017, ma sesto in ordine cronologico, dopo le tre vetture acquistate nel 2015 (matr. 20522-20524) e le due nel 2016 (20525 e 20526).
Gli Italo sono minibus costruiti dalla carrozzeria modenese “Sitcar” sul telaio dell’Iveco Daily; sono lunghi poco più di 8 metri e mossi da motore Iveco Euro 6 da 2998 cc, capace di erogare una potenza pari a 125 Kw. Il cambio è di tipo meccanico a 6 marce. A bordo possono ospitare in totale 38 passeggeri, 9 dei quali in piedi.

Nello scatto in allegato il nuovo "Italo" matr. 20527 con sullo sfondo l'abitato di Saiano.

Francesco Gardini – 28/04/2017

domenica 23 aprile 2017

DA RIMINI AL RUBICONE: LA LINEA 4 E I SUOI PROGENITORI



di Roberto Renzi - 23/04/2017

Nel 1889, con l’apertura all’esercizio del tratto da Cesenatico a Rimini, fu completata la ferrovia Ferrara–Ravenna–Rimini, che costituiva il primo sistema di trasporto collettivo di persone e merci lungo la costa a Nord della città dei Malatesta. Le strade dell’epoca erano fatiscenti e i sistemi meccanizzati di trasporto su gomma ancora di là da venire: è del 1906 il primo servizio di corriera a motore tra Bellaria e Rimini, esercitato dalla Società Aemilia di Bologna, del quale è rimasta traccia nelle cronache per le proteste dei vetturini, sfociate in uno sciopero contro il nuovo mezzo meccanico. Il periodico repubblicano locale La Riscossa, pur ammettendo che dal servizio automobilistico potesse venire un danno ai vetturini, affermava significativamente: «contro ciò che è imposto dalla forza progressiva dei tempi è inutile scioperare». 

Questo accadeva... cento anni prima di Uber!


1. Mentre sull’asse costiero verso levante si estendeva progressivamente il servizio tranviario, sorto nel 1877, elettrificato e prolungato fino all’odierna Bellariva nel 1921 (Riccione sarà raggiunta nel 1927), nel giugno 1922 si affacciò sulla scena una nuova impresa di trasporti: la Società Anonima Trasporti Elettromobili (SATE), presieduta dal riminese Luigi Ricci, che ottenne di poter esercitare con autobus ad accumulatori alcune linee urbane, tra cui quella per Viserba.
In quegli anni alcuni produttori, tra i quali spiccava la milanese Rognini & Balbo, fornirono mezzi  alimentati da pesanti accumulatori al piombo e con ridotta autonomia a molte città italiane tra cui Milano e Roma; linee servite da elettromobili esistevano anche nelle vicine città di Pesaro e Cesena.

L’avventura della SATE, che nel 1924 aveva ottenuto l'appalto del servizio tranviario, si concluse con la messa in liquidazione della Società il 4 maggio 1926. Nell’estate del 1923 gli elettromobili risultano impiegati sulla relazione Rimini–Viserba, oltre che sulle linee Rimini–Santarcangelo e Rimini–Riccione (collezione Roberto Renzi).

2. Nel 1931 fu la SITA, Società del Gruppo FIAT che da tempo aveva costituito in Romagna una solida presenza, ad ottenere la concessione di alcuni autoservizi urbani, tra i quali la linea che collegava con Rimini (piazza Cavour) le località della Riviera Nord: Viserba, Viserbella, Torre Pedrera. Nel 1934, dopo il completamento della strada litoranea in seguito alla costruzione del ponte sul fiume Uso, il servizio fu prolungato fino a Igea Marina e Bellaria, che all’epoca facevano parte del Comune di Rimini. Nella foto, autista e bigliettaio della SITA in posa davanti a un FIAT 605L. Un mezzo presente nel parco aziendale nelle versioni urbana e interurbana, che offrivano rispettivamente 50 e 32 posti: alimentato a benzina, il motore del 605L aveva una potenza di 46 CV (34 kW) (collezione Roberto Renzi).

