giovedì 28 giugno 2018

171, extraurbana scolastica tra Conca e Marano.



All’interno della rete extraurbana della provincia di Rimini vi è una linea, quella contraddistinta dal numero 171, forse non molto nota ai molti, ma molto importante in quanto, pur essendo effettuata nelle sole giornate di scuola, garantisce una serie di interazioni tra le località collocate sul crinale che divide la valle del fiume Conca da quella del torrente Marano, e il capoluogo, con tracciato che prevede una lunga biforcazione che consente alla tratta di raggiungere anche la cittadina di Riccione. 
Per descrivere al meglio questa linea, cercheremo di analizzare attentamente ognuna delle quattro percorrenze previste, due al mattino di andata, altrettante al pomeriggio per il ritorno.

La prima corsa mattutina, diretta a Rimini, ha origine alle 6:20 presso Osteria Nuova, località del comune di Monte Colombo collocata lungo la SP18, la fondovalle del Fiume Conca. La prima parte della corsa prevede transito lungo la provinciale in direzione “monte”, toccando la località di Taverna e raggiungendo S.Maria del Piano dove si abbandona la principale arteria viaria mediante una doppia svolta a destra, inserendosi così sul tracciato della nota linea 170 fino al raggiungimento di Montescudo. Giunto al bivio in prossimità del quale si attesta il ramo C della linea 3 di Rimini, l’autobus prosegue dritto sulla Provinciale 42, andando a servire dapprima la già citata cittadina di Monte Colombo, quindi il borgo di Croce, attraversato lungo via Panoramica. Usciti dal Paese si intraprende verso valle il percorso della linea 20, attraversando gli abitati di S.Savino e Passano. Raggiunta Coriano, l’autobus non effettua il caratteristico ingresso-regresso fino al capolinea posto accanto alla chiesa (vedremo poi il perché), transitando quindi sulle vie Circonvallazione, Santi e Marano. Il tragitto della 20, lungo via Coriano, viene percorso fino alla zona del Gros di Rimini; l’ingresso in città avviene affrontando il sottopassaggio di via Rodriguez, svoltando poi a sinistra su via Flaminia (zona Colonnella), quindi a destra su via Fada per andare ad effettuare lo scarico degli studenti al terminal del Centro Studi. Il raggiungimento del capolinea finale, previsto presso l’Arco D’Augusto, avviene affrontando via Ugo Bassi e via Bastioni Orientali. Ultimata la corsa, alle ore 7:28 l’autobus effettua un cambio di numerazione, diventando linea 27 e proseguendo fino a raggiungere il Centro Studi di Viserba (ore 7:47). 
La prima corsa mattutina della linea 171 viene svolta in sub-affido dalla “Merli” di Morciano che la effettua mediante l’impiego del proprio Irisbus CrosswayLE, matr. 8501.

Anche la seconda corsa mattutina di andata ha capolinea finale collocato in zona Arco d’Augusto  a Rimini, ma in questo caso il punto d’origine è fissato presso la fermata Coriano “Chiesa” alle ore 6:42 ed il tragitto affronta la diramazione che consente di servire anche la cittadina di Riccione. Per far questo l’autobus titolare di tale percorrenza si muove inizialmente seguendo il tracciato della linea 58, uscendo da Coriano lungo via del Balcone (SP50) e svoltando poi a sinistra una volta giunti al bivio con via della Repubblica, in direzione di S.Andrea in Besanigo. Oltrepassata tale località si scende lungo via Colombarina, andando poi a servire la zona industriale di Riccione, grazie ad un ingresso-regresso lungo via Gradara e percorrendo un anello, in senso orario, formato dai viali Marche, Fossombrone e dell’Ecologia. Tornati su via Colombarina, si attraversa l’A14 e, dopo aver svoltato a destra su via Empoli, si va ad attraversare l’adiacente Zona Artigianale. La fase successiva prevede che l’autobus serva la zona Paese di Riccione, raggiunta solcando v.le Toscana e v.le Frosinone, effettuando poi un altro ingresso-regresso, questa volta lungo viale Lazio, invertendo poi il senso di marcia grazie ad un anello antiorario formato da v.le Anzio e Corso Fratelli Cervi. Usciti da Paese ci si immette sulla Statale Adriatica in direzione “nord”, affrontandola fino alle porte di Rimini: l’autobus la lascia all’altezza della rotonda di via Flaminia, andando poi a ricalcare lo stesso tragitto compiuto dalla corsa precedente, transitando quindi nella zona della Colonnella, presso il Centro Studi, raggiungendo quindi l’Arco d’Augusto con arrivo fissato alle ore 7:30. Anche in questo caso è prevista la prosecuzione sulla linea 27 per Viserba Centro Studi. 
La corsa della 171 delle 6:42 da Coriano viene effettuata direttamente da Start, previo l’impiego prevalente di autobus urbani da 12 metri, utilizzati al fine di garantire un maggior numero di posti a bordo.

La prima corsa pomeridiana di ritorno la possiamo definire similare alla prima mattutina d’andata, sia in termini gestionali, essendo inserita nello stesso TM in sub-affido a Merli, sia per quel che concerne il percorso, ma con alcune differenze.
La partenza è fissata in Largo Unità d’Italia, accanto all’Arco d’Augusto, nello stallo solitamente impegnato dalle corse che arrivano in città; l’autobus giunge in loco dopo aver svolto la corsa della 27 delle 13:05 da Viserba Centro Studi. Alle 13:37 avviene la ripartenza e, dopo aver percorso via Bastioni Orientali, giunto in via Roma svolta a sinistra per andare a servire la stazione ferroviaria presso la pensilina E, arrivando quindi in p.le Cesare Battisti dopo aver affrontato via Tonti. Dopo esser tornati su via Roma, si effettua uscita dalla città sull’asse Centro Studi, Colonnella, via Rodriguez, inserendosi su via Coriano poco prima del Gros. Rimanendo su tale arteria, giunto in territorio Riccionese, l’autobus effettua una deviazione per andare a servire S.Andrea in Besanigo. Raggiunto il bivio con viale Veneto, si effettua una svolta a sinistra sul medesimo, girando poi a destra all’altezza di via Mestre, in direzione del Cimitero, proseguendo poi sulle vie Udine e Rio Melo, entrando in S.Andrea lungo via della Repubblica; causa sensi unici il cuore del paese viene attraversato lungo via Caduti di Nassiriya. Una volta usciti, il raggiungimento di Coriano avviene transitando lungo via del Balcone, svoltando poi a destra in via G. Di Vittorio, poi a sinistra su via Marano, continuando sulla circonvallazione ed andandosi poi ad inserire sulla provinciale 31. Di qui il percorso diventa poi uguale e contrario a quello di andata, toccando quindi Passano, S.Savino, Croce (attraversata con un anello per servire la fermata “Croce Chiesa), Trebbio di Croce, Montecolombo, Montescudo, S.Maria del Piano, Taverna ed infine Osteria nuova dove l’autobus termina il suo viaggio alle ore 14:53.

