domenica 29 luglio 2018

Ringiovanimento formato “mini”: è arrivato il Daily Way 34501!!!


Il processo di rinnovamento e ringiovanimento delle flotte aziendali delle varie realtà operanti nel settore del TPL romagnolo sembra non avere termine: ne è dimostrazione l'ultimo innesto all'interno del parco mezzi di Start Romagna, vista la recente entrata in servizio di una “vetturina" destinata ad operare sulle linee più impervie della provincia di Forlì-Cesena.  
Questa “new-entry” è riconducibile in un Irisbus A50/E4 Daily Way proveniente dal mercato dell’usato; ha svolto servizio per alcuni anni in terra trentina, essendo stato immatricolato per la prima volta nel 2009 dall’azienda “Zampedri Stefano” di Pergine Valsugana (TN).
Dopo essere giunta presso il vettore pubblico romagnolo, a tale vettura è stata assegnata la matricola aziendale 34501, andando così ad inaugurare una nuova serie rispecchiante i canoni ereditati dalla numerazione in vigore presso Atam/Tram Rimini, dove la numerazione “4000” indicava (e indica ancora oggi) gli autobus in allestimento extraurbano.

Il Daily Way matricola 34501 si presenta nella classica livrea bianca tipica dei mezzi operanti sul TPL della Romagna. A bordo è capace di ospitare 19 passeggeri, tutti seduti (le sellerie sono a marchio Lazzerini, modello Ethos), non essendo omologato per ospitare persone in piedi. 
A bordo sono presenti l'aria condizionata, con motore ausiliario per il vano passeggeri a marchio “Autoclima”, nonché tutte le apparecchiature indispensabili per lo svolgimento del servizio in linea, vedasi sistema AVM, obly Stimer e radio RTF; non è presente alcun tipo di display per indicare la destinazione.

L'arrivo in terra di Romagna è stato databile nel corso del mese di maggio, mentre l’immissione dovrebbe essere avvenuta tra la fine di giugno e l'inizio di luglio.

Ci è capitato di incontrarlo e di immortalarlo presso il PuntoBus di Cesena, in sosta pomeridiana mentre si trovava assegnato su uno dei TM in sub-affido alla “Aut.zi Casadei” di Borello di Cesena.
Dietro alla 34501 si può scorgere un’altra vettura “da montagna”, vale a dire il Crossway Line 10.8 matr. 34073, attualmente assegnato alla residenza esterna di Sogliano al Rubicone.

Francesco Gardini – 29/07/2018

domenica 22 luglio 2018

Linea serale 75, da Ravenna ai Lidi



Durante il periodo estivo, all'interno del bacino di Ravenna, assume una significativa importanza la linea 75 di Start Romagna, che ha il compito di collegare, nella fascia oraria serale e notturna, la città di Ravenna con i lidi ravennati di Marina di Ravenna, Punta Marina Terme e Lido Adriano.

Il servizio estivo della linea 75 è composto da sei coppie di corse attive tutte i giorni della settimana, a cui se ne aggiungono altre tre svolte solamente nei fine settimana o in occasione di festività o eventi particolari.
La sua funzione è quella di prendere il posto delle linee per il litorale 60 70 e 80 che, durante le ore diurne, svolgono i medesimi collegamenti, seppur con percorsi e frequenze diverse.
La prima corsa della linea 75 è fissata per le 20.40 dalla stazione ferroviaria di Ravenna, più o meno in corrispondenza con gli orari delle ultime corse delle tre linee diurne per il litorale; mentre l’ultima corsa (periodica) prevede la partenza alle 2.30 di notte.
Il percorso della 75 forma un grande anello con origine e termine a Ravenna FS e svolto in entrambi i sensi di marcia, in modo alternato: la prima, la terza e la quinta coppia di corse a validità giornaliera compiono l’anello in senso orario, mentre le restanti tre coppie in senso antiorario. Nel dettaglio, per quanto riguarda le corse “orarie”, dalla stazione di Ravenna si dirigono verso Marina di Ravenna percorrendo via Trieste, fino a raggiungere il lungomare all’altezza di Rivaverde, proseguendo poi sullo stesso fino a raggiungere la fermata posta in corrispondenza con l’imbarco del traghetto che collega Marina di Ravenna con Porto Corsini, attraversando il canale Candiano. Tale fermata risulta essere il capolinea della linea 75, che divide la corsa ascendente da quella discendente. L’itinerario prevede di riprendere il lungomare in direzione opposta, raggiunto dopo alcune cambi di strade interne a “Marina”, fino ad arrivare alle Terme di Punta Marina e poi al relativo centro, tramite il transito su via delle Americhe e viale dei Navigatori. Da Punta Marina, così come la linea diurna 80, si prosegue per Lido Adriano transitando (in entrambi i sensi di marcia) prima per il viale esterno, poi per il lungomare (viale Petrarca). Infine, il rientro verso la stazione di Ravenna è previsto lungo la via Canale Molinetto.
Per le tre corse che effettuano l’anello in senso antiorario, il percorso avviene al contrario, transitando quindi prima da Lido Adriano e, per ultimo, da Marina di Ravenna.
Degna di nota la particolarità del collegamento diretto tra “Marina” e “Lido”, assente durante le ore diurne: per spostarsi tra le due località è infatti necessario cambiare linea (tra 70 e 80) in centro a Punta Marina.
Merita inoltre aggiungere che la linea 75 è attiva anche durante il periodo invernale, formata da solo giro in fascia oraria serale, con percorso analogo a quello estivo, ed alcune corse diurne in principale funzione delle scuole medie di Marina di Ravenna.



