di Roberto Renzi - 29/08/2017
Il
5 ottobre 1959 è la data di nascita dell’Azienda Trasporti Autofiloviari
Municipali (ATAM): in questa data il Consiglio Comunale di Rimini delibera di
dare un assetto definitivo alla già avvenuta assunzione diretta del servizio
filoviario Rimini–Riccione, costituendo all’uopo un’azienda speciale distinta
dall’amministrazione ordinaria del Comune.
Come
conseguenza di questa decisione, il 23 giugno 1960 nella città di Rimini
cominciano a operare quattro autolinee urbane, che insieme alla filovia vanno a
costituire per la prima volta nella storia della città una rete organica di
trasporto pubblico affidata a un unico gestore.
In
questa sede ci occuperemo delle linee 1 e 2, che per oltre trent’anni dalla
loro istituzione costituirono il “cuore” del servizio urbano di Rimini,
collegando il centro storico con i quartieri dell’immediata periferia a monte e
a mare e che sopravvissero solo di pochi mesi alla cessazione della gloriosa
municipalizzata.
In
origine, la linea 1, dal quartiere Lagomaggio (a Sud-Est) al colle di
Covignano, era lunga 7,5 km. Il primo capolinea era ubicato in viale
Capizucchi, una stradina attigua alla via Lagomaggio, arteria quest'ultima
lunga oltre 2 km e dal particolare andamento - nel primo tratto va da mare
verso monte, per poi piegare ad angolo retto in direzione del centro cittadino
- che veniva percorsa dal bus per tutta la sua lunghezza. La linea proseguiva
poi per viale Tripoli, via Roma, via Dante (percorsa per un breve tratto nei
due sensi, onde effettuare la fermata davanti alla stazione ferroviaria), via
IV Novembre, piazza Tre Martiri, via Garibaldi, fino alla via Covignano, il cui
tratto collinare era ancora in parte costituito da una stretta e ripida strada
in terra battuta. Non essendo inizialmente possibile raggiungere la località
San Fortunato, dove si trova l’Abbazia di Santa Maria di Scolca (che ancora
porta i segni della terribile battaglia che qui si svolse nel settembre 1944),
per qualche tempo la linea si attestò in piazzale Danesi (oggi piazzale Ruffi),
poco oltre il bivio per il Santuario delle Grazie; solo nel marzo 1961 la linea
1 raggiunse il capolinea di San Fortunato.
Su
questa linea circolavano due vetture ed era programmata una corsa ogni mezz’ora
dalle 6.30 alle 20, poi una ogni ora fino alla mezzanotte.
La
linea 2 iniziò a operare tra piazza Tre Martiri, la stazione FS e il quartiere
di San Giuliano Mare (capolinea in via Lucio Lando, raggiunto attraverso le vie
Zavagli e Ortigara) con una lunghezza di 3,9 km. Per effettuare una corsa ogni
30 minuti dalle 6.30 alla mezzanotte era sufficiente una sola vettura: se ne
aggiunse una seconda dal 21 novembre 1960, quando la linea fu prolungata a
monte del centro, fino al Villaggio Ina Casa attraverso la via Dario Campana.
La tariffa di corsa semplice dei servizi urbani fu fissata
in 30 lire, prendendo come riferimento quella in vigore sulle “tratte minime”
della linea filoviaria; per l’intero percorso della linea 1, da Lagomaggio a
Covignano, erano tuttavia richieste 50 lire.
Con un prolungamento di qualche centinaio di metri dall’INA
Casa, la linea 2 raggiunse il 3 febbraio 1962 il Villaggio Azzurro, lungo la
via Marecchiese. Il Villaggio è un’area recintata, al cui interno sorgono
palazzine-alloggio destinate agli addetti alla base aerea di Miramare. La linea 2 si attestò sulla viabilità
esterna, senza entrare nel Villaggio, che del servizio pubblico aveva una
limitata necessità: all'epoca, il trasporto dei militari e dei loro familiari
avveniva per mezzo di autobus dell’Aeronautica Militare (erano impiegati
prevalentemente dei FIAT 309 CaNSA interurbani) che svolgevano dei veri e
propri servizi a orario, di collegamento con l’aeroporto “Giannino Vassura” e
con altri punti del territorio.