La seconda corsa di ritorno ha origine invece a Riccione, presso p.le Curiel, alle ore 14:42 e termina anch’essa ad Osteria Nuova. Nella prima parte del suo viaggio, fino a Riccione Paese, l’autobus segue il percorso della linea 43B in direzione v.le Veneto o della 58 per Coriano, quindi solcando la litoranea fino al porto canale, svoltando poi a sinistra e costeggiandolo dapprima sul lato sinistro poi su quello destro; dopo il sottopassaggio ferroviario altra svolta a sinistra su viale dei Mille che poi diventa via delle Magnolie, fino alla stazione ferroviaria riccionese. Oltrepassata quest’ultima si continua su viale 19 ottobre, girando poi a destra su viale Panoramica, attraversando Paese lungo i viali Fratelli Cervi e Lazio. In fondo, imboccata la SS16 Adriatica, inizia un anello, affrontato in senso orario per servire il Centro Studi, formato dalla stessa Adriatica, dai viali Romagna, Ferrara, Piacenza, Castrocaro ed Einaudi. In fondo a quest’ultimo si prosegue dritto su viale Berlinguer, svoltando poi a destra su viale Empoli, attraversando la Zona Industriale. Di qui il tracciato continua in senso uguale e contrario a quello della seconda corsa mattutina, effettuando quindi l’ingresso-regresso nella zona artigianale di v.le Gradara, proseguendo poi per S.Andrea in Besanigo e Coriano, dove si effettua l’ingresso-regresso fino alla chiesa. L’uscita dalla cittadina corianese avviene lungo la circonvallazione, continuando poi sul tragitto descritto precedentemente per l’altra percorrenza di ritorno, con la sola eccezione che presso Croce non viene servita la fermata “Chiesa”, non affrontando quindi transito su via Panoramica. L’arrivo ad Osteria Nuova è previsto per le ore 15:55.
In merito a questa corsa va aggiunto che fino al termine dell’anno scolastico 2016/2017, il punto d’origine era collocato a Rimini, nel piazzale antistante alla stazione ferroviaria; da settembre 2017 da Rimini a Riccione l’autobus viaggia come linea 174.

Lo scatto che alleghiamo al testo corrente è riferito proprio a quest’ultima corsa, svolta direttamente da Start mediante l’impiego di vetture extraurbane, solitamente Cacciamali TCI. Nonostante questo, nel corso del mese di maggio 2018 ci è capitato di documentare l’impiego di un Iveco 393E.12.35 MyWay della flotta “ex FER”, più precisamente la vettura 34204, uno degli ultimi autobus di tale modello convertiti dal grigio metallizzato all’ “all-white”; nello scatto allegato lo possiamo osservare in uscita dall’abitato di S.Andrea in Besanigo.

Francesco Gardini – 28/06/2018

giovedì 21 giugno 2018

LE LINEE DEL "FORESE" DI RIMINI: ORIGINE E SVILUPPO (1963–1990)

di Roberto Renzi - 21/06/2018


1963: nascita della linea 5
La municipalizzazione dei servizi di trasporto pubblico nel Comune di Rimini iniziò, com'è noto, con il riscatto della concessione della filovia Rimini–Riccione nel 1959 cui fece seguito l'istituzione e la successiva estensione di alcune autolinee urbane, ultima della quali la linea 4 (Piazza Tre Martiri–Torre Pedrera, anno1962). 
Trasporti Pubblici in Romagna ha già narrato la storia di queste prime linee urbane (*), tutte esercitate in frequenza e tracciate nella parte urbanizzata del territorio comunale, con l'unica eccezione della linea 1, che raggiungeva il colle di Covignano, all'epoca peraltro già interessato da una forte urbanizzazione residenziale con il sorgere di lussuose ville. 
Dal 30 ottobre 1963 a queste linee si aggiunse un servizio che per la prima volta si spingeva nel "forese", andando a servire alcune frazioni lungo la Strada Provinciale per Montescudo: Gaiofana, San Lorenzo in Correggiano e San Salvatore, al confine con il Comune di Coriano. 
Si trattava della linea 5, programmata inizialmente con sole cinque coppie di corse feriali e quattro festive. 
Per svolgere questo modesto servizio in ambito rurale, l'ATAM acquistò di seconda mano un autobus urbano FIAT 640 RNU carrozzato CaNSA del 1953, messo a disposizione (inizialmente a noleggio) dalla carrozzeria Menarini di Bologna. I precedenti proprietari erano stati la STEL di Sanremo e le   Autolinee SAC di Sesto San Giovanni. Si trattava di un mezzo di ridotte dimensioni (6,3 m di lunghezza), senz'altro adatto a una linea che presentava una forte acclività – la rampa del cimitero di San Lorenzo in Correggiano – e curve molto strette nella parte collinare sul tratto finale del percorso. Fu immatricolato con il numero 1030, il primo disponibile dopo i quindici filobus (1001–1015) e i quattordici autobus (1016–1029) che all'epoca costituivano la "flotta" della minicipalizzata riminese.
Il capolinea di città era inizialmente collocato all'inizio di via Castelfidardo. Per raggiungere la via Montescudo il percorso originario era il seguente: via Bastioni Orientali, via Roma, viale Tripoli, via delle Officine, viale Pascoli, via Flaminia Conca. Con questo strano itinerario si cercava forse di coprire strade ancora non percorse dalle linee urbane principali, ma le poche corse disponibili non consentivano di svolgere un vero e proprio servizio urbano e dopo alcuni anni la linea fu istradata sul più razionale percorso lungo le vie XX Settembre e Flaminia, fuoriuscendo dal centro dall'Arco d'Augusto.
Poche corse? Sì, ma solo per il primo anno: con l'orario invernale 1964-'65 nei giorni feriali era già previsto il cadenzamento orario dalle 6.00 alle 13.00 (tre coppie però erano limitate a Gaiofana), oltre a due coppie di corse nel tardo pomeriggio (da Rimini 18.15 e 19.15), segno che il servizio aveva riscosso un certo successo. Molto spesso invece che dal vecchio 640 la linea 5 era espletata da un FIAT 309 di "prima serie" (1016–1020), un mezzo particolarmente adatto alle salite grazie al cambio munito di riduttore: in altra sede abbiamo ricordato come il suo impiego d'elezione fosse sulla linea 1 per Covignano.

