giovedì 30 agosto 2018

Tiemme H02 – Sulle tracce della S.Piero in Bagno – Bibbiena.



Capita a volte che le passioni si intersechino tra di loro, riportando alla mente ricordi di un passato, magari non troppo remoto.
Premesso che tanti ormai sanno che le due ruote non motorizzate sono una mia grande passione (che in alcuni momenti forse vale più di quella per autobus e TPL), nel corso del mese di agosto, durante una gita ciclistica, mi sono trovato a percorrere alcune strade della provincia di Arezzo, più precisamente del Casentino, porzione della Regione Toscana che confina con il territorio Romagnolo. 
E’ quella una zona in cui il TPL romagnolo è attualmente presente con due linee stagionali estive, aventi la particolarità di essere attive con un programma giornaliero solamente dal 1° luglio al 31 agosto, unendo la Romagna alla Toscana attraverso il Passo dei Mandrioli, arteria viaria che va da Bagno di Romagna (FC) a Badia Prataglia (AR): stiamo parlando della 142 Arezzo – S.Mauro Mare e della 164 (Cesena) – Bagno di Romagna – Badia Prataglia, delle quali abbiamo già parlato in diverse occasioni (vedi “Transapenniniche”, “ Col mese di luglio arrivano le stagionali transappenniniche attraverso i “Mandrioli” '' e “Un pezzo unico sulla 142”).
Ripercorrendo quelle strade mi è tornata alla mente un’altra linea che, fino ad una decina di anni fa, affrontava quel medesimo valico tra la Valle del Fiume Savio ed il Casentino: si trattava di una tratta di competenza delle Regione Toscana che collegava tutto l’anno S.Piero in Bagno con Bibbiena. La gestione di questa tratta era nelle mani di “La Ferroviaria Italiana” (L.F.I.), azienda poi confluita all’interno del colosso toscano “Tiemme”, ma che all’epoca gestiva anche le linee ferroviarie Arezzo – Pratovecchio Stia ed Arezzo – Sinalunga, ora in carico a “T.F.T.” (Trasporti Ferroviari Toscani).
L’esercizio della S.Piero – Bibbiena, linea attiva nel corso dell’interno anno, implicava la sosta nell’Alto Savio di un autobus, solitamente un extraurbano da 10 metri (negli ultimi anni era fisso un Renault FR1).
Nella moderna gestione delle reti di TPL spesso accade che le linee di valico, solitamente quelle più impervie da affrontare, siano talvolta considerate una sorta di “ramo secco” che alla prima valida occasione va tagliato: così è stato anche per questa linea. Nel corso della seconda parte degli anni 2000 infatti, complice l’utenza sempre più scarsa, le difficoltà nell’affrontare quel valico che, lungo la SS71 (arteria viaria costruita a fine ‘800) oltrepassa i 1000 metri di quota, quindi spesso ricoperto di neve nel corso del periodo invernale, nonché il pensionamento dell’unico conducente romagnolo di L.F.I., ha comportato la troncatura della linea presso Badia Prataglia, frazione del comune di Poppi (AR), nonché ultimo importate centro abitato toscano servito dalla medesima. 
In un paio di occasioni si l’Agenzia Forlivese “ATR”, su richiesta degli enti locali, ha cercato di ripristinare quel collegamento attraverso i valico dei Mandrioli per il periodo invernale (come detto in estate vi sono le linee stagionali), attivando alcune corse della linea 164, durate ben poco viste le difficoltà citate precedentemente.

Agosto 2018. Come accennato precedentemente, di passaggio da Badia Prataglia, mi sono trovato ad osservare ciò che resta della storica Bibbiena – S.Piero in Bagno, che oggi non è altro che la linea H02 di Tiemme, avente percorso Badia Prataglia - Partina - Bibbiena - (Poppi). 
Relativamente al programma di esercizio del periodo estivo, la tratta prevede nove coppie di corse nelle giornate feriali, mentre nei festivi vi sono tre percorrenze sull’intera tratta, una verso “Badia” e due in direzione della stazione ferroviaria di Bibbiena, oltre a due corse limitate tra Badia Prataglia e Pian del Ponte. 
Incontrare la linea H02 è stata anche l’occasione per osservare uno degli ultimi arrivati nella flotta di Tiemme, ossia un IvecoBus Crossway Pro 10.8 appartenente ad un lotto formato da sette unità acquistate dall’azienda toscana nel corso della prima parte del 2018; quello in questione era contraddistinto dalla matricola aziendale 1739.
Il Crossway 10.8 è un modello che conosciamo benissimo, presente in terra di Romagna con nove esemplari appartenenti alla flotta di Start Romagna. 
Le differenze riscontrate su quello di Tiemme sono quasi tutte riconducibili al fatto di essere nella versione “Pro”, più accessoriata rispetto alla “Line” e rispecchiante alcuni canoni un tempo presenti sull’Arway, modello di autobus scomparso dallo scenario nel passaggio da Irisbus a IvecoBus. La caratteristica che mi ha maggiormente colpito è stata la presenza della porta centrale doppia, con un’anta più grande ed una “antina” più piccola, configurazione indispensabile per garantire la presenza del montacarichi che consente l’accesso a bordo delle carrozzine.

