giovedì 28 settembre 2017

Settembre 2017: extraurbani che se ne vanno.

di Francesco Gardini – 28/09/2017

Compiendo una rapida analisi relativa alla gestione degli autobus di linea all’interno delle aziende che gestiscono i servizi di TPL, è facile dedurre che il periodo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, a cavallo tra il termine dell’estate e l’avvio dell’anno scolastico, è quello nel corso del quale viene deciso quali veicoli rimasti in fermo assicurativo estivo non reimmettere in servizio.
Col post corrente vogliamo quindi ripercorre brevemente la storia di una serie di autobus dei quali non è stato riscontrato il ritorno in linea in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico 2017/2018 e con l’attivazione degli orari invernali.
Piccola premessa: si tratta nella totalità di vetture extraurbane, la maggior parte delle quali soppiantate dall’arrivo dei vari Crossway, sia Low-Entry 12 metri che rialzati da 10,8 varati sul territorio romagnolo tra la primavera e l’estate 2017.


Procedendo in ordine numerico identificativo, iniziamo con un gruppo formato da cinque Iveco 380E.12.35 EuroClassH Orlandi provenienti dalla flotta aziendale di ATM Ravenna. I primi dei quali vogliamo dare nota sono le ultime due vetture superstiti del primo lotto immesso in servizio dall’azienda ravennate all’inizio dell’estate di 20 anni fa, quella del 1997: trattasi delle matricole Start 10092 e 10093.
La loro storia lavorativa è legata per circa 17 anni alla realtà ravennate, in particolar modo alle linee extraurbane provinciali. Nel settembre 2014, successivamente all’immissione in terra ravennate dell’ultimo lotto di Citelis CNG, gran parte degli EuroClass “ex ATM” vengono trasferiti al bacino di Forlì-Cesena. Le vetture ’92 e ’93 sono tra quelle principalmente impiegate sulle linee e presso le residenze esterne gravitanti attorno al deposito “Spinelli” di Cesena. Una delle linee sulle quali era molto facile incontrare questi mezzi era la 149 Cesena PuntoBus – Ravenna – Stab. Marcegaglia, dove a farla da padrone sono ora i Man Lion’s Intercity, vetture che hanno sancito invece la dismissione e la successiva demolizione delle altre tre vetture del gruppo, matr. 10090, ’91 e ’94, distolte dal servizio nel febbraio di quest’anno.
A ricordo di questi EuroClass proponiamo uno scatto che ritrae la 10092 mentre percorre la via Dismano, una delle principali arterie che collegano Ravenna a Cesena, a metà strada tra gli abitati di Casemurate e S.Andrea in Bagnolo, titolare della storica corsa che partiva alle 17:05 dallo stabilimento ravennate del gruppo “Marcegaglia”, troncata presso quello dell’Enichem con l’introduzione degli orari invernali.


Oltre ai due citati poc’anzi, cessano definitivamente la propria attività i primi tre EuroClass “ex ATM” immatricolati nel 1998, più precisamente le vetture 10095, 10096 e 10097, particolari per essere stati i primi autobus a ricevere sulle fiancate le vistose decorazioni che da quel momento in poi avrebbero contraddistinto i nuovi acquisti dell’azienda ravennate. Anche queste tre vetture hanno svolto servizio, nei primi anni carriera, sulle linee extraurbane del territorio ravennate, per poi essere dirottate nel bacino di Forlì-Cesena: possiamo dire che le vetture 10095 e 10096 hanno operato prevalentemente nell’hinterland cesenate, la 10097 in quello forlivese.
Cogliamo l’occasione per rammentare le principali caratteristiche tecniche di questi EuroClass: il motore è l’Iveco Unic 8460.41S, con cilindrata pari a 9500 cc, capace di erogare una potenza di 254 Kw; ad esso è abbinato un cambio automatico ZF modello 5HP 600 a 5 rapporti (più la retro-marcia). Per quel che concerne gli interni, questi mezzi sono stati allestiti con un po’ tutti i confort (ad esempio sedili imbottiti, diffusione sonora con microfono, ecc.), complice il fatto che spesso venivano impiegati anche su servizi di noleggio.
A ricordo dei tre EuroClass del 1998 distolti dal servizio, proponiamo uno scatto ritraente la vettura 10096 presso S.Mauro Pascoli, intenta a svolgere la corsa di rientro del ramo scolastico della linea 165 sulla tratta S.Arcangelo - S.Mauro Pascoli – Alberazzo.


Cosa arcinota è che la gara regionale 2016 ha portato in terra di Romagna anche cinque Crossway nella versione rialzata da 10,8 metri, quattro in forza presso il bacino di Forlì-Cesena ed uno presso quello di Rimini, immessi in servizio in momenti diversi tra loro.
Come sempre, in questi casi a farne le spese sono vetture di eguale tipologia ma con già alle spalle già molti anni di servizio. Tra gli extraurbani di lunghezza prossima ai 10 metri solo uno risulta aver terminato il periodo scolastico 2016/2017, ma non aver ripreso servizio il 15 settembre con l’apertura delle scuole: trattasi della vettura 20516, capostipite degli Iveco 370E.9.27 DallaVia Giotto.
Analogamente a quanto accaduto per le “sorelle”, la ‘516 appartiene ad un lotto composto da tre unità varate per la prima volta in Calabria tra il 1994 ed il 1995, presso la nota azienda “Romano” di Crotone. L’arrivo in Romagna è avvenuto nel corso della primavera del 2002, quando le tre vetture vengono acquistate da ATR che le numera con matr. comprese tra 516 e 518. Prima dell’immissione vengono riammodernate ricevendo la livrea blu ministeriale con fascia bianca regionale; in origine la colorazione era blu in tonalità leggermente scura.
Per quel che concerne la storia lavorativa della ‘516, i primi anni di servizio presso ATR l’hanno vista protagonista prevalentemente nella Valle del Rabbi, sulla linea 129, in alternanza presso le residenze esterne di Predappio e Premilcuore.
Sul finire degli anni 2000 il trasferimento nel territorio cesenate, impiegata inizialmente sulla linea 31 (Cesena - Roversano), in uso alla “Aut.zi Casadei”, poi sulla 3/061 (Cesena – Montiano – Montenovo, attuale 261), storicamente svolta dalla ditta “Bellettini” poi, a seguito del pensionamento del titolare nonché autista della tratta, passata nelle mani della “Rossi Group”, tutt’ora principale azienda operante sulla medesima tratta, anche se alcune corse sono svolte direttamente da Start.
Ovviamente nel corso degli anni non sono mancate le assegnazioni particolari e/o occasionali, tra le quali citiamo quelle su linee come la 131-132 (Bagno di Romagna – S.Sofia – Forlì), oppure sulla stagionale estiva 167 (Sogliano – Bellaria – Igea Marina), sulla scolastica 250 (Cesena – Savio di Ravenna), senza dimenticarsi della tratta mercatale della 216 (Cesena – Tessello – Collinello – Cesena), quest’ultima svolta per alcuni anni dalla “Rossi” nel periodo non scolastico, prima che venisse convertita “a chiamata”.
Relativamente ai “Giotto” rimane ancora attiva l’ultima vettura del gruppo, la 20518, che ha preso il posto della ‘516 sulla linea 261; la vettura “centrale” del lotto, la ‘517 risulta invece essere stata distolta dal servizio nel corso del mese di marzo del 2017, poi demolita durante la successiva estate.
A ricordo della vettura 20516 proponiamo uno scatto che la ritrae in servizio su una corsa della 261 diretta a Montenovo; da notare che sul display appare il numero “3/061”, complice il fatto che sui database delle centraline “Ameli” questa numerazione non è stata mai aggiornata.
Per quel che concerne invece la livrea verde “MyWay”, la ‘516 è stata convertita a questa colorazione nel corso del 2009.