3. Tariffario pre-bellico (1940 circa) dell'autolinea Rimini–Bellaria. Le tariffe erano più elevate rispetto a quelle della filovia: il biglietto da Rimini a Viserba (distanza 6 km) aveva infatti lo stesso prezzo (2,35 lire) di quello da Rimini a Riccione (12 km). Si notino anche i numerosi stazionamenti (collezione Roberto Renzi)
4. Negli anni Cinquanta, dopo la faticosa ripresa post-bellica, le corse SITA a carattere locale vennero distinte da quelle a lungo percorso che raggiungevano Cervia e Ravenna: tra Rimini e San Mauro Mare, alle classiche paline a bandiera della Società torinese era applicata una targhetta “servizio  locale”, probabilmente per evidenziarne la destinazione alle sole corse, che oggi definiremmo “suburbane”, limitate a Torre Pedrera, Bellaria o San Mauro Mare, ultima località prima del fiume Rubicone, la cui foce allora come oggi costituiva una cesura nella viabilità costiera. Tra Rimini e San Mauro Mare nella stagione estiva venivano impiegati gli autobus urbani FIAT 411 UM carrozzati CANSA, presenti in una cinquantina di unità nel parco SITA alla fine degli anni Cinquanta per l'espletamento delle concessioni urbane, tra cui le reti di Forlì e Ravenna. Qui ne vediamo uno in transito sulla litoranea a Igea Marina intorno al 1956, anno nel quale Bellaria e Igea Marina ottennero l'autonomia amministrativa dal Comune di Rimini (collezione Luca Kaiblinger).

5. Ancora un 411, presumibilmente verniciato in due toni di azzurro, mentre transita davanti una selva di paline di fermata (niente di nuovo...) a Igea Marina, anno 1960 circa (collezione Roberto Renzi).

6. Nel 1959 si concluse la gestione SITA della filovia Rimini–Riccione e il Comune di Rimini cominciò ad accarezzare l’idea di estendere alla relazione con Viserba e Torre Pedrera la rete di autolinee urbane costituita l’anno successivo a seguito della municipalizzazione del servizio con la nascita dell'Azienda Trasporti Autofiloviari Municipali (ATAM).Dopo l’inaugurazione (12 marzo 1961) del Ponte della Resistenza sul porto-canale, che            consentiva di imboccare la strada litoranea senza il contorto percorso attraverso il quartiere    di San Giuliano Mare, i tempi erano maturi per realizzare quel collegamento già ipotizzato        per anni come tranviario e filoviario, e che ora poteva essere attuato con un’autolinea        integrata nella rete urbana. Il primo maggio 1962 si svolsero le corse inaugurali della linea 4 (piazza Tre Martiri–Rivabella–Viserba–Viserbella–Torre Pedrera). Quel giorno furono impiegati tre FIAT 309 della prima serie (nella foto, la vettura 1018), ma ben presto sarebbero diventati caratteristici della nuova linea i FIAT 411 UM, che l’ATAM stava acquisendo dalla carrozzeria Menarini. Questa foto “inaugurale” fu presa da Davide Minghini al capolinea di piazza Tre Martiri; l'assenza di bandierine sopra gli specchietti fa propendere però per uno scatto eseguito in un giorno successivo a quello dell'inaugurazione (Biblioteca Gambalunga - Archivio fotografico).
7. Il primo orario della linea 4. Nel periodo estivo la frequenza sarebbe stata portata a 15 minuti, con un'ottima risposta da parte dell'utenza: tutta la costa da Torre Pedrera a Riccione era così servita da linee a standard urbano. Le corse sottolineate partivano o erano limitate al Ponte della Resistenza, fermata più vicina al deposito di viale Baldini (collezione Roberto Renzi).