A conclusione del post, proponiamo in allegato l’immagine del Crossway Pro 10.8 matr. 1739 di Tiemme, immortalato al capolinea di Badia Prataglia, collocato presso Piazza del Mercato.

Francesco Gardini – 30/08/2018

domenica 26 agosto 2018

Curiosità estive: un Proway sulla 153




Nell’ultimo periodo, una tra le principali particolarità in tema di insolite assegnazioni tra autobus e linea, è la presenza di un Irisbus Proway di Start Romagna sulla linea extraurbana estiva 153.

La linea 153 estiva ha il compito di collegare la città di Forlì con alcune località del forese situate a nord della stessa, come Villafranca, Barisano e Roncadello, rimanendo totalmente all’interno del territorio comunale. È composta da sei corse di tipo circolare, distribuite durante l’intero arco della giornata, aventi validità feriale ed un tempo di percorrenza di 52 minuti. L’unico capolinea, di partenza e di arrivo, è posizionato al Punto Bus forlivese.
La 153 estiva ha la particolarità di unire località che durante il periodo invernale sono servite da due diverse linee: la stessa 153, la quale svolge anche dei prolungamenti non presenti in estate, e la linea 157, che nel periodo scolastico ha l’”esclusiva” di servire Barisano, Poggio e Malmissole.

A partire da giugno 2013, a seguito di una modifica al percorso estivo della 153, finalizzata principalmente ad eliminare alcuni transiti doppi, viene prevalentemente utilizzato un minibus per svolgerla. Con l’arrivo dell’estate, viene infatti regolarmente trasferito al deposito di Forlì un Iveco Daily, della serie “2054x” oppure “2903x”, facenti parte della flotta ex ATR Forlì-Cesena. Non di rado, tuttavia, può capitare che al posto del Daily venga dato a CR-Bus, che ha in subaffido tutte le corse della linea, un Irisbus Myway, normalmente utilizzato sulle linee 153 e 157 nel periodo invernale.
Prima del 2013, sul vecchio itinerario della 153 estiva, era consuetudine incontrare quasi esclusivamente i Myway, che tuttavia risultavano relativamente insoliti, in quanto prendevano il posto di vetture più datate normalmente utilizzate durante il periodo invernale, come gli Iveco 370 e gli Scania DeSimon Starbus LL30.
Una particolare variazione in termini di gestione si è verificata nell’estate del 2012, quando le corse della 153, anziché essere in subaffido, erano svolte direttamente da Start Romagna. Alcuni giri venivano effettuati da vetture dei gruppi esterni appenninici, come Santa Sofia e San Piero in Bagno, permettendo di riscontare anche la presenza anche degli Irisbus Arway.
Già negli scori anni, nell’epoca dei furgonati, in sostituzione dei Daily, è capitato che venisse trasferito per un breve periodo un autobus di medie dimensioni presso il deposito Pandolfa di Forlì, ove normalmente non sono presenti.
Ad esempio, nell’estate del 2014, è stato occasionalmente utilizzato sulla 153 il “9 metri” Iveco 370E.9.27 DallaVia Giotto matricola 20518; mentre nell’estate successiva ha fatto una comparsa per alcune settimane un “Pokerino” (Iveco 315E.8.18 Orlandi Poker), precisamente la matricola 34005, ex FER 652, trasferita dal bacino riminese a quello di Forlì-Cesena nel corso del 2013.