Nel conteggio degli autobus che se ne vanno dobbiamo inserire anche un pezzo unico appartenente alla flotta “ex Saces”, vale a dire l’Iveco 391E.12.29 EuroRider Orlandi matr. 20664. Questa vettura è stata acquistata sul finire del 1999 dallo storico privato cesenate per operare sulla principale autolinea gestita, ossia quella che collega la città di Cesena con la costa cervese, confluita nella prima parte degli anni 2000 nella gestione ATR, attualmente contraddistinta dal numero 241.
La ‘664 è uno di quegli autobus che hanno vissuto tutti i principali passaggi gestionali avvenuti nel territorio forlivese e cesenate negli ultimi 15 anni. Ad inizio 2003 infatti, a seguito del cambio di denominazione sociale da parte dell’azienda, da sas a srl, col successivo ingresso, avvenuto alcuni anni dopo, all’interno del gruppo E-Bus, in quegli anni gestore del servizio programmato dall’agenzia ATR, l’intero parco veicolare viene numerato all’interno della serie 600 che in passato aveva raggruppato i vari Fiat 306 precedentemente appartenuti a “Sita”: è con questo passaggio che l’EuroRider riceve matr. 664.
Esattamente due anni dopo la vettura è fra quelle acquisite da “Setram”, altra azienda facente capo ad E-Bus, in concomitanza con il passaggio delle linee 135 (Bertinoro – Ravenna), 149 (Cesena – Ravenna) e 156 (Forlì – Ravenna) dall’agenzia forlivese a quella ravennate, dove dal 2005 opera, a livello gestionale, il gruppo “Mete”; la ‘664 risulterà lavorare prevalentemente sulla 149, con alcune sporadiche apparizioni anche sulla 156. La vettura rimane a svolgere questo genere di servizio fino al 2014, passando nel frattempo dapprima nelle mani di AVM (anno 2009), poi di Start (dal 2012), venendo dirottata, insieme ad altre vetture “ex E-Bus”, sulle linee facenti capo al bacino di Forlì-Cesena. Dal settembre del 2014 al giugno del 2017 la ‘664 è diventata la titolare della già citata linea 250, finendo in sub. affido dapprima alla ditta “ValsavioBus”, poi scomparsa dallo scenario trasportistico, quindi alla “Aut.zi Casadei”.
L’EuroRider 20664 vanta  un primato: essere stato il primo autobus extraurbano di moderna concezione, con pianale semi-ribassato e cambio automatico, ad operare presso un’azienda della provincia di Forlì-Cesena dove, agli albori del nuovo millennio, era ancora forte ed incontrastata la presenza dei Fiat/Iveco 370.
A ricordo della 20664 proponiamo una delle ultime immagini che la vedono protagonista su quella che è stata la sua ultima linea, la 250.


L’estate del 2017 si porta via con se anche l’ultimo Iveco 370S.12.35 VU superstite della flotta “ex ATR”, vale a dire la vettura 20891, appartenente ad un lotto formato da cinque vetture che l’azienda romagnola, nata sulle ceneri della gestione “Sita” nel locale territorio, ha acquistato nel corso del 1989 (originale serie 890-894).
La 891 è stata una vettura che ha quasi sempre operato nel territorio forlivese, in assegnazione al deposito della città e/o alle residenze esterne da esso dipendenti. Alcuni racconti risalenti al passato ci dicono infatti che per diversi anni questa vettura ha svolto servizio nella vallata del fiume Montone, percorsa dalla linea 127 (Forlì – Rocca S.Casciano – Passo del Muraglione), in assegnazione dapprima alla residenza di S.Benedetto in Alpe poi, con l’affidamento della tratta Rocca S.C.-Muraglione al privato “Ferrini”, al gruppo “Rocchiggiano”.
Con l’avvento degli Irisbus 399E.12.35 MyWay, giunti nel territorio forlivese nel periodo compreso tra il 2003 ed il 2005, la ‘891 è tra i “370S” che vengono assegnati per il solo periodo invernale a Bertinoro per operare sulla linea 134 [Forlì – (Fratta Terme) – Bertinoro – Polenta], vivendo i vari passaggi gestionali che hanno interessato tale residenza, in carico dapprima alle aziende pubbliche, poi al consorzio privato CR-Bus.
Su questa tratta ha operato fino agli ultimi giorni dell’anno scolastico 2016/2017. Degna di nota è una breve permanenza, intorno al 2009, presso la residenza di Roncofreddo, in sostituzione all’unica vettura all’epoca assegnata in loco, il Mercedes O303.12 Menarini matr. 9044, ferma per le operazioni di restyling, con riverniciatura in verde metallizzato.
Il 370S.12.35 matr. 20891 vanta alcune particolarità. Innanzitutto, a differenza delle altre quattro vetture del medesimo lotto del 1989, non ha mai ricevuto l’impianto dell’aria condizionata, particolare facilmente riscontrabile vista l’assenza sul tetto dello zainetto a marchio “Sutrak” nonché delle griglie poste sul soffitto che permettono la fuoriuscita dell’aria  all’interno del vano passeggeri. Questo aspetto ha sempre resto la 891 esteticamente più simile alle due vetture analoghe risalenti al 1987 (matr. 888 ed 889), anch’esse prive di impianto di condizionamento, dismesse nel corso del 2014.
La 891 inoltre è stata, in assoluto, il primo “370” della flotta di ATR a subire il restyling che ha fatto sì che la sua livrea cambiasse da blu ministeriale, con fascia bianca regionale, a verde stile MyWay; con l’evento è avvenuta anche la sostituzione del display “Solari” a matrice di punti verdi con uno a led della “Aesys”.
Vogliamo ricordare che ad inizio 2017 le prime tre vetture del lotto del 1989, tutte contraddistinte dal colore verde, erano ancora in servizio; l’arrivo delle nuove vetture extraurbane (Man Lion’s Intercity  prima, Crossway poi), ha portato alla dismissione della capostipite 20890 nel mese di aprile, della sorella 20892 in quello di maggio. Le restanti due vetture, matr. ‘893 ed ‘894, contraddistinte dal colore grigio metallizzato ricevuto a seguito di una parenesi all’interno del gruppo “E-Bus”, risultano invece dismesse da circa tre anni.
A ricordo della ‘891 proponiamo un’immagine che la ritrae su una “corsetta” pomeridiana della 134 tra Forlimpopoli e Fratta Terme; peccato solo che il display di destinazione fosse spento.
Di queste vetture certamente non potremo mai dimenticare il potente rombo emesso dal motore Iveco 8280.02, V8, da 17174 cc ed erogante un a potenza pari a 259 Kw.


