sabato 29 luglio 2017

154, linea “operaia” e non solo.



A Ravenna, dalla zona industriale posta sul lato “nord” del canale Candiano, poco dopo le ore 17:00, partono una serie di linee indirizzate e frequentate prevalentemente dagli operai del petrolchimico, gran parte dei quali “turnisti”.
Tra quelle che si attestano all’interno del piazzale dello stabilimento “Enichem” ve ne è una, appartenente al bacino “Mete/Start/AMR” di Ravenna, contraddistinta dal numero 154 ed avente orario di partenza previsto per le ore 17:10, con capolinea finale posto presso l’autostazione di Lugo.
Il bus titolare attualmente appartiene alla flotta dell’azienda lughese “Zaganelli Group” che da alcuni anni ha in carico questa tratta.

Su quale percorso raggiunge Lugo?
Una volta uscito dall’area del petrolchimico percorrendo via Baiona, l’autobus attraversa la zona delle Bassette lungo via G. di Vittorio per poi inserirsi su via Romea Nord, quindi sulla SS309 ed infine sulla “Reale” (SS16) in direzione dell’abitato di Mezzano.  Oltrepassato il fiume Lamone si serve la località di Glorie effettuando un uncino che permette il transito su via Scuole, proseguendo lungo l’argine sinistro del medesimo corso fluviale toccando i principali centri di Villanova di Bagnacavallo e Traversara. Giunti all’intersezione con la statale “S.Vitale” ci si inserisce sulla medesima in direzione dell’abitato di Bagnacavallo, proseguendo poi per Lugo dove, prima di raggiungere l’autostazione, si percorre il senso antiorario il perimetro del centro storico della cittadina, transitando presso il Foro Boario, su via Circondario Ponente e via Circondario Sud.
A questa corsa di rientro ne corrisponde una di andata che lascia l’autostazione di Lugo alle 6:35; effettua percorso analogo e contrario a quella descritta precedentemente se non fosse che, prima di raggiungere l’Enichem, attraversa la città di Ravenna, lasciando l’Adriatica all’altezza di viale Randi e proseguendo sull’asse via De Gasperi, via di Roma, viale Farini, via delle Industrie, via Baiona.
Entrambe le corse non vengono svolte al sabato.

Analizzando il quadro orario della 154 si può notare la presenza di un’ulteriore coppia di corse feriali che si muovono sulla tratta Lugo Autostazione-Ravenna via De Gasperi con percorso che si differenzia a Lugo per il fatto di non transitare dalla “circonvallazione Ponente” ma dalla zona della stazione ferroviaria e da quella dell’ospedale, e a Ravenna dove l’ingresso in città avviene all’altezza di via Faentina, raggiungendo viale Randi percorrendo i viali Salvator Allende, Giuseppe Saragat e Sandro Pertini.
Queste due corse sono invece esercitate direttamente da Start; quella di andata parte da Lugo alle 7:50 in estate, 5 minuti prima in inverno, mentre la percorrenza di rientro lascia Ravenna alle 10:40.

Radici storiche.
Quella che è oggi la linea 154 storicamente era contraddistinta dal numero 149.
Le corse dirette allo stabilimento Enichem avevano origine ad Imola, raggiungevano Lugo transitando dagli abitati di Fruges, Massa Lombarda e S.Agata sul Santerno, continuando poi sulla S.Vitale attraverso Bagnacavallo, e solcando la medesima fino alle porte di Ravenna, non servendo però gli abitati di Godo, S.Michele e Fornace Zarattini, nonché il cuore della stessa Città Bizantina. A gestire la tratta era la “Ricci Bus” di Bagnara di Romagna.
Anche le corse “corte” tra Lugo e  Ravenna percorrevano la S.Vitale, addentrandosi però all’interno di Godo e continuando per S.Michele e Fornace Zarattini; la tratta era in carico diretto ad ATM Ravenna.
Negli ultimi 10 anni però tale linea, pur mantenendo due coppie di corse, ha subito in più occasioni dei mutamenti.
Il primo è avvenuto con la soppressione della storica 154, la Faenza-Enichem con tracciato via Solarolo, Cotignola, Bagnacavallo, Villanova di Bagnacavallo, Mezzano, in concomitanza con la quale è stata messa in atto la deviazione lungo l’argine sinistro del Lamone, nella porzione di tracciato compresa tra Bagnacavallo e Ravenna, delle corse della 149 da/per Imola.
Vi è stata poi la ri-numerazione della tratta, per eliminare il doppio 149, presente anche su un’altra linea gravitante su Ravenna, quella che storicamente collega la città bizantina con Cesena; tale evento ha fatto riapparire il 154, scomparso per alcuni anni.
Lo step successivo è stato la troncatura a Lugo delle corse da/per Imola, concomitante col cambio di gestione delle medesime: alla “Ricci Bus” è succeduta la lughese “Zaganelli Group”.
Infine l’ultima variazione, avvenuta a settembre del 2016, la quale, complice anche la chiusura del ponte sul Fiume Lamone lungo la “S.Vitale”, ha visto il transito sull’asse Traversara-Villanova di Bagnacavallo-Mezzano della coppia di corse tra Lugo e Ravenna della fascia oraria mattutina.

In allegato uno scatto che ritrae uno dei due Volvo 8700 LowEntry varati nell’autunno del 2016 da “Zaganelli Group”, poco dopo essere partito dallo stabilimento ravennate dell’Enichem, diretto a Lugo.

Francesco Gardini – 29/07/2017

mercoledì 26 luglio 2017

160 & 170: dualismo estivo a due passi dal mare.

All’interno del servizio di TPL della provincia di Rimini, uno dei cardini più importanti in merito al periodo estivo coincide con il prolungamento delle linee extraurbane 160 e 170 dalla stazione ferroviaria, dove è posto il loro capolinea principale all’interno città, fino a Marina Centro, più precisamente presso P.le Marvelli (ex Piazza Tripoli).