Gli Irisbus 100/E4 Proway sono presenti all’interno del parco mezzi di Start Romagna in due unità, numerate 20520 e 20521. Sono caratterizzate dalla livrea bianca, il motore Euro5 posizionato centralmente e due porte di accesso ad espulsione verso l’esterno. Le due vetture sono state acquistate nuove nel 2011 dall’AVM di Forlì-Cesena, per essere utilizzate prevalentemente sulla linea R, l’intercomunale del Basso Rubicone. Negli anni successivi sono state trasferite su altre tratte, finendo spesso assegnate a residenze esterne, su turni in subaffido, in base alle esigenze del momento. Nonostante i numerosi cambi di assegnazioni, i due Proway sono sempre rimasti nell’area cesenate, sconfinando in quella forlivese solo in rari casi, come quello accaduto recentemente con la 20521: fino ad alcune settimane fa si trovava infatti occasionalmente dislocata a Rocca San Casciano per svolgere la “parte alta” della linea 127, in carico all’azienda locale Trasporti Ferrini, in sostituzione dell’Iveco Sitcar Italo titolare della tratta; in seguito è stata trasferita al deposito di Forlì per svolgere la linea 153.

A corredo, una foto del Proway 20521 mentre svolgeva la corsa di 153 avente origine alle 11.15 dal Punto Bus di Forlì, scattata in centro al paese di Roncadello, su via del Canale.


Gian Marco Assirelli - 26 agosto 2018


venerdì 17 agosto 2018

Mi-Ma: navetta “Villa Papeete”.



La Riviera Romagnola non è solo meta di vacanzieri che la raggiungono per trascorrere le proprie ferie estive o qualche ponte nel periodo primaverile e/o autunnale, ma anche un punto di riferimento da parte di chi ama vivere la movida notturna, in particolar modo quella legata ai locali da ballo. Nonostante l’elevata concorrenza da parte di altre zone dell’Italia o di località estere non molto lontane dal nostro paese, l’industria del divertimento notturno ha ancora, in Romagna, un discreto riscontro, nonostante la flessione in negativo degli ultimi anni: il boom degli anni Ottanta e Novanta è ormai qualcosa di molto lontano.

Relativamente a questo, in ambito trasportistico, il flusso di persone, in particolar modo di giovani, ha portato in più occasioni alla creazione di collegamenti che favorissero gli spostamenti tra i principali centri della riviera ed i locali stessi, spesso situati ai margini dei centri abitati, contribuendo anche alla riduzione di fenomeni negativi, vedasi quello delle “stragi del sabato sera”.
In Romagna i servizi di questo genere più conosciuti sono relegati all’hinterland riminese, vedasi l’oramai defunto “Blu Line” (vedi “BLUEline : IL BUS DELLA NOTTE), o le varie navette “ad-hoc”, tutt’ora attive e svolte dall’azienda campana “Laudato Fiore” o direttamente dagli stessi locali mediante l’impiego di autobus di loro proprietà (vedasi ad esempio il “Carnaby”).

Rimini e Riccione non sono però le uniche località famose per la movida notturna romagnola: una trentina di Km più a nord a farla da padrone è Milano Marittima, centro turistico situato all’interno comune di Cervia. E’ qui che si può incontrare una navetta attiva già da diversi anni al fine di collegare la località stessa con “Villa Papeete”, casa colonica situata nella campagne tra Savio di Cervia e Lido di Savio, già da tempo utilizzata per feste notturne e/o serate a tema.
Questo servizio, attivo nelle ore serali e notturne per facilitare gli spostamenti di coloro che soggiornano a Milano Marittima e che sono diretti al locale citato poc’anzi, entra in gioco nei mesi estivi e nelle serate di apertura della “villa”. 
Presso Milano Marittima, la “Navetta Villa Papeete” ha origine nella Prima Traversa, in prossimità dell’intersezione con viale Due Giugno;  lungo il percorso non sono presenti ulteriori fermate.
Questa navetta è attiva, in andata, dalle ore 21:00 alle ore 2:00; per il ritorno invece la prima corsa parte alle ore 2:30, l’ultima alle ore 6:00 circa. In entrambi i sensi di percorrenza la frequenza è pari ad una corsa ogni 30 minuti; per accedere al servizio il titolo di viaggio è acquistabile alla fermata di partenza.