1965: si estende la rete nel "forese"
A Rimini nell'anno 1965 furono portate a compimento importanti opere pubbliche, prima tra tutte il prolungamento del lungomare dal piazzale di viale Pascoli (oggi Benedetto Croce) a Marebello.
Continuava frattanto il processo di estensione del trasporto pubblico alle zone “foresi”. Il 14 febbraio 1965 entravano in funzione la linea 7, tra il centro cittadino e le frazioni di Grotta Rossa e Zingarina di Sant’Aquilina (lungo la antica strada Rimini–San Marino) e la linea 8 che si spingeva verso Viserba Monte, con capolinea alle Case Nuove di via Orsoleto, a  monte della statale Adriatica.
Come capolinea "Rimini" delle linee 7 e 8 fu utilizzata piazza Plebiscito, o meglio il tratto della via Oberdan compreso tra la via Dante e la piazza Plebiscito; su questa fermata verrà poi attestata anche la linea 5, mentre per la 8 il capolinea diverrà piazza Tre Martiri.
Poiché, sia pure rivedute e corrette, queste due linee esistono ancora ai nostri giorni, è curioso notare che i loro percorsi d'origine non si discostavano molto da quelli odierni!
Infatti la linea 7 usciva dalla città attraverso la via Monte Titano e la Nazionale San Marino (oggi via della Fiera), percorso sul quale sarebbe tornata dopo varie vicissitudini che la videro percorrere anche il viale Tripoli, e che avrebbe abbandonato solo nel 2005 per l'attuale istradamento sulla Circonvallazione Meridionale e la stessa via della Fiera.
La linea 8 in origine raggiungeva Viserba Monte esattamente come oggi, attraverso le vie Matteotti, XXIII Settembre e Sacramora. Dal 1967 il percorso sarebbe stato spostato lungo la via Coletti (attraverso San Giuliano Mare e Rivabella) e solo nel 2011 la linea avrebbe ripreso il tracciato "alto", con inserimento nella via Sacramora dalla rotonda delle Celle (Coop). 
Anche nel caso delle linee 7 e 8 i primi orari prevedevano non più di cinque coppie di corse: due al mattino, due dopo il mezzogiorno e una a fine giornata. 
Quanto al materiale rotabile, anche per queste linee si fece ricorso al mercato dell'usato, con l'acquisto di due OM Supertaurus Autodromo appartenuti all'ATAM di Ferrara e di un FIAT 640 RNU Viberti ex SCAUIT Foggia (per ulteriori notizie su questi autobus vedi: I primi autobus dell’ATAM (1960 - 1968) ).
Il 3 novembre 1965 vi fu una nuova riforma della rete urbana: oltre alla soppressione della linea 6 (isituita insieme alla 7 e alla 8 ma che si rivelò subito di scarsa utilità) fu potenziata la linea 5, con la creazione di un percorso ad anello: San Salvatore veniva raggiunta, oltre che attraverso la via Montescudo ("5 rosso via Gaiofana"), anche attraverso la via Coriano ("5 verde via Gesualda"): le corse che all'andata percorrevano il ramo "rosso" al ritorno transitavano su quello "verde" e viceversa. 
Nel 1967 l’ATAM equipaggiò la vettura 1026, un FIAT 309/1 del 1963, con una emettitrice prodotta dalla SASIB di Bologna. La prima linea su cui si sperimentò la “meccanizzazione” della biglietteria, con l'eliminazione del bigliettaio, fu la 7: l’esperimento cominciò il 16 settembre. Dal successivo primo ottobre il programma d’esercizio feriale della linea “meccanizzata” fu incrementato da 5 a 7 coppie di corse. Per alcuni anni l’esperimento non avrebbe avuto seguito; ma poi altre emettitrici SASIB (modello DAS 2) vennero montate sui nuovi autobus FIAT 320 Menarini e dal 15 maggio 1971 furono esercitate ad agente unico anche le linee 5 e 8, nonché le corse serali delle linee 1, 2 e 3. 