La 160 è senza dubbio la linea extraurbana più importante della provincia riminese. Di lei e della sua storia sappiamo molto, forse complice il fatto di essere, dal 1960, l’autolinea delle “Padane”, poi passata in gestione a FER ed infine a Start, ossia quella che ha preso il posto della ferrovia a scartamento ridotto Rimini-Novafeltria.
In merito la prolungamento estivo per P.le Marvelli, possiamo dire che è attivo, sia nei feriali che nei festivi, sulle corse programmate negli orari di maggior afflusso e deflusso della spiaggia.
Nei giorni “lavorativi” le corse discendenti che raggiungono la fascia costiera sono in tutto sei, individuabili nelle partenze da Novafeltria delle ore 6:45, 7:20, 7:55, 13:20 e 13:50, oltre a quella da Villa Verucchio (Zona Ind.le) delle 7:52.
Per il rientro si può invece contare su sei corse dirette a Novafeltria (partenze da P.le Marvelli delle ore 12:00, 13:00, 14:30, 16:30, 17:30 e 18:30), oltre ad una limitata a Villa Verucchio (partenza delle 18:00).
Nei festivi le corse discenti prolungate a P.le Marvelli sono in tutto sette, sei con partenza da Novafeltria (ore 6:30, 7:45, 10:00, 12:00, 14:00, 16:00 e 18:00) ed una da Villa Verucchio (ore 13:50 dalla Zona Ind.le).
Le percorrenze ascendenti dei giorni di festa sono anch’esse sette, tutte percorrenti l’intera tratta da P.le Marvelli a Novafeltria, con partenze previste alle ore 8:00, 12:20, 13:20, 14:35, 16:00, 18:00, 19:10.


Anche la 170 è una delle linee extraurbane storiche della provincia di Rimini, da sempre un vero punto di riferimento per gli abitanti dell’alta Val Conca, complice il fatto che il suo percorso collega le principali località di Monte Grimano Terme, Mercatino Conca e Montescudo con il capoluogo.
Cosa arcinota è il fatto che l’autolinea contraddistinta attualmente dal numero 170 sia esercitata fin dai suoi albori alla ditta “Bonelli Bus”.
Per quel che concerne il periodo estivo, questa linea prevede in totale quattro coppie di corse feriali; di queste tre compiono l’intera tratta, con partenze previste da Monte Grimano alle ore 6:20, 8:48 e 13:48 e da P.za Marvelli alle ore 7:35, 12:05 e 18:45. Si aggiunge poi un giro pomeridiano limitato a S.Maria del Piano, caratterizzato da un corsa ascendente che parte da P.za Marvelli alle 15:55 ed da una discendente che lascia “S.Maria” alle 17:22.

Per la stagione estiva 2017, il prolungamento delle linee 160 e 170 vede la presenza per di una deviazione già riscontrata al termine di quella passata (2016).
Il tragitto “discendente” è praticamente invariato, con gli autobus che dalla stazione FS, per raggiungere Piazza Marvelli, percorrono i viali Graziani, Rodi, Principe Amedeo, Antonio Beccadelli e Amerigo Vespucci.
Una volta ripartiti dal capolinea, il tragitto ufficiale prevedrebbe il transito sul Lungomare fino a Piazzale Fellini, raggiunto con un ingresso regresso di alcune centinaia di metri, reinserendosi poi su viale Beccadelli. A causa dei lavori per il progetto PSBO, il transito sul lungomare è interrotto all’altezza di P.le Kennedy pertanto, nel tratto compreso tra tale luogo e il “Parco Fellini”, i bus tornano su viale Vespucci, percorrendolo in senso opposto a quello di andata.

All’interno del testo, per fornire una maggiore completezza, abbiamo deciso di inserire due immagini. La prima ritrae il Solaris Urbino 18 matr. 36030 di Start Romagna (ex FER 996), intento ad affrontare la deviazione lungo viale Vespucci sul tragitto in direzione Novafeltria. Questo autobus è, già da diversi anni, una presenza pressoché fissa sulla corsa con partenza da P.le Marvelli alle 17:30.
Il secondo scatto ritrae invece il Volvo 8700 Low-Entry di BonelliBus (matr. 135), ritratto nel momento in cui ha raggiunto la stazione ferroviaria di Rimini sulla corsa in partenza da S.Maria del Piano; notare la tabellazione scorrevole arrecante come destinazione  “Rimini piazza Marvelli”.

Francesco Gardini – 26/07/2017

lunedì 24 luglio 2017

Un Euroclass di Sogliano in trasferta


Torniamo indietro di circa tre mesi, ovvero alle ultime settimane in cui era in vigore l’orario invernale, per trattare una piccola curiosità relativa al bacino di Forlì-Cesena, di cui non avevamo parlato a suo tempo.

Il periodo è quello dell’immissione in servizio dei quattro IvecoBus Crossway “corti” da 10,8 metri, ed in particolare delle due vetture assegnate alla residenza esterna di Sogliano al Rubicone (34073 e 34075). Questi ultimi mezzi hanno portato alla radiazione “indiretta” di altrettanti autobus, ovvero due Iveco 370 che lavoravano, uno, presso il deposito di Forlì, l’altro, presso quello di Cesena.
Di conseguenza, le due vetture (due Iveco Euroclass) assegnate a Sogliano “rimpiazzate” dai nuovi Crossway, si sono trovate a loro volta a prendere il posto dei due 370 dismessi.
Nel dettaglio, la 10102 (acquistata da ATM Ravenna nel 1998 e trasferita nel “bacino FC” nel 2014) è stata trasferita da Sogliano al deposito Spinelli di Cesena, dove veniva utilizzata come scorta, assieme agli altri Euroclass.
Invece, la 20898 è stata trasferita presso il deposito Pandolfa di Forlì. Si tratta anch’esso di un Iveco Euroclass, ma classe 1999, ex Trentino Trasporti dove aveva matricola 1608 ed acquistato usato da Start nel 2013, assieme al “gemello” 20899 (ex TT 1610), che però è già stato radiato a dicembre dell’anno scorso.

Il trasferimento della 20898 presso il deposito di Forlì è risultato fin da subito qualcosa di interessante, in quanto durante la sua breve carriera in terra romagnola ha sempre svolto servizio presso il deposito cesenate o residenze esterne facenti capo ad esso. Inizialmente infatti i due Euroclass “ex Trentino” erano stati assegnati al gruppo di Bora ed in seguito si sono divisi tra Cesena e Sogliano. Pertanto, su qualsiasi turno forlivese sarebbe stata assegnata la ‘898, sarebbe risultato come qualcosa di nuovo.
Il debutto, se così lo si può definire, è avvenuto sul TM 671 di Santa Sofia, in subappalto a CR-Bus e che svolge prevalentemente corse sulla linea 132 Forlì - Santa Sofia, in sostituzione ad un MyWay a seguito di un guasto. Nelle settimane successive la ‘898 è stata anche sul turno che effettua la linea scolastica 126p (Forlì - Rotta), per poi tornare nuovamente e concludere il periodo invernale sul TM 671 di Santa Sofia. In seguito è stata trasferita presso il deposito di Forlì, ove attualmente sosta in fermo estivo.
A questo punto sorge spontaneo chiedersi se a settembre la rivedremo per le strade del forlivese, oppure se, visto l’arrivo dei numerosi Crossway LE, sarà definitivamente fermata e dismessa.



