lunedì 24 gennaio 2022

Mobilità sostenibile in Romagna

 Uno sguardo sulla programmazione regionale

Roberto Renzi - gennaio 2022

Lo scorso 23 dicembre l'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna – contestualmente al Piano regionale integrato dei trasporti (PRIT) 2025 – ha approvato a maggioranza il Documento ricognitivo e programmatico "Mobilità sostenibile - La programmazione 2022-2025 per la transizione ecologica", proposto dalla Giunta Regionale con deliberazione del 13 dicembre.

Si tratta di un documento di 17 pagine formato A4, reperibile sul sito istituzionale della Regione, che «fornisce il quadro aggiornato delle recenti attività intraprese dalla Giunta e del piano degli investimenti e progetti in corso e futuri», la lettura del quale è pertanto di grande interesse per capire in che misura e con quali tempistiche verranno realizzati diversi obiettivi del PRIT.

IL CONTENUTO DEL DOCUMENTO

Nel delineare i prossimi scenari della mobilità in ambito regionale, il documento si focalizza sui sistemi di trasporto collettivo, sulla mobilità ciclistica e sulla promozione della mobilità elettrica.  Questi gli argomenti trattati:

-        Trasporto ferroviario nazionale

-        Trasporto ferroviario regionale

-        Servizio ferroviario metropolitano e trasporto rapido di massa

-        Trasporto pubblico locale su gomma urbano ed extraurbano

-        Mobilità ciclistica

-        Altre azioni per la sostenibilità (mobilità elettrica, zone 30 km/h e zone        scolastiche, trasporto merci).

L'ultima parte contiene il quadro complessivo delle risorse necessarie per la realizzazione degli interventi, in tutto 3 miliardi e 630 milioni di euro, ripartiti su otto diverse fonti di finanziamento, tra le quali le più importanti sono i fondi ministeriali (€ 1.235.620.000) e la stessa Regione, anche attraverso FER (€ 961.490.000). Al terzo posto c'è il PNRR, al quale si attinge per diversi capitoli di spesa, primo fra tutti il nuovo tram di Bologna, progetto finanziato con 373 milioni di euro ma, come vedremo, i fondi europei sono destinati anche al Metromare di Rimini.

                                                         Sistema infrastrutturale ferroviario (PRIT)

Vediamo allora come si articola questo documento: la disponibilità di fondi ben individuati sembra poter escludere che si tratti solo di un "libro dei sogni", del resto gli obiettivi sono tutti piuttosto concreti e, anche qualora alla loro attuazione si potranno frapporre diverse difficoltà come sempre accade per le grandi e piccole opere, l'assenza di progetti faraonici e la distribuzione su tutto il territorio regionale fa ben sperare circa la ragionevole fattibilità di gran parte dei progetti stessi.

Non si tratta solo di nuove infrastrutture. Novanta milioni di euro sono destinati al mantenimento almeno fino al 2023 degli abbonamenti "Mimuovoincittà" (treno+bus) e alle facilitazioni per il trasporto studenti; 1,5 milioni vanno al progetto "Bike to work" per incentivare gli spostamenti in bici casa/lavoro. Che la mobilità ciclabile sia fondamentale per la Regione, lo dimostra la copertina del documento, nella quale compare... una ragazza in bicicletta!

Nel passare in rassegna i vari paragrafi, un occhio particolare lo daremo a tutto ciò che concerne la Romagna. Un calcolo molto approssimativo ci dice che di tutta la torta (oltre tre miliardi e mezzo, ricordiamolo), gli interventi che riguardano direttamente o indirettamente la Romagna dovrebbero attestarsi sui 700-800 milioni di euro. L'Emilia, in particolare l'area bolognese, sembrerebbero perciò privilegiate, ma non bisogna dimenticare che una buona parte delle infrastrutture ferroviarie sulle quali si interverrà si trovano nelle province emiliane. Per inciso, nulla è previsto nel documento circa le infrastrutture stradali, che evidentemente non hanno nulla a che fare con la "sostenibilità" ma che in un modo o nell'altro rientrano nel PRIT, come la famigerata "bretella" Sassuolo–Campogalliano o il "passante" bolognese.

Alla voce "Trasporto ferroviario nazionale" troviamo comunque due voci di spesa molto importanti per i trasporti romagnoli, comprese nel contratto di programma Regione/RFI: la velocizzazione della linea Bologna–Rimini (140 milioni) e i collegamenti ferroviari tra Ravenna e il suo porto, in destra e sinistra del Candiano (47,7). Si tratta di interventi che favoriranno direttamente o indirettamente anche il trasporto persone regionale: il primo in particolare si collega allo studio di fattibilità che RFI ha avviato per la progettazione del quadruplicamento della ferrovia Adriatica nella sua tratta più congestionata: da Bologna (verosimilmente Bivio San Vitale) a Castel Bolognese, dove già oggi convivono treni di tutte le categorie, tra cui i numerosi passeggeri e merci da e per Ravenna. Questo intervento può essere visto come un primo (ragionevole) tassello dell'Alta velocità verso la Romagna e il litorale adriatico, un progetto ancora molto futuribile nel suo complesso, anche su tutti vorrebbero farne parte, a dimostrazione di come l'AV abbia riportato il treno al centro della scena dei trasporti di massa.

Un tratto della linea Bologna–Rimini. Fino a Castel Bolognese sul "lato mare" non sembrano esserci troppi problemi a posare altri due binari (Google)

Quanto al "potenziamento del parco rotabile ferroviario" si può dire che a oggi il più è stato fatto, con l'acquisto (un miliardo di euro) e l'immissione in servizio degli elettrotreni "Rock" e "Pop" in forza all'azienda regionale Trenitalia Tper. I prossimi interventi saranno diretti all'acquisizione di rotabili elettrici per le linee regionali in corso di elettrificazione (nonché di quattro "Rock" a sei casse) onde conseguire, entro il 2023, l'intero servizio ferroviario regionale "a zero emissioni".

Riguardo a questo obiettivo occorre specificare che la recente presa di posizione dell'assessore Corsini per promuovere la sperimentazione dell'idrogeno sulla linea Faentina non rientra tra i progetti in corso nella nostra Regione, essendo il servizio su questa linea di competenza della Regione Toscana, ma non è da escludere un impegno finanziario dell'Emilia-Romagna per impianti di ricarica a Faenza e/o a Ravenna (e comunque è prossimo l'impiego sulla Faenza–Firenze dei nuovi treni ibridi Hitachi HTR 312-412 di Trenitalia).