Anni Settanta: copertura (quasi) totale del territorio comunale
Le percorrenze annue delle linee foresi rappresentavano meno del 10% dell'intera azienda (circa 230.000 vetture-km su 2.500.000 in totale) mentre i passeggeri erano circa il 3%, ma l'Amministrazione comunale ritenne di proseguire nell'intento di assicurare il trasporto pubblico anche alle zone più svantaggiate del territorio. Con l'inizio degli anni Settanta, le linee 5, 7 e 8 furono ulteriormente potenziate fino a giungere al cadenzamento orario nei giorni feriali su tutti i percorsi (sulla 5 nelle ore di punta operavano due vetture percorrendo alternativamente l'anello in senso orario e antiorario), mentre nei giorni festivi il programma d'esercizio restava limitato a poche corse, con una sola vettura che svolgeva sia la linea 7 che la 8. Il capolinea cittadino delle linee 5 e 7 divenne piazzale Cesare Battisti (fermata "Severi" a 300 metri dalla stazione ferroviaria); dall'orario invernale 1974-75 il capolinea della 8 fu spostato davanti al nuovo Ospedale, da poco entrato in funzione. L'inverno 1973-'74 fu caratterizzato dalla grave "crisi energetica" che, insieme a misure restrittive dei consumi e della circolazione (come il blocco domenicale delle auto), portò un po' dappertutto a misure di potenziamento del servizio pubblico. Dal 2 febbraio 1974, insieme all’incremento delle frequenze su quasi tutte le linee, la linea 7 fu prolungata di circa 1 km, da Zingarina a Cerbaiola, e presero il via tre nuovi servizi nel forese: la linea 1 barrato, che raggiungeva la Centrale ENEL presso il Ghetto Calorè (tra Covignano e Montecieco), la linea 13 per Viserba Monte (via Turchetta) e la “Circolare San Vito–Borgonuovo”, con origine dal capolinea di San Vito della linea 3 (attuale 9) ed estensione nella zona di confine con il Comune di Bellaria-Igea Marina. Salvo la prima, che successivamente verrà inglobata (come prolungamento saltuario) nella linea 1, queste linee, operanti in aree poco popolate, avranno una breve esistenza e cesseranno nei primi mesi del 1975. Ben più importante fu l'inaugurazione, il 15 maggio 1975 delle linee 15 (piazzale Battisti–Gaiofana di Vergiano) e 16 (piazzale Battisti–Santa Cristina), con cui si realizzava il completamento della rete di trasporto pubblico sul territorio comunale di Rimini. Le due linee si estendevano infatti lungo le ultime due direttrici non ancora coperte dal servizio urbano, la Strada Statale 258 (via Marecchiese) e la Strada Provinciale 69, nella zona collinare compresa tra Covignano e San Marino. Mentre la linea 16, con un percorso di 16 km e un tempo di giro di 80', giungeva fin sul confine della Repubblica di San Marino chiudendosi ad anello in modo da servire anche la località di Dogana sulla Superstrada, la linea 15 era molto più breve e lungo la via Marecchiese non andava oltre alla località di Spadarolo, intaccando solo marginalmente il “monopolio” della Gestione Governativa Ferrovie Padane, le cui corse extraurbane lungo questa importante direttrice erano anche all'epoca molto frequenti. Corpolò, a 11 km dal centro cittadino, rimaneva l'unica importante frazione del Comune di Rimini non servita dall'ATAM. Sulla strada provinciale 69, dove si trovano i piccoli agglomerati dei Casetti (dove nel 1974 era entrato in funzione il nuovo carcere giudiziario), San Martino in Venti, Montecieco, San Paolo e Santa Cristina, la linea 16 determinò invece un deciso miglioramento dell'offerta rispetto al servizio preesistente, esercitato dalle stesse Padane, che a loro volta erano subentrate alla ditta Cesari di Verucchio: da tre coppie di corse feriali ed una festiva si passò a 14 feriali ed 8 festive, con intervalli che andavano dai 40 agli 80 minuti. Il sorgere, nel 1970 lungo la Statale Adriatica, del parco "Italia in Miniatura" determinò alcuni anni dopo (orario estivo 1974) la configurazione ad anello del capolinea esterno della linea 8 lungo le vie Popilia (SS 16), Tolemaide e Orsoleto. Con l'orario invernale 1974-'75 fu abbandonato anche il capolinea di piazza Tre Martiri perché la 8 divenne diametrale, con capolinea in via Settembrini davanti al nuovo Ospedale Infermi, inaugurato proprio in quell'anno.

Prolungamenti intercomunali
Il 1976 fu l'anno in alcune linee urbane cominciarono ad allungarsi oltre i confini del Comune di Rimini.
Il primo ottobre la linea 9 raggiunse Santarcangelo e la linea 7  “sconfinò” nel Comune di Coriano (zona industriale di Cerasolo), percorrendo la Superstrada per San Marino all’andata, fino al bivio con la via Sant'Aquilina, mentre il ritorno continuava ad avvenire su quest'ultima strada.
A completare il quadro dei collegamenti intercomunali - il termine "suburbano" non era stato ancora coniato e non sarà mai adoperato a Rimini per questo genere di servizi - arrivò, il primo aprile 1977, lo sdoppiamento della linea 5, per cui sulla via Montescudo (Strada Provinciale 41) venne istituita una nuova linea, la 3 (piazzale Battisti–San Salvatore), che ripeteva il primitivo itinerario della 5 fino a San Salvatore, mentre quest’ultimo numero fu attribuito al nuovo servizio Rimini–Coriano, istradato sulla Strada Provinciale 31, mentre capolinea fu riportato in piazzale Battisti.
La frazione corianese di Ospedaletto, lungo la provinciale per Montescudo, sarà raggiunta solo due anni dopo (9 maggio 1977), da un "ramo" della linea 3, non senza opposizioni presso la Regione da parte della Società Bonelli Bus, concessionaria della linea Montegrimano Terme–Montescudo–Rimini, che fece imporre all’ATAM di non eseguire alcune corse di punta. Proteste vennero dagli abitanti della via San Salvatore, servita in frequenza finché la linea 5 era configurata “ad anello”: su questa strada, tra la via Cantiano e un bivio a breve distanza dalla Provinciale per Coriano adibito a capolinea, transitavano adesso soltanto le poche corse della linea 3 non dirette a Ospedaletto.
Per effetto di questi prolungamenti le linee 3, 5 7 e 9, pur restando "tecnicamente" urbane, divennero di competenza regionale in quanto estese su più comuni. Competenza che con la legge regionale n. 45 / 1979 fu poi trasferita alle province e, nel nostro caso, al Circondario di Rimini, ente intermedio che si sarebbe trasformato in Provincia nel 1995.