La “Navetta Villa Papeete” è un servizio storicamente svolto dal gruppo CoerBus: in origine l’esercizio era nelle mani di “Apac”, azienda di Pisignano di Cervia scomparsa dallo scenario trasportistico all’incirca da un lustro. Il vettore attualmente operante su questa linea è la “Zaganelli Group” di Lugo di Romagna, presente ad inizio agosto con il capostipite dei Volvo 8700 Low-Entry, vale a dire il primo entrato a far parte della flotta aziendale dell’azienda lughese, nel corso dell’autunno del 2015, contraddistinto dalla matricola n° 1.

Francesco Gardini – 17/08/2018 

lunedì 13 agosto 2018

La curiosa presenza estiva di un “LE” sulla 2 di Faenza




A partire dallo scorso giugno, con l’avvio degli orari estivi 2018, può capitare in modo abbastanza frequente di incontrare uno dei nuovi IvecoBus Crossway LE Line di Start Romagna sulla linea urbana 2 di Faenza. A primo impatto può sembrare abbastanza curioso trovare un bus extraurbano su una linea urbana, ma forse non lo è poi più di tanto…

Durante lo scorso inverno, a cavallo tra il 2017 e il 2018, era stato immesso in servizio il primo Crossway LE di Start destinato al bacino di Ravenna, la matricola 34257, giunto dopo altri 32 mezzi analoghi spartiti tra i bacini di Forlì-Cesena e Rimini. Dopo poche settimane dall’entrata in servizio, la 34257 è stata trasferita alla residenza esterna di Faenza. Vengono normalmente utilizzati, in quel di Faenza, durante il periodo invernale, cinque bus interurbani per svolgere alcune corse delle linee 155, 183 e 190, che fino a quel momento erano esclusivamente degli Scania DeSimon IL.3 e Iveco / Irisbus Euroclass, salvo qualche rara presenza di vetture suburbane.
Allo stesso tempo, presso il deposito di Faenza, sono anche presenti alcuni bus “corti urbani” a gasolio, gli Autodromo Alè e Volkswagen Kutsenits Cityfour ex ATM, utilizzati per il servizio urbano. Precisamente, due bus per la linea 1 ed uno per la 2; i restanti quattro, se presenti, rimangono di scorta.
Nel corso della primavera 2018 vengono acquistati da Start Romagna altri sette Crossway LE, numerati da 34258 a 34264; di questi, i primi quattro vengono destinati al bacino di Ravenna e la capostipite, la 34258, è assegnata fin da subito alla residenza faentina ed utilizzata in rotazione sui vari turni con gli altri bus presenti, tra cui anche l’altro Crossway.
Poi arriva l’estate. I bus utilizzati dal deposito di Faenza si riducono a tre, due per le due linee urbane (la linea 1 ha solo un TM per via della riduzione della frequenza da 30 minuti a 60) e uno per l’extraurbano. Tuttavia, come accadeva anche gli scorsi anni, rimangono a Faenza per il periodo estivo due corriere, verosimilmente per garantire una scorta. Quest’anno, anziché i due consueti DeSimon IL.3, rimangono i nuovi Iveco “Low Entry”. E, sempre da quest’anno, il Crossway che non viene usato per svolgere la linea 155, è impiegato sulla linea urbana 2.

La linea 2 di Faenza, identificata col numero 52 per i sistemi di informazione come Google Maps e Moovit, brevemente, segue un percorso di 12 o 13 minuti, in base al senso di marcia, collegando la stazione FS con il centro commerciale Le Maioliche (situato a nord della città), e transitando presso alcuni punti importanti di Faenza: viale IV Novembre, la Questura, il centro commerciale La Filanda, Borgo San Rocco, la zona produttiva di via Granarolo e il casello dell’autostrada. La frequenza è di mezz’ora, che pertanto richiede l’impiego di un solo bus per svolgere l’intera linea; inoltre due coppie di corse, al sabato, vengono prolungate fino a Granarolo Faentino. Così come la linea 1 (decisamente più lunga ed articolata) è attiva solo nei giorni feriali, ad esclusione dei sabati di agosto, in cui l’intero servizio urbano è sospeso.

A primo impatto può sembrare strano l’impiego regolare di un bus extraurbano su una linea urbana, ma riflettendoci un attimo si può notare che forse, in questo caso, non lo è poi così tanto.
Infatti, come noto, il Crossway LE è dotato del pianale ribassato tra le due porte, pertanto non viene resa più difficoltosa l’accessibilità rispetto ai “corti urbani” impiegati durante il resto dell’anno, e considerando la non elevata affluenza della linea, teoricamente, la parte posteriore rialzata del bus potrebbe rimanere inutilizzata. Inoltre, si tratta di un autobus decisamente più nuovo rispetto agli Alè ed ai Cityfour, motorizzato Euro6 e che riesce a garantisce maggior confort, grazie anche alle sedute imbottite. Infine, il percorso della 2 non prevede svolte particolarmente strette, rendendolo effettuabile anche ad un dodici metri.