Treno automotore a idrogeno Alstom Coradia i-Lint. Lo vedremo sulla Faentina? (foto Alstom) 


I paragrafi dedicati al TPL sono sostanzialmente due: uno prende in esame "il servizio ferroviario metropolitano e il trasporto rapido di massa", l'altro tratta del "trasporto locale su gomma urbano ed extraurbano".

Nel primo rileviamo che in pratica vi sono soltanto due aree di intervento: il Bacino di Bologna (che fa la parte del leone con il completamento del SFM e le nuove linee tranviarie urbane) e la costa romagnola, verso la quale sono diretti i fondi per estendere il Trasporto rapido costiero che nei voti si vorrebbe "da Cattolica a Comacchio" (!) ma più concretamente riguardano due opere, il prolungamento del Metromare fino a Rimini Fiera, per il quale lo Stato ha già stanziato 48,98 milioni di euro del PNRR) e il potenziamento della ferrovia Ravenna–Rimini, sulla quale il contratto di programma RFI valuta investimenti per 105 milioni per poter avere in orario un treno ogni mezz'ora. Siccome l'intervento più importante in questo caso è costituito dalla soppressione dei passaggi a livello, che con un treno ogni 30' resterebbero troppo tempo chiusi, l'orizzonte temporale su cui collocare questa realizzazione appare – ahinoi – molto lontano!

Tram di Bologna: le linee di progetto (da "Pillole di tram")

Non avrà vita facile nemmeno il prolungamento alla Fiera del Metromare, a causa delle modifiche che dovrebbe portare alla mobilità urbana in zone già molto congestionate, senza contare i disagi che nelle stesse zone provocheranno i cantieri per la costruzione dell'opera. Nello sviluppo del progetto sarà comunque interessante vedere se tutta la linea si eserciterà in modalità filoviaria o vi saranno delle tratte percorse con alimentazione da batterie, grazie alla tecnologia In Motion Charging della quale sono provvisti i filobus riminesi.

Nel paragrafo dedicato al trasporto su gomma si dichiara che la strategia in materia «si sviluppa attraverso investimenti per l'ammodernamento delle flotte in servizio e attraverso l'integrazione con il sistema ferroviario» e che meritano «particolare attenzione  i territori della montagna e le aree interne», per passare poi a illustrare le strategie riguardanti l'integrazione tariffaria: "Mimuovoancheincittà", "Grande!" e "Saltasu".

Interurbano Irizar i4 a metano liquido di TPER (foto R.R.)

Per quanto riguarda il rinnovo del parco automezzi, ci sono 483.790.000 euro di fondi ministeriali (e in piccola parte del PNRR) per l'acquisto di 2000 nuovi autobus, sui quali il contributo regionale sarà del 60%. Non si specifica la ripartizione di tale importo relativamente alle varie tipologie di veicoli a basso impatto ambientale (bus elettrici, metano, filobus), pur dichiarando che i nuovi mezzi dovranno essere tali da minimizzare le emissioni «con tecnologie differenti a seconda dell'uso urbano/suburbano/interurbano». Un altro obiettivo dichiarato è  «promuovere l'autoproduzione elettrica nei depositi dei bus». Le attuali tendenze fanno comunque prevedere che il mercato degli autobus a trazione Diesel è destinato a rimpicciolirsi rapidamente, e forse a sparire per quanto riguarda il trasporto urbano.

IvecoBus E-Way a batterie (foto R.R.)

168 milioni sono infine diretti a realizzare ciclovie nazionali e locali e al progetto "Bike to work". Non sapremmo dire se sono pochi o molti; la nostra Regione è caratterizzata da città dove la bicicletta è molto usata, ma lo stato attuale delle infrastrutture per la mobilità su due ruote non è certo quello dell'Olanda o di diverse città europee...

ALCUNE CONSIDERAZIONI E QUALCHE CRITICA

Che il trasporto pubblico diventi sempre più green e che i mezzi siano sempre più moderni e confortevoli sono obiettivi giusti e irrinunciabili, ma non bisogna perdere di vista che il modo migliore di giovare all'ambiente dovrebbe essere quello di aumentare l'utilizzo del trasporto pubblico da parte della gente, soprattutto dopo che la pandemia ha inferto duri colpi alla frequentazione dei servizi.

Tra gli "Obiettivi per la mobilità urbana e il trasporto locale" (Punto 6.1 della relazione al PRIT) c'è in effetti una «serie di azioni (...) che puntano all’ottenimento dell’importante risultato di modifica dello share modale al 2025, con una crescita passeggeri TPL (gomma e ferro) dal 8% al 12-13% su base regionale». La prospettiva al 2025 è di incrementare i "servizi minimi" – cioè quelli contribuiti dalla Regione – del 10%.  Nella relazione al PRIT si riconosce però che l'attuale dotazione del fondo statale per il TPL delinea «un quadro di incertezze finanziarie tale da rendere critica la prospettiva di ulteriori incrementi dei servizi minimi». E questa non è una bella notizia.

Occorre a questo punto ricordare che l'attuale offerta di trasporto, sia pur migliorata negli anni, è ancora piuttosto lontana dalla realizzazione non solo del Servizio Ferroviario Regionale (SFR) come delineato dal PRIT, ma anche del "SFM" nel bacino di Bologna. Per quanto riguarda invece il TPL su gomma, dopo i tagli intervenuti negli scorsi anni, le percorrenze attuali a contributo regionale sono addirittura inferiori a quelle ante 2010.

 

Diagramma di flusso delle linee su gomma extraurbane e suburbane in Romagna (PRIT)

Come si è detto, gli interventi per il "trasporto di massa" riguardano solo Bologna (tram e SFM) e la costa (Metromare). Mentre la ferrovia Ravenna–Rimini esercitata ogni mezz'ora è un servizio ferroviario simile a quello suburbano (erroneamente chiamato "metropolitano") del nodo di Bologna, il Metromare di Rimini è un Bus Rapid Transit di tipo urbano, assimilabile a una metrotranvia: nulla di tutto ciò è previsto a Modena, Parma, ecc.: città che se anziché in Italia si trovassero in Francia, oggi avrebbero di sicuro una o più linee di tram!