8. La strada litoranea verso Nord si presenta molto stretta e ingombra di veicoli e pedoni: all'epoca, in tratti come questo, non vi era nemmeno il marciapiede lato spiaggia! Nei primi tempi di esercizio ATAM, sul rettilineo tra Rivabella e Viserba si incrociano un FIAT 411 UM diretto a Rimini e un FIAT 309 diretto a Torre Pedrera. (da cartolina, collezione Roberto Renzi).

9. Nel periodo estivo era normale incontrare su tutte le linee ATAM autobus appartenenti ad altre aziende, come questo Lancia Esatau PV13 Menarini di ATM Bologna (a destra nella foto), noleggiato per far fronte alle punte di traffico. Nella foto - scattata da un treno in transito (!) - si può ammirare il Ponte della Resistenza e scorgere, in fondo, il “Davide”, ultimo mercantile della flottiglia riminese dedita ai commerci con la costa Dalmata (foto Luciano Turri).


10. Biglietto da 55 lire per l'intero percorso della linea 4 (anno 1962). La tariffa minima, 30 lire, si applicava alla tratta Piazza Tre Martiri–Rivabella (collezione Roberto Renzi).

11. Subito dopo l'inaugurazione della linea 4 ebbe inizio una “guerra” legale tra la municipalizzata riminese e la SITA, la quale nell’estate 1962 continuava l’esercizio della linea per Bellaria e San Mauro Mare mantenendo in orario anche corse limitate a Torre Pedrera. Mentre gli avvocati preparano ricorsi contro l'ATAM, vengono segnalati atti di concorrenza sleale. A più riprese gli autobus SITA sono sorpresi, e fotografati, dagli “agenti segreti” dell’ATAM, mentre i loro conducenti fanno salire passeggeri alle fermate della linea 4 (nella foto, un 411 SITA esegue abusivamente una fermata ATAM tra Viserba e Viserbella). Mentre le immagini vengono passate alla stampa (un foglio di partito titola «La SITA ruba»), il Presidente dell’ATAM scrive agli organi ministeriali di controllo e per conoscenza a Sindaco e al Prefetto, per denunciare il comportamento scorretto degli autisti SITA (collezione Roberto Renzi).

12. Biglietto emesso dalla macchinetta portatile “Almex” in dotazione ai bigliettai di bordo (notare la dicitura “P.V. Forlì”): sull'autolinea SITA la tariffa minima era 40 lire contro le 30 dell'ATAM (collezione Roberto Renzi).

13. La fermata della stazione di Rimini con in sosta un FIAT 411 diretto a Torre Pedrera nell'estate 1962. Poco tempo dopo, i primi due marciapiedi lato strada saranno dotati di pensiline, non così il terzo, riservato alle linee extraurbane (SITA, Ferrovie Padane e privati) (cartolina ed. P. Marzari Schio, collezione Roberto Renzi)

14. Fino al 1965 a Rivabella le linee ATAM e SITA transitavano sul viale Toscanelli invece che sulla più interna via Coletti. Questa rara immagine mostra un FIAT 411 UM ATAM diretto a Rimini mentre esegue la fermata corrispondente all'odierno Stop 11 (cartolina ed. Rotalfoto MI, collezione Roberto Renzi).
15. Al confine tra Torre Pedrera e Igea Marina, la manovra di inversione si effettuava in un campo! Oltre al FIAT 306 SITA (tipo 1955 con porte manuali) è presente un autobus urbano non identificato, certamente un noleggio estivo dell'ATAM (collezione Roberto Renzi).

16. Nell'estate 1964 entrarono in servizio quattro Monocar CMB 1001, versione Menarini del FIAT 409: erano i primi autobus ATAM con guida a sinistra e tre porte. In questa foto del primo agosto di quell'anno, uno dei nuovi arrivati sta facendo salire i passeggeri alla fermata della stazione. Sul terzo marciapiede, seminascosto da una FIAT 1800 (probabilmente un taxi), sosta un FIAT 306/3 della SITA diretto a Cattolica. La mancanza della tela nel “plurimus” e il numero 4 applicato al vetro anteriore rivelano che il mezzo è appena stato immesso in servizio! (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
17. Ancora un Monocar CMB 1101 (FIAT 409 Menarini) in servizio Torre Pedrera–Rimini sullo sfondo dei primi alberghi di Viserba (cartolina ed. Marino Rimini, collezione Roberto Renzi).