Nonostante la linea non abbia una frequenza fissa, le partenze delle corse ordinarie estive avvengono a distanza di 30 o 40 minuti l’una dall’altra ed impiagano 75 minuti per compiere l’intero giro. Questo comporta che siano presenti tre vetture per svolgere il servizio.
Ormai storicamente, infatti, le corse ordinarie della linea serale per il litorale sono affidate in subappalto a due aziende esterne: Zaganelli Group di Lugo e Gamberini Bus di Ravenna. Le due società hanno in carico, rispettivamente, uno e due turni macchina che comprendono ognuno due giri sulla linea 75.



A corredo, alcune immagini scattate di recente, in una serata di metà luglio.

Nella prima foto è ritratto il Volvo 8700 Low Entry di Zaganelli Group, identificato dalla matricola 2, impiegato sul terzo giro di 75, partito dalla stazione di Ravenna alle 21.50, che segue il percorso in senso orario. Stava compiendo l’inversione presso la rotonda situata in corrispondenza del capolinea di Marina di Ravenna, nonché dell’imbarco del traghetto che garantisce il collegamento con Porto Corsini. Sulla sinistra dell’immagine è proprio visibile uno dei due traghetti di Start Romagna, denominati Azzurro e Baleno, che da pochi secondi aveva lasciato la rampa sud, diretto verso quella opposta. Per l’esattezza si trattava di Azzurro, che in quella serata lavorava in solitaria, ma a pieno regime.
Sullo sfondo sono inoltre visibili le luci di una nave da crociera ormeggiata al porto turistico di Ravenna, a Porto Corsini.

Nella seconda immagine, scattata alcuni minuti prima e a pochissimi metri di distanza, è ritratta la corsa precedente (Ravenna FS 21.20), giunta a Marina di Ravenna dopo essere transitata da Lido Adriano e Punta Marina, effettuando quindi il percorso in senso antiorario. Il Volvo B10B Poland matricola 37 di Gamberini Bus è immortalato in corrispondenza del capolinea, lo stesso della linea annuale 70 e l’estiva 60, con la differenza che non è prevista la sosta, se non quella necessaria per la salita e discesa dei passeggeri.

Nella terza foto è ritratto il quarto giro ordinario della linea 75, partito da Ravenna alle 22.20 e svolto dalla 35 di Gamberini Bus, un Volvo “gemello” di quello della precedente foto; si tratta della stessa vettura che ha già svolto la prima coppia di corse.
Lo scatto è stato realizzato mentre il bus impegnava la rotonda Acqua Marina, in centro a Punta Marina Terme, a pochi passi dal mare. Stava compiendo la deviazione di percorso prevista nelle serate estive di mercoledì e venerdì, a causa della presenza del marcato lungo viale dei Navigatori, di cui sono visibili le tipiche luci, e che impedisce il transito regolare della linea, che pertanto viene deviata sul lungomare Cristoforo Colombo.