E proprio qui sta il punto: si fanno gli investimenti (necessari) sul "sistema autobus" ma non avanza alcun nuovo progetto di trasporto urbano in sede propria, quando è ormai evidente che anche nelle città di medie dimensioni la normale rete su gomma non soddisfa più la maggior parte delle esigenze di mobilità dei cittadini. I decisori preferiscono parlare di piste ciclabili ma dovrebbero considerare il fatto che il trasporto pubblico rappresenta un sensibile capitolo di spesa corrente e in diverse realtà saranno sempre meno i cittadini che se ne servono, se non evolve verso forme più efficienti e attrattive.

Un filobus Van Hool Exquicity in servizio sul Metromare (foto R.R.)

Ciò detto, è opinione di chi scrive che la "città lineare" costiera debba ritenersi tutto sommato privilegiata dalla programmazione regionale, che con... cento anni di ritardo mira a realizzare il progetto, in voga nel "ventennio", del lungomare romagnolo esteso da Cervia a Cattolica (per la cronaca, non vi è per ora previsione di spesa circa la tratta Metromare da quest'ultima località a Riccione). Non facciamoci però illusioni circa la fattibilità di un servizio tipo Metromare verso l'entroterra, che nei piani della Regione non ci può essere (nemmeno per San Marino...). In questo caso l'Emilia segna qualche punto sulla Romagna, grazie alle ferrovie locali (Bologna–Vignola, Modena–Sassuolo, ecc.) concepite all'inizio del Novecento per collegare l'entroterra e che adeguatamente potenziate risultano preziose per il trasporto locale. Non fu così per la Rimini–Novafeltria, nata "già vecchia" cento anni fa e la cui soppressione sembrò inevitabile ai tempi d'oro dello sviluppo della motorizzazione privata.

Pur con i limiti e le criticità che abbiamo descritto, la programmazione della Regione Emilia-Romagna delinea un futuro con realizzazioni interessanti per tutto il trasporto pubblico. È forse difficile intravedere uno scatto risolutivo, ma le opere previste, se realizzate, potrebbero farci avanzare verso forme migliori di mobilità.

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Le deliberazioni n. 59 e 60 dell'Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna si trovano a questo indirizzo:

https://www.assemblea.emr.it/lassemblea/organizzazione/Servizi-e-uffici/segreteria-affari-legislativi-coord-commissioni/ultima-seduta

domenica 23 gennaio 2022

Quattro è meglio di due: varati altri due Crossway LE nella “Bassa”



Nelle scorse settimane, ma a distanza di quasi due mesi uno dall’altro, sono entrati in servizio in sordina, ed un po’ inaspettatamente, due nuovissimi IvecoBus Crossway LE Line sotto le insegne dell’azienda Zaganelli Group di Lugo.


Il Crossway LE, con un enorme successo a livello europeo ed una notevole diffusione tra le strade della Romagna, è già presente in due unità presso la stessa società lughese da ormai due anni esatti. E già dalle prossime settimane la presenza di questo modello sul TPL romagnolo, in diverse varianti di allestimento e lunghezza, si estenderà nuovamente in maniera rilevante, grazie alle numerose nuove immissioni che stanno per avvenire sia per conto della principale azienda pubblica che per le diverse società private che operano nel settore.




Il primo dei due nuovi Crossway Low Entry della Zaganelli Gruop, frutti di importanti investimenti, si presenta in linea sugli inizi di novembre 2021. Si tratta di una sorta di “pronta consegna”, prodotto con una delle precedenti gare regionali. La sua livrea era completamente bianca, a cui da subito vengono applicate le fasce laterali e posteriori di colore blu come richiesto da capitolato TPB. Trova infatti spazio tra le linee del bacino bolognese di Tper, assumendo la matricola di TPB numero 2250, già appartenuta al Mercedes O550 Integro, ex matricola 394 di Atc Bologna, poi Tper, che va a ufficialmente a sostituire, dopo quasi vent’anni di servizio ed oltre un milione di chilometri percorsi.

Il Crossway bianco e blu all’interno dell’azienda assume anche il numero identificativo 3: non si tratta propriamente di una matricola come normalmente viene intesa per le aziende pubbliche, ma più di un progressivo applicato a tutti i gruppi di bus di ugual modello, a fine di riconoscerli più rapidamente.




Tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022 avviene l’immatricolazione del Crossway LE numero 4, facente parte di una partita di mezzi co-finanziati dalla Regione Emilia-Romagna, e destinato a non rimanere da solo.

Curiosamente, seppur siano passati circa due mesi dall’entrata in servizio del precedente Crossway, dalla Motorizzazione vengono fornite una coppia di targhe con le stesse lettere identificative ma con un numero più basso.

La “4” si contraddistingue per la livrea bianca e le ridotte grafiche aziendale di colore verde. Il suo impiego è sulle linee del bacino Mete di Ravenna, sia su quelle in gestione dirette che quelle in co-affido con Start Romagna.


Nella prima foto allegata, il Crossway 2250 transita lungo viale Marconi ad Imola, quasi al termine di una corsa bis sull’importante linea 101 proveniente da Bologna. Mentre a poche ore di distanza, come immortalato nella seconda immagine, lo stesso bus svolge anche una corsa a carattere scolastico della linea 163, che internamente all’area urbana imolese collega gli istituti di viale Saffi e viale Alighieri con la locale autostazione, punto di interscambio con le direttrici extraurbane in partenza poco dopo le 13. Il contesto è quello viale Costa, di fronte al terminal delle correre, colorato da sfumature tipicamente autunnali.

Con la terza foto si può osservare il più recente Crossway numero 4 durante i primi giorni del 2022, mentre percorre la via Madonna di Genova tra Lugo e Cotignola, in servizio sulla linea 177 (che dal 2017 ha preso il posto dei servizi sostitutivi della ferrovia Faenza - Lavezzola), su una corsa diretta verso la città manfreda.