18. Negli anni sessanta la strada litoranea tra Rimini e Bellaria subì più volte danni causati dal mare, cui si cercò di porre rimedio con la costruzione di scogliere artificiali. Effetti di una forte mareggiata sul tratto di strada tra Rivabella e Viserba nel novembre 1966 (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).

19. Il semaforo del Ponte della Resistenza, installato a metà anni Sessanta, era caratterizzato da ben quattro fasi: il rosso, cioè, durava tre volte il verde. Provenendo da Torre Pedrera, tuttavia, una “freccia” consentiva la svolta continua verso destra. Le lunghe code sulla via Destra del Porto, come questa di cui è “vittima” un Monocar, finiranno solo con la costruzione della rotonda nel 2013 (cartolina ed. Rima, collezione Roberto Renzi). 
20. Finite le battaglie legali con la SITA, il servizio della linea 4 si consolidò e per molti anni non vi furono variazioni di rilievo a percorso e orari. Nella foto, il capolinea di piazza Tre Martiri all'inizio degli anni Settanta con in sosta la vettura 1722, nei nuovi colori arancio e crema. Per alcune ore al giorno la piazza era “isola pedonale” e autobus e filobus la facevano ancora da padroni... (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).

21.  Piazza Tre Martiri in un giorno piovoso di mercato, estate 1973. La vettura 1203, in servizio sulla linea 4, fa parte del primo gruppo di autobus con cambio automatico (FIAT 418A con cambio Voith), in servizio dal 1971 (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
22. Nei mesi di luglio e agosto 1974 il servizio notturno continuativo, oltre che sulla filovia (dov'è tradizione), si effettuò anche sulla linea 4. L'esperimento non ebbe seguito e per rivedere i bus correre tutta la notte verso Torre Pedrera bisognerà aspettare il 1986, anno di avvio di Blue Line. Nel foglio orario compaiono anche l'effimera linea 13 (soppressa nel 1975) e la linea 8 (piazza Tre Martiri–Case Nuove di via Orsoleto) esercitata per la prima volta con capolinea “ad anello” nei sensi orario e antiorario, per servire anche il parco di Italia in Miniatura lungo la Statale 16: l'anno successivo l'anello diventerà monodirezionale in senso antiorario (Statale 16–via Tolemaide–via Orsoleto) e resterà immutato fino ai giorni nostri (collezione Roberto Renzi).

23. Il primo ottobre 1975 l'intero complesso di autolinee romagnole della SITA e i relativi mezzi passarono al Consorzio Trasporti Romagnoli (CTR), che ne demandò la gestione all'azienda ATR. Con l'avvento della gestione pubblica, nulla o quasi cambiò nell'assetto dei servizi: lungo costa, l'autolinea Rimini–Bellaria–San Mauro Mare continuò a essere esercitata in parallelo al servizio ATAM con un “implicito” divieto di carico nella tratta urbana. Scomparsi gli urbani, ATR utilizzava anche vecchi 306 come questo, colto all'uscita del deposito di via Coletti e dotato ancora dello schema di coloritura azzurro-grigio “Gran Turismo” (foto Tarcisio Venturini, collezione Roberto Renzi).

24.  Fino al 1977 i FIAT 418A e 418AC svolgevano la maggior parte delle corse della linea 4. In questa foto dall'alto di piazza Tre Martiri si nota un 418AC Menarini fermo al capolinea nelle prime ore del pomeriggio. La fermata “Torre dell'Orologio” è occupata anche da un Monocar fuori servizio, mentre altri autobus sostano in vari stalli nella piazza e due filobus sono pronti a partire per Riccione. Sulla linea 4, lunga circa 9 km, il tempo di giro era di 60', comprensivo delle soste ai capilinea. Con quattro tabelle di marcia si copriva il servizio invernale a frequenza 15' e con sei quello estivo a frequenza 10' (cartolina ed. MP, collezione Roberto Renzi).