Nella foto allegata di seguito, scattata a fine aprile, vediamo l’Euroclass 20898 in transito tra Meldola e San Colombano, lungo la provinciale del Bidente, mentre effettua la corsa di 132 partita alle 18.15 dal Punto Bus di Forlì e diretta a Santa Sofia.

Gian Marco Assirelli - 24 luglio 2017

sabato 22 luglio 2017

Linee Mare: le Emiliane.

Una delle consuetudini trasportistiche della Riviera Romagnola è quella di essere attraversata e raggiunta, nel corso del periodo estivo, da differenti linee a media e lunga percorrenza che permettono ai vacanzieri, generalmente provenienti dal nord Italia, di raggiungere comodamente la nostra costa per soggiornavi in villeggiatura o, per chi vive all’interno della nostra regione, per trascorre una giornata al mare, ovviando allo stress di percorrere un doppio viaggio nel giro di poche ore.
Per noi che ci dilettiamo a narrare le vicissitudini della “Romagna Trasportistica” è d’obbligo cercare di dare spazio e nota a queste tratte; iniziamo facendo una carrellata sulle “Linee Mare” che si muovono all’interno della nostra Regione, vale a dire quelle che, dall’Emilia, scendono in Romagna nel corso del periodo estivo.

Dalla “Città del Tricolore”


Partendo da nord, il primo servizio per il mare che descriviamo è quello che dalla reggiana “TIL”, la quale si presenta anche quest’anno con tre differenti linee, contraddistinte dalle prime tre lettere dell’alfabeto, attive con un programma di esercizio valido dal 3 giugno al 10 settembre.
Nelle giornate comprese tra il lunedì ed il venerdì svolge servizio la linea “A”, garantita con una coppia di corse sulla tratta Reggio Emilia - Rimini. La corsa di andata parte dalla città del tricolore alle ore 7:10, più precisamente da P.le Europa; effettua poi carico nella cittadina di Rubiera entrando in A1 al casello di Modena Nord, proseguendo poi lungo A14 ed A14bis fino a Ravenna, iniziando lo scarico dei passeggeri presso il parco divertimenti di Mirabilandia. La prima località servita lungo la costa è invece Lido di Classe da dove si procede toccando tutte le altre cittadine e frazioni posizionate lungo la nostra riviera, fino a Rimini, dove il bus giunge alle ore 11:00, presso piazzale Marvelli.  Di qui alle 17:35 parte la corsa di rientro che, con percorso analogo ma in senso opposto, raggiunge Reggio Emilia alle ore 21:45.
Nelle giornate di sabato e domenica sono invece attive le linee “B” e “C”. La prima di queste ha in percorso limitato alla tratta Reggio Emilia-Cesenatico, effettuando carico nella sola città emiliana, da dove il bus parte alle ore 6:10, e servendo in riviera le sole località di Milano Marittima, Cervia, Pinarella, Tagliata, Zadina e Cesenatico, dove il bus giunge alle ore 8:55. La corsa di rientro della linea mare “B” lascia la cittadina cesenaticense alle ore 18:35, rientrando a Reggio Emilia alle ore 21:35.
Similare alla linea infrasettimanale, la “A”, è invece la linea “C” che, dopo aver effettuato carichi a Reggio Emilia (partenza ore 6:10) e a Rubiera, percorso autostradale attraverso A1, A14 ed A14bis, serve il parco di Mirabilandia, le località marittime comprese tra Lido di Classe e Rimini, proseguendo però fino a raggiungere la cittadina di Cattolica, dove il bus termina il suo viaggio alle ore 10:35. Dalla cittadina cattolichina lo stesso mezzo riparte alle 17:00, rientrando a Reggio alle ore 21:50.
Alla linea “C” sono abbinate due “navette”: la C1 che crea una interazione da/per l’appennino reggiano, fino a Castelnovo nei Monti, e la C2 che invece si spinge nella bassa, servendo località quali Correggio, Novellara e Guastalla.
Le linee mare di TIL vengono esercitate tutte con autobus da noleggio, la stragrande maggioranza dei quali di marca “Mercedes”: tra di essi è facile incontrare dei “Tourismo” nella versione a 3 assi, come dimostra la foto, che immortala la corsa di rientro della linea “A”.

La “transiberiana” Gatta-Fano


Scendendo verso sud, la successiva linea mare che si incontra è quella gestita dall’azienda “Montecchi Viaggi” di Castellarano (RE). Questa autolinea, considerata “Gran Turismo”, ha un percorso che  in un certo qual modo le conferisce l’appellativo di “Transiberiana”. Il capolinea di partenza è fissato a Gatta, piccola località posta laddove iniziano le prime colline modenesi, mentre quello finale a Fano, nelle Marche.
Da Gatta l’autolinea della “Montecchi” si muove prevalentemente nella provincia modenese toccando le principali cittadine di Castellarano, Sassuolo, Fiorano, Maranello, Castelnuovo Rangone, Vignola, Bazzano e Crespellano; si prosegue poi con percorso autostradale effettuando, anche in questo caso, prima fermata a Mirabilandia, continuando lungo la costa.
La linea mare Gatta-Fano è attiva con una coppia di corse giornaliere presenti dal 2 giugno alla seconda domenica di settembre. L’autobus in andata lascia Gatta alle ore 4:30, mentre il ritorno da Fano è previsto per le ore 15:00.
Già da diversi anni la “Montecchi” si presenta in servizio sulla propria “Linea Mare” con autobus carrozzati “Padane” che, dopo i vari su meccanica Mercedes utilizzati nelle estati passate, con il 2017 si è potuta riscontrare la presenza di uno “nuovo” (o meno anziano) su base "O404" e dotato di un insolita livrea che alterna l’azzurro al blu. In alternanza con questo “bus G.T.” è possibile incontrare anche un ormai raro Iveco 380E.12.38 TopClass Orlandi.

La Modenese.