Per completezza di cronaca, merita aggiungere che già da alcuni anni, nei giorni invernali scolastici, i primi due giri della linea 2 vengono regolarmente svolti da un bus interurbano.

A corredo, una foto dell’IvecoBus Crossway LE matricola 34258, che abitualmente si alterna con la 34257 così come con gli altri Alè o Cityfour presenti a Faenza. È ritratto presso la rotonda del Niballo, a valle del cavalcavia che oltrepassa la ferrovia Adriatica, intento ad imboccare via San Silvestro.
Stava svolgendo una delle corse pomeridiane della linea 2, partita pochi minuti prima dalla stazione e diretta verso il centro commerciale Le Maioliche.


Gian Marco Assirelli - 13 agosto 2018


giovedì 9 agosto 2018

LA LEGGENDA DEL DIRETTO SULLA FAENTINA


di Roberto Renzi - 09/08/2018
Nell'epoca degli Intercity e delle "Frecce" esiste ancora sulla rete ferroviaria nazionale un treno estivo a trazione Diesel che raggiunge la Riviera Romagnola attraverso linee secondarie e che ha resistito a tutte le riprogrammazioni degli orari avvenute nell'ultimo mezzo secolo.
Si tratta del (anzi "dei" perché nei giorni festivi le coppie sono due) Firenze–Ravenna–Rimini, che percorrono la ferrovia Faentina, tutte le estati tornano puntuali, seguendo tracce orarie non molto dissimili da quelle che furono attribuite nel 1958, quando si effettuò per la prima volta una coppia di "Diretti" Firenze Santa Maria Novella–Faenza, prolungati a Ravenna dal 1 giugno al 27 settembre, con le automotrici ALn 772 del deposito di Siena. Dopo le distruzioni belliche il collegamento tra il Mugello e la Romagna, era stato ristabilito solo il 13 ottobre 1957, con la riapertura della tratta Crespino del Lamone–Marradi.
Dal 28 giugno al 18 settembre 1959 il Firenze–Faenza–Ravenna fu prolungato fino a Rimini, e da allora si è sempre effettuato in tutti gli orari estivi, prima come "Diretto" poi come "Interregionale" e infine come "Regionale" compreso nel contratto di servizio tra Regione Toscana e Trenitalia.
Di "treni del mare" su linee secondarie una volta ce n'erano diversi: ricordiamo l'automotrice Biella–Genova, il Verona–Chioggia, l'Arezzo–Grosseto via Sinalunga e soprattutto le lunghe composizioni della Ferrovia Suzzara–Ferrara dirette a Pesaro di cui rimane attiva la sola "Freccia Orobica", dal 2009 effettuata in trazione elettrica. Si può ben dire che l'automotrice Firenze–Ravenna–Rimini è rimasta l'ultima ancora in funzione di questa famiglia di convogli, giungendo ormai al traguardo dei sessant'anni di attività!
Nel corso degli anni il "Firenze" ha portato sui binari romagnoli rotabili FS inconsueti per la nostra Regione (ALn 772, D.342, ALn 663, Minuetto Diesel). Un'altra particolarità di questo treno è che anche dopo la riapertura al traffico della linea diretta Firenze–Borgo San Lorenzo, la coppia "giornaliera" (a differenza di quella festiva) ha continuato a percorrere l'itinerario via Pontassieve, che in precedenza costituiva l'istradamento obbligato di tutti i treni della Faentina, con una percorrenza complessiva di 206 km. Evidentemente gli abitanti delle cittadine di Vicchio, Dicomano, Rufina e Pontassieve, oltre a generare un notevole traffico pendolare verso Firenze, sono anche buoni clienti della Riviera Romagnola! Un ultimo aspetto curioso è che tra Faenza e Ravenna i treni da e per Firenze sono ormai rimasti l'unica circolazione passeggeri nei giorni festivi, peraltro senza fermate intermedie.