25.  Estate 1977: esordio dei Siccar 176L carrozzati De Simon (vetture 1901–1910) e gran carico alla fermata della stazione. I “De Simon”, coevi dei filobus Volvo, furono i primi mezzi da 12 metri, con motore posteriore e colorati in giallo arancio a entrare a far parte della flotta ATAM (poi sarebbero venuti i Monocar 201 e gli INBUS U210). Nel periodo estivo circolavano sulla linea 4, oltre che in appoggio ai filobus sulla 11. A bordo vi era ancora il bigliettaio, ma già dal 1974 il doppio agente era presente sulla 4 nel solo periodo estivo. Ancora una volta notiamo l'assenza di diciture sul plurimus e il cartello provvisorio, particolari rivelatori del fatto che l'autobus è stato appena consegnato (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).

26.  Un cambiamento epocale si ebbe il 13 settembre 1984. ATAM e ATR diedero vita alla gestione in pool della linea 4, prolungata a San Mauro Mare e programmata in modo unificato, con frequenza 15' fino a Torre Pedrera (10' d'estate) e 30' fino a San Mauro (4 rosso): il miglioramento dell'offerta era evidente soprattutto sulla tratta esterna al Comune di Rimini, fino a quel momento servita da ATR con una corsa ogni 90' circa d'inverno e ogni 40' d'estate. Nel nuovo assetto, la bigliettazione competeva ad ATAM e due turni macchina (su cinque feriali invernali e su otto estivi) erano espletati da ATR. La municipalizzata trasferì all'azienda consorziale due Monocar 201LU urbani in cambio di altrettanti suburbani 201LS. Qui la vettura 2001, assegnata ad ATR insieme alla 2002, è ripresa alla svolta in via Borghesi, davanti alla Villa Salus, nel punto in cui si abbandonava la strada litoranea per percorrere, fino a Viserba, il tratto a senso unico lungo la ferrovia. Questa deviazione, dopo essere stata per molto tempo solo stagionale, divenne permanente all'inizio degli anni Ottanta (foto Roberto Renzi).


27.  In caso di indisponibilità di un mezzo urbano, ATR ricorreva al proprio parco suburbano, in particolare alla vettura 353 (Siccar 176LS carrozzata CAM del 1980), unico bus suburbano dotato di tre porte, qui ripreso a Viserbella nel tratto affiancato alla ferrovia percorso in direzione Rimini, il 10 agosto 1988. Si ricorda anche l'utilizzo sulla linea 4 di un FIAT 418 AL, trasferito dal servizio urbano di Forlì, nei primi mesi del 1991...  (foto Roberto Renzi).

28.  Nella seconda metà degli anni Ottanta entrano in servizio presso l'ATAM diciannove Siccar 177/4 LU (1712–1730), di cui diciotto carrozzati CAM, che diventano una presenza abituale sulla linea 4. Qui vediamo la 1716 mentre ha appena superato il dislivello esistente in corrispondenza del minuscolo sottopassaggio che si trova nei pressi della stazione FS di Viserba, il 10 agosto 1988 (foto Roberto Renzi).

29.  Il tratto tra Torre Pedrera e Igea Marina è ricco di colonie, molte delle quali in disuso. Il sovrapasso pedonale, sotto il quale è immortalato il Siccar, si trovava presso la colonia ATM di Torino, poco lontano dal confine comunale (foto Roberto Renzi).

30.  Lo spostamento del capolinea cittadino da piazza Tre Martiri a piazzale Gramsci, avvenuto il 30 dicembre 1986, portò la linea 4 e gran parte delle altre linee urbane a transitare sulle vie Castelfidardo e Aponia, fino a quel momento non percorse dai servizi di trasporto pubblico. Il Siccar 1718 è in sosta nello stallo riservato alla linea 4 sul lato monte del piazzale nell'estate 1987 (foto Gregorio Turri).