La terza “linea mare” che citiamo all’interno di questo testo è Modena-Gatteo Mare, storicamente esercitata da ATCM Modena alla quale, dopo la nascita di Seta, è succeduta la ATCM Servizi, azienda facente parte del gruppo SacaBus.
La linea mare “modenese” è anch’essa garantita da una coppia di corse attive giornalmente nel periodo compreso tra il 2 giugno ed il 10 settembre.
Dal lunedì al venerdì la corsa di andata parte dall’Autostazione di Modena alle ore 7:00; in città si effettuano fermate di carico presso la stazione ferroviaria, largo Garibaldi e sulla via Emilia, arteria che, percorsa verso sud, consente di usufruire della linea anche da parte di coloro che risiedono nei centri abitati di Castelfranco ed Anzola Emilia. Il tragitto autostradale inizia al casello di Bologna Borgo Panigale e termina, come per le altre linee descritte fino ad ora, lungo la A14bis (diramazione per Ravenna), effettuando poi gli scarichi a Mirabilandia e nelle località rivierasche tra Lido di Classe e Gatteo Mare, dove il bus arriva alle ore 10:25.
Per quel che concerne la corsa di rientro, il bus parte da Gatteo Mare alle 18:00 e rientra a Modena, con percorso analogo ma contrario, alle 20:50.
Nelle giornate di sabato e nei festivi la “linea mare” di ATCM Servizi si incrementa con l’attivazione del prolungamento da/per Carpi, che consente di servire gli abitati di Lesignana, Ganaceto, Soliera e Limidi.
Dalla scorsa estate (2016) a farla da padrone su questa linea mare sono alcuni IvecoBus Magelys acquistati nuovi sul finire del 2015.

Semplicemente 119, ricordando ATC


Infine la “linea mare” bolognese, vale a dire la 119, una delle storiche tratte Bologna-Mare gestite in passato da ATC. Pur mantenendo i canoni di programmazione della passata gestione, dall’estate del 2012, a seguito della nascita di Tper, anche la 119 è stata privatizzata, venendo esercitata anch’essa da “SacaBus”.
La linea 119 ha punti estremi fissati presso l’autostazione del capoluogo regionale emiliano –romagnolo, ed a Gatteo Mare in riviera. In questa porzione geografica la 119 si muove, se analizzata in direzione mare, uscendo da Bologna sull’asse Porta Mazzini-via Emilia, servendo l’abitato di S.Lazzaro di Savena prima dell’ingresso in A14. Analogamente a quanto accade anche per le altre linee mare, l’uscita avviene al termine della A14bis, effettuando il primo scarico al parco divertimenti di Mirabilandia, proseguendo verso la costa toccando, tutte le località poste tra Lido di Classe e Gatteo Mare.
La linea 119, per l’anno in corso, svolge servizio in tutte le giornate comprese tra l’8 giugno ed il 10 settembre. In andata sono presenti due corse: la prima svolge l’intero tracciato partendo dall’autostazione bolognese alle 7:45 ed arrivando a Gatteo Mare alle 10:30; la seconda è una limitata a Mirabilandia con partenza da Bologna alle 8:30 ed arrivo alle 10:00.
Per il rientro invece si può contare sulla corsa che parte da Gatteo Mare alle 18:30 e che arriva all’autostazione di Bologna alle 21:15.
Da alcuni anni a questa parte l’autobus prevalentemente utilizzato sulla linea 119 è un Setra S315HD appartenente al gruppo “Saca” di Modena/Carpi, a cui si aggiungono altri mezzi, sempre da turismo, qualora sia necessario predisporre corse bis.
Ogni qualvolta mi capita di incontrare il “Setra” della 119 la memoria torna indietro ai tempi in cui la linea era in carico diretto ad ATC. I miei primi ricordi in merito alla 119 risalgono ai tempi in cui venivano impiegati gli Iveco 370S.12.30 (serie 354-363), ai quali si sono aggiunti, o forse meglio dire sono succeduti, nel corso degli anni seguenti, fino all’estate 2011,  i vari Setra da noleggio, tra i quali vogliamo ricordare i “bipiani” S228DT (matr. 52, 62 e 64), il “216HDS” matr. 57, i VanHool Eos matr. 50 e 51, senza dimenticare gli extraurbani quali i vari Mercedes  Integro (serie 383-384), i MyWay, sia quelli nella versione “Iveco 393” (matr. 370-382) che in quella “Irisbus 399” (serie 1301-1318); infine da citare anche i Man A13 RH provenienti dalla flotta “ex Acft”, poi vetture ATC 9016 e 9020.

Francesco Gardini – 22/07/2017

mercoledì 19 luglio 2017

1967-2017: la “Bambola 440” compie cinquant’anni.



Oggi, 19 luglio 2017 compie 50 anni un autobus che ha segnato la storia trasportistica della Romagna, forse per essere considerato da molti come “l’autobus storico di ATR”: stiamo parlando della “Bambola”, vale a dire del Fiat 309/1 Cansa GranLuce, storica matr. 440 dell’azienda nata sulle ceneri della gestione “Sita” all’interno del territorio romagnolo.

La storia operativa della “Bambolina” inizia proprio il 19 luglio di cinquant’anni fa, quindi nell’estate del 1967: fra gli autobus immatricolati dalla SITA ve ne è anche uno dotato di targa FO 154617 e matr. aziendale 1464.  Onestamente non possiamo determinare quale fosse la sua livrea d’origine; sappiamo però che a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Ministeriale sulle livree degli autobus (anno 1977), tale vettura è tra quelle a cui viene applicata la colorazione griglio-azzurra, tipica di quelle dotate di “Bollo” da rimessa con conducente.
Nel  corso del 1975, a seguito della “pubblicizzazione romagnola”, la nostra bambolina è tra i bus che lascia la flotta “Sita”: gli autobus di questo modello protagonisti del passaggio alle nuove realtà di CTR (Consorzio Trasporti Romagnoli) ed ATR (Azienda Trasporti Romagnoli) , sono ben cinque, vale a dire le ex vetture 1464, 1465, 1472, 1483 e 1484 che vanno a formare il nuovo gruppo 440-444.
L’impiego di queste vetture è relegato prevalentemente ai noleggi, ma anche ai servizi di linea sulle tratte più impervie dell’appennino romagnolo.
La loro lenta dismissione è indicativamente riconducibile al periodo di progressiva immissione dei Fiat/Iveco 370 nella versione da 10 metri, avvenuta nella seconda metà degli anni ’80.

La storia della 440 prende però una strada “piacevole”: rimane in azienda come veicolo storico.
Nonostante questo la “bambolina” continua ad esercitare servizio pressoché regolare, svolgendo ad esempio le  linee mercatali 143 (Meldola – Teodorano – Borello) e 145 (Mercato Saraceno – Serra – Tornano), soppresse nel corso della seconda metà degli anni ’90. Da allora alla 440 vengono riservati ruoli alquanto curiosi. Vogliamo ad esempio citare alcuni raid storici: abbiamo raccolto testimonianze e notizie di uno su tracciato Nizza-Torino (la 440 ne ha portato a lungo gli adesivi sulle fiancate) o di uno più avvenieristico tra Riccione e Amsterdam (ma ci sarà davvero arrivata fin lassù?!?!).
Va poi citata anche l’apparizione cinematografica all’interno del film “Agata e la Tempesta” di Silvio Soldini (anno 2004), dove la 440 è stata protagonista di alcune scene girate nella piazza principale di Lugo di Romagna.
Oltre a questo, in alcuni casi la 440 risulta essere stata impiegata in eventi importanti per la vita delle persone comuni, esempio i matrimoni.