Rimanendo nella serie “20800”, va menzionata la dismissione dell’ultimo Iveco 380E.12.35 EuroClassH Orlandi ancora rimasto della coppia precedentemente appartenuta a “Trentino Trasporti”, acquistata da Start all’inizio dell’estate del 2013: stiamo parlando della vettura 20898 (ex TT 1608), sopravvissuta poco meno di un anno dalla dipartita della sorella 20899 (ex 1610), radiata sul finire del 2016.
Entrambe le vetture hanno una storia in terra di Romagna molto breve, che ha visto il loro esordio all’inizio dell’anno scolastico 2013/2014, in uso presso dapprima presso la residenza di Bora, poi in quella di Sogliano dove la ‘899 è rimasta per pochi mesi, mentre la ‘898 fino alla primavera di quest’anno. A seguito dell’immissione dei Crossway “corti” da 10,8 metri, la 20898 è stata è stata mandata ad operare in terra forlivese, finendo in sub-affido al gruppo CR-Bus (vedi l’articolo “ Un Euroclass di Sogliano in trasferta ” di Gian Marco Assirelli), dove è rimasta attiva fino ad inizio giugno.
Oltre ai servizi di linea, le vetture 20898 e 20899 sono stante protagoniste di alcuni noleggi a breve o medio raggio, complice il fatto di possedere l’autorizzazione per il fuori linea; non hanno invece quasi mai lavorato nel periodo estivo, venendo lasciate o in fermo assicurativo, o in qualità di ultima scorta.
Di entrambi gli EuroClass “ex Trentino Trasporti”, immatricolati per la prima volta nel 1999, c’è da ricordare che hanno mantenuto, per l’interno periodo di permanenza romagnola, la propria livrea originale, con colorazione blu ministeriale a cui si aggiungeva una fascia centrale di colore grigio.
Vogliamo aggiungere inoltre che a livello tecnico questi due autobus rispecchiavano le stesse caratteristiche riscontrate precedentemente negli “EuroClass ex ATM”, se non fosse che a bordo era presente un allestimento prevalentemente da linea: ad esempio le sellerie erano di tipo Fainsa Cosmic.
A ricordo della 20898 proponiamo quello che potrebbe verosimilmente essere l’ultimo che le è stato realizzato all’interno del territorio cesenate: si può infatti osservare la vettura in questione protagonista di una corsa pomeridiana della linea 141 (Savignano sul Rubicone – Sogliano al Rubicone), intenta ad affronta le prime rampe di salita poste in prossimità del Castello di Ribano, a metà strada tra la cittadina savignanese e l’abitato di Montalbano.


Un altro pezzo unico che lascia lo scenario trasportistico romagnolo è l’Iveco 370E.12.35 Orlandi Poker matr. Start 29006. L’esordio di questa vettura avviene, sempre in terra di Romagna, nel febbraio del 1995, quando viene acquistata dall’azienda cesenate “Aut.zi Casadei” per operare prevalentemente sulle varie autolinee da essa gestite. Tali tratte, ad inizio anni 2000, diventano di competenza dell’agenzia ATR che, dal 1° gennaio 2005 acquisisce le vetture utilizzate dai vettori privati operanti sulla propria rete, numerandole all’interno della serie 9000: fra di esse la matr. 9006 viene assegnata al “Poker” in questione.
Nonostante il passaggio di proprietà, tale vettura rimane ancora per diversi anni in uso al suo originale proprietario che la impiega sulle linee da lui esercitate, tra le quali citiamo la 33 (Cesena – Martorano – Cesena, di natura scolastica), la 208 (Cesena – S.Maria Nuova), la 221 (Sarsina – Pievesestina Zona Ind.le), con apparizioni anche sulla linea mare 224 (Sarsina – Pinarella) o su alcuni particolari tragitti della linea 31, una delle “foresi” di Cesena, oggetto di soppressione alcuni anni or sono.
Gli ultimi anni della propria carriera hanno visto la 9006 protagonista, prevalentemente nelle sole giornate scolastiche, sulle tratte del bacino di Forlì esercitate in sub-affido dal gruppo CR-Bus, solitamente assegnata ad un TM che prevede al mattino una corsa della 134 da Fratta Terme a Forlì, con prosecuzione sulla navetta per l’Istituto  Tecnico Aeronautico, inserita nel programma di esercizio della linea 125.
Nella fascia oraria pomeridiana invece, dopo una “corsetta” sulla 126 tra il Centro Studi di Forlì ed il locale PuntoBus, nelle giornate di lunedì, mercoledì, venerdì e sabato era facile vederla protagonista di un “giro” sulla 126 limitato a Casemurate, in quelle del martedì e del giovedì su una coppia di corse sulla 132 tra Forlì e Meldola.
Nel ricordo della vettura 29006 vogliamo sottolineare il fatto che, trattandosi di un Poker costruito sul telaio dell’Iveco 370E, era contraddistinto dalla presenza di motore Iveco 8460.41S da 9500 cc abbinato ad un cambio meccanico ZF a 8 rapporti.
In allegato proponiamo un’immagine che ritrae il Poker matr. ‘9006 alle porte di Selbagnone, in servizio sulla corsa scolastica della 134 con partenza alle 7:10 da Fratta Terme per Forlì PuntoBus.  (Foto Gian Marco Assirelli).


Le dismissioni negli ultimi mesi non hanno riguardato solamente Start Romagna, ma anche le aziende private operanti sul territorio romagnolo relativamente ai servizi di TPL.
Anche se ne era parlato nei vari “post brevi” e nei commenti all’interno del portale Facebook di “Trasporti Pubblici in Romagna”, tra le vetture destinate ai servizi di linea sulla cui carriera è stata sancita la parola “fine” vi è il Bova Futura FHD di proprietà dell’azienda riminese “Bonelli Bus”, classificato con matr. 100 all’interno del proprio parco mezzi, con numero 8902 nel gruppo di mezzi dei vettori privati esercitanti servizio sulla rete “ex Tram”.
Il “Bova”, caratterizzato dalla livrea bianca con decorazioni rosa, è stato acquistato dall’azienda con sede a Riccione nel corso del 2002, originalmente impiegato sui servizi Gran Turismo, per poi essere dirottato sulla linea 170 (Rimini – Monte Grimano). La dismissione di questo autobus è stata concomitante all’immissione in servizio  di quella che abbiamo soprannominato come la “Nuova Carolina”, vale a dire l’IvecoBus CrosswayLE acquistato dalla “Bonelli” nel corso dell’estate passata.
In allegato proponiamo un’immagine che ritrae il “Bova della 170” sulla linea che lo ha visto protagonista nei suoi ultimi anni di carriera, immortalato presso Rimini, a due passi dall’Arco d’Augusto.


Le dismissioni riscontrate nel corso delle prime settimane dell’orario invernale 2016/2017 hanno riguardato anche il principale vettore privato operante sul territorio romagnolo relativamente ai servizi di linea, ossia la Coop. Trasporti di Riolo Terme. Tre sono per ora le due vetture che lasciano il parco dell’azienda riolese, tutte da quel che sembra destinate a “nuova vita” presso altri vettori, ma solo il tempo ci consentirà di scoprire dove andranno ad operare tali autobus.
La prima vettura, in ordine numerico, che toglie il marchio “CTR” dalle proprie fiancate è la matr. 11, l’ultimo EuroClass rimasto presso la “cooperativa”, unico nella versione da linea, quindi “H”, su base 380E.12.35, con cambio meccanico ad 8 rapporti.
Tale autobus, immatricolato per la prima volta nel 1994, nel corso di questi 23 anni, è stato utilizzato sui vari servizi di linea svolti dall’azienda, gravitanti principalmente sulla  cittadina di Faenza e sulle vallate dei fiumi Senio, Lamone e Tramazzo/Marzeno, nonché in alcuni noleggi.
Da ricordare che la Coop. Trasporti Riolo Terme ha posseduto, in passato, altri cinque EuroClass: il primo era nella versione da linea lunga 10,5 metri, aveva matr. 12 ed è stato immatricolato lo stesso giorno della 11; attualmente è in forza presso un’autoscuola di Imola. I restanti erano nella versione da noleggio, ossia Iveco 380E.12.38 EuroClassHD, numerati da 13 a 16; tutti e quattro risultano essere stati venduti, dopo la dismissione, ad aziende con sede all’interno del territorio nazionale.
Di seguito proponiamo un’immagine dell’EuroClassH matr. 11, ritratto in uscita dall’autostazione di Faenza, in servizio su una corsa diretta a S.Martino in Gattara, tratta contraddistinta dai numeri 2/525 e 199. (Foto Gian Marco Assirelli).