Gian Marco Assirelli - 23 gennaio 2022

domenica 9 gennaio 2022

SAVIGNANO SUL RUBICONE: Un «hub» mancato? (seconda parte)

 di Roberto Renzi
Gennaio 2022



La vicenda della linea R

«Dal 23 ottobre '99 i tre centri di S.Mauro Pascoli, Savignano sul Rubicone e Gatteo sono uniti fra loro da una nuova linea di trasporto pubblico, denominata Linea R (da Rubicone, appunto). Questa linea si aggiunge ai collegamenti ATR già in vigore ed effettua il suo servizio esclusivamente nei tre comuni, come una vera e propria tratta urbana»: in questo modo ATR annunciava l'inizio di un nuovo servizio tra i tre centri della "città del Rubicone", fino ad allora collegati esclusivamente da una linea extraurbana locale, la 165. A differenza di quest'ultima, servita da un numero limitato di corse, la nuova linea offriva il cadenzamento orario nei giorni feriali e, inizialmente, addirittura un paio di corse festive. 

I veicoli impiegati in origine erano i Ducato 49.10 modello "Pollicino" CAM da 35 posti (Gruppi 30–35 e 38–40, deposito di Cesena) ma in seguito, a causa all'incremento dell'utenza scolastica, sarebbero comparsi i 370S.10.24 Portesi (Gruppo 513–515) e, dopo l'avvento di Start Romagna, i Cacciamali TCI 9.72 ex TRAM Rimini e Ferrovie Emilia-Romagna (Gruppo 34011–34016) mentre per il servizio estivo dal 2015  sono impiegati anche gli Iveco 70c17/P "Italo" Sitcar dati in appalto alla ditta Casadei (vetture 20525 e dalla 20527 alla 20529).

A proposito di servizio estivo, la linea R fu ben presto prolungata verso il mare, con la duplice finalità di collegare le frazioni di San Mauro Mare e Gatteo Mare, e le relative spiagge, nonché il grande centro commerciale sorto agli inizi degli anni Novanta in località Savignano Mare (oggi noto come Romagna Shopping Valley). 

La linea R fu salutata all'inizio come una rivoluzione nei trasporti pubblici della città del Rubicone, ma poi – fatto salvo l'immancabile gradimento da parte degli studenti che mise in crisi i poco capienti Pollicini – non sfuggì alla sorte dei servizi urbani dei centri minori: nonostante il bacino servito di circa quarantamila abitanti e l'orario cadenzato, gran parte delle corse circolava a vuoto e fu così che, all'inizio degli anni Dieci giunse inevitabile un pesante ridimensionamento del servizio. Non fu nemmeno tentata la carta delle corse su prenotazione, come invece accaduto sulle vicine linee urbane di Cesenatico e sulla linea 141 che serve la vallata del Rubicone (pressoché sostituita d'estate dalla 167 che raggiunge Bellaria-Igea Marina).

E, sempre in tema di servizio a prenotazione, questa è la sorte ormai toccata alla relazione collinare Savignano–Longiano (linea 166 del bacino FC), che a differenza di quelle con i due comuni della pianura non era stata  oggetto di potenziamento in chiave "urbana". 

Attualmente l'orario invernale della linea R comprende quasi esclusivamente le corse di punta, effettuate con due turni macchina che convergono sulle scuole di Savignano dando man forte alla linea 165, che è a sua volta una specie di... multi-tasking al servizio degli istituiti scolastici di Savignano, Cesenatico e Cervia (proseguendo come linea 126), Santarcangelo e recentemente anche di Rimini Viserba, grazie a una coincidenza a San Vito con la linea 92 del bacino riminese.

L'orario estivo della R è più articolato, prevedendo oltre ad alcuni collegamenti giornalieri con le spiagge di San Mauro e Gatteo, anche una navetta tra queste ultime e il centro commerciale (ogni ora dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18 circa) che da alcuni anni ha preso il posto delle corse di 94 prolungate da Gatteo Mare a San Mauro Mare e che gode di un contributo del Romagna Shopping Center.


30 – Con lo slogan «Il bus è tratto!» l'efficiente ufficio stampa di ATR annunciava la nascita della linea R come "Rubicone" (collezione Giorgio Fantini). 



31 – Il percorso d'origine della linea R, inaugurata il 23 ottobre 1999 (collezione Giorgio Fantini).



32 – La linea R fu presto prolungata verso le frazioni della costa. Il 19 marzo 2005 il Pollicino esce dall'abitato di Gatteo (capoluogo comunale, detto anche "Gatteo Terra") in direzione di Gatteo Mare. 




33 – Sull'house organ di ATR, "Mobilità 2000" (marzo 2006) il sindaco di Gatteo afferma che è «necessario avere un vero servizio urbano che colleghi questi tre comuni con servizi più cadenzati, ravvicinati e veloci». Purtroppo le cose non andranno in questo senso...



34 – A causa di alcuni punti singolari che presentano difficoltà di manovra, la taglia dei mezzi impiegati sulla linea R non può superare i 10 metri. I Cacciamali ex bacino riminese (34011–34016) vengono in aiuto per le corse più frequentate dagli studenti. Dalla stazione di Savignano è in partenza la 34014 il 5 maggio 2016 (foto Francesco Gardini).



35 – Nel programma d'esercizio estivo della linea R sono comprese corse a cadenza oraria che collegano Gatteo Mare (via Euclide) con San Mauro Mare e il centro commerciale Romagna Shopping Center. Inoltre 2,5 coppie di corse assicurano i collegamenti dall'interno alle spiagge, sia nei giorni feriali che festivi.



36 – La vettura 34014 in viale delle Nazioni a Gatteo Mare il 7 giugno 2016, primo giorno dell'orario estivo, espleta una corsetta per San Mauro Mare e il centro commerciale (foto Francesco Gardini).



37 – Il 26 agosto 2017 nella navetta costiera è impiegato uno Sitcar Italo, la vettura 20527 (foto Lorenzo Celli).



Con il senno di poi...

Se nell'ormai lontano 1999, invece di creare un "servizio interno" alla città del Rubicone, tra l'altro sovrapposto all'esistente linea 165, si fosse puntato sul prolungamento a Gatteo (via San Mauro) della linea suburbana 95, forse oggi non saremmo a lamentare la riduzione al minimo di questo servizio! 

Molto probabilmente una linea cadenzata da Cesena per Savignano, San Mauro e Gatteo avrebbe riscosso un maggior gradimento da parte dell'utenza, svolgendo nel contempo le funzioni (secondarie) di cucitura tra i tre centri e risolvendo anche il problema del tempo di giro, che sarebbe stato di due "comode" ore, contro i 60 minuti "stretti" della tratta Cesena–Savignano. I collegamenti con il mare e la frazione di Sant'Angelo sarebbero stati attribuiti alle linee 165 e 167.