Gli ultimi anni dell'ATAM
Queste le principali modifiche cui furono soggette le linee foresi negli anni Ottanta:
Linea 3 - Prolungata al mare (piazzale Kennedy) negli orari estivi 1979 e 1980; ramo San Salvatore (oggi 3A) configurato ad anello (Osteria del Fiume-Gesulada-S.Salvatore-via Cantiano) dal 7 gennaio 1983.
Linee 5 e 15 - dopo che per diversi anni la prima era stata esercitata con gli stessi turni della seconda - compensando in due ore il tempo di giro che era di 70' per la 5 e 50' per la 15 - il 12 maggio 1987 furono unificate, dando vita a una linea diametrale (Coriano–Gaiofana di Vergiano) contrassegnata dal numero 20.
Linea 7 - Prolungamento a piazza Tripoli (con transito su viale Tripoli) negli orari estivi 1978 e 1979. Dall'orario estivo 1980 il prolungamento stagionale verrà orientato verso il porto-canale (piazzale Boscovich).
Linea 8 - Prolungata a Sud fino a Fiabilandia (1978) poi al Villaggio del Sole (1983).
Il 30 dicembre 1986 tutte le linee ATAM eccetto la filovia furono spostate da piazza Tre Martiri. Per le linee collinari e  foresi si trattò di un'uscita definitiva, mentre altre come la 4 e la 9 dopo qualche anno tornarono a transitarvi fino al 1998, quando la realizzazione del progetto di arredo urbano mise la parola fine al trasporto pubblico nel cuore del centro storico di Rimini.

L'ATAM, azienda municipalizzata, cessò di esistere il 31 dicembre 1991; dal successivo 1 gennaio 1992 subentrò l'azienda consortile TRAM. Il 14 settembre 1992, con l'inizio dell'orario invernale, vi fu un'ampia ristrutturazione di tutta la rete urbana ed extraurbana che coinvolse anche le tradizionali linee foresi. Ma di questo parlemo un'altra volta.

(*) - Sulle altre linee "storiche" dell' ATAM di Rimini vedi:




Foto
1 (in copertina) – Un autobus urbano che ferma su una strada di campagna: foto simbolica della rete ATAM nel "forese" che si sviluppò fin dagli anni Sessanta (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini).

2 – Il FIAT 640 RNU ATAM 1030 (ex 6 STEL Sanremo, anno di costruzione 1952), impiegato sulla linea 5 nei primi tempi dell'esercizio (foto Roberto Renzi).


3 – Il primo orario della linea 5. Il capolinea "Rimini" era ubicato all'inizio di via Castelfidardo (Collezione Roberto Renzi).


4, 5 – Il capolinea di piazza Plebiscito con un FIAT 309 (la vettura 1016) i primi giorni di esercizio della linea 8 nel 1965 (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).



6 – Le linee 7 e 8, ancora oggi esistenti, iniziarono il loro servizio il domenica 14 febbraio 1965 con 5 coppie di corse feriali e 4 festive. Insieme a loro fu attivata la linea 6 (via Satta–piazza Tre Martiri), destinata all'opposto a una brevissima esistenza (Collezione Roberto Renzi).


7 -  Due autobus OM Supertaurus (classe 1956), carrozzati Autodromo Modena, ex vetture 40 e 41 dall’ATAM Ferrara, furono acquistate dall'omonima azienda di Rimini e assunsero i numeri di servizio 1039 e 1040. Saranno radiati nel 1968 insieme alla 1030, dopo aver prestato servizio esclusivamente sulle linee foresi e sull'effimera linea 6 (foto Roberto Renzi).


8, 9 – Porzioni di piante schematiche della rete urbana di Rimini, dalle quali si può vedere la modifica alla linea 5 attuata il 3 novembre 1965. Nello stesso giorno in cui fu soppressa la linea 6 e modificata la linea 3 (Villaggio Nuovo–Santa Giustina), con transito sul viale delle Rimembranze e via Tommaseo, strade oggi percorse dalla linea 9. In piazzale Plebiscito fu spostato il capolinea della 5, mentre la 8 fu attestata in piazza Tre Martiri (Collezione Roberto Renzi).




10 – Un altro mezzo acquistato usato dall'ATAM per le linee foresi era il simpatico FIAT 640 RNU del 1951, carrozzato Viberti, appartenuto alla Società SCAUIT di Foggia e che divenne la matricola 1038. Lo si ricorda utilizzato soprattutto sulla linea 8, come conferma il cartello "Piazza Tre Martiri" (foto Roberto Renzi).


11 – Nell'orario invernale 1966-67 si nota un aumento delle corse feriali sulle linee 5 e 7, mentre la 8 continua a offrire la scarna programmazione d'origine; per qualche tempo il percorso di questa linea fu spostato dalle vie Matteotti e Sacramora alla strada litoranea e perciò divenne identico a quello della linea 4 fino a Viserba (bivio via Morri). Successivamente tornò a transitare sulla via Sacramora, raggiunta attraverso la via XXV Marzo (Collezione Roberto Renzi).


12 – Traffico intenso nei pressi della stazione ferroviaria il 7 agosto 1970. Il FIAT 309/1 è in servizio sulla linea 7 per Zingarina di Sant'Aquilina (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).


13, 14 – Nel 1970 entrano in servizio i Monocar 1151 (FIAT 320 Menarini, gruppo 1101–1105) che trovano impiego anche sulla linea 5, in virtù della loro agilità (sono lunghi 8,57 m) che consente di affrontare al meglio il tratto collinare, particolarmente tortuoso. Le due foto sono state prese nel 1971 in località Gaiofana e lungo la Strada provinciale 31 (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).



15, 16 – Sulla linea 7 era di casa la vettura 1426 (ex 1026) sulla quale fu sperimentata già dal 1967 la vendita dei biglietti tramite emettitrice automatica e che qui vediamo effettuare due fermate lungo la Superstrada Rimini–San Marino, percorsa per un tratto piuttosto lungo dopo che dal 1969 la linea fu fatta transitare sulla via della Gazzella, anziché dal Ghetto Mavòs (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).


17 – Con l'orario invernale 1971-72 si completa il cadenzamento orario feriale delle linee 5 e 7 mentre la 8 presenta ancora un vuoto d'offerta nel pomeriggio. Sulla 5 le corse non erano equamente distribuite tra i due rami dell'anello (Collezione Roberto Renzi).


18 – In seguito alla rinumerazione avvenuta nel 1971 la vettura 1038 divenne 3038 e fu usata come veicolo di servizio ad uso della "squadra tabelle" (fu poi radiata nel 1976). Qui la vediamo mentre risale la via Destra del Porto, una strada mai percorsa da linee urbane se si eccettua un servizio estivo per piazzale Boscovich effettuato nell'estate 1961 (da dépliant del Ristorante "Nello", collezione Roberto Renzi).