1. In principio erano le ALn 772. Una doppia di queste "littorine" accoppiabili a comando multiplo, costruite a partire dal 1940 da FIAT Ferroviaria e OM (che ne produsse fino al 1957) costituì per oltre vent'anni la composizione standard del diretto Firenze SMN–Rimini. L'immagine è tratta dal film "La Rimini-Ferrara" di Renato Cesa De Marchi (DVD Pegaso, Firenze 2011) e ritrae l'arrivo a Rimini Viserba del treno AT 671 alle ore 12.15 nel luglio 1965.


2. A partire dall'estate 1969 nei giorni festivi si aggiunse una seconda coppia di treni sullo stesso percorso, con arrivo a Rimini sempre nella mattinata e ritorno a Firenze nel tardo pomeriggio (mentre il ritorno del treno giornaliero è sempre stato posizionato nel primo pomeriggio). Anziché mezzi leggeri, sul treno festivo si impiegava materiale ordinario di prima e seconda classe al traino di una locomotiva Diesel-idraulica D.342 (foto Bruno Cividini).


3, 4. Dai quadri orario estivi 272 e 278 (Orario Pozzo) del 1975 apprendiamo che il tempo di percorrenza sull'intero percorso della coppia di treni giornaliera (ALn 772) era di circa quattro ore, mentre risultavano più lenti, fino a sfiorare le cinque ore nella corsa di ritorno, i treni festivi (di materiale ordinario), che dovevano tra l'altro "girare" la locomotiva a Borgo San Lorenzo. All'epoca era imposto il cambio di numerazione (da dispari a pari e viceversa) sia a Pontassieve che a Ravenna (collezione Roberto Renzi).


5. All'inizio degli anni Ottanta mentre nei giorni festivi, data la forte frequentazione, si effettua con materiale ordinario anche la coppia giornaliera, le ALn 772.1000 (FIAT) assicurano ancora i treni del mare nei giorni feriali. Qui le vediamo a Cesenatico il 5 luglio 1980 mentre incrociano un treno locale Rimini–Ravenna, probabilmente con carrozze dirette da Milano a Cervia via Rimini, dal quale sta scendendo un considerevole numero di persone (foto Gian Guido Turchi).


6. Un Diretto festivo, al traino della D.342.4001 (Ansaldo, 1958) in arrivo a Ravenna il 24 giugno 1981 (foto Massimo Cornacchia).


7. Le composizioni festive non erano certo costituite da carrozze confortevoli. Le seconde classi erano per lo più a vestibolo centrale ("Corbellini" tipo 1947) e ancora nel 1982 si utilizzava l'ultima rimasta nel parco FS prima-seconda-bagagliaio (ABDI) tipo 1936: tutte carrozze a due assi (!) che diedero lo spunto a Gian Guido Turchi per scrivere un polemico articolo sulla rivista I Treni (n. 23 - ottobre 1982) intitolato «Carrozze "gran turismo" per i treni del mare».

8. Il canto del cigno delle gloriose "littorine" toscane si ha nel 1981. Una delle ultime corse loro affidate transita dal PL di Cesenatico, oggi soppresso, al km 103+097 della Ferrara–Rimini nell'agosto 1981 (foto Giorgio Fantini).


9. Nel 1982 le ALn 668 della nuova serie 3100 subentrano nei treni di automotrici, ma anche le composizioni festive (peraltro ancora infarcite di carrozze a due assi limitate a 90 km/h) cambiano mezzo di trazione: la D.345.1119 (Savigliano, 1977) del Firenze–Rimini in fermata a Crespino del Lamone il 6 giugno 1982 (foto Roberto Renzi).


10. Il 2 giugno 1984, forse per l'ultima volta, una D.342 è ancora alla trazione del treno per Firenze, che qui vediamo appena partito da Rimini (foto Roberto Renzi).


11. Nella splendida cornice dell'abitato di Brisighella, con la Torre dell'orologio che svetta sul paese, l'ALn 668.3173 è in testa a un Rimini–Firenze il 5 luglio 1984 (foto Roberto Renzi).


12. Il giorno di ferragosto del 1985 sul porto-canale di Bellaria Igea Marina transita un "Firenze" festivo al traino della D.345.1087. Solo la prima classe è a carrelli (foto Roberto Renzi).


13. Nel 1987 il deposito di Siena comincia a utilizzare le più recenti ALn 663 per i treni del mare. Domenica 26 luglio una composizione di ALn 668 e 663 (quattro pezzi che consentono di fare a meno del materiale ordinario, ma che richiedono un macchinista in più) è appena arrivata a Rimini (foto Roberto Renzi).