Nel corso della seconda parte degli anni 2000 le apparizioni della 440 sono state sempre più rare e sporadiche. Per preservarla maggiormente ATR decide infatti di lasciarla parcheggiata, al chiuso, all’interno della storica rimessa SITA di piazzetta Savonarola a Forlì, luogo in cui, in quegli anni, venivano lasciati gli autobus accantonati e/o in fermo prolungato.
La centralità di quel luogo fa sì che l’amministrazione comunale forlivese punti a farlo divenire una location per manifestazioni ed eventi culturali: in pratica spariscono i bus, ad eccezione della “Bambola” che diventa così una vera a propria scenografia in concomitanza con queste particolari occasioni.

La 440 vanta anche il primato di essere stato l’ultimo autobus rimasto a far parte del della flotta di ATR. C’è infatti da dire che a partire dal 2010 avviene la progressiva cessione dei veicoli appartenenti all’azienda forlivese poi divenuta Agenzia per la Mobilità, la maggior parte dei quali a favore di AVM, eccezion fatta per i furgoni in uso sulla “Rete Artusiana”, gravitante sulla cittadina di Forlimpopoli, finiti nelle mani della ditta “Gualtieri”.
La “Bambola” rimane in carico ad ATR fino all’inizio dell’estate del 2013 quando viene acquistata da una cordata di aziende del gruppo “CR-Bus” che si sono occupate del suo restauro, rivolgendosi addirittura alla Fiat di Torino.
La stampa locale ha riservato in quei giorni alla 440 diversi articoli, all’interno dei quali erano riportate le seguenti parole:  «“CR-Bus” ha creduto in questo progetto in quanto è sembrata un’occasione eccezionale per restituire l’antico fasto ad un pezzo di storia dell’autotrasporto italiano e romagnolo, al fine di destinarlo ad eventi e manifestazioni storico-culturali. Il mezzo sarà eventualmente donato alla provincia di Forlì-Cesena o ad un museo storico qualora “CR” cessasse la propria attività».
Purtroppo però, da quel momento, fino ad ora, non si sono ancora tenute manifestazioni in cui la 440 abbia fatto la propria comparsa.

In allegato proponiamo un’immagine della “Bambola 440” tratta dallo storico periodico di ATR, “Mobilità Duemila”, risalente al 2003, quando la vettura è stata utilizzata per le riprese del film “Agata e la Tempesta”.

Francesco Gardini – 19/10/2017

lunedì 17 luglio 2017

Linea 4 di Rimini: sapore d’estate.



I ricordi, quelli positivi, sono sempre un fattore che ci porta a pensare al passato, dandoci l’opportunità di creare una contrapposizione col presente, fornendoci talvolta la possibilità di fare dei confronti con quello che è l’attualità.
La mia memoria trasportistica oramai raccoglie al suo interno ricordi che spaziano in un lasso di tempo superiore ai venti anni: come un po’ tutte le persone che si ritengono “Apatras” anche la mia curiosità verso il settore ha radici lontane, databili agli anni della fanciullezza.
E proprio tra questi ricordi ve ne uno che incarna al suo interno un accostamento forse scontato, forse bizzarro: la linea 4 di Rimini quale sinonimo d’estate, forse perché i bus, in parte del suo tracciato, transitano a due passi dagli ombrelloni e dalla battigia.
Pur non essendo un riminese, da sempre quella linea mi ha trasmesso il sentore di testimoniare un interessante accostamento tra il servizio di trasporto pubblico locale e la peculiarità della nostra zona, quella di essere meta di “vacanzieri marittimi” nel corso del mesi più caldi dell’anno.


Come ben sappiamo la 4 non è una linea stagionale, ma è attiva tutti i giorni dell’anno; però il fatto di veder gli autobus transitare in prossimità dell’arenile, dai quali spesso salgono o scendono passeggeri che, armati di infradito, borsa, costume e telo da mare, si recano in spiaggia, è certamente un abbinamento che crea un legame tra bus e mare.
Ma non ci fermiamo qui. La linea 4 è senza dubbio un vero e proprio punto di riferimento per tutta la costa riminese posta a nord del capoluogo: peccato solo che da un anno a questa parte, tra Viserba e Torre Pedrera, sia stata spostato il suo transito in prossimità della linea ferroviaria Ravenna-Rimini.
"Come raggiungere comodamente la città? Facile, basta prendere la 4!!!"
Nel periodo estivo la “litoranea nord” ha infatti, allo stato attuale, la particolarità di raggiungere il cuore di Rimini, attestandosi presso il terminal di via Roma (Anfiteatro): di qui due passi e si è in centro.
Tale capolinea consente inoltre ai vacanzieri di approdare direttamente al mercato settimanale, previsto al mercoledì ed al sabato, quando i banchi degli ambulanti popolano la zona indicativamente compresa tra P.le Clementini, storica stazione/autostazione delle “Padane”, e P.le Gramsci.


Scendendo nel dettaglio tecnico, per l’estate 2017 la linea 4 di Rimini ha visto una riconferma del programma di esercizio che prevede, di base, una corsa ogni 15 minuti sulla tratta Rimini Centro - S.Mauro Mare nella fascia oraria diurna, una ogni mezz’ora in quella serale, quando è attivo il prolungamento da/per Marina Centro (linea 4M).
In merito al servizio serale, da segnalare il potenziamento, attivo nei week-end concomitanti con le manifestazioni “Molo Street Parade” e “La Notte Rosa”, nonché nella parte centrale del mese di agosto, che porta anche in questa fascia oraria il transito di un autobus ogni quarto d’ora.
Da ricordare che la linea 4 è una delle linee che, insieme alla 11 (Rimini-Riccione) ed alla 125 (Riccione-Cattolica), può contare sulla presenza del servizio notturno, attivo dall’ultimo week-end di giugno all’ultimo di agosto.


Correlate al testo abbiamo deciso di inserire quattro immagini che testimoniano il “dualismo estivo” in merito all’impiego mezzi, che vede sulla 4 l’alternanza di vetture da 12 metri con altre da 18.
Il primi due scatti allegati ritraggono i nuovi IvecoBus Urbanway 12 Cursor, più precisamente la vettura 32154, immortalata poco dopo esser partita da S.Mauro Mare in direzione Rimini, e la 32149, presso Igea Marina. L’inserimento è stato scelto in quanto quella del 2017 è la prima estate che vede protagonisti questi autobus sulla “Rimini-Rubicone”, nonché all’interno del TPL della provincia di Rimini.
Delle altre due immagini sono protagonisti invece i BredaMenarinibus M340: il primo è uno dei due “S”, più precisamente la matr. 36027 (ex FER); il secondo invece è un “U triestino”, vale a dire la vettura 36032.
Ricordiamo infatti che nel periodo clou dell’estate sulla linea 4 è previsto l’impiego degli autosnodati da 18 metri, in modo da garantire una maggiore capacità di carico sull’intera tratta, nei mesi in cui la presenza dei vacanzieri è maggiore.