Lasciano la flotta di “CTR” anche gli unici due “Pokerini” che ne hanno fatto parte: il primo è la vettura 28, nella versione Iveco 315S.8.18, classe 1993, dotato di livrea bianca con decorazioni; il secondo è invece la 29, un Iveco 315E.8.18, originalmente in livrea blu, poi riverniciato in verde metallizzato. La dismissione di questi due autobus è legata all’entrata in servizio dei tre Isuzu Novo Ultra (vetture 8, 9 e 13), acquistati dall’azienda riolese tra il 2015 ed il 2016.
A ricordo dei “Pokerini” della Coop. Trasporti Riolo, proponiamo uno scatto che ritrae la 28 eccezionalmente impiegata sulla linea 23/FO (o 189), in uscita dall’autostazione faentina in direzione Tredozio. Lo scatto risale al febbraio del 2015, periodo in cui tale tratta veniva svolta con autobus di piccole dimensioni, complice una deviazione di percorso causata da una frana lungo la SP20.

lunedì 25 settembre 2017

Cervia, Navette “Iron Man”


Nel corso del week-end appena trascorso, più precisamente nella giornata di sabato 23 settembre 2017, ha avuto sede di arrivo e partenza presso Cervia la tappa italiana di “Iron Man”, un Challange del Triathlon estremo dove ogni competizione comprende al proprio interno una prova di nuoto di oltre 3 Km svolta in mare, una di ciclismo di circa 180 Km ed infine una maratona di 42 Km.
Si tratta di un evento fortemente voluto in loco per la propria importanza, ma soprattutto per il fatto che con esso si è allungata leggermente la stagione lavorativa degli operatori estivi, ma anche criticato per il fatto che, in particolar modo le prove da disputarsi in bici ed a piedi hanno comportato numerosi interruzioni nella circolazione viaria che hanno interessato gran parte dei comuni posti a cavallo tra la provincia di Ravenna e quella di Forlì-Cesena. 
A livello di TPL sono stati modificati o addirittura stravolti i percorsi di numerose linee, gran parte delle quali a carattere extraurbano. Nel post corrente non ci soffermeremo sulle varie tratte deviate visto che risulterebbe alquanto difficoltoso descrivere ogni singola modifica: si pensi che i vari O.d.S e i comunicati stampa relativi ad esse erano lunghi diverse pagine, visto che ogni singola tratta prevede talvolta, per le varie corse, un differente itinerario.


Relativamente alla giornata di svolgimento di “Iron Man” quella che ha suscitato la nostra curiosità è stata l’istituzione di due servizi navetta gratuiti, pensati con lo scopo di consentire alle persone dirette nelle zone di Cervia interessate dall’evento (arrivo e partenza erano posti sul Lungomare Deledda), di farlo lasciando comodamente l’auto in apposite aree di sosta. Caratteristica comune delle due linee è stata quella di attestarsi a due passi da centro della cittadina, più precisamente presso la nuova autostazione di P.le della Resistenza. 
La prima navetta, contraddistinta dalla lettera “A”, ha avuto il compito di collegare l’area di sosta “Stazzone”, posta alle porte di Milano Marittima, lungo via Ascione, arteria che costeggia  la linea ferroviaria Ravenna – Rimini, col centro della cittadina. Partendo dal parcheggio il raggiungimento del terminal bus di Cervia è stato svolto con percorso che prevedeva transito, in entrambi i sensi di percorrenza, su via Galeno, via G. di Vittorio, via Maccanetto, via Martiri Fantini, Ponte S.Giorgio e via dell’Ospedale. 
Alla seconda navetta, identificata con la lettera “B”, è stato invece affidato il compito di collegare il Terminal bus di Cervia al parcheggio della Piscina di Pinarella, con fermata di riferimento posta su viale Abruzzi. 
A differenza della “Navetta A”, la “B” è stata caratterizzata da differenti percorrenze in andata e in ritorno. Scendendo nel dettaglio da P.le della Resistenza alla Piscina i bus hanno percorso la circonvallazione Sacchetti Ovest, viale della Stazione, viale Caduti per la Libertà, via dei Cosmonauti, svoltando poi a sinistra una volta giunti all’intersezione con via Lazio dove, in prossimità dell’incrocio con via Pinarella, aveva origine un anello per l’inversione di marcia, percorso in senso orario e formato dalla stessa “Pinarella”, da via Piemonte, V.le Abruzzi (capolinea) e viale Lazio. Per rientrare a Cervia, una volta riportatisi su via dei Cosmonauti ed aver proseguito per un breve tratto su via Caduti, era prevista una svolta a destra su viale Emilia, poi a sinistra su via Pinarella, servendo la zona del Palazzetto dello Sport. Giunti in fondo, altra svolta a sinistra su viale Milazzo, per poi riportarsi, girando a destra, su via Caduti. Causa sensi unici, per raggiungere l’autostazione era previsto un uncino formato dall’attraversamento di p.za XXV Aprile, da via Capua, via della Stazione e dalla Circonvallazione Ovest.

Entrambe le navette, esercitate dalla locale “SAC Cervia” previo l’impiego di autobus in allestimento urbano e/o suburbano, hanno operato per l’intera giornata nella fascia oraria indicativamente compresa tra le 9:00 e le 22:00. La “Navetta A” è stata garantita con una frequenza pari ad una corsa ogni 15 minuti, la “Navetta B” invece con una ogni 20’. In entrambi i casi, essendo il tempo di giro doppio della frequenza della tratta, è stato riscontrato l’impiego contemporaneo, su ogni navetta, di due vetture.

Ovviamente non potevamo non correlare il testo con due immagini, una per ogni tratta. La prima vede protagonista il BredaMenarinibus M 221LU matr. 137 (ex ATAC Roma 1510), impiegato sulla “Navetta A” ed incontrato poco dopo esser uscito dal parcheggio “Stazzone”. 
La  seconda immagine ritrae invece ritrae il BredaMenarinibus  M240 NS matr. 136 (ex Svap Aosta), in transito lungo via Caduti per la Libertà, mentre effettua una cosa della “Navetta B” diretta alla Piscina. 
In entrambi i casi a contraddistinguere le navette vi era un foglio/tabella posizionato sul parabrezza.

Francesco Gardini – 25/09/2017

venerdì 22 settembre 2017

Gialli come un limone, rispettosi dell’ambiente: 21 nuovi scuolabus per la città di Rimini.

di Francesco Gardini – 22/09/2017


In un pomeriggio della seconda metà di settembre dell’anno in corso, il 2017, più precisamente il giorno giovedì 21, la centralissima piazza Tre Martiri a Rimini diventa lo scenario per una delle manifestazioni organizzate dal Comune in concomitanza con la Settimana Europea per la Mobilità Sostenibile, della quale si fa promotrice, già da alcuni anni, l’Unione Europea e, su scala nazionale, il Ministero dell’Ambiente. L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare i cittadini all’approccio con una mobilità sostenibile e, citando la tematica a livello europeo dell’edizione 2017, che sia pulita, condivisa e intelligente.

Soffermandosi sulla realtà riminese, la locale Amministrazione Comunale ha deciso di incentrare un po’ tutti gli eventi che si svolgeranno in città attorno ad uno dei mezzi di trasporto più utilizzati in Romagna, vale a dire la bicicletta: la massima espressione di questa tematica la si potrà avere nella giornata di sabato 23 con l’inaugurazione della Velostazione, realizzata a due passi dalla stazione ferroviaria, all’interno del magazzino un tempo in uso al consorzio “Globo Trasporti”.
L’evento organizzato in piazza Tre Martiri, realizzato grazie alla collaborazione col comando di Polizia Municipale e con alcune società sportive locali, è stato indirizzato prevalentemente ai più piccoli, nella fattispecie ai bambini delle scuole materne ed elementari ed ha visto la presenza in loco di spazi dedicati al gioco ed al disegno, nonché di percorsi ciclabili finalizzati all’approccio con l’educazione stradale.