19 – Con il potenziamento del servizio attuato il 2 febbraio 1974, in piena crisi energetica, la rete urbana di Rimini presenta frequenze considerevoli. Sulle linee foresi è programmata una corsa ogni mezz'ora. La linea 13 per via Turchetta e la "Circolare San Vito–Borgonuovo" si riveleranno dei flop e saranno soppresse nel 1975 (da L'"Arengo", maggio 1974).  



20 – Dal 1974 al 1977 il capolinea della 5 fu trasferito in piazza Ferrari, dove per qualche tempo transitarono anche le linee 3 e 9 (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).


21 – La linea 16, inaugurata il 16 maggio 1975 su un lungo percorso collinare che termina con un anello fino a sfiorare i confini con la Repubblica di San Marino, presenta vari tratti "difficili". Il 31 marzo 1976 sulla via Montecieco la vettura 1425 finisce fuori strada e viene soccorsa dalla 1647 (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini ).


22 – Il primo aprile 1977 la linea 5 fu sdoppiata (nuova numerazione: 5 sulla via Coriano e 3 sulla via Montescudo). Qui vediamo una delle prime corse attestate nella piazza di Coriano. Sull'autobus è presente il bigliettaio (Luciano Fiori) per vendere i biglietti extraurbani da 200 lire! (foto Davide Minghini).



23 – Ben presto le emettitrici di biglietti a bordo furono modificate per la doppia tariffa: le lettere U oppure E contraddistinguono la tariffa urbana o extraurbana (Collezione Roberto Renzi).


24 – La fermata di piazzale Cesare Battisti davanti allo storico negozio "Ottica Serveri" ha ospitato per anni il capolinea di tutte le linee collinari (3, 5, 7, 15, 16). Frequentatori abituali i FIAT 309, 409 e 320 (Monocar 1151) come quello che qui vediamo in partenza per Cerbaiola (foto Roberto Renzi).


25 – Nel 1977 la linea 3 raggiunge Ospedaletto, frazione del Comune di Coriano lungo la Provinciale per Montescudo: il capolinea è stabilito all'ingresso del paese, dove si trova tuttora. Notare il cartello "P.le Kennedy", prolungamento al mare dellla linea 3 che fu effettuato nelle estati 1979 e 1980 (foto Roberto Renzi).


26 – La linea 8, ormai diventata una diametrale con cadenza a 30' e largo impiego dei FIAT 418AC, nel 1978 fu attestata davanti al parco Fiabilandia, divenendo così una sorta di "linea dei parchi" (Fiabilandia–Italia in Miniatura). Manterrà sempre tuttavia il lungo giro nella zona rurale di Viserba Monte, circa 10 km percorsi in senso antiorario (foto Mario Kaiblinger).


27 – La vettura 1426 (anno di costruzione 1963) terminò la sua esistenza verniciata in arancione con banda nera "alla milanese", esattamente come il prototipo filoviario 1001. Qui è appena partita dal capolinea di piazzale Battisti per un giro sulla linea 16 (foto Gregorio Turri).



28 – Novità dell'estate 1980, la linea 7 viene prolungata stagionalmente fino al piazzale Boscovich, in modo da servire la "spiaggia libera" nella zona del porto-canale. La 1647 è colta in sosta al capolinea, che si trova al termine del Lungomare, il 14 agosto 1981 (foto Giorgio Fantini).


29 – Essendo stati muniti di indicatori di percorso "a palette", i 409 Pistoiesi venivano regolarmente impiegati sulle tabelle di marcia che prevedevano alternativamente un giro sulla linea 5 ed uno sulla 15 (all'autista bastava aggiungere o togliere la cifra "1" per cambiare linea). Coriano, 15 agosto 1981 (foto Giorgio Fantini).


30 – Le corse oggi denominate "3A", dirette a San Salvatore, furono configurate ad anello dal 7 gennaio 1983 (in precedenza facevano capolinea in un incrocio). Esempio di avviso al pubblico in tempi in cui all' ATAM la grafica era ancora primordiale... (Archivio AMR).


31 – Per l'unificazione delle linee 5 e 15 nella nuova linea 20 lo "slogan" era quasi scontato! Dalle corse alternate, complice il traffico sempre più intenso, si passa a un'unica linea diametrale (Archivio AMR).


32 – Scomparsi ormai gli autobus degli anni Sessanta, i veicoli meno impattanti rimangono i "dieci metri e mezzo" che comunque incontrano varie difficoltà nei percorsi collinari. Oggi su questa strada (via Montefiorino a Vergiano) sono impiegati autobus di dimensioni più ridotte (foto Roberto Renzi).


33 – I tre Monocar 201NS (autobus suburbani da 10,50 m), acquistati nel 1981, furono subito inseriti nei turni della linea 16, che presenta un percorso eccezionalmente lungo e tortuoso. Nella foto (aprile 1989) la fermata dei Casetti, sulla Provinciale 69 davanti al Carcere Giudiziario. Notare sulla pensilina la pubblicità di "Rimini per tutti", servizio a chiamata per i disabili attivato pochi mesi prima (foto Roberto Renzi).



34 – Un altro 201NS (matricola 3001, in origine 2011) in transito sulla via San Salvatore, oggi ramo A della linea 3, il 21 giugno 1991 (foto Roberto Renzi).


35 – Montecieco: il punto in cui ha origine il lungo anello terminale della linea 16, con senso di rotazione orario. La vettura 3002 svolta a sinistra per scendere fino a Dogana e poi risalire a Santa Cristina, nel giugno 1992 (foto Roberto Renzi). 


36 – Fino al 2010 sulla linea 16 è esistita una deviazione scolastica lungo la via San Paolo che terminava con una manovra in... una casa privata! La vettura 1607 di Tram Rimini (ex 1007 TPU Riccione) ripresa mentre va a reimmetersi nella via San Paolo il 12 novembre 1997 (foto Roberto Renzi)



37 – Nel 1984 lungo la linea 16, il Monocar 201/1NU matricola 2018, quasi nuovo, fu distrutto da un incendio (l'unico di tutta l'epoca ATAM). Nel parco aziendale rimase l'unità gemella 2017, poi radiata nel 2004, che qui vediamo in azione proprio sulla linea 16 il 16 maggio 2001 (foto Roberto Renzi)



martedì 19 giugno 2018

Citymood sull’urbano di Cesenatico!!!