Francesco Gardini – 17/07/2017

giovedì 13 luglio 2017

Il Consorzio Trasporti Romagnolo (1975–1993)


di Roberto Renzi - 13/07/2017

Negli anni Dieci del nuovo Secolo le varie aziende pubbliche dell'ambito romagnolo sono state riunite in un'unica SpA (Start Romagna, 1 gennaio 2012), cui ha fatto seguito la fusione delle tre agenzie per la mobilità in Agenzia Mobilità Romagnola, il 1° marzo 2017.
La vocazione della Romagna a essere un unico bacino di traffico ha però radici antiche. Dobbiamo andare con la memoria agli anni Settanta del Novecento quando la crisi energetica, improvvisamente scoppiata con la “guerra del Kippur” (1973) e l’emergere di una nuova coscienza ambientale riportarono alla ribalta l’importanza del trasporto pubblico proprio quando era opinione diffusa che questo avesse imboccato la strada del definitivo declino.
Ci si accorse improvvisamente che in un paio di decenni gran parte delle risorse del Paese erano state indirizzate allo sviluppo della motorizzazione individuale e che si erano verificati nel settore danni difficili da riparare.
Nel frattempo, con l’entrata in funzione dell’Ordinamento regionale (1970), le competenze concessionali in materia di tranvie e linee automobilistiche d'interesse regionale erano state trasferite al nuovo Ente Regione, dando così attuazione al disposto dell’articolo 117 della Costituzione.
Era convinzione diffusa in questo periodo che lo stato di difficoltà in cui versava il trasporto collettivo potesse essere superato con l’eliminazione della gestione privata, largamente presente nel campo delle autolinee extraurbane, e la creazione di aziende pubbliche comprensoriali, dipendenti da consorzi tra enti locali, per gestire i servizi nel territorio di loro competenza, sia in ambito urbano che extraurbano, e operare di conseguenza una progressiva razionalizzazione delle risorse su scala locale.
Il 1975 vide in effetti realizzarsi tale processo di unificazione dei servizi sotto la gestione pubblica in alcune province emiliane. Particolarmente significativa fu la costituzione del Consorzio per l’esercizio dei trasporti pubblici nel Bacino di traffico di Bologna, con la confluenza, sul piano gestionale, delle aziende municipale (ATM) e provinciale (APT) nella nuova Azienda Trasporti Consorziali (ATC) dal primo gennaio di quell’anno.
In Romagna, le sole aziende pubbliche operanti nel settore erano le municipalizzate di Rimini, di Faenza (multiservizi) e di Ravenna: quest’ultima si era costituita nel 1972, rilevando dalla SITA i servizi urbani e quelli di collegamento con il litorale, tutti compresi nel vasto territorio del comune capoluogo. A Forlì, invece, il trasferimento dalla SITA alla mano pubblica del servizio urbano era avvenuta l’anno prima attraverso una gestione diretta del Comune, senza la costituzione di un’azienda autonoma. Stesso processo era avvenuto a Cesena, dove in precedenza la Società STUC gestiva il servizio urbano.
La SITA continuava a fare la parte del leone nell’extraurbano romagnolo, con una percorrenza annua di quasi cinque milioni di kilometri svolti dai depositi di Forlì, Cesena e Rimini. Questo stato di fatto influì fortemente sulla decisione, adottata dalla Regione, di considerare le province di Forlì e Ravenna come un unico “bacino di traffico” e di dare vita a un Consorzio interprovinciale per la gestione del servizio, mentre in Emilia il territorio di ciascun bacino era stato fatto coincidere con quello di ogni singola provincia.
Il convegno promosso dalle province di Forlì e Ravenna, che si tenne in quest’ultima città il 2 luglio 1973, fu il primo atto ufficiale da cui scaturisce la volontà di affrontare una nuova politica del trasporto pubblico in Romagna: in questa occasione si costituì un gruppo di lavoro per la realizzazione del Consorzio, del quale fanno parte gli amministratori e i tecnici degli enti locali e delle aziende municipalizzate.
L’obiettivo di costituire un organismo consortile con l’adesione delle due province e dei comuni del bacino (tra le 68 amministrazioni comunali romagnole si registrarono quattro defezioni) venne comunque raggiunto nel giro di un paio di anni: un decreto regionale del 7 marzo 1975 sancì ufficialmente la nascita del Consorzio Trasporti Romagnoli (CTR). Al nuovo ente, che aveva sede a Ravenna, fu demandato il compito di acquisire alla gestione pubblica il complesso aziendale SITA nelle province di Forlì e Ravenna; costituiva un “ramo d'azienda” con contabilità separata comprendente anche i servizi dell'area bolognese.  Gli enti locali partecipanti si impegnavano a ripartire tra loro le spese di gestione dei servizi di trasporto, cioè il disavanzo delle singole linee, secondo le modalità stabilite nello Statuto. Presidente fu nominato il ravennate Antonio Placci.
Nel frattempo (1 gennaio 1975) la municipalizzata di Rimini (ATAM), che fino a quel momento aveva gestito solo le linee urbane e la filovia Rimini–Riccione,  aveva rilevato dalla Società Tiboni & C. la concessione, gli autobus e il personale della linea extraurbana Montebello–Torriana–Rimini. La gestione avveniva per conto dei quattro comuni interessati (Rimini, Santarcangelo di Romagna, Poggio Berni e Torriana: vedi la storia in
Anche in Provincia di Ravenna, la grave crisi in cui versava la ditta Sarasini aveva fatto sì che i servizi gestiti da quest'ultima, in particolare nell'area Lugo-Alfonsine, fossero stati trasferiti ad ATM insieme ai relativi autobus e al personale: in questo caso si costituì una “gestione per conto” del Consorzio Trasporti Romagnolo.
Solo il primo ottobre di quello stesso anno diventava operativa l’azienda speciale emanazione del Consorzio, che assunse la denominazione Azienda Trasporti Romagnoli (ATR), con sede a Forlì e depositi a Forlì, Cesena e Rimini. A presiederla era stato chiamato un altro ravennate, Giancarlo Gardini. Direttore fu nominato l’ingegner Enzo Casanova.
A differenza di quanto avvenuto in altre realtà nella Regione, la nuova azienda limitava il suo campo d’azione alla gestione del solo servizio extraurbano, costituito inizialmente dalla rete ex SITA nelle province di Forlì, Ravenna. Le concessioni ricadenti nella provincia di Bologna furono immediatamente girate ad ATC, insieme a un numero considerevole di autobus che restò per circa un anno nella città felsinea, noleggiato all’azienda bolognese in attesa dell’arrivo dei nuovi acquisti. I servizi urbani restavano di competenza delle aziende municipali (Rimini, Ravenna, Faenza) o delle gestioni “in economia” (Forlì, Cesena).