In tema trasportistico, quello da noi affrontato all’interno di queste pagine multimediali, ha suscitato molto interesse l’esposizione di due nuovi modelli di scuolabus acquistati da Start Romagna, la principale azienda pubblica operante nelle provincie di Rimini, Forlì-Cesena e Ravenna, quale gestore dei servizi di trasposto pubblico locale.
Prima di descrivere i due modelli di prossima immissione vogliamo fare una premessa: si tratta dei primi minibus alimentati a metano compresso (CNG), quindi non inquinanti, che svolgeranno servizio all’interno della città di Rimini.
Come preannunciato i modelli, e quindi i lotti, di nuovi scuolabus sono due. 


Il primo modello porta un nome che in un certo qual modo richiama alla nostra patria, “Italo”. Si tratta di un minibus realizzato dalla carrozzeria modenese “Sitcar”, quindi costruito in Italia, sul telaio del noto “furgone” Iveco Daily, in questo caso nel modello 70C14/P CNG.
Gli “Italo scuolabus” sono stati acquistati da Start in una quantità pari a sei unità numerate a livello aziendale con matr. comprese tra 31571 e 31576. Si tratta di mezzi allestiti per svolgere servizi indirizzati prevalentemente alle scuole medie, capaci di ospitare a bordo 47 passeggeri, con 44 posti destinati a bambini e ragazzi, con la presenza di sellerie Lazzerini Brio (colore griglio e blu), due per gli accompagnatori (sellerie Lazzerini Pratico), oltre al posto per il conducente.
L’accesso a bordo avviene per mezzo di una porta ad anta unica ad espulsione posizionata anteriormente; vi è poi, nello sbalzo posteriore, una seconda porta, manuale, da utilizzare solo in qualità di uscita di emergenza. A livello tecnico possiamo aggiungere che si tratta di minibus lunghi poco più di 8 metri, larghi 2,34 e dotati di un’altezza interna pari a 2 metri.
Vogliamo inoltre aggiungere che il Sitcar Italo è un modello di autobus già conosciuto in terra di Romagna: Start ne possiede altri sei esemplari (serie 20522-20527) in allestimento extraurbano e dotati di motore a Euro VI a gasolio, immessi in servizio tra il 2015 e il 2017 ed operanti nel bacino di Forlì-Cesena prevalentemente sulle tratte appenniniche e collinari più impervie.


Il secondo lotto di scuolabus conta invece dei minibus di dimensioni leggermente inferiori, ma dal nome accattivante, “Daily POP”, la cui denominazione tecnica è invece Iveco A50C14 CNG. Si tratta del modello di punta per i servizi scolastici realizzato da Iveco; Start lo ha acquistato in 15 esemplari, numerati a livello aziendale da 31581 a 31595, internamente allestiti per ospitare 32 bambini e/o ragazzini, un accompagnatore, oltre ovviamente al conducente; le sellerie presenti sono dello stesso marchio e delle stesse tipologie riscontate a bordo dei “Sitcar Italo”. Anche in questo caso si accede a bordo per mezzo di una porta ad espulsione, posizionata anteriormente, poco dopo il passaruota.  
Per quel che concerne invece le dimensioni, i “Daily POP” sono lunghi circa 7,5 metri e larghi poco più di 2.

Per entrambe le tipologie di scuolabus sono presenti caratteristiche comuni:  relativamente all’aspetto esteriore, ciò che risalta maggiormente è la livrea, il classico giallo limone, unica colorazione ancora obbligatoria a livello ministeriale, visto che le altre, relative ai mezzi da linea e/o da turismo, introdotte con apposito decreto nel 1977, non sono più in vigore dal 2001. Curiosa è accattivante è la pellicolatura applicata sulla parte vetrata, dove prevale il verde su sfondo bianco, ritraente degli autobus che si muovono al di sopra di colline alberate.
Sulla carrozzeria alla classica insegna aziendale “Start Romagna” di forma esagonale, ne è stata aggiunta una seconda con la dicitura “Ri-Mini Bus”; sulle fiancate inoltre campeggia la scritta di colore verde “Rispettiamo l’Ambiente con il Metano”.
A livello motoristico sia i “Sitcar Italo” che i “Daily POP” montano il propulsore Iveco F1C, rispecchiante la normativa Euro VI, come detto alimentato a metano, dotato di 4 cilindri in linea, con cilindrata pari a 2998 cc e capace di erogare una potenza massima pari a 100 Kw. Ad esso è abbinato un cambio meccanico a 6 marce.
In merito all’impianto CNG c’è da dire il metano viene stoccato in bombole in acciaio poste al di sotto del piano di calpestio. Sui Daily Pop è presente anche un piccolo serbatoio per la benzina con capacità pari a 14 litri che entra in funzione qualora il gas venga completamente esaurito.
L’acquisto di questi 21 nuovi scuolabus è per Start un investimento davvero importante: si pensi infatti che i Daily Pop hanno un valore di mercato che si aggira sull’ordine dei 70.000 €, i Sitcar Italo su quello dei 100.000. La graduale immissione in servizio di questi nuovi mezzi, in corso durante queste prime settimane dell’anno scolastico 2017/2018 e che viaggia di pari passo coi tempi di consegna, allestimento ed immatricolazione, porterà ad un ringiovanimento del parco scuolabus in forza presso il bacino riminese di Start: i veicoli più anziani saranno destinati alla demolizione, alcuni saranno venduti ed altri ancora mantenuti all’interno del parco aziendale in qualità di scorte e/o per essere impiegati su servizi scolastici gestiti da Start per conto di altri comuni della provincia di Rimini.

All’interno di questa trattazione non possiamo non spendere due parole sul servizio riservato scolastico del comune di Rimini, il quale conta più di 20 linee identificabili con le lettere dell’alfabeto, aventi la particolarità di servire in modo capillare le scuole materne, elementari e medie della città e delle varie località presenti sul territorio comunale.
Start Romagna, nel momento della sua nascita, ha ereditato la gestione di queste linee di scuolabus da “Tram Servizi”. Ad inizio del 2017 il Comune di Rimini però ha indetto una gara d’appalto per riaffidare il servizio scolastico per il periodo che va dal settembre di quest’anno fino all’agosto del 2023, con possibilità di proroga per ulteriori tre anni.
Con tale gara volere del comune è stato quello di avere mezzi non inquinanti sulle linee utilizzate esclusivamente dai più piccoli, a metano o in alternativa a gasolio, ma con motorizzazione Euro VI: è stata questa la motivazione principale che ha spinto Start a investire nell’acquisto di scuolabus a metano.
Va ricordato inoltre che non tutte le linee scolastiche della città di Rimini vengono svolte con scuolabus, ma in alcuni casi anche con autobus solitamente utilizzati per i servizi di linea, in particolar modo con vetture extraurbane, vista la presenza di turni macchina misti (TPL e scolastici): per rispettare il volere dell’amministrazione locale di avere in servizio mezzi a impatto inquinante pari a 0, in questi casi sono stati già introdotti, in queste prime giornate dell’anno scolastico, i nuovi CrosswayLE, presenti nel bacino di Rimini in ben 16 esemplari. 
Oltre all'ecologia, è stato dato rilievo ad un aspetto importante riguardante la sicurezza a bordo degli scuolabus: su tutte le tratte  sarà presente, oltre al conducente, anche un accompagnatore qualificato. A tal scopo è stato siglato un importante accordo tra Start e la coop. "La Romagnola", già operante in ambito di trasporto collettivo sul territorio riminese, ad esempio nella gestione del servizio a chiamata "ValmaBass". 
A livello di servizi scuolabus da ricordare che Start attualmente opera anche per conto di altri due comuni della provincia riminese, quello di Bellaria-Igea Marina, con due tratte, e quello di S.Arcangelo di Romagna, dove invece le linee esercitate sono quattro.

