Roberto Renzi - 11/04/2021
In tutte le città uno o due giorni della settimana ha luogo il mercato ambulante. Nelle aree concesse dalle amministrazioni comunali, spesso in pieno centro, di buon mattino vengono montate le caratteristiche bancarelle che offrono articoli delle varie categorie merceologiche, alimentari e non: dalla frutta alla biancheria intima.
Nella nostra regione il mercato più grande è quello di Bologna, che prende il nome dal luogo ove si tiene tutti i venerdì, la "Montagnola". Ma anche il mercato di Rimini, favorito dalle numerose presenze turistiche in città, presenta dimensioni più che ragguardevoli e negli ultimi decenni ha finito per occupare uno spazio assai esteso.
Quando il "Romagna Center" e "Le
Befane" (due importanti centri commerciali della Romagna) erano ancora fantascienza, lo svolgimento del mercato nel centro storico
di Rimini, il mercoledì e sabato mattina, sottoponeva il trasporto pubblico a
un particolare stress, dovendo soddisfare la domanda di migliaia di turisti che
dalla costa si recavano in città per visitare questo particolare "centro
commerciale all'aria aperta".
Beninteso, anche nelle frazioni
(Torre Pedrera, Viserba, Bellariva, Miramare) e nelle altre città della costa
si svolgono almeno una volta alla settimana i mercati ambulanti. Ma quello di
Rimini, oltre a essere il più grande e pittoresco, dà l'opportunità al
forestiero di visitare gli insigni monumenti della città e le sue piazze. Anche
se i tempi sono cambiati, è tuttora un appuntamento al quale molti non
rinunciano durante il soggiorno in Riviera.
Quando poi il maltempo allontana
dalla spiaggia i villeggianti, la congestione aumenta: una volta bastavano due
o tre fermate per riempire una vettura.
Tra i miei ricordi di tranviere
c'è un mercato di metà anni Settanta in cui fummo mandati a effettuare una
corsa bis da piazza Tripoli (fermata 14), dove da un po' nessuna vettura della
linea 11 fermava più perché completa. L'unico mezzo che trovammo per andare a
fare la corsa era un FIAT 309, autobus a due porte lungo 9 metri solitamente
impiegato sulle linee interne: alla fermata 12 eravamo già a pieno carico!
L'eliminazione del trasporto
pubblico da piazza Tre Martiri, divenuta definitiva nel 1998, e il sorgere dei
grossi centri commerciali "a misura di auto" a Rimini e nelle altre
località rivierasche, hanno molto ridimensionato i grandi assembramenti di
gente in attesa del filobus o dell'autobus nelle mattinate di mercato o anche
solo di maltempo.
Grazie a Davide Minghini, il cui
famoso studio fotografico aveva un terrazzo che dava sulla piazza Tre Martiri,
ci sono pervenute molte foto di mercati degli anni Sessanta e Settanta.
Andiamo dunque a vedere queste immagini, che costituiscono un patrimonio della storia del turismo riminese: una volta tanto vedremo i mezzi pubblici districarsi in mezzo al traffico e all'affollamento delle fermate, condizioni che nelle foto scattate dagli appassionati raramente ricorrono.
1. Il mercato di Rimini com'era fino ad alcuni anni fa: tutta la piazza Malatesta era occupata, con propaggini in via Poletti, in piazza Cavour e lungo la Circonvallazione Occidentale. Le bancarelle sono diventate col tempo parecchie centinaia e sembrava che questa occupazione del quadrante Ovest del centro storico nei giorni di mercoledì e sabato sarebbe durata per sempre... (collezione Roberto Renzi).