Dopo aver “pubblicizzato” la SITA romagnola, nel giro di pochi mesi, ATR assorbì anche una parte del personale delle Autolinee Cardelli, con la concessione Rimini–Bologna, mentre la Pennabilli–Rimini–Pesaro, la cui tratta centrale era comune alla Rimini–Novafeltria, passò alla Gestione Governativa Ferrovie Padane.
Per qualche tempo, l’unica novità tangibile sulle linee ex-SITA fu il vistoso logo “ATR”, bianco su fondo rosso, apposto sulle fiancate degli autobus, quasi tutti piuttosto anziani, che conservavano il vecchio schema di coloritura, per la maggior parte a fasce bianche e azzurre. Si trattava nella stragrande maggioranza di FIAT 306/3 (da 11 metri) e di FIAT 309 (da 9 metri), carrozzati CaNSA e dotati degli accessori tipici della SITA, come l’indicatore di percorso anteriore a tela (“plurimus”). Di entrambi i modelli erano presenti anche numerose unità nella versione “Gran Luce”, soprannominate nell’ambiente “bambole” (i 306) e “bamboline” (i 309). In tutto gli autobus trasferiti dalla SITA al nuovo gestore erano 163. Furono anche presi a noleggio alcuni FIAT 343 Cameri quasi nuovi, di proprietà del Comune di  Forlì del quale rivestivano i colori bianco e rosso.
Su tutte le unità ATR la vecchia numerazione SITA a quattro cifre fu sostituita da una nuova numerazione a tre cifre, che non fa distinzione tra vetture di linea e da noleggio: il Gruppo 300 comprendeva i piccoli FIAT 314 (300–311); i FIAT 343 (cinque bus da noleggio con carrozzeria Orlandi), ricevettero i numeri 350 e 354; i Gruppi più importanti erano il 400, dedicato ai FIAT 309 (da 400 a 444), e il 600, dove figuravano 98 FIAT 306 delle serie 0, RN2 e /3 (600–697). Erano infine presenti due FIAT 308, cui furono assegnate le matricole 501 e 502.
Nel 1976-‘77 iniziò il rinnovo del parco aziendale, con l’acquisizione dei primi autobus da dodici metri: quattro suburbani Monocar 1241LS, su meccanica FIAT 420 con cambio semi-automatico (numerati dal 355 al 358), e otto interurbani del nuovissimo modello FIAT 370 (versione 12.26, carrozzeria FIAT Cameri), che andarono a costituire il Gruppo 800–807. Molti altri 370 seguiranno, anche con carrozzeria Menarini e CAM (modello I-80), ma la totale scomparsa delle “vecchie glorie” SITA si avrà solo alla fine del decennio successivo.
Quanto ai suburbani, che in virtù della maggiore capienza avrebbero dare un contributo decisivo sulle linee più brevi e più frequentate, dopo l’acquisto nel 1979 di quattro Monocar 201LS (359–362) e nel 1980 di due Siccar 176LS carrozzati CAM (363 a tre porte e 364 a due porte), ATR non ne riceverà più per oltre dieci anni.
Lo stato di crisi che attanagliava il settore - la legge sul Fondo Nazionale Trasporti era ancora un miraggio e le aziende sopravvivevano stipulando mutui - impediva al Consorzio Romagnolo di svolgere un’autentica politica di sviluppo del trasporto locale e per molti anni i servizi svolti ricalcarono quelli della SITA, con poche modifiche dettate da motivi di razionalizzazione o per servire nuovi poli scolastici, come quello di Morciano di Romagna.

In un’epoca in cui il termine “contratto di servizio” era sconosciuto, né si prospettava la messa a gara del servizio stesso, tuttavia alcune funzioni del Consorzio Trasporti non erano troppo dissimili da quelle delle attuali Agenzie per la mobilità, specie in materia di finanza e programmazione. Inoltre l’allora vigente legge sulle municipalizzate considerava queste aziende come una mera emanazione dell’Ente locale (comune, provincia o consorzio), senza nemmeno personalità giuridica, per cui i beni immobili e mobili (tra cui gli autobus) acquisiti dalla SITA divennero di proprietà del Consorzio, che li conferì in gestione alla propria azienda.
Le cose sarebbero cambiate dopo l’entrata in vigore della legge 8 giugno 1990 n. 142 (riforma delle autonomie locali), che istituiva la figura giuridica dell’”azienda speciale”, per cui dal 30 dicembre 1993 CTR e ATR si sarebbero fusi in un unico consorzio-azienda “ATR Autolinee Romagnole”. Nel frattempo però molte trasformazioni erano accadute.
Il primo gennaio 1987 era entrato a far parte di ATR il complesso dei servizi urbani di Forlì con relativi uomini e mezzi; a distanza di due anni (1989) fu la volta della rete urbana di Cesena. ATR si configurava sempre più come un’azienda forlivese-cesenate e lo spirito dei tempi andava verso la costituzione di tre distinti bacini di traffico, in modo da concentrare nei capoluoghi romagnoli (Rimini diventerà provincia nel 1994) la programmazione e la gestione del servizio. Fu così, che dopo alcuni anni di oziose discussioni, negli ultimi mesi del 1991 prese corpo il progetto di scorporare da ATR i servizi extraurbani facenti capo a Ravenna e a Rimini, che dal primo gennaio 1992 furono attribuiti a due nuove aziende-consorzio per la gestione dei servizi sia urbani che extraurbani: Consorzio ATM nel ravennate e TRAM (Trasporti Riuniti Area Metropolitana) nel riminese. Oltre ai servizi scorporati da ATR, nel primo confluirono la vecchia ATM e il ramo trasporti della municipalizzata di Faenza; la seconda inglobò l’ATAM e il servizio urbano di Riccione (TPU), sorto nel 1980 come servizio comunale in economia, che contava 14 autobus e 16 dipendenti.
Finiva così un’epoca nella quale nei territori ravennate e riminese l’azienda unica romagnola era vista come una specie di “ospite”. Chi scrive ricorda che a Ravenna si diceva comunemente “ATR di Forlì”, mentre a Rimini questo sentimento d’estraneità era meno forte, probabilmente per la presenza di un deposito e di linee importanti come il collegamento internazionale con la Repubblica di San Marino e parte del servizio costiero.
Nei primi tempi dopo la pubblicizzazione della SITA, la tendenza a Rimini e circondario era stata quella di favorire l’espandersi dell’ATAM, sulla base della considerazione che con brevi prolungamenti alcune linee urbane avrebbero potuto servire anche i comuni limitrofi, cosa che in effetti avvenne (non senza battaglie polemiche con il Consorzio) tra il 1976 e 1979 quando le linee 5, 7 e 9 “sconfinarono” nei territori di Santarcangelo e Coriano. In quest’ultimo caso ci fu anche l’assorbimento da parte di ATR del personale ex SAPUM Pesaro, che fino al 31 marzo 1977 aveva esercitato la linea Mondaino–Morciano–Coriano–Rimini, la quale fu ristrutturata con istradamento via Riccione tra Coriano e Rimini, dato che la relazione diretta tra le due città dal successivo primo aprile era stata assunta dall’ATAM.
Frizioni tra Rimini e il Consorzio vi furono anche in ambito sindacale: le organizzazioni dei lavoratori intravvedevano nell’azienda unica romagnola una possibile soluzione al grave problema dei lavoratori stagionali ATAM, molti dei quali erano costretti a lunghe liste d’attesa prima dell’assunzione in ruolo. In effetti diversi ex-avventizi ATAM finirono per trovare lavoro in ATR, entrandovi però attraverso concorso.