L'esposizione in Piazza Tre Martiri dei nuovi scuolabus è stata anche l'occasione per scambiare alcune battute con i vari responsabili settoriali di Start Romagna, in modo da scoprire qualche dettaglio in più sui prossimi arrivi per quel che concerne gli autobus di linea.
Relativamente ai MenariniBus CityMood acquistati per mezzo della gara regionale 2016, la  novità più allettante è quella riguardante il quantitativo che sarà incrementato di un paio di unità rispetto alle 31 previste in origine.
In questo periodo si stanno ultimando le ultime fasi della loro costruzione, avvenuta presso gli stabilimenti turchi di MenariniBus.
Per vederli in terra di Romagna bisognerà aspettare ancora alcune settimane, necessarie per organizzare con cura il trasferimento in Italia.
Un po' di amaro in bocca invece per quel che concerne i Citymood in versione snodata: purtroppo, non è più prevista la consegna delle due unità delle quali era stato dato l'annuncio nei mesi scorsi.
In merito invece alla gara regionale sui mezzi a metano compresso, le cui prove su strada sono avvenute nei mesi scorsi in quel di Bologna, presso le sedi di Tper, capofila dell’appalto, in tempi brevi dovrebbero essere resi noti i vincitori ed i vari lotti destinati alle aziende della regione.
Sembra essere invece più in alto mare il bando relativo ai bus alimentati a metano liquido: stando a quanto pubblicato dai vari organi di stampa specializzati nel settore, gli autobus LNG destinati a Start dovrebbero essere in tutto quattro.
Ma non finisce qui: non è escluso il prossimo arrivo di altri Sitcar Italo nella versione extraurbana per andare a rimpiazzare i vari Iveco Daily in uso nel bacino di Forlì-Cesena.

Vogliamo inoltre dare annuncio di altri due appuntamenti dei quali si fa promotrice Start Romagna, collegati alla Settimana per la Mobilità Sostenibile, entrambi previsti per sabato 23 settembre. 
A Forlì, per l’intera giornata, sarà presente uno stand aziendale con l’esposizione di uno dei nuovi autobus ecologici (non è stato reso noto il modello). Nel pomeriggio, a Rimini, vi sarà invece il taglio del nastro per la nuova biglietteria di P.le Cesare Battisti, adiacente alla stazione ferroviaria. 

Per concludere proponiamo di seguito alcune immagini realizzate nella giornata di giovedì 21 settembre in piazza Tre Martiri a Rimini: vedere i nuovi scuolabus in sosta all’interno di quella location ha riportato alla mente di tutti i presenti il passato trasportistico, quanto il principale capolinea cittadino delle linee urbane era fissato proprio in quella piazza situata nel cuore storico della città.

Iveco 70C14/P CNG Sitcar Italo

Le decorazioni sulle vetrate...


… una vista della parte posteriore…



… il posto guida ed i sedili per gli accompagnatori…


... il vano passeggeri…



… e la plancia di guida.

Iveco A50C14 CNG Daily POP

Le decorazioni sulle vetrate...


… una vista della parte posteriore…


… il posto guida ed i sedili per l'accompagnatore…


... il vano passeggeri…



… e la plancia di guida.


Per concludere… lo stand di Start Romagna dove i più piccoli hanno ricevuto in omaggio una cartolina promozionale, mentre i più grandi potevano trovare una copia dei nuovi libretti orari o delle mappa delle linee della città.


martedì 19 settembre 2017

Linee 4 e 5: nel cuore storico di Cesena con alcune modifiche ed un pizzico di storia.

di Francesco Gardini – 19/09/2017


Può capitare che il “quieto vivere” delle linee di trasporto pubblico venga stravolto da lavori stradali o opere di manutenzione viaria, presenti lungo i tracciati di una o più tratte, condizionandone i transiti in modo temporaneo o addirittura definitivo.
E’ quello che è successo negli ultimi mesi a Cesena dove alcuni lavori riqualificazione del centro storico, in particolar modo della zona di piazza della Libertà e di Corso Garibaldi, avviati durante la primavera passata e che si protrarranno ancora per alcuni mesi, hanno comportato modifiche sul tracciato delle due linee urbane che attraversano il cuore della città, ossia la 4 e la 5.
Quella interessata in maniera più diretta è stata la 4, tratta che attualmente ha il compito di collegare il parcheggio scambiatore dell’Ippodromo, posto in P.le Ambrosini, con l’ingresso principale dell’Ospedale “Bufalini”, situato in v.le Ghirotti, grazie ad un tracciato piuttosto rettilineo che tocca il Ponte Nuovo, V.le Cesare Battisti, via Carbonari, C.so Mazzini, C.so Garibaldi, la zona del Teatro “Bonci” e il Sobborgo Valzania.
Il percorso deviato scelto per la linea 4 è quello già riscontrato in passato in concomitanza di fiere ed eventi, con transito, per entrambi i sensi di marcia, lungo C.so Sozzi, presso il terminal della Barriera e lungo v.le Carducci.
Vogliamo sottolineare il fatto che la linea 4 sia indubbiamente la tratta principale che attraversa il centro di Cesena, molto utilizzata a seguito della reintroduzione, da parte della locale amministrazione comunale, della politica dei parcheggi scambiatori, abbracciata già tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90 con il servizio “Parki-Bus”.
Per quel che concerne il programma di esercizio di questa tratta, il cui tempo di giro è pari a mezz’ora, nel corso dell’intero anno si ha nei feriali una corsa ogni 10 minuti nelle fasce orarie di punta, ogni 15 in quelle di morbida, con un potenziamento che porta la frequenza a 10’ anche nell’intera mattinata del sabato, in concomitanza con una delle due giornate del mercato settimanale. Nei festivi è invece prevista una corsa ogni 30 minuti.

Ben differente quello che è invece accaduto alla linea 5, tratta che collega la stazione ferroviaria con la località di Ponte Abbadesse, con un prolungamento fino all’abitato di Rio Eremo nel solo periodo invernale; questa linea, prima dell’inizio dei lavori, attraversava il centro storico cesenate percorrendo C.so Sozzi, C.so Mazzini,  via Zefirino Re, Piazza del Popolo e via Pescheria.
Il “problema” di fondo riscontrato dalla 5 in questa fase non è stato tanto quello di essere condizionata da chiusure lungo la rete viaria, ma dal fatto di accavallarsi con il tragitto deviato della 4 lungo C.so Sozzi, dove vi sarebbe stata una massiccia presenza di autobus (anzi minibus) che sarebbero risultati una sorta di “intralcio” per i passanti che affollano l’asse viario, prevalentemente pedonale, il quale collega la zona della Barriera con quella del Duomo.
Dopo alcune modifiche, tentativi e prove sul campo, si è arrivati all’attuazione di un tracciato che prevede, complice la presenza di alcune arterie viarie a senso unico, due differenti percorrenze nella pozione compresa tra la Barriera e via Zeffirino Re.
Analizzando il senso di marcia ascendente, quello verso Ponte Abbadesse, l’autobus, una volta partito dalla Stazione, raggiunge in modo invariato la Barriera percorrendo corso Cavour; ivi giunto inizia un uncino in senso anti-orario che ha origine effettuando una volta a destra su viale Finali, andando poi ad  oltrepassare Porta Trova e proseguendo su via Mulini, compiendo poi altre due svolte a sinistra, dapprima su viale Curiel, poi su viale Cesare Battisti, reinserendosi sul tragitto originale all’intersezione con via Zefirino Re.
Nell’opposto senso di marcia, in direzione stazione, invece l’autobus, partito dal capolinea di via Chieti,  dopo aver servito il centro di Ponte Abbadesse, il cimitero e l’annesso parcheggio scambiatore, dopo esser entrato in centro dalla zona della storica pescheria ed aver toccato Piazza del Popolo, procede  regolarmente  fino alla fine di via Zefirino Re, svoltando poi a sinistra su via Carbonari, anziché a destra su C.so Mazzini. Dopo un centinaio di metri si imbocca via Chiaramonti, arteria verosimilmente mai toccata dal TPL fino ad ora, solcata fino al semaforo posto in prossimità di Porta Trova, dove si imbocca viale Finali in direzione della Barriera, proseguendo poi sul percorso tradizionale attraverso v.le Turchi, via De Gasperi e c.so Cavour, fino al raggiungimento della stazione.
Tale modifica, introdotta nel corso del periodo estivo come deviazione, ma pubblicata sugli orari invernali come soluzione definitiva, ha comportato un aumento del tempo di percorrenza nella direzione ascendente di ben 5 minuti, lasciando però invariato quello nel senso opposto di percorrenza.
Risultato di tutto questo è una diminuzione della frequenza per le fasce orarie di punta delle giornate feriali, dove si ha un transito ogni 12 minuti anziché ogni 10. Rimangono invariati il cadenzamento della fascia di morbida (una corsa ogni 20 minuti), il numero di corse prolungate nei feriali invernali da/per Rio Eremo e la frequenza oraria dei giorni di festa.