2. Piazza Malatesta è sempre stata la "porta" di Rimini sull'entroterra. Qui si attestavano le linee extraurbane, in particolare quelle delle imprese locali di trasporto: Bonelli, Cardelli, Tiboni, Ramberti, mentre il treno da Novafeltria fermava nella vicina stazione di Porta Montanara. Questi fotogrammi, tratti da una pellicola 8 mm del 1959, ci mostrano l'affollamento di corriere e di gente nella piazza davanti alla Rocca Malatestiana. Con l'aumento delle bancarelle, nei giorni di mercato questo capolinea dovette essere spostato sul viale Valturio (dal film "La Cassa di Risparmio di Rimini" di Adele Mussoni).
3. Piazza Tre Martiri, distante meno di mezzo kilometro dall'area mercatale, era il punto di scarico e carico dei passeggeri provenienti dalla costa. Il 5 giugno 1963 non erano bastati due filobus a portar via la gente, che aspettava l'arrivo di un altro mezzo. Il FIAT 635E in seconda posizione appare però quasi vuoto: che fosse limitato a piazza Tripoli o a Bellariva?!? (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
4. Un FIAT 411 (ATAM 1021 o 1022), già al completo, sta partendo con un "bis" per Miramare mentre un vecchio filobus FIAT 656E sta girando sulla piazza: non sarà certo sufficiente a far salire tutta la gente in attesa! (autore sconosciuto, collezione Roberto Renzi).
5. Qui di filobus in sosta ce ne sono due, ma c'è ancora tanta gente che deve salire... è una giornata di brutto tempo e il mercato è stato preso d'assalto dai vacanzieri (autore sconosciuto, collezione Roberto Renzi).
6. Nell'estate 1963 tre autobus Lancia Esatau PV/11 Menarini noleggiati a Bologna (ATM 2038, 2039, 2040, anno 1955) davano man forte ai filobus svolgendo le corse bis. Si trattava di veicoli precocemente invecchiati perché poco stimati dai tranvieri bolognesi. Così ne parla la Storia del trasporti urbani di Bologna di P. Rossi e F. Formentin (Calosci 1998, pag. 410): «il cambio meccanico con riduttore e le prestazioni limitate fecero sì che questi autobus (...) venissero destinati ai servizi di rinforzo e in particolare alle corse scolastiche» nonché... a passare l'estate a Rimini (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
7. Nel 1967. tra le proteste dei commercianti del centro storico, cominciò a operare la prima "isola pedonale", con la chiusura al traffico a orario di piazza Cavour e del corso d'Augusto. In piazza Tre Martiri le auto avevano ancora via libera e occupavano tutti gli stalli disponibili. In queste condizioni i mezzi pubblici faticavano non poco a procedere, specie nelle giornate in cui vi erano tante persone in attesa (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
8. Un FIAT 309/1 come quello protagonista dell'episodio narrato nell'introduzione alla galleria fotografica. Qui è in servizio sulla linea 2, mentre il 409 Menarini in secondo piano è fermo al capolinea della linea 4 (filmato da You Tube, Footageforpro.com, Rimini 1969).