Il 23 giugno 1960, l’inaugurazione delle nuove linee era
stata affidata a sei autobus Lancia del tipo 3RO/P3 inviati a Rimini come
noleggio dall’Azienda Tranviaria Municipale di Bologna (Gruppo ATM 2001–2012,
anno di costruzione 1948). Tra la fine del 1960 e l’inizio del 1961 vi furono
le consegne dei primi autobus urbani ATAM, ordinati alla Carrozzeria Menarini
di Bologna: cinque FIAT 309 e due FIAT 411UM.
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Per alcuni anni le linee 1 e 2
non subirono alcuna variazione. Su entrambe la frequenza dei passaggi era di 30
minuti durante il giorno e di 60 nella fascia serale (dalle 20 alle 24 circa) e
i rispettivi orari erano sfalsati di 15 minuti in modo che nel tratto comune,
dalla stazione ferroviaria a piazza Mazzini, si avesse un'alternanza dei
transiti. La linea 1 partiva dai due capilinea ai minuti 0 e 30, la 2 ai minuti
15 e 45. In seguito la linea
1 verrà potenziata (una corsa ogni 20 minuti) e il capolinea di Lagomaggio
riposizionato in via Praga, all'angolo con viale Pascoli. Dall'orario invernale
1969-'70 vi fu addirittura uno sdoppiamento di entrambi i capilinea, più
accentuato sul lato monte, dove in alternativa al colle di Covignano si
raggiungeva il quartiere Padulli transitando sulla S.S. 16 (Nuova
Circonvallazione), mentre sul lato mare, in alternativa a via Praga la metà
delle corse veniva attestata in via Aleardi. Sul tratto centrale (da via
Lagomaggio a via Covignano) la frequenza passò a 15 minuti. Dopo qualche tempo
le corse Aleardi–Padulli divennero “linea 6”, un numero che nel servizio urbano
di Rimini ha sempre avuto un destino effimero: nel 1965 fu in servizio una
linea 6 da via Sebastiano Satta a piazza Tre Martiri, anche in quel caso con
funzione di potenziare la linea 1, ma l'esperimento durò pochi mesi. Nel
frattempo, la frequenza era aumentata anche sulla linea 2, da 30 a 20 minuti.
Nelle
ore di punta dei giorni di scuola, per rispondere alla domanda di trasporto per
e dagli istituti di istruzione superiore, che verso la fine degli anni sessanta
si erano in parte trasferiti nel “Centro Studi” della Colonnella, in tangenza
alla via Lagomaggio, furono programmate diverse corse bis.
Lo
storico liceo scientifico “Serpieri” manteneva invece la sua sede nei pressi
della via Covignano: la linea 1, con i suoi bis tabellati “Scuole Lagomaggio” e
“Scuole Covignano”, divenne la linea più frequentata dagli studenti.
Nei
primi anni settanta, mentre sulle linee 2 e 6 gran parte delle corse veniva
affidata ai nuovi Monocar 1151 (1101–1105) - autobus a tre porte con guida a
sinistra, che potevano essere considerati i successori del FIAT 309, del quale
condividevano gran parte della meccanica e il motore 220H - scompariva la
figura del bigliettaio, sostituita dalla macchina emettitrice di biglietti:
dapprima (estate 1971) limitatamente servizio serale, successivamente (1972)
anche durante il giorno.
Dal
2 febbraio 1974, durante il periodo della crisi energetica che aveva comportato
il blocco domenicale del traffico privato, vi fu un’ulteriore riforma della
rete ATAM, con l’istituzione di nuovi
servizi nel forese, tra i quali la linea “1 barrato”, che raggiungeva la
Centrale ENEL presso il Ghetto Calorè (tra Covignano e Montecieco) con corse
dapprima autonome dalla linea 1 vera e propria. A fine decennio le corse per la
Centrale ENEL verranno incorporate nella linea 1 (vedi foto 19). Sempre in
quella data, il capolinea dei Padulli venne sdoppiato: una corsa su tre
raggiungeva il viadotto autostradale in fondo alla via Padulli anziché il
capolinea tradizionale di via Villagrande (anche questa configurazione sarebbe
stata in seguito modificata, vedi foto 23).