Nella primissima parte del mese di giugno, l’avviso del servizio estivo 2018 ha portato la ventata di rinnovamento “bussistico” che ha interessato la Romagna a partire dall’anno passato, anche sul servizio urbano della cittadina di Cesenatico, grazie all’introduzione in servizio di alcuni degli IIA MenariniBus CityMood 12 acquistati tramite capitolato regionale.

La rete cittadina di Cesenatico è una delle tre urbane presenti nel bacino di Forlì-Cesena: le altre due si snodano all’interno dei due capoluoghi provinciali.
Rispetto al periodo invernale, in quello estivo il servizio subisce alcune modifiche, nonché un incremento delle corse e del numero di utenti, in relazione al fatto che la cittadina cesenaticense è una di quelle collocate lungo la riviera romagnola, meta quindi di turisti e vacanzieri.
Attualmente le linee urbane che compongono la rete del comune di Cesenatico, in estate, sono quattro.
La 1 che collega Cesenatico (Porto Canale) a Gatteo Mare (via Euclide), con un tracciato che si snoda prevalentemente sul lungomare Carducci toccando le località di Valverde e Villamarina. E’ attiva solamente nella fascia oraria serale (in quella diurna sul medesimo tracciato opera la suburbana 94-94A) con una frequenza che è pari ad una corsa ogni 15 minuti a giugno e settembre, ogni 8’ dal 1 luglio al 31 agosto, periodo nel corso del quale il servizio si estende, seppur con un cadenzamento più dilatato, fino alle ore 3:00 circa. 
La 2 invece si nuove tra Zadina e l’Ospedale, mediante un percorso che tocca il parco acquatico di Atlantica, il lungomare di Ponente, la stazione ferroviaria, viale Roma, la zona del porto canale e viale Carducci. Nella fascia oraria diurna la linea ha cadenzamento orario, con partenze da Zadina al minuto 40, da Ospedale al 10. Nella fascia oraria serale invece il cadenzamento scende ad una corsa ogni 40 minuti, complice la limitazione del tracciato alla porzione compresa tra Zadina ed il Porto Canale. Analogamente a quanto accade per la 1, nei mesi di giugno e settembre la linea 2 si incrementa di due coppie di corse che estendono il servizio in orario notturno, fino all’1:30 circa.
La linea 3 è invece quella che, partendo da viale Roma nei pressi di p.le Comandini, serve la zona Peep del quartiere Madonnina, nonché località del forese quali Cannucceto, Villalta e Sala dove, presso la borgata di Celle, è collocato il capolinea finale. E’ una linea priva di cadenzamento, con alcune corse fisse ed altre svolte su prenotazione; a chiamata sono anche le quattro coppie di corse festive.
Infine la linea 4, tratta diurna che va a potenziare il servizio offerto dalle linee 2 e 94 grazie a due differenti tracciati. Il primo si muove sulla tratta (Villamarina Monte) – Gatteo Mare – Villamarina – Valverde – Porto Canale – Stazione – Lungomare Ponente – Atlantica – Zadina; è garantito da un programma di esercizio che prevede due corse mattutine per Zadina, la prima in partenza da Villamarina Monte (ore 9:15), la seconda da Gatteo Mare (10:40), oltre a tre percorrenze con origine a Zadina alle 10:00, 11:20 e 18:10, la prima limitata a Gatteo Mare, le restanti prolungate a Villmarina Monte. 
A questo tracciato si aggiunge il servizio mercatale del venerdì, attivo con 5 coppie di corse mattutine che si muovono tra Gatteo Mare e p.le Trento.


Relativamente all'impiego mezzi si può aggiungere che dopo il 2000, anno in cui il servizio urbano cesenaticese è passato nelle mani di ATR, per molti anni a farla da padrone sono stati i vari CityClass da 10 e 12 metri appartenuti alla flotta dell'azienda forlivese e cesenate; oltre a questo da citare alcune apparizioni di BusOttoSL, BusOttoNew e BMB 240LS.
Inoltre, negli ultimissimi anni, dopo l'avvento di Start, vi è stato l'impiego dei vari IvecoBus Urbanway CNG, solitamente in forza presso il bacino di Ravenna.

In allegato proponiamo due immagini che ritraggono altrettanti Citymood in servizio sulla rete urbana di Cesenatico.
Il primo scatto mostra, in notturna, la vettura 32227 intenta a svolgere una corsa della linea 1 diretta al Porto Canale; del secondo è invece protagonista la matricola 32229, immortalata sulla linea 2 per Zadina.

Francesco Gardini - 19/06/2018

giovedì 14 giugno 2018

Linea 90, la “litorale” a nord del Candiano.



All’interno del servizio di TPL della città di Ravenna sono presenti una serie di linee definite come “del litorale” in quanto hanno il compito di creare differenti interazioni con le località, facenti parte del comune ravennate, posizionate lungo la costa. 
Queste linee, caratterizzate dal numero a doppia cifra, pur snodandosi all’interno di uno stesso comune (Ravenna è, per estensione, il secondo municipio più grande d’Italia dopo Roma) posso considerarsi una sorta di suburbane, come dimostra anche il fatto che attraversano più di una zona tariffaria. 
Quasi tutte le linee del litorale si muovono a sud del Candiano, il canale artificiale che costituisce il porto di Ravenna, ad eccezione di una, la 90, che invece rimane a  nord del medesimo, collegando la città con Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti.