FOTOGRAFIE

1. All’Arco d’Augusto mezzi ATAM e ATR si danno appuntamento nell'ora dell'uscita degli studenti. Una foto che è quasi il simbolo del dualismo tra aziende pubbliche che caratterizzò per quasi un ventennio l’area riminese (foto Renzi).


2. L’annuncio della pubblicizzazione della SITA fu dato attraverso la capillare diffusione di questi volantini (collezione Renzi).


3. I loghi del Consorzio (CTR) e dell’azienda di gestione (ATR) sulla fiancata di un autobus (foto Renzi).


4. Tra il materiale rotabile meno obsoleto passato alla gestione pubblica vi erano questi FIAT 343 Orlandi (matricole 354 e 352) del 1972, impiegati sui servizi turistici: ATR esercitava infatti numerose linee GT, che con gli anni sarebbero state progressivamente ridotte (foto Renzi).


5.  Una “bambola” (FIAT 306/3 Cansa Gran Luce) ex SITA ferma al capolinea di San Marino. I servizi internazionali per la piccola Repubblica (regolari, scolastici e Gran Turismo) erano un “fiore all’occhiello” di ATR. Con lo scorporo del Bacino riminese inizialmente furono trasferiti a TRAM, ma il Ministero accolse l’opposizione della Bonelli Bus, che dal primo febbraio 1993 subentrò nella gestione (collezione Mario Polidori).


6. In omaggio alle politiche di eliminazione dei parallelismi tra gomma e rotaia e di concentrazione dei servizi all’interno dei singoli bacini, l’autolinea Bologna–Rimini, che dal 1975 era esercitata in pool da ATR ed ATC Bologna, non ebbe lunga vita: dall'autunno 1977 il servizio ATR fu limitato  alla sola tratta Forlì–Rimini, con rare puntate a Faenza e Imola, località dove avevano termine i servizi dell’azienda del consorziale bolognese (collezione Renzi).


7.  Uno dei primi FIAT 370.12.26 (anno 1977) in servizio sulla rete ATR. Lo schema di coloritura originale era in due toni di azzurro; in secondo piano una “bambolina” (FIAT 309 Cansa Gran Luce). (foto Renzi).


8.  Il direttore ATAM Enrico Fabbri con il sindaco di Coriano Pierini il giorno dell’inaugurazione del prolungamento in quest’ultima località della linea 5 (1 aprile 1977), davanti a un FIAT 409 Pistoiesi. L'esercizio della storica linea Mondaino–Rimini via Coriano (ex SAPUM) fu invece assunto da ATR (foto D. Minghini, Biblioteca Gambalunga Rimini).


9. Sempre nel Comune di Coriano, veduta del capolinea di Ospedaletto nel 1979: si riconoscono un FIAT 309 alienato da ATR al Comune di Coriano per esercitare un servizio urbano circolare verso Mulazzano (oggi linea 3P) e il Monocar 1101 ATAM matricola 1102 in partenza per Rimini sulla linea 3 (foto Renzi).


10. Sciopero dei lavoratori dei trasporti (dicembre 1977) con concentrazione davanti alla stazione di Rimini. Obiettivo delle rivendicazioni sindacali era la perequazione dei trattamenti, ottenibile attraverso l'unificazione di tutti i servizi nel CTR (foto Alberto Fantini).


11. Da un opuscolo sindacale del 1977, la consistenza di uomini e mezzi delle varie imprese pubbliche della Romagna (collezione Renzi).


12. Piazza Saffi “invasa” dai FIAT 418 AC e AL che a fine anni Settanta costituivano l’ossatura dei servizi urbani di Forlì (collezione Renzi).


13.  Un Fiat 314/3 carrozzato Minerva del servizio urbano di Cesena, ripreso nella centrale via Garibaldi (collezione Gardini).


14. Ancora prima della nascita del Consorzio, la municipalizzazione dei servizi nel Comune di Ravenna (1972) aveva comportato il trasferimento in ATM di alcuni vecchi interurbani SITA come questo FIAT 306, qui impegnato in un servizio scolastico in partenza da Santerno nel 1982  (foto Renzi).


15.  Schema della rete in gestione ad ATR nel 1978. La numerazione di gran parte delle linee corrisponde a quella attualmente in uso in START Romagna nei tre bacini (collezione Renzi).


16. Biglietto di corsa semplice convalidato il 22 gennaio 1981 sul percorso Ravenna – Rimini (collezione Renzi).


17.  I dati caratteristici dell'azienda a consuntivo 1989 sono illustrati da questa brochure: notare l'esigua percorrenza dei servizi urbani di Forlì e Cesena, da poco incorporati in ATR (collezione Renzi).


18.  Parata di mezzi suburbani ATR e filobus ATAM al capolinea di Riccione il 27 luglio 1988. Da sinistra i Monocar 201LS (359) e 1241 (357) dell'azienda consortile, impiegati durante il periodo estivo nel servizio suburbano per Cattolica (linea 125) e il filobus Volvo-Mauri-Ansaldo 1016 (foto Giorgio Fantini).