In
tutti questi anni la linea 2 aveva subito tre rilevanti modifiche: nel 1965 il
giro nel quartiere di San Giuliano Mare era stato rovesciato (anziché entrare
dal Ponte dei Mille con capolinea in via Lucio Lando si entrava dal Ponte della
Resistenza e si faceva capolinea in via Borgatti); nel 1970 il capolinea del
Villaggio Azzurro fu portato in piazzale Caduti di Cefalonia; nel 1974 nuova
modifica al giro di San Giuliano, che diveniva una “racchetta” monodirezionale
(via Madonna della Scala, via Treves, via Zavagli, via Ortigara, via Lando, via
Coletti).
Si
giunge così al 1980, quando il percorso della linea 1 a Lagomaggio venne
unificato con una configurazione detta “a greca” (via Maffei, via Chiabrera,
via Settebrini, via Lagomaggio, via Praga, via Pascoli, via Lagomaggio...) e
scomparve il numero 6: i tempi non erano ancora maturi per i suffissi letterali
e le corse per i Padulli erano semplicemente indicate dal cartello.
La
linea circolare 18/19, inaugurata il 19 gennaio 1980, cominciò a “insidiare” le
due linee tradizionali, che per tutti gli anni ottanta furono gradualmente
ridimensionate a favore della nuova arrivata, che metteva in comunicazione tra
loro vari quartieri. Per esempio, il servizio serale fu eliminato dalle linee 1
e 2 e istituito sulla circolare.
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Il
30 dicembre 1986, per tutte le linee esclusa la filovia, vi fu lo spostamento
della fermata centrale da piazza Tre Martiri a piazzale Gramsci (un'area allora
molto degradata e percepita come lontana dal centro); per la 1 e la 2 questo fu
un colpo mortale, dato che gran parte della loro utenza effettuava tragitti
molto brevi: l'accesso al centro storico diventava più facile in bicicletta o a
piedi.
Si
giunse così al 13 settembre 1992, quando avvenne una vasta ristrutturazione
della rete della nuova azienda cosorziale Tram Rimini che non risparmiò le
storiche linee 1 e 2: dal giorno successivo il colle di Covignano verrà
raggiunto dalla linea 15, i Padulli dalla linea 21 (senza più transito sulla
Statale), San Giuliano Mare dalla linea 7 e via Praga dalla sola linea 18/19.
Entravano in funzione (con transito in pieno centro) le “nuove” linee circolari
1 e 2, effettuate con Pollicino, che in varie zone della città (Villaggio Ina
Casa, via Dario Campana, tratto urbano della via Covignano) prendevano il posto
di quelle vecchie. Successivamente, dapprima nel periodo estivo, poi tutto
l'anno, la 2 servirà di nuovo San Giuliano Mare, con un percorso molto simile a
quello della linea storica.
Come
mai in quella occasione per le nuove linee si conservò la vecchia numerazione
pur in presenza di una notevole differenziazione dei percorsi? La risposta è
banale: se in quell'estate del 1992 non si fosse deciso di conservare i numeri
1 e 2, da allora - forse per sempre - avremmo avuto una rete... che comincia
dal 3!
In
copertina: I
cinque FIAT 309 Menarini (1016–1020), primi autobus urbani di Rimini,
presentati in piazza Cavour durante le festività natalizie del 1960 (foto D.
Minghini, Biblioteca Gambalunga).
1. Orario
29 giugno 1960. La linea 2 è ancora limitata al tratto piazza Tre Martiri–San
Giuliano Mare (Archivio ex Atam).
2. Un
Lancia 3RO noleggiato da ATM Bologna in servizio sulla linea 1 esegue
l'inversione a U davanti alla stazione di Rimini. Fino al 1970 sia le corse per
Covignano che quelle per Lagomaggio fermavano alla “pensilina B”;
successivamente le prime furono instradate su via Roma e via Tonti per poter
eseguire la fermata “Bar Lino” (collezione Roberto Renzi).