A livello di impiego mezzi vogliamo tornare indietro di circa vent’anni quando, con la riprogrammazione della rete urbana cesenate avvenuta nel 1998, sulle linee 4 (Torre del Moro – Ospedale) e 5 (Stazione FS – Ponte Abbadesse) vengono varati, da parte di ATR, 10 nuovi minibus elettrici costruiti dalla “Tecnobus” di Frosinone del modello Gulliver U500 ESP (serie 551-560), capaci di ospitare a bordo 27 passeggeri di cui 8 a sedere. Vengono fin da subito considerati un vanto per la città, che si fregia di avere all’interno del centro storico mezzi con emissioni praticamente pari a 0, sia a livello di inquinamento che di acustica.
Passano alcuni anni quando, nella primavera del 2003, il comune di Cesena acquista, girando in uso ad ATR, sempre dall’azienda laziale, tre Pantheon U620E, più capienti dei Gulliver, caratteristici per il fatto di possedere tre assi. Questi minibus vengono utilizzati prevalentemente sulla linea 5, complice il fatto che essa viene prolungata fino al parcheggio scambiatore dell’Ippodromo. Saranno questi mezzi che si rivelano ben preso alquanto problematici, tanto da portare alla reintroduzione dei Gulliver sulla 5, tratta che verrà nuovamente limitata alla stazione ferroviaria in concomitanza con la nascita della linea 6 (Iper Montefiore – Torre del Moro), avvenuta nel dicembre del 2008, evento che porta anche alla troncatura presso l’Ippodromo della linea 4.
All’inizio degli anni ‘010 il comune di Cesena introduce, per i fruitori degli “scambiatori”, la possibilità di viaggiare per l’intera giornata dapprima gratis, poi con un titolo di viaggio del costo pari a 10 cent., a bordo delle linee che servono i medesimi. Questo evento fa incrementare l’utenza sulla linea 4, rendendo i Gulliver insufficienti a livello di capienza.  Per ovviare a questo vengono introdotti su tale linea i vari BredaMenarinibus Vivacity e VicacityPlus già in uso sulle linee 3 e 6 (a perderli è la 3, l’unica delle due sulla quale possono circolare mezzi di maggiori dimensioni).
Il centro storico di Cesena è però caratterizzato da arterie piuttosto strette, dove i “metanini” si rivelano forse un tantino troppo grandi per un transito agile e poco difficoltoso.
Sul finire del 2011, quando era già nell’aria l’intento di realizzare una revisione del servizio urbano della città, si punta ad investire sui mezzi che ne attraversano la parte storica, i quali devono essere allo stesso tempo relativamente capienti, fornendo anche la possibilità di accesso alle carrozzine, di dimensioni ridotte, ma soprattutto non inquinanti, al fine di sostituire i  “mastodontici” (per quelle strade) Vivacity in uso sulla 4, ma anche i Gulliver impiegati sulla 5 che già da alcuni si erano rivelati piuttosto problematici nei mesi invernali, sia per l’autonomia delle batteria, sia per la presenza di un impianto di riscaldamento che, pur essendo il mezzo elettrico, è azionato mediante l’accensione di un webasto a gasolio. In caso di guasti e/o “mancate partenze”, a sostituirli erano gli Autodromo Pollicino 35p, che si avviavano anch’essi verso la fase calante della propria carriera.
La scelta ricade su dei “bussini”, o forse meglio dire dei “furgoni”, costruiti dalla modenese “Sitcar” sul telaio dell’Iveco Daily, modello “CityTour”, alimentati a metano CNG, capaci di ospitare a bordo 35 passeggeri, facilmente riconoscibili per il colore bianco-fuxia e per la vistosa scritta “Muoversi Made in Cesena”. Tali veicoli giungono in terra cesenate in due diversi lotti, ciascuno di quattro unità facilmente distinguibili per presentare un frontale anteriore differente tra di loro; il primo gruppo viene immesso sulla 4 nel giugno del 2012, in concomitanza con la riprogrammazione delle linee urbane di Cesena, che porta modifiche in particolar modo sulle linee 1, 3 e 41; il secondo, sulla 5, al termine dell’estate del medesimo anno.

Di seguito abbiamo voluto proporre una serie di scatti inerenti alla trattazione svolta; le immagini sono tutte dell’autore, salvo diversa indicazione.

1. Iniziamo con due scatti che mettono in luce le variazioni di percorso avvenute nel corso del 2017: in copertina il Sitcar CityTour matr. 20573 in transito lungo via Chiaramonti, arteria che collega via Cesare Battisti con Porta Trova, introdotta nei mesi scorsi sul tracciato della linea 5, in sostituzione a Corso Sozzi.

2. Parallelamente a via Chiaramonti, ma leggermente più a sud, si trova C.so Sozzi, arteria che congiunge la Barriera con la zona del Duomo, fino a pochi mesi fa percorsa dalla 5, attualmente dalla 4 con la sua deviazione introdotta a seguito dei lavori di riqualificazione di piazza della Libertà.
Un transito contemporaneo sia della 4 che della 5 lungo il corso è stato ritenuto come un qualcosa di “invasivo” per il tranquillo transito dei pedoni.


3. La mappa della linea 4 di Cesena dove viene messa in luce la deviazione di percorso. Da notare che quello tradizionale non tocca i due punti principali di interscambio della città, vale a dire “Barriera” e “Stazione FS”, anche se per effettuare un cambio di linea si può facilmente fare riferimento al nodo in zona “Ponte Nuovo”.



4. Con le modifiche introdotte durante l’anno, la linea 5 cambia la sua conformazione nel centro della città, in particolar modo tra via Zefirino Re e la Barriera.


5. Transiti caratteristici: per la linea 4 la particolarità storica è sempre stata quella di attraversare il cuore di Cesena compiendo un percorso pressoché rettilineo (Battisti – Carbonari – Mazzini – Garibaldi) che i lavori hanno in un certo qual modo “stoppato” dinnanzi al Duomo.
Qui ci troviamo alla fermata “Papa”, posta in prossimità dell’intersezione tra c.so Mazzini e via Zefirino Re: la denominazione impressa sulle paline deriva dalla statua in bronzo dedicata a Papa Pio VI, collocata all’interno della facciata del Palazzo del Ridotto, posto alle spalle dell’autore dello scatto.


6. Particolarità della linea 5 è invece quella di affrontare, sempre nel centro storico di Cesena, alcune arterie viarie anguste, ma allo stesso tempo caratteristiche e che mettono in luce la configurazione architettonica, strutturale e monumentale della “città antica”. Ci troviamo in via Zefirino Re, avente il compito di congiungere la zona “Papa” con piazza del Popolo, dove ha sede il Municipio; in transito la vettura “capostipite” dei Sitcar CityTour, ossia la matr. 20570.