9. Estate 1970. In viale Graziani transitano due FIAT 409 (un Pistoiesi e un Menarini) che rientrano in deposito dopo aver effettuato delle corse bis, come risulta dall'indicazione sul "plurimus". Tornati in piazza Tre Martiri da Bellariva o Miramare, il loro apporto è stato giudicato ormai superfluo dal controllore che dirige il movimento. In fondo alla strada si scorge un FIAT 411 diretto a Torre Pedrera sulla linea 4 (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
10. Mercoledì 30 agosto 1972, sotto un cielo che minaccia pioggia, comincia l'opera di sfollamento; all'epoca tutte le linee dirette verso monte o verso sud eseguivano il giro della piazza dopo aver fermato alla Torre dell'orologio, contribuendo ad aumentare il caos. Nell'immagine si possono vedere quattro FIAT 409 e tre filobus. La linea 3 per il Villaggio Nuovo era parte della diametrale 3/9, che alcuni anni dopo diverrà l'attuale linea 9 (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
11. È cominciato a piovere e la piazza è ancora piena di gente. Una corsa bis per Miramare è svolta da un FIAT 410/4/2 Menarini noleggiato a Novara (vettura 202 AMA-SUN) che si distingue dai 409 nostrani solo per la cassa più lunga. Nell'estate 1972 l'ATAM, a corto di vetture e con non tutti i filobus efficienti, noleggiò sette autobus dalle aziende di Novara, Bergamo e Bologna; l'anno successivo saranno consegnati i primi dodici FIAT 418AC e cesseranno i noleggi (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
12. Le forze dell'ordine intervenivano, oltre che in funzione anti-borseggio, anche per garantire l'ordine pubblico. Il 19 luglio 1974 alcuni agenti fanno largo al filobus 1042 che avanza lentamente per portarsi all'estremità del marciapiede (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
13. Ancora una foto dove appare una rarità: il filobus in primo piano è infatti uno dei tre FIAT 668 ex AMT Genova che l'ATAM acquistò usati nel 1973. Circolarono per pochi mesi prima di essere definitivamente accantonati nell'agosto 1974 (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
14. Mercoledì primo giugno 1977 è ancora in vigore l'orario invernale ma la frequentazione del mercato da parte dei turisti è già rilevante. Questa volta a ricevere l'onda d'urto si prepara un'altra "bresciana", la 1006 (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
15. Un effetto collaterale dei mercati era la difficoltà a smaltire la domanda nelle fermate successive a piazza Tre Martiri, in particolare in stazìone ferroviaria: il primo agosto 1977 era giornata di "arrivi" e questa è la situazione che si parava davanti all'Ammiraglia 1041 diretta a Riccione (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
16. Nel 1978 arrivarono finalmente i nuovi filobus costruiti dalla Mauri & C. su telaio Volvo B59-59 e lunghi 12 metri. Avendo ben 29 posti a sedere, la loro capienza non era molto maggiore a quella dei rotabili che li avevano preceduti. Intanto avanzava la pedonalizzazione del centro storico e in quell'estate la piazza era adibita a mostra di sculture contemporanee (foto Nedo Bianchini).
17. Negli anni Settanta i turni aggiuntivi (autobus) per corse "bis mercato" sulla filovia erano almeno sei e l'orario tipico di lavoro era dalle 7.30 alle 13.40: le vetture, con autista e bigliettaio, venivano concentrate sul piazzale di Bellariva e di lì cominciavano il loro servizio non appena i filobus giungevano carichi da Riccione. Inquadratura dall'alto per un Siccar 176L De Simon del Gruppo 1901–1910: nell'estate 1978 i Siccar effettuavano anche corse a tabella di marcia, essendo i nuovi filobus ancora in numero insufficiente (foto Nedo Bianchini).
18. Una bella "telata" sulla folla in attesa della linea 4, sulla quale erano impiegati i FIAT 418 e la frequenza di punta era di 10'. I turni "bis" di solito erano tre o quattro e all'andata cominciavano il servizio da Viserbella verso il centro (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
19. L'elegante sagoma del filobus Mauri-Volvo è in primo piano in questa foto. Sullo sfondo, il FIAT 418 che svolta a sinistra ci dice che le fermate di diverse linee (eccetto la 8 e la 9) sono state spostate sul lato monte/sud della piazza (Biblioteca Gambalunga, fondo Davide Minghini).
20. Parcheggio di autobus FIAT 418 e 409 al centro della piazza, in attesa di effettuare le corse bis di ritorno. Al capolinea è in sosta il filobus 1002, riconoscibile per il paraurti grigio (foto Nedo Bianchini).
21. La "cabina" che serviva sia come biglietteria che come punto d'appoggio per il personale; all'interno era esposto l'ordine di servizio giornaliero con l'indicazione dei turni assegnati al personale viaggiante. Fino al 1980 anche l'ufficio movimento si trovava in piazza Tre Martiri, al primo piano dell'edificio del "Bar Dovesi" (foto Roberto Renzi).