31.  A partire dal 1991, per il servizio sulla linea 4 vengono noleggiati ad ATR, al posto dei Monocar, i due INBUS U210 4 porte dell'ATAM, 1710 e 1711 del 1984. Il primo marzo di quell’anno il capolinea riminese fa ritorno in piazza Tre Martiri, all'imbocco della via IV Novembre (foto Roberto Renzi).

32.  L'estate 1991 è l'ultima in cui ATR esercita fino a Rimini le linee 126 e 176, sulle quali sono impiegati IVECO 370 delle varie serie. Qui la vettura 826 carrozzata Menarini, diretta a Forlì via Cervia (linea 126), mentre transita sul ponte di via Coletti il 12 giugno 1991 (foto Roberto Renzi).

33.  Con l'avvento dell'azienda Tram Rimini (1 gennaio 1992) cessa il pool tra aziende. Tra i vari 12 metri che vengono impiegati c'è un ritorno di fiamma dei De Simon, come la 1908 qui ripresa a Viserba, sul viale Mazzini, l'8 febbraio 1994  (foto Roberto Renzi).
34.  25 aprile 1995. Nel clima festivo del ponte primaverile, la 1905, impegnata in una corsa limitata a via Tolemaide (4A) si lascia alle spalle il Grattacielo di Rimini  (foto Roberto Renzi).


            

35.  Dopo moltissimi anni, riappaiono a Rimini alcuni autobus noleggiati per la stagione, tra cui la 5244 (IVECO 480.12.21 Turbocity) di ATC Bologna. Piazza Tre Martiri, 10 agosto 1996  (foto Roberto Renzi).
36.  Dal 1996 l'angusto capolinea sammaurese in piazza Libertà viene condiviso con la linea suburbana 94 di ATR, che nel periodo estivo collega San Mauro Mare con Cesena a cadenza oraria. Una coabitazione - oggi cessata - con un servizio che assicurava una qualche continuità all'offerta di trasporto lungo costa (foto Roberto Renzi).
37.  Nel 1997 fanno il loro esordio, concentrati sulla linea 4, gli IVECO 491.12.27 City Class (2101–2110). Si tratta dei primi autobus da 12 metri a pianale interamente ribassato e dotati di pedana per la salita di una carrozzella: particolare apprezzato sulla linea 4, che lungo il percorso serve diverse case di cura. Si diffondono anche gli indicatori di percorso a led gialli, che i City Class montano nella versione a 2 righe. Nella foto, la 2107 mentre attraversa il centro di Viserba (foto Roberto Renzi, 17 settembre 1997).
38.  Trasporto pubblico e spiaggia. A differenza che sulla linea 11, sulla linea 4 sono possibili alcune inquadrature con autobus sullo sfondo del mare. Questa panoramica dal cavalcavia di via Verenin Grazia è del 30 maggio 1998. Il “4 porte” Siccar era una presenza eccezionale sulla linea 4, all'epoca “riserva” fissa dei City Class (foto Roberto Renzi).


39.  Il 14 settembre 2001 viene aperto all'esercizio il “ramo B” della linea 4. Le corse in precedenza limitate a via Tolemaide proseguono fino a Bellaria Cagnona: in questo modo l'offerta invernale per Igea e Bellaria è praticamente raddoppiata, anche se non si troverà mai una soluzione efficace per il periodo estivo, quando la forte domanda sulla strada litoranea costringe a trascurare il percorso “a monte della ferrovia”. Negli anni, si è tamponato a questa situazione con corse saltuarie di 4B, bus a chiamata, navetta locale e infine con la linea 95 da e per Santarcangelo (in coincidenza con la 4 a Igea Marina). Caratteristico delle corse 4B è il transito su un tratto non urbanizzato della via Ravenna (ex Statale 16), dove è ripresa la 2107 il 5 gennaio 2002  (foto Roberto Renzi).