3. L'interno
di un FIAT 309 della fornitura 1960. Si riconosce la doppia leva del cambio,
necessaria a innestare le marce “ridotte”, particolarmente utili nelle salite.
Per questo motivo questi autobus furono utilizzati a lungo sulla linea 1, il
cui percorso comprendeva la lunga rampa fino al capolinea collinare di San
Fortunato (foto D. Minghini, Biblioteca Gambalunga).
4. Piccoli
dettagli che ancora oggi non sfuggono agli occhi degli appassionati: sui
“plurimus” laterali delle vetture 1016, 1021, 1022 (azionati dal bigliettaio)
erano indicati semplicemente gli estremi del percorso, ma non la linea! (collezione
Roberto Renzi).
5. Linea
1: il capolinea di Lagomaggio, inizialmente ubicato in via Capizucchi, con la vettura 1020 e la coppia
autista-bigliettaio (collezione Roberto Renzi).
6. Linea
2: capolinea del Villaggio Azzurro, in via Magellano. Stavolta, davanti alla
vettura 1018, posa solo l'autista, Leo Lotti (collezione Roberto Renzi).
7. Alle
pensiline della stazione ferroviaria nel 1962 fermano un 309 diretto a San
Giuliano Mare e un vecchio filobus della dotazione originaria, anno 1939 (foto
D. Minghini, Biblioteca Gambalunga).
8. La
rete urbana di Rimini da un cartoncino del 1964, imitazione naïf
della mappa del tube di Londra. Le linee 1 e 2 compaiono per la loro
intera estensione; le fermate di tutte le linee (non solo della 4 e della 11
come oggi) sono numerate progressivamente; quelle del centro, comuni a più
linee, sono contrassegnate da lettere (collezione Roberto Renzi).
9. Classica
immagine estiva (1 agosto 1964) della stazione di Rimini a opera di Davide
Minghini. Oltre al 309 diretto a Covignano compare un 411 impiegato come
rinforzo sulla filovia (Biblioteca Gambalunga).
10. Orario dell'effimera linea
6, che si effettuò per pochi mesi nel 1965. Dalla via Sebastiano Satta
l'autobus si immetteva sulla via Lagomaggio, realizzando un potenziamento della
linea 1 nelle ore di punta (collezione Roberto Renzi).
11. Tranvieri al lavoro dopo una
copiosa nevicata (probabilmente del gennaio 1967) per liberare un tratto di
strada da adibire a capolinea provvisorio della linea 1 ai piedi del colle di
Covignano. Si noti la FIAT 600 Multipla di servizio (foto Paolo
Crescentini).
12. Mentre nella direzione
“mare–monte” le linee 1 e 2 transitavano sulla via Garibaldi, nella direzione
opposta il tratto piazza Mazzini–piazza Tre Martiri si effettuava percorrendo
la via Bastioni Meridionali e il corso d'Augusto. Nella foto, databile intorno
al 1968 (notare il capannello di giovani, tipico di quell'angolo), un 309 della
seconda fornitura sta per entrare in piazza Tre Martiri dal corso d'Augusto.
Dal 1 ottobre 1973, con l'inversione del senso unico sulla via Garibaldi, i due
percorsi saranno effettuati al contrario (da “La Rimini che non c'è più”).
13. Utenti in salita sulla linea
1 verso il centro alla fermata 17 (via Covignano di fronte alle scuole Toti),
Sulla palina non compare ancora la linea 6, la cui istituzione farà sì che su
questo tratto di strada la frequenza aumenterà fino a 15 poi a 10 minuti (foto
Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga).
14. Il Breda Pistoiesi matricola
1050 sta per partire dal Centro Studi della Colonnella per una corsa bis fino a
via Covignano, aprile 1970. (foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga).
15. All'inizio degli anni
settanta sulla linea 1 si cominciano a vedere i Monocar 1101 (FIAT 409
Menarini). Eccone uno che ha appena effettuato la fermata 20 sulla via
Covignano, sotto casa dell'Autore... (foto Roberto Renzi).