L'esperienza dimostra come nei piccoli comuni molto difficilmente hanno successo i servizi urbani e/o a breve raggio, mentre sono vincenti le linee di tipo suburbano, che raccolgono lungo il loro percorso anche il traffico locale. In Romagna gli esempi non mancano. 

A Cesenatico la linea 94 per Cesena è anche il più importante collegamento con le frazioni, mentre la linea 3 (per Sala) si è ridotta a un servizio quasi esclusivamente a prenotazione.

A Riccione, la linea 124 Rimini–Morciano, attraversando tutto il comune, è di fatto il più importante servizio urbano (le linee 11 e 125 lo sono per i turisti, e quanto a Metromare... staremo a vedere!).

Delle vicende di Misano Adriatico abbiamo già raccontato in un precedente articolo.

Forse nei retropensieri della dirigenza ATR c'era l'ambizione di allacciare a Savignano la linea da Cesena con quella TRAM per Rimini, creando sulla via Emilia un pool che non avrebbe richiesto risorse aggiuntive (lo standard sarebbe stato tre turni macchina, quelli esistenti sulle linee 90 TRAM e 95 ATR) ma i progetti in tal senso non ebbero alcun seguito.


38 – A sinistra, il primo orario della linea R (23 ottobre 1999) con cadenzamento orario. Confrontandolo con l'orario della linea 95 (a destra), risulta evidente che a Savignano (piazza Kennedy) non erano possibili coincidenze tra i due servizi (collezione Giorgio Fantini).



39 – L'attuale orario invernale, con il servizio ridotto a poco più delle corse della punta scolastica, sovrapposte a quelle della linea 165. Del "servizio di tipo urbano" istituito nel '99 non rimane più nulla.



40 – Il 16 dicembre 1996 il Monocar 201NS matricola 3002 di TRAM Rimini, in vista di un possibile servizio in pool lungo la via Emilia, effettuò una corsa di prova da Rimini all'autostazione di Cesena. Il progetto non ebbe seguito, ma forse questa idea condizionò la scelta di ATR di servire i centri del Rubicone con una linea autonoma invece di prolungare la linea 95 fino a San Mauro e Gatteo.


 

A Savignano i treni non sono... pari (ma dispari)

La stazione FS di Savignano sul Rubicone, da tempo ridotta a semplice fermata senza binari di precedenza né comunicazioni tra i binari di corsa, potrebbe a ben diritto chiamarsi Savignano-San Mauro, dato che sorge a poca distanza dal confine tra i due comuni, ma si sa come vanno gli affari di "campanile": basti pensare che nel 2013 i cittadini di San Mauro Pascoli respinsero a grande maggioranza la proposta di fusione con Savignano, sottoposta a referendum. 

La cosa più curiosa riguardante questa stazione è però un'altra. A Savignano fermano diversi treni Regionali veloci (Rv) ma, tra questi, i treni "dispari" (da nord a sud) sono più del doppio di quelli "pari" (da sud a nord): undici contro cinque.

Ancora più sbilanciato è il rapporto tra i Rv che tra Cesena e Rimini fermano solo a Savignano, saltando Gambettola e Santarcangelo, e quelli che hanno soltanto questa fermata in senso contrario: sette contro uno!

All'origine di questa situazione – per quanto squilibrata – c'è l'individuazione, da parte della Regione, di Savignano come stazione di "mezza via" tra Cesena e Rimini (14 km dalla prima, 15 dalla seconda), potenzianmente un "hub" al servizio di un'area vasta comprendente vari altri comuni. L'ubicazione di tutti i capilinea del TPL davanti alla stazione determina in effetti una situazione ottimale per l'interscambio, ma come spesso avviene nel nostro Paese, l'utilizzo effettivo in questo senso da parte dell'utenza è una chimera.

Tanto per cominciare, il minuto 20, pur simmetrico tra le linee 90 e 95, non si accorda né con il cadenzamento dei treni Rv, che transitano intorno ai minuti 50 (i dispari) e 55 (i pari), né con quello delle "corsette" Imola–Rimini (minuti 40 dispari e 34 pari). Quanto alle altre linee qui attestate (141, 165, 166) e alla linea R (l'unica "passante" oltre alle 167-168 estive), esse si effettuano con corse a orario che rispondono ad altre esigenze. 

Ecco perché abbiamo titolato questo articolo "un hub mancato". Magari gli abitanti di Gatteo e San Mauro Pascoli gradiscono le numerose fermate dei treni nella stazione di Savignano, ma si può star certi che la raggiungono con mezzi propri.

Per il traffico studentesco, diretto soprattutto verso il polo di Cesena, e in misura minore su Rimini, la ripartizione modale tra treno e bus è all'incirca alla pari, a differenza di Gambettola verso Cesena (netta prevalenza del bus) e di Santarcangelo (verso Cesena solo treno, verso Rimini solo bus).


41 – Uno dei treni Regionali veloci che tra Cesena e Rimini ferma solo a Savignano sul Rubicone è il Voghera–Rimini, che transitando poco prima delle 11 spezza la fascia oraria del mattino, del tutto mancante di treni Regionali. Nel 2010 (la foto è del 28 agosto) la composizione con carrozze a piano ribassato era un anomalia per questa categoria di convogli, di norma affidati alle carrozze MDVE, tuttavia  i loro turni comprendevano anche questo treno.



42 – Il Voghera–Rimini (oggi treno 2067) del 7 novembre 2020 in arrivo nella stazione di Savignano. Gli elettrotreni ETR 521 "Rock" acquistati dalla Regione Emilia-Romagna, con la gestione Trenitalia Tper (1 gennaio 2020) hanno monopolizzato il traffico passeggeri sulla direttrice Piacenza–Ancona, prendendo il posto delle carrozze per medie distanze. 



43 – Gli autobus Start Romagna, parcheggiati nell'area ex scalo merci, si godono il transito dei treni (nella foto l'Intercity 612 Taranto–Milano). Tra Savignano e Rimini, a causa delle curve presenti nella zona, IC e Frecce non possono spingersi oltre i 140 km/h. La velocizzazione della linea fino a 180-200 km/h tra Mirandola-Ozzano e Savignano e l'immissione in servizio di "Rock" e "Pop" ha consentito ai treni del servizio regionale di migliorare le prestazioni, ma resta la presenza di tracce orarie alquanto penalizzanti.