14. Mentre sulle linee principali il termine "Diretto" evoca ormai le nuove carrozze per medie distanze, Il 15 agosto 1988 sul treno festivo da Firenze, qui in arrivo a Bellaria, troviamo ancora le vetuste carrozze "Corbellini" (a carrelli), al traino della D.345.1122 (foto Roberto Renzi).

15. Sul viadotto all'imbocco della galleria di San Cassiano transita una delle prime corse per Firenze dell'estate 1994, il 30 maggio, affidata alle automotrici ALn 668.3195+3184 (foto Roberto Renzi).


16. Tramonto sul porto canale di Cesenatico con l'ALn 663.1136 alla testa del Diretto festivo il 28 agosto 1994 (foto Roberto Renzi). 


17. Partenza da Brisighella delle ALn 668.3142+3191 l'ultimo giorno (26 settembre) dell'orario estivo 1997. Dal 1998 l'effettuazione dei treni del mare verrà limitata ai mesi di giugno, luglio e agosto (foto Roberto Renzi).


18. Il 6 gennaio 1999 riapre la linea Firenze–Borgo San Lorenzo via Vaglia, ma l'itinerario del treno del mare (qui rappresentato in maniera schematica sull'orario "Veltro") rimane quello tradizionale via Pontassieve, che comprende anche il transito sulla "Linea lenta" Firenze–Roma. Sulla più breve tratta diretta Firenze Bivio San Marco–Borgo San Lorenzo è invece istradata la coppia festiva. 


19. Dal 2007 sulla Faentina è in vigore un orario cadenzato che ha accresciuto il numero dei treni e dei viaggiatori, ma i treni per la Riviera Romagnola, aggiuntivi a quelli cadenzati, continuano a essere programmati nei mesi estivi. Le ALn 668.3100 nei giorni di punta viaggiano in tripla composizione in comando multiplo, come questa in transito nella pineta di Milano Marittima il 17 agosto 2008 (foto Chandu Belletti).

20. Ancora triple di 668: in arrivo a Rimini Torre Pedrera il 10 agosto 2011... (foto Roberto Renzi)


21. ... e ferma in attesa di incrocio a Igea Marina nel pomeriggio del 19 agosto 2012 (foto Roberto Renzi).


22. Inesorabili, i Minuetti Diesel hanno cominciato a prendere il posto delle 668 sulla coppia festiva nel 2011. Nell'estate 2014 le "Micette" sono ormai un ricordo. Questa doppia composizione, impegnata nel RiminiFirenze via Vaglia, è stata fotografata a Rimini Torre Pedrera la sera del 17 agosto 2014 (foto Roberto Renzi).

23. La stazione di Rimini Viserba, ormai ridotta al solo binario di corsa, il 21 agosto 2016 con il Minuetto festivo da Firenze nei nuovi colori del trasporto regionale (foto Roberto Renzi).

24. 16 agosto 2017: per salutare il mitico treno, che tra pochi giorni terminerà la "stagione", decido di chiedergli un passaggio con la bici fino a Cesenatico. Il Minuetto è "pieno come un uovo": tanta gente e tante valigie! (foto Roberto Renzi). 

25. Il cartello di percorrenza degli anni Cinquanta e Sessanta a confronto con il display del Minuetto ai giorni nostri. Dopo 60 anni la leggenda continua! (foto Renato Cesa De Marchi e Roberto Renzi).


domenica 5 agosto 2018

Imola, linea 5 elettrica: dalla stazione al centro storico



A partire dall’inizio dello scorso periodo invernale, quindi da settembre 2017, sono avvenute alcune modifiche alla rete urbana di Imola, città posta ai confini della Romagna, seppur facente parte della Provincia di Bologna. La principale novità riguarda l’istituzione di una nuova linea, identificata dal numero 5 e svolta con autobus urbani di piccole dimensioni alimentati esclusivamente ad energia elettrica.