22. L'estate 1986 fu l'ultima in cui tutte le linee transitavano in piazza Tre Martiri. Dal 30 dicembre successivo sarebbe rimasta solo la filovia. Una aiuola fiorita (provvisoria) aveva preso il posto del parcheggio. Nella foto si vedono tre Siccar 176L, forse l'autobus più capiente dell'era pre-snodati, grande protagonista dei mercati dalla fine degli anni Settanta (foto Nedo Bianchini).
23. Agosto 1991. Nelle giornate di sole gli affollamenti mercatali sono abbastanza sotto controllo e le corse bis danno un contributo marginale, spesso limitato a una sola andata e ritorno (foto Roberto Renzi).
24. Nel 1991 alcune linee, tra cui la 4, furono "riammesse" nella piazza, che nei giorni di mercato riprese il suo aspetto di centro nevralgico del trasporto pubblico. Continuava la tradizione del mercato bisettimanale, ma di lì a poco l'evoluzione del commercio, con il sorgere di grandi centri commerciali, farà diminuire l'appeal delle bancarelle. Situazione tranquilla mercoledì 1 settembre 1993: sulla 1726 (Siccar 177L Autodromo) si sperimenta uno dei primi indicatori luminosi Aesys a led rossi, poi sostituiti da quelli color giallo ambra (foto Roberto Renzi).
25. Ritorna nel 1996 la prassi dei noleggi estivi: due Monocar 201LU e due Turbocity bolognesi fanno servizio a Rimini nel mese di agosto. Qui la vettura 5098 ATC in partenza per Riccione sabato 10 agosto (foto Roberto Renzi).
26. Ultima estate con la filovia attestata in piazza Tre Martiri. Mercoledì 22 luglio 1998 su una corsa 11A, prolungata cioè a Riccione Terme (novità dell'estate) è impiegato uno dei primi due "biscioni" della TRAM, pesantemente pellicolato (foto Roberto Renzi).
27. Sabato 24 luglio 1999. Il nuovo capolinea di San Girolamo, entrato in funzione con l'orario estivo, è assai angusto e le corse bis, affidate anche ai Cityclass (Gruppo 2101–2110), vengono fatte partire dal lato opposto alla corsia filoviaria. Non essendo più in uso il numero 10, le corse limitate a Miramare sfoggiano un inedito "11 barrato" (foto Roberto Renzi).
28. Il 14 ottobre 2015, festa del Santo patrono di Rimini, avviene lo storico spostamento del mercato ambulante nel quadrante Est del centro storico: anche l'asse viario Dante-IV Novembre è occupato dalle bancarelle e le linee vengono spostate lungo i Bastioni Orientali e via Roma. Il capolinea della filovia è arretrato alla stazione ferroviaria (foto Roberto Renzi).
29. Un CAM Alé in servizio sull'effimera Circolare Grandi Mercati, istituita per collegare l'area "Padane" con il vecchio sito mercatale di piazza Malatesta, dove ormai fervono i lavori di ricostruzione del Teatro Galli (foto Roberto Renzi).
30. Indicazioni sommarie delle linee in transito in una fermata attiva solo il mercoledì e sabato fino alle ore 15 (foto Roberto Renzi).
31. La nuova ubicazione del mercato lo ha avvicinato alle linee di costa (nel periodo estivo la linea 4 è addirittura attestata alla fermata di via Roma davanti all'area "Padane") e i percorsi alternativi delle altre linee non comportano allungamenti di percorrenza, ma è evidente che la congestione che si determina sulla via Roma non favorisce un ordinato svolgimento della manifestazione. I filobus, che devono invertire la marcia alla rotatoria davanti alla vecchia stazione delle Padane, impiegano anche diversi minuti per ripresentarsi al capolinea. Quando l'emergenza sanitaria sarà finita, potremo constatare gli effetti del mercato sulla domanda del Metromare! (foto Roberto Renzi).