44 – Un quadretto che si direbbe ideale per un "hub" del trasporto pubblico. Fermata del bus con pensilina a pochi passi del fabbricato viaggiatori (in stile razionalista) della ferrovia. Una situazione che si verifica abbastanza spesso nel nostro Paese ma alla quale non corrisponde quasi mai una programmazione atta a promuovere l'utilizzo integrato dei servizi (foto Francesco Gardini).




Le fotografie, salvo diversa indicazione, sono dell'autore.


domenica 2 gennaio 2022

SAVIGNANO SUL RUBICONE: Un «hub» mancato? (prima parte)


di Roberto Renzi
Gennaio 2022


La città del Rubicone

Con l'espressione "Città del Rubicone" si fa riferimento al territorio posto all'estremità orientale della Provincia di Forlì-Cesena, e in particolare ai tre comuni maggiori che sorgono intorno allo storico fiume: Savignano sul Rubicone, San Mauro Pascoli e Gatteo. Complessivamente un territorio di 55 km2, che si protende fino al mare, essendo i tre comuni tutti dotati di un curioso "tentacolo" che dalla pianura raggiunge la costa, sulla quale si susseguono a poca distanza cinque confini comunali e si trovano le località balneari di Gatteo a Mare (dotata di stazione ferroviaria sulla linea Ravenna–Rimini e contigua a Villamarina di Cesenatico), Savignano a Mare (una brevissima striscia di costa: 241 metri che fanno di Savignano sul Rubicone il comune italiano meno bagnato dal mare), San Mauro a Mare (urbanistacamente saldato a Bellaria-Igea Marina in provincia di Rimini). Amministrativamente, l'"Unione dei comuni Rubicone e mare" comprende un territorio ancora più vasto (nove comuni tra i quali anche quello di Cesenatico), per complessivi 92.000 abitanti.

Savignano sul Rubicone, 17.744 abitanti in gran parte insediati lungo la via Emilia, è il centro principale e il polo più rilevante per il trasporto pubblico.

A Savignano, oltre alle scuole primarie e secondarie, ha sede l'Istituto di istruzione superiore "Marie Curie" (Istituto Professionale Industria e Artigianato calzaturiero abbigliamento; Istituto Tecnico Tecnologico con articolazione meccanica, meccatronica ed energia; Liceo Scientifico).

La città fino al 1933 si chiamava Savignano di Romagna, ma in quell'anno Benito Mussolini, decretò che il torrente che la attraversa era il fatidico fiume-confine tra Roma e la Gallia (con buona pace del Pisciatello, che probabilmente il vero Rubicone). L'ubicazione metà strada tra Rimini e Cesena condiziona gran parte della mobilità dei suoi abitanti, che da parte loro si sentono un po' cesenati ma anche un po' riminesi, al punto che nel 1998 un referendum consultivo per chiedere il passaggio alla Provincia di Rimini vide la vittoria del "Sì" con il 54,1%, ma poi non se ne fece nulla per il parere negativo della Regione.

Oltre alla fermata dei treni locali della ferrovia Adriatica, Savignano ha sempre beneficiato degli autoservizi che percorrono la via Emilia, gestiti dalla SITA fin degli anni Trenta. Ma già più di cento anni fa vi erano linee estese verso la collina (Sogliano, Longiano), in concessione alla Società Anonima Romagnola Autotrasporti (SARA), che nel periodo estivo collegava Savignano anche con la costa (Bellaria). Nel secondo dopoguerra subentrò la SITA, che da Savignano giungeva fino a Sant'Agata Feltria attraverso Borghi, Sogliano e Perticara. Dal 1975 tutti i servizi furono assunti dal Consorzio Trasporti Romagnoli e gestiti dall'ATR.


1 – Cartello stradale "storico" sull'antico ponte della via Emilia, che ricorda come Savignano è stata terra di confine fin dai tempi degli antichi romani. 



2 – Una cartolina di Sogliano al Rubicone spedita nel 1916 nella quale è pubblicizzato l'autoservizio "Romagna–Montefeltro". 



3 – Negli anni Trenta del secolo scorso la ditta SARA collegava Sant'Agata Feltria con Savignano e con Mercatino Marecchia (oggi Novafeltria), giungendo di buon ora nelle due località, forse per poter usufruire dei treni in partenza per Bologna da Savignano (FS) e da Mercatino per Rimini (FP).



4 – Le concessioni di autolinee tra Romagna e Marche nel 1927. Elaborazione dai dati statistici del Ministero delle Comunicazioni. Savignano è collegata con l'alta valle del Rubicone, con Sant’Agata Feltria e con Longiano, mentre si nota l'assenza di percorsi paralleli alle linee ferroviarie.



5 – Torpedone carrozzato Orlandi in servizio lungo la via Emilia. Secondo il libro "Ritmi di Ruote" di F. Ogliari e F. Sapi (1969) dal quale è tratta l'immagine, il servizio SITA tra Forlì, Cesena e Rimini ebbe inizio l'11 gennaio 1932.



6 – L'ultimo orario della linea ATR 125 estesa da Forlì a Rimini, in vigore dal 18 settembre 1991. Si notano un primo tentativo di cadenzamento e la limitazione di alcune corse di morbida a Santarcangelo (coincidenza con la linea ATAM 9). Dal primo gennaio 1992 la linea verrà spezzata a Savignano e il servizio Savignano–Rimini affidato alla TRAM.   

 



Savignano confine tra due Bacini 

Molte cose sono cambiate per questa cittadina nell'ultimo scorcio del Novecento, a cominciare da quando, il primo gennaio 1992, con lo scoroporo da ATR dei servizi del bacino riminese e la costituzione dell'azienda TRAM di Rimini, la storica linea della via Emilia venne spezzata in due proprio a Savignano. 

Successivamente (dal 14 settembre 1992) la tratta Savignano–Rimini venne incorporata nella linea 9 del bacino riminese: nei giorni feriali era previsto che una corsa su due (9B) proseguisse da Santarcangelo a Savignano, che pertanto veniva servita con cadenzamento orario. Nei festivi vi erano invece quattro coppie di corse pomeridiane avulse dal grafico della linea 9. Solo in queste giornate venivano impiegati sul 9B degli autobus suburbani (le vetture 3101–3107, tutte ex ATR meno la prima), mentre nei feriali l'onere del servizio ricadeva sui 12 metri urbani della linea 9.