16. Ingrandimento di una carta
della rete ATAM del 1973, che mostra chiaramente il percorso delle linee 1, 2 e
6. La 1 e la 6, dato il lungo tratto comune, sono entrambe di colore azzurro (collezione
Roberto Renzi).
17. Con l'orario estivo 1973
alcune corse per Covignano, anziché al capolinea di San Fortunato, sono dirette
alla Galvanina, l'antica fonte romana del colle. L'obiettivo di Nedo Bianchini,
fotografo “ufficioso” dell'ATAM, immortala una della prime corse in prossimità
del nuovo capolinea, sulla via San Lorenzo a Monte. Notare come la matricola
dell'autobus, in origine 1026, sia diventata 1426.
18. Transito davanti al Tempio
Malatestiano del 418 Menarini matricola 1806 diretto a San Giuliano: dalla
seconda metà degli anni settanta, sulle linee 2 e 6 cominciano a essere
impiegati i FIAT 418AC (vedi I Fiat 418 a Rimini); sulla linea 1 però si
continuerà a lungo a preferire vetture con il cambio manuale, come quella
dell'immagine successiva... (foto Nedo Bianchini)
19. La corsa di mezzogiorno per
la Centrale ENEL, effettuata dalla 1632, è presa d'assalto dagli studenti alla
fermata, oggi non più esistente in questo senso di marcia, di via Lagomaggio
zona Centro Studi, ottobre 1977 (foto Roberto Renzi).
20. Dal 1970 i piccoli Monocar
1151 furono impiegati intensamente sulle linee 2 e 6. Nella foto, La vettura
1102 già riverniciata in giallo arancio, in servizio dal Villaggio Azzurro a
San Giuliano Mare, ripresa mentre transita davanti a “tempietto” di
Sant'Antonio in piazza Tre Martiri nell'estate 1978 (foto Nedo
Bianchini).
21. L'apertura al traffico nel
1980 della via Chiabrera - qui percorsa dalla 1646 proveniente dal centro -
consente di modificare il percorso della linea 1 nel quartiere Lagomaggio,
sopprimendo la linea 6 e unificando il capolinea in via Maffei con transito
anche dall'Ospedale. Oggi questa strada è percorsa dalla circolare 18/19 (foto
Roberto Renzi).
22. I Monocar 201NU, consegnati
a partire dal 1981, sono i primi autobus con il cambio automatico a essere
utilizzati sulla linea 1. Qui vediamo la vettura 2016, entrata in servizio da
pochi giorni, in via San Lorenzo a Monte angolo piazzale Ruffi proveniente dal
ramo Galvanina, nel marzo 1982 (foto Roberto Renzi).
23. Un 418 Menarini (1806),
ricolorito in giallo arancio, espleta servizio sulla linea 2 nel 1989 (foto
Luca Kaiblinger)
24. Per qualche tempo, intorno
al 1990, il capolinea dei Padulli fu ubicato in via Tristano e Isotta. Nella
foto compare un altro 418 Menarini, la vettura 1802 (foto Roberto Renzi).
25. Il capolinea della Galvanina
(che nelle ore notturne veniva raggiunto da Blue Line, data la presenza
della nota discoteca “Bandiera Gialla”) con in sosta la vettura 1801 nel giugno
1992. Da alcuni mesi l'ATAM ha passato le consegne all'azienda consorziale Tram
Rimini ed è imminente una vasta ristrutturazione della rete (foto Roberto
Renzi).
26. Domenica 13 settembre 1992 è
l'ultimo giorno di vita delle linee 1 e 2 “storiche”. Dal giorno successivo più
nessuna linea transiterà dal sottopasso di via Madonna della Scala, dove è
stato immortalato il 418 Cameri matricola 1815 (foto Roberto Renzi).
27. L'angusto capolinea di San
Fortunato costringe a una manovra in retromarcia le corse (oggi molto rare e
comunque effettuate con autobus da 7 metri) che qui devono invertire il senso
di marcia. Nella foto del 20 agosto 1993 compare il FIAT 470.10.20.98 matricola
Tram 1605 ex TPU Riccione, in servizio come linea 15 (foto Roberto Renzi).