40.  Un “BusOtto” Tram Servizi SpA (subentrata a Tram azienda consortile nel 2001) transita sotto il ponte della ferrovia in via Tolemaide prima dell'innalzamento avvenuto nel 2007. Oggi questa strada è percorribile da tutti i mezzi senza limitazioni in altezza e non avvengono più incresciosi incidenti “a tappo”. Per precauzione, si preferì da parte di Tram Servizi non impiegare sulla linea 4 i mezzi a GPL, attrezzati con bombole sul tetto (foto Roberto Renzi).
41.  Dal 2005 il servizio estivo sulla linea 4 è assicurato dagli autosnodati, dopo l'entrata i servizio dei BredaMenarini 340U (6021–6025) che in quell'anno portarono a 13 le unità da 18 metri nel parco di Tram Servizi. Suggestiva immagine di un BMB 321U sullo sfondo del Grattacielo il 5 agosto 2005  (foto Roberto Renzi).

42.  Altra novità dal 2005, ma solo nel periodo invernale, è il prolungamento al Tribunale di Rimini, nei pressi del deposito di via Dalla Chiesa. Nel periodo estivo, dopo il ritorno in piazzale Gramsci nel 1998 (ma per qualche tempo vi fu uno spostamento all'Arco d'Augusto), sono state adottate varie soluzioni, fino ad arrivare all'attestamento in via Roma, nei pressi del nuovo sito del mercato settimanale (2015). Nella foto, la 2107 appena partita dal capolinea Rimini Tribunale il 16 settembre 2005 (foto Roberto Renzi).
43.  La “salitina” di Viserba, lungo la ferrovia, mette a dura prova gli snodi dei 18 metri! 14 agosto 2009  (foto Roberto Renzi).
44.  La decorazione a onde, che ha debuttato con i filobus Van Hool (2009), viene estesa nello stesso anno ai nuovi autobus Irisbus Citelis (2121–2133). Dal 2012 questi sono in forza alla nuova azienda romagnola START che, come si può vedere nell'immagine, assegna una cifra iniziale “3” a tutti i mezzi del Bacino di Rimini. Citelis 32128 per Rimini, a Bellaria in via Panzini (sullo sfondo la casa natale dello scrittore) il 25 agosto 2012  (foto Roberto Renzi).

45.  Nei primi mesi del 2014 la linea 4 subisce una lunga deviazione di percorso in seguito alla chiusura al traffico del ponte sul Deviatore del Marecchia lungo la via Coletti. Il manufatto, ricostruito a tempo di record, viene riaperto al traffico in tempo per la “Notte Rosa”, il 4 luglio 2014 (foto Roberto Renzi).
46.  Estate 2015: il capolinea serale è spostato in piazza Marvelli, in modo da poter raggiungere direttamente Marina Centro dalla costa Nord. La vettura 32103 è qui ripresa pronta a partire per San Mauro Mare il 30 agosto (foto Roberto Renzi).
47.  L'ultima novità sulla linea 4 l'ha portata l'estate 2016. Con il completamento della strada lungo la ferrovia (via Diredaua e via Eritrea), nella prospettiva di una semi-pedonalizzazione del viale San Salvador a Torre Pedrera (ancora di là da venire...), il servizio è stato istradato nei due sensi sulla nuova viabilità. Ne guadagna un po' la regolarità dell'esercizio, ma come in altri casi simili (tra cui lo stesso senso unico tra Viserbella e Viserba), l'allontanamento dai luoghi dove si genera il traffico passeggeri non giova all'efficacia del servizio. Inoltre è rimasto irrisolto il problema del mercato domenicale, che occupando la via Diredaua costringe a tornare per tutta la mattinata sul vecchio percorso lungo la strada litoranea (foto Francesco Gardini).
48.  Dalla storia alla cronaca... Pasqua 2017: arrivano sulla linea 4 i nuovi IVECO Urbanway! (foto Francesco Gardini).