Con l'occasione, il tracciato della linea tra Savignano e Santarcangelo fu notevolmente variato. Dal capolinea (piazza Kennedy), la linea imboccava la via Emilia in direzione Cesena fino al motel "Cesare", per poi ripiegarsi sulla viabilità a monte del centro (via Togliatti, via della Pace) e raggiungere la via Emilia Est in prossimità del confine con la Provincia di Rimini, attraverso la via Pietà. Anche a Santarcangelo erano state apportate modifiche rispetto alla vecchia linea, transitando il servizio sulla via Andrea Costa e – inizialmente solo con le corse di punta scolastica – dalla stazione ferroviaria (vie Montevecchi, De Gasperi e Mazzini per servire l'istituto "Molari").

Lato Cesena il gestore era rimasto ATR e la linea 125 continuò il tradizionale servizio fino al 1995, quando fu istituita la "suburbana" 95, con cadenzamento orario (minuto 50 da Cesena, minuto 20 da Savignano): gli allora nuovi Bredamenarini 220LS erano le vetture caratteristiche di tutti i servizi suburbani dell'azienda che ormai, a dispetto dell'iscrizione "Autolinee romagnole" inserita in calce al nuovo logo adottato in quegli anni, era rimasta azienda solo forlivese-cesenate.

Quando, nel 1998 (orario invernale '98-99) anche TRAM di Rimini pensò bene di servire Savignano con una nuova linea di tipo suburbano, numerata 90 e del tutto avulsa dalla linea 9, la partenza dal capolinea rubiconio fu fissata al minuto 20, in modo di avere simmetria con la 95 da e per Cesena. Siccome le due linee nel tratto tra piazza Kennedy e il motel Cesare si "vanno incontro" reciprocamente, la coincidenza era pressoché a prova di ritardo.

La linea 90 transita con tutte le corse da Santarcangelo FS e percorre la SS 9 Emilia fino al km 0, cioè all'innesto nella SS 16 (Nuova Circonvallazione di Rimini) per poi entrare in città dalla via Marecchiese, in modo da differenziarsi nettamente dalla linea 9, al punto che nelle fermate intorno al centro storico di Rimini le due linee transitano in direzione opposta. Tuttavia tra la 9 e la 90 esiste un'integrazione di frequenza, alla quale, nel periodo estivo, fu sacrificata la suddetta simmetria con la 95 cesenate (partenza da Savignano al min 40 in modo da transitare da Santarcangelo intorno al min 0, cioè tra le partenze della linea 9 che avvengono ai min 40 e 20).

Non risulta che il venir meno delle coincidenze nel periodo estivo abbia mai sortito proteste. Come erano pochissimi i passeggeri che attraversavano Savignano ai tempi della linea Forlì–Rimini, a maggior ragione non esiste una significativa richiesta di interscambio tra le due linee: Savignano è proprio sullo spartiacque tra i due bacini e, anche se dall'avvento di Start Romagna è possibile andare da Rimini a Cesena con un unico biglietto (4 zone), gli utenti che lo fanno sono vere e proprie mosche bianche.

Per completare il quadro va citata la linea 91 del bacino di Rimini, nata anch'essa nel 1998, che ad uso esclusivo degli studenti, collega San Mauro Pascoli con Rimini, mentre in precedenza questo servizio era svolto da una corsa prolungata della linea 9B. Onde servire anche il lungo viale che collega San Mauro con Savignano, dal 2009 la linea 91 è attestata alla stazione ferroviaria di Savignano. 

Quest'ultima già dal 2003 era diventata il capolinea di tutti i servizi di TPL, in sostituzione della piazza Kennedy, mentre nell'ex scalo merci fu ricavato un parcheggio per la sosta notturna di cinque autobus della residenza esterna, tutti facenti capo al deposito di Cesena.

La linea 95 negli anni ha visto un incremento delle corse, fino a una ogni mezz'ora nelle ore di punta invernali (ma non è mai stato effettuato il servizio festivo). La falcidie delle percorrenze causata tra il 2010 e il 2012 dai tagli ai contributi regionali, ha invece colpito abbastanza duro sulla 90, che ha scontato il fatto di essere un collegamento interprovinciale, secondario rispetto alla linea 9 che collega Rimini a Santarcangelo. 

Attualmente la linea 90 presenta un servizio invernale con due intervalli di due ore (al mattino e al pomeriggio) e un servizio estivo erogato con una corsa ogni due ore circa. Sopravvive un minimo di servizio festivo, effettuato con tre coppie di corse da e per Santarcangelo in coincidenza con la linea 9 (il turno macchina svolge alternativamente questo servizio e uno analogo sulla linea 166 Santarcangelo–Montebello).

Quanto alla linea 95, che soffrendo il pesante traffico della via Emilia spesso accumula sostanziosi ritardi, il transito dal centro di Cesena (fermata "Barriera" in un senso, via Turchi nell'altro) è stato da tempo eliminato per accorciare il percorso, che ha sempre origine al "Punto bus" davanti alla stazione FS. La fermata più vicina all'Ospedale Bufalini è ora in via Giovanni da Verazzano (monumento a Madre Teresa di Calcutta). La percorrenza annua delle due linee è quasi la stessa – intorno a 180.000 vetture-km – ma bisogna considerare che la lunghezza della linea "riminese", che presenta varie diversioni dal percorso più diretto, è una volta e mezzo maggiore di quella "cesenate", come dimostra il tempo di giro della prima (due ore), doppio rispetto a quello della seconda. Di conseguenza, il servizio offerto su Cesena è più intenso di quello su Rimini: le coppie di corse della 95, al netto dei rinforzi scolastici, sono 20 nel servizio feriale invernale e 13 in quello estivo, contro rispettivamente 16 e 10 della 90. In compenso la linea che collega Rimini svolge un servizio più capillare, transitando nel quartiere a monte del centro storico.

 

7 – Nell'estate 1992 la TRAM giungeva a Savignano con un servizio navetta da Santarcangelo, sul quale venivano impiegati i suburbani ceduti da ATR. Qui vediamo la 3104 (Menarini 201LS ex ATR 359)  sostare al capolinea di piazza Kennedy insieme alle vetture ATR 829 e 866, interpretazioni del FIAT 370.12.25 da parte dei carrozzieri Menarini e CAM, mentre a sinistra della foto si intravede un 370 Cameri. 