Il tracciato della linea 90 è piuttosto variegato, con differenti diramazioni e/o ramificazioni che cercheremo di analizzare attentamente. 
All’interno del capoluogo il capolinea è collocato nei pressi della stazione ferroviaria: per le corse in partenza viene usato lo stallo 1 di viale Maroncelli, mentre quelle in arrivo effettuano lo scarico in p.le Farini, con tracciato che si differenzia quindi a causa della presenza di alcuni sensi unici, pur valicando, in entrambi i sensi di marcia, il cavalcavia ferroviario della Circonvallazione dei Goti; in andata gli autobus costeggiano la Rocca Brancaleone, mentre le corse di rientro percorrono via S.Alberto, via di Roma e viale Farini. In tale senso di marcia, nel solo periodo invernale, la prima corsa feriale mattutina con partenza da Casal Borsetti prolunga il suo tracciato fino al raggiungimento di Piazza Caduti (l’autobus prosegue poi sulla linea 156 per Forlì). 
Oltrepassata la ferrovia si presenta nuovamente una biforcazione del tracciato, anche in questo caso a causa dei sensi unici: in andata dopo il cavalcavia si svolta a destra su via Darsena, poi due volte a sinistra, dapprima su via Antico Squero, poi su via Salona, inserendosi quindi su via delle Industrie; tale arteria viene percorsa per intero in senso opposto, verso la città.
In tale porzione territoriale si incontra la prima deviazione oggetto di descrizione, attiva su alcune corse nel solo periodo estivo, sia nei feriali che nei festivi, al fine di servire il Villaggio S.Giuseppe, effettuando un uncino caratterizzato dal transito sulle vie Chiavica Romea, Enrico Mattei e Romea Nord. 
Tornati o rimasti su viale delle Industrie, giunti alla Rotonda Belgio, quella collocata in prossimità del ponte mobile, altra biforcazione del tracciato al fine di servire in modo capillare una zona ad altra concentrazione industriale. Nei feriali la maggior parte delle corse girano a sinistra per andare ad attraversare la zona industriale “Bassette”; anche in questo caso viene affrontato un uncino, effettuando transito su via Della Chimica, via Romea Nord, via Giuseppe di Vittorio (lungo la quale è posto il fulcro di tale polo industriale) e via Bassette.
Negli orari di maggior afflusso e deflusso degli operai dell’Enichem, alla Rotonda Belgio alcune corse proseguono dritto su via Baiona, transitando accanto al cimitero e servendo lo stabilimento “ex Anic” entrando al suo interno. 
Nei  festivi inoltre, quando non si presenta l’esigenza di servire le Bassette, tantomeno l’Enichem, gli autobus percorrono in modo rettilineo via Baiona.
Queste varie diramazioni si ricongiungono poi una volta raggiunta la rotonda tra la stessa Baiona e via Bassette. Da quel punto il tragitto, rimanendo sulla “Baiona”, costeggia il raccordo ferroviario che serve la zona industriale. Lungo questa arteria si incontra una piccola deviazione, prevista su alcune corse al fine di servire, mediante un breve ingresso-regresso, lo stabilimento della ditta “Bunge”.
Oltrepassato il ponte sul canale Baiona, si effettua ingresso all’interno di Porto Corsini, località servita con un anello, percorso in senso orario per entrambi i sensi di marcia, formato dalle vie Volano, Po, Terzo Sirotti e Molo Gaetano Sanfilippo; lungo quest’ultima arteria si costeggia il bacino portuale e si transita accanto al punto di attracco del traghetto per Marina di Ravenna.
Tornati sulla Baiona si procede verso nord raggiungendo Marina Romea, località servita con transito sul “lungo pineta”, percorrendo viale Italia che, oltrepassato il ponte sul Fiume Lamone, diventa via Giovanni Spalazzi. Questa strada consente inoltre di raggiungere la meta finale, Casal Borsetti, località che si caratterizza a livello geografico per il fatto di svilupparsi sulle due sponde del Canale di Bonifica in Destra del Fiume Reno. La linea 90 serve dapprima la borgata collocata sulla sponda destra di tale corso fluviale mediante un tragitto a forma di racchetta avente inizio e fine posto su via Giovanni Spallazzi, con un anello di inv-ersione formato dalle vie Stefano Ortonali, Ciceruacchio e Casalborsetti, percorso in senso antiorario sia in andata che in ritorno; questo transito è stato soppresso con l’avvento degli orari estivi 2018: chissà se verrà riproposto nel periodo invernale 2018/2019. 
Ritornati sulla “Spallazzi”, giunti in fondo, si gira a destra su via delle Maone, lungo la quale è presente il ponte di attraversamento del Canale. Al di là del medesimo è posto il capolinea finale, collocato lungo viale al Mare; per raggiungerlo si percorre dapprima via degli Scariolanti, svoltando poi a destra su via Spallazzi, proseguimento di quella citata precedentemente e di fatto collegata mediante un ponte chiuso al traffico veicolare; giunti in prossimità del Canale, si svolta quindi a sinistra su Viale al Mare.
Dal capolinea l’autobus, dopo aver atteso l’orario per la ripartenza, prima di riportarsi su via degli Scariolanti, effettua transito su via delle Viole e via delle Gardenie,  affrontando anche in questo caso un anello in senso antiorario.

A livello di programma di esercizio, nel periodo invernale la linea 90 prevede, nei feriali,  corse piuttosto variegate, ad esempio per venir incontro alle esigenze di chi si muove per motivi di lavoro o di studio. Il servizio festivo viene garantito solo nel periodo primaverile, a partire dal 25 aprile, con tre coppie di corse, una al mattino e due al pomeriggio.
Nel periodo estivo invece la linea risponde prevalentemente alle esigenze di chi si deve recare nelle località rivierasche servite, ossia Porto Corsini, Marina Romea e Casal Borsetti; il programma di servizio dei feriali è molto simile a quello dei festivi e le corse sono distribuite con una sorta di cadenzamento orario: in particolar modo nella fascia oraria mattutina e nel primo pomeriggio le partenze da Ravenna (Maroncelli) avvengono al minuto 35 di ogni ora, da Casal Borsetti al 22.

La linea 90 Ravenna – Casal Borsetti viene svolta da Start Romagna, con alcune corse sub-affidate alle aziende private del gruppo CoerBus, comportando la presenza di differenti tipologie e modelli di autobus, caratteristica tipica del bacino ravennate: veicoli urbani, suburbani ed extraurbani la percorrono promiscuamente!!!
Lo scatto che proponiamo a corredo ritrae la vettura Start 10443, la cosiddetta “mosca grigia” dei Citelis (vista la sua livrea), ultimo veicolo di tale modello acquistato dall’azienda, con un passato da autobus dimostrativo. Lo possiamo osservare mentre transita lungo via Baiona, all’interno della zona industriale di Ravenna.

Francesco Gardini – 14/06/2018