Il servizio urbano di Imola viene svolto da Tper ed è attualmente composto da quattro linee ordinarie, numerate 1, 3 4 e 5; di queste, le prime tre, storicamente esistenti, si diramano per diverse zone periferiche della città. Si aggiunge la linea 104 (ex 44, fino alla scorsa estate), che potrebbe essere definita come suburbana: in area urbana si affianca, per buona parte, alla linea 4, poi si estende lungo la vallata del Santerno fino a Castel del Rio, distante circa 25 chilometri da Imola. Inoltre, nei giorni festivi, è attiva la linea 9, avente un percorso circolare ed il compito di sostituire le altre urbane a validità feriale.
Fino allo settembre, erano le linee 1 e 3, solitamente svolte con dei Mercedes Cito, a transitare per le strade del centro storico, garantendo il collegamento con la stazione ferroviaria ed altre zone periferiche. Con il conseguente avvio del periodo invernale 2017-2018, è stata applicata una modifica alla rete che prevede l’esclusione del transito dal centro storico delle principali linee urbane, analogamente a quanto accaduto negli ultimi anni anche in città romagnole, e non solo. Per sopperire alla mancanza di un collegamento con la zona storica della città è stata istituita una nuova linea “ad hoc”, svolta con piccoli autobus elettrici ed attiva solamente in alcune fasce della giornata.

Si tratta infatti della nuova linea 5, attiva nei giorni feriali, durante il periodo invernale e per tutto il mese di giugno. Il percorso è di tipo circolare ed è prevista una partenza dalla stazione FS di Imola ogni 20 minuti, in determinate fasce orarie: dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 18.40.
Più nel dettaglio, la linea 5 parte dal piazzale antistante la stazione e percorre via Andrea Costa, transitando accanto all'autostazione cittadina. In seguito, così come le altre linee urbane ed extraurbane, svolta a destra su viale Carducci, abbandonandola però dopo poche centinaia di metri, per andare a prendere la più centrale via Cavour, e per in seguito “sbucare” nuovamente su viale Carducci, in corrispondenza della fermata “Centro commerciale”, effettuata anche da numerose altre linee, e dell’Ospedale Vecchio. Da questo punto viene percorsa la via Emilia verso il centro, transitando attraverso una ZTL ed arrivando quasi fin sotto al palazzo del Comune ed alla piazza Matteotti. Poco prima di questi ultimi la linea prevede un “taglio” attraverso le strette vie XX Settembre e Garibaldi, arrivando così alla porta sud della città, su via Mazzini. Da questo punto, nei pressi del quale è ubicato anche il capolinea, ove però non viene effettuata la sosta, la linea 5 prevede un più veloce rientro verso la stazione, rimanendo principalmente al di fuori del centro storico (vengono percorse le vie Zappi, Emilia, Selice, De Amicis e Costa).

Per svolgere la linea 5 sono stati appositamente trasferiti da Bologna ad Imola alcuni BredaMenarinibus Zeus di Tper, acquistati nuovi nel 2009 da ATC Bologna in sei unità, numerate da 2411 a 2416. Sono caratterizzati dalla tipica livrea bolognese rosso scuro, con la parte inferiore grigia, nonché di un’unica porta di accesso a due ante rototraslanti. La caratteristica principale di questi mezzi risulta essere senza dubbio quella dell’essere mossi da un motore elettrico, alimentato unicamente da batterie. Quest’ultime vengono ricaricate attraverso apposite colonnine installate presso il deposito Tper di Imola.
Sulla linea 5, contemporaneamente, è presente solamente uno Zeus, sufficiente per coprire tutte le corse previste. Normalmente l’autobus espone un’unica destinazione per l’intero giro, “Navetta Centro Storico”, che appare accanto al numero di linea, “5”, scritto sull’indicatore full color in rosso su campo blu.

La linea 5 di Imola, con la sua recente istituzione, ricorda un servizio similare presente nella vicina città di Faenza. Vale a dire il servizio navetta Green-Go Bus, nato nel settembre 2013 e con la funzione di collegare le strade del centro storico ad un parcheggio periferico tramite minibus elettrici, tra cui anche degli analoghi BredaMenarinibus Zeus. A differenza, quest’ultimo servizio è gratuito e svolto da un’azienda privata (Viaggi Erbacci di Faenza). Il Green-Go Bus, inoltre, era stato preso in oggetto in modo più approfondito alcuni mesi fa all'interno di Trasporti Pubblici in Romagna (vedi post relativo).

A corredo del testo, una foto scattata verso la fine dello scorso maggio al BredaMenarinibus Zeus matricola 2411 di Tper in servizio sulla linea 5 di Imola. Si trovava presso il breve tratto di via Mazzini percorso dalla linea, in sosta all'unica fermata presente su quella strada.


Gian Marco Assirelli – 5 agosto 2018