7. Cesena & Parcheggi Scambiatori, un binomio che sembra essersi dimostrato vincente, come evidenziato dai dati pubblicati al termine di ogni anno dall’amministrazione comunale, che vedono un trend in continua crescita.
Allo stato attuale i parcheggi scambiatori sono 3, così come le linee che permettono a coloro che lasciano l’auto in questi luoghi di potersi muovere sui mezzi pubblici per l’intera giornata, godendo di una tariffa agevolata.
Lo “scambiatore” storico della città è senza dubbio quello posto in prossimità dell’ippodromo, attivo fin dall’era del “Parki-Bus”, dove attualmente si attesta la linea 4, come dimostra lo scatto che ritrae il “bianco-fuxia” matr. 20572.


8. Ci trasferiamo a Ponte Abbadesse dove abbiamo incontrato il CityTour matr. 20574, primo del secondo lotto, titolare di una delle corse invernali prolungate a Rio Eremo. Sullo sfondo si possono notare le mura del cimitero in prossimità del quale, presso piazzale Don Puglisi, nell’aprile 2012 è stato varato il terzo scambiatore della città.


9. In tema “scambiatori” va fatto un piccolo excursus riguardante la linea 6, tratta diametrale attiva dalla fine del 2008 che collega il centro commerciale “Montefiore” con Torre del Moro, servendo la zona dell’Ospedale, quella della Barriera, la stazione Ferroviaria e la zona cosiddetta del “Lungo Savio”.
La 6 serve ben due parcheggi scambiatori: il primo è posto proprio in prossimità del “Montefiore”, dove è stata realizzata una vasta area dedicata alla sosta delle auto; il secondo è anche in questo caso quello dell’ippodromo. 
Nello scatto in allegato possiamo osservare il BredaMenarinibus M231 VivacityCU CNG matr. 21053, appartenente al lotto di 8 vetture (serie 21050-57) varate da ATR in concomitanza con l’attivazione della linea 6; si tratta dei primi autobus urbani corti alimentati a metano consegnati nella provincia di Forlì-Cesena.
Lo scatto è stato realizzato al terminal dell’Ippodromo, presso la fermata “A”, in uso per le linee che si dirigono verso il centro della città.


10. Uno dei titoli di viaggio validi per chi opta di raggiungere il centro di Cesena col binomio auto+bus. L’acquisto dei medesimi è possibile presso le emettitrici automatiche poste in prossimità delle fermate autobus degli scambiatori. Il biglietto vale tutto il giorno limitatamente alle tratte indicate, costa solo 10 cent. e non va convalidato a bordo.
I più attenti avranno già pensato: ma come si fa a dimostrare che il possessore del biglietto ha realmente lasciato l’auto allo scambiatore?
Bel dimemma!!! C’è infatti chi sostiene che andrebbero messi dei “paletti” in merito, magari re-introducendo degli addetti alla bigliettazione e/o al controllo, presenti solamente nei primi tempi in cui il l’accesso al TPL era completamente gratuito, oppure semplicemente collocando delle barriere automatiche nelle zone di parcheggio, purtroppo non finalizzate in toto alla sosta per i fruitori dei bus.


11. Vivacity & Linea 4, un’accoppiata che ha avuto il proprio inizio nel momento in cui l’utenza è aumentata insieme all’utilizzo dello scambiatore dell’Ippodromo (sui Gulliver Elettrici lo spazio non era più sufficiente), e la propria fine nell’estate del 2012 quando sono stati immessi in servizio i primi quattro Sitcar CityTour. Nonostante questo capita però talvolta che i “metanini” siano impiegati per momentanee sostituzioni, nonostante non sia troppo agevole effettuare transito con questo genere di autobus nel centro storico di Cesena.


12. Complice la rete viaria affrontata, cosa ben più rara e difficile è vedere un Vivacity in servizio sulla linea 5, tanto che lo ritenevamo impossibile, ma perlomeno in un’occasione è successo che si verificasse. La vettura 21052, in una piovosa giornata d’inizio settembre, in sosta dinnanzi alla stazione ferroviaria, attende di partire per Ponte Abbadesse: ce l’avrà fatta a transitare in via della Pescheria!?!?! (Foto Gian Marco Assirelli).


13. Concludiamo con alcuni scatti relativi mezzi che hanno svolto servizio sulle linee 4 e 5 nel periodo in cui erano contraddistinte dall’appellativo “elettriche”, impresso anche sulle tabelle di destinazione.
Una coppia di Gulliver sosta dinnanzi alla stazione ferroviaria di Cesena. (Foto Luca Zambianchi).


14. I minibus elettrici Tecnobus Gulliver si sono sempre contraddistinti per il loro formato “mignon” e per il fatto di essere alquanto essenziali nelle dotazioni. Nei primi anni di servizio tutti questi “bussini”, presenti nella flotta di ATR (poi AVM e Start) in 15 unità, le prime 10 del 1998 in forza a Cesena, le restanti del 1999 tutt’ora in uso sulla linea 6 di Forlì, non disponevano dei display a led per indicare la destinazione, ma semplicemente di tabelle, una grande fissa nella testata ed una più piccola posizionata sul cruscotto per indicare il senso di marcia. I pannelli Aesys sono arrivati solamente nel 2010, come dimostra lo scatto in allegato dove si vede la vettura 556 sotto le insegne di AVM dotata di display a led, intenta ad uscire dal terminal della Barriera, mentre svolge servizio sulla 5 in direzione stazione FS, arrecando erroneamente come destinazione “Ponte Abbadesse”.
Dell’originale lotto di Gulliver “cesenati”, quelli contraddistinti dal colore arancio nelle testate e sul tetto, dal bianco con una linea nera sulle fiancate, rimane un unico esemplare, la vettura 20555, tutt’ora utilizzato assieme ai fratelli “bianco-rossi” in terra forlivese. (Foto Gian Marco Assirelli).


15. Infine il capostipite dei tre Pantheon, matr. 566, vetture formalmente intestate al Comune di Cesena, inizialmente apprezzate per il fatto di essere più capienti dei Gulliver, fornendo anche la possibilità di ospitare a bordo una carrozzina, ma che col passare del tempo si sono rivelate alquanto problematiche, venendo lentamente distolte dal servizio, utilizzate dapprima come navetta per il personale viaggiante, per poi essere definitivamente accantonate e condotte alla prematura demolizione, avvenuta sul finire del 2012. 
Relativamente ai Pantheon c’è da dire che la casa costruttrice “Tecnobus” sembra averne costruiti in tutto 15 esemplari:  oltre ai tre di Cesena ve ne sono state 6 unità per la “Merseytravel” di Liverpool (anno 2002), uno per la “ACCSA” di Castellon (Spagna) nel 2008, anno in cui è entrato in servizio anche un unico esemplare presso la “AST” di Palermo; nel 2012 se ne sono poi aggiunti quattro esemplari per campana “CLP”, in uso sulla rete urbana di Caserta.
L’immagine allegata, risalente al luglio del 2003, mostra la linea 5 di Cesena negli anni in cui è stata prolungata dalla stazione fino all’Ippodromo; sarà riportata allo stato originale (P.te Abbadesse – Stazione FS), in concomitanza con l’entrata in servizio della linea 6.
Da notare che sul display non appare il numero in quanto nei primi tempi di servizio, sulle centraline Aesys dei Pantheon furono caricati gli stessi codici in uso sugli autobus urbani e suburbani “ante 2003” che, tutt’ora, presentano anteriormente un pannello dove appare la sola destinazione (dimensioni 120x16, identico a quello presente sull’ “elettrico 3 assi”), abbinato ad un porta numero a se stante.
Sul cruscotto si può scorgere anche la tabella di destinazione con impresso il numero 5 abbinato al simbolo di un fulmine che andava a identificare le linee a trazione elettrica (tutt’ora rimane la 6 di Forlì). (Foto Roberto Renzi).