8 – Dal 14 settembre 1992 Savignano è raggiunta da un prolungamento della linea 9 da Rimini, instradata su un nuovo percorso tra Santarcangelo e Savignano. Nell'orario feriale invernale le corse, individuate come 9B, sono cadenzate ogni ora. 



9 – A Santarcangelo l'innesto nella via Emilia dalla via Andrea Costa (una novità della linea 9B) incontra qualche contestazione da parte del personale viaggiante per la scarsa sicurezza dell'incrocio, che anni dopo verrà sostituito da una grande rotatoria.



10 – Sulla via Andrea Costa, dove oggi sorge la Coop Fornace (la ciminiera spiega il perché del nome) transita un Siccar 176LS CAM ex ATR proveniente da Savignano e diretto a Rimini il primo settembre 1993. Tra Santarcangelo e Savignano esisteva un lungo tratto senza fermate sulla via Emilia, che nel 2000 verrà spezzato dalla costruzione di una fermata attrezzata nei pressi del confine di comune.



11 – Dal 1995 il servizio tra Cesena e Savignano è svolto dalla nuova linea suburbana 95, che va ad aggiungersi alle altre linee di questo tipo istituite nelle Provincia di Forlì-Cesena.



12 – Caratteristici delle linee suburbane nei primi anni erano i Bredamenarini M 220LS entrati a far parte del parco ATR tra il 1993 e il 1995. La vettura 904 sosta al capolinea di Savignano nella primavera 1996.



13 – Il primo orario della linea 90 del bacino di Rimini, invernale 1998-'99. Il minuto 20 consente la simmetria a Savignano con la linea 95 del bacino di Forlì-Cesena.



14 – Percorso e orario della linea ATR 95 prima versione (1998). Il servizio si effettua ogni ora, ma nelle punte scolastiche residuano alcune corse extraurbane della linea 125 da e per Forlì.



15 – Sulla linea 90 non era raro incontrare la vettura TRAM 3101, modello Breda 3001, unico suburbano ex ATAM Rimini, qui all'appuntamento con la 912 di ATR il primo marzo 2000.



16 – Ancora un rendez-vous in piazza Kennedy, che questa volta ha per protagonisti la 908 da Cesena e la 3117 da Rimini, un MAN A21a tre porte. Il vecchio 370, classe 1982, assiste alla chiacchierata tra i tranvieri (foto Massimiliano Cantoni).



17 – L'8 maggio 2007 la corsa di punta da Savignano per Rimini all'uscita degli studenti è svolta dallo snodato BMB M340 matricola 6022, all'epoca quasi nuovo. La rotatoria è quella davanti alla stazione FS di Santarcangelo, dove dal 1998 passano tutte le corse della linea 90 salvo una al mattino.



18 – Anche i BusOtto CAM suburbani, presenti in buon numero sia nel parco ATR (a 2 porte) che in quello TRAM (a 3 porte) erano impiegati lungo la via Emilia. Eccone uno in transito da piazzale Gramsci a Rimini l'11 agosto 2008 (foto Chandu Belletti).




19 – Il BMB 220LS è stato a lungo il dominatore indiscusso della linea 95, qui già con le insegne Start Romagna il 5 maggio 2016, a condividere lo stallo del capolinea di Savignano FS con un My Way ex Ferrovie Emilia-Romagna (foto Francesco Gardini). 



20 – La progressiva riduzione dei bus suburbani presenti nel parco Start Romagna ha fatto sì che sulle due linee attestate a Savignano aumentasse l'impiego sia di urbani che di interurbani, come il Crossway in forza alla ditta Merli, uno dei subaffidatari del bacino riminese, qui a Santa Giustina il 16 settembre 2015 (foto Francesco Gardini).



21 – Entrato in servizio da poche settimane, il Crossway 34223 ferma all'Ospedale di Santarcangelo il 2 marzo 2016 (foto Francesco Gardini).



22 – Davanti alla stazione di Savignano sostano un BMB M240LS per Cesena e un Irisbus Crossway per Rimini nell'estate 2019. I BMB Avancity a metano ex ATR non hanno mai circolato sulla linea 95 (fino all'avvento della società unica romagnola) non essendone previsto l'impiego dal contratto di servizio  (foto Luca Pasini).



23 – Il servizio sulle linee collinari e sulla 165 estiva è sovente svolto da mezzi di piccola taglia, come questo Daily utilizzato dal sub-affidatario Spighi (foto Luca Pasini).



24 – Tra Roncofreddo e Savignano l'unico collegamento diretto è rappresentato dalla linea estiva 168 che effettua due coppie di corse giornaliere per e da Cesenatico. A Savignano FS gli orari di transito delle due coppie di corse di questa linea sono identici a quelli della linea 167 (Sogliano–Igea Marina), onde permettere reciproci interscambi (foto Luca Pasini).



25 – Sulla linea 91, alla fine dell'anno scolastico 2016-2017, effettua le sue ultime corse l'anziano 370 matricola Start 34136 (ex 730 FER-TPER)  (foto Francesco Gardini).



26 – Dal 2018 gli orari delle linee 91-92 Rimini e 165 Forlì-Cesena prevedono un collegamento di San Mauro Pascoli con il Centro studi di Viserba, attuato al mattino con coincidenza a San Vito e al ritorno con due corse dirette, per le uscite delle ore 13 e 14 (quest’ultima escluso il sabato).



27 – Il Crossway della ditta Benedettini nei giorni festivi è impiegato sulle linee 90 e 166 con 3 + 3 coppie di corse in coincidenza a Santarcangelo con la linea 9. Eccolo in arrivo alla fermata d'intescambio (Santarcangelo Ospedale) il 7 ottobre 2018.



28 – Nell'area dell'ex scalo merci FS di Savignano è stato ricavato un parcheggio per i mezzi del TPL. Su cinque stalli disponibili, il pomeriggio del 5 giugno 2021 quattro sono occupati.



29 – L'attuale assetto della linea 90 del bacino di Rimini in un'elaborazione di Francesco Gardini. A Savignano alcune corse di punta eseguono un anello in senso antiorario; inoltre esiste una deviazione a Viserba Monte in orario scolastico istituita nel 2013 in sostituzione della linea 93 Viserba–Santarcangelo.



Le fotografie, salvo diversa indicazione, sono dell'autore.


Fine prima parte