Gian Marco Assirelli - 22 luglio 2018

giovedì 19 luglio 2018

Dismissioni, tra fine primavera ed inizio estate.

Nel corso della primavera del 2018, in termini di flotta veicolare impiegata sui servizi di TPL all’interno del territorio romagnolo, si è continuato a registrare trend costante di rinnovamento avviato tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016: una alternanza di immissioni e dismissioni che sta facendo cambiare, seppur in parte, il volto del trasporto collettivo all’interno della nostra terra.
Col testo corrente vogliamo soffermarci su chi se ne va, al fine di dare un ultimo saluto ad alcuni autobus distolti dal servizio negli ultimi mesi.

Nel corso della prima parte del 2018, il bacino “Start” di Ravenna è stato protagonista dell’immissione di cinque IvecoBus CrosswayLE da 12 metri, in assoluto i primi “regionali”, acquistati quindi per mezzo del noto bando di gara congiunto emesso le varie aziende pubbliche operanti all’interno del territorio Emiliano-Romagnolo, ad essere formalmente assegnati a tale distretto trasportistico. 
Gli ultimi due di questi “Low-Entry” immessi in linea, vale a dire le vetture 34260 e 34261 (entrambe hanno esordito presso la residenza esterna di Lugo di Romagna) ha comportato il definitivo accantonamento degli ultimi due Iveco 380E.12.35 EuroClassH Orlandi ex ATM Ravenna rimasti in servizio: si tratta di due vetture particolari per il fatto di essere facilmente distinguibili tra tutti gli altri. 
La prima di esse è la matricola 10099, appartenente al lotto immesso in servizio nel corso dell’autunno 1998; da diversi anni tale autobus si contraddistingueva da tutti gli altri “380 ravennati” per essere l’unico di colore blu ministeriale, ma senza la fascia bianca della regione Emilia-Romagna, persa nel corso della sua storia operativa.
Il secondo ed ultimo “380 EuroClass” oggetto di dismissione è stato invece quello col numero aziendale più alto, vale a dire la 10103, unica vettura di questo modello acquistata dalla storica azienda ravennate nel 1999, immatricolata per la prima volta nell’aprile di quell’anno. La “103” era facilmente riconoscibile tra le altre per la presenza, sul tetto, dell’antenna per la TV e, per molti anni, per essere l’unico di questi autobus con targa dotata di alette azzurre europee, ovviamente prima che alcune delle altre vetture fossero reimmatricolate.
La dismissione di queste due vetture segna la fine di un altro pezzo di storia del trasporto pubblico extraurbano ravennate e, seppur in parte, di quello della provincia di Forlì-Cesena, complice il fatto che gran parte di queste vetture hanno operato all’interno del bacino “ex ATR” nel lasso di tempo compreso tra il settembre del 2014 e lo stesso mese del 2017. 
Da ricordare inoltre che gli Iveco 380E.12.35 EuroClass “ex ATM” sono stati per diversi anni gli unici in versione extraurbana ad operare all’interno del territorio romagnolo, unici anche per il fatto di essere stati costruiti appositamente per l’azienda ravennate.
Concludiamo infine con alcuni dati tecnici riguardanti questi veicoli. All’interno della flotta di ATM Ravenna erano presenti in tutto 14 di questi autobus, numerati da 90 a 103, dei quali 5 arrivati nel 1997, 8 nel 1998 ed uno solo nel 1999. In origine erano tutti dotati di livrea blu ministeriale con fascia bianca regionale; quelli arrivati nel biennio ’98-’99 possedevano anche le decorazioni ATM in formato “maxi”, caratterizzate dalla predominanza del verde. 
A livello motoristico erano equipaggiati col propulsore Iveco Unic 8460.41S a gasolio da 9500 cc, capace di raggiungere una potenza  massima pari a 254 Kw e rispecchiante la normativa Euro 2; ad esso era abbinato il cambio automatico ZF 5HP 600 dotato di 5 marce più la retro. 
A bordo era presente un allestimento con uno standard decisamente superiore a quelli solitamente riscontrabili sugli autobus di linea, complice anche il fatto che questi “380” venivano talvolta impiegati anche su servizi di noleggio a breve o medio raggio. 
In allegato proponiamo un’immagine che ritrae la vettura 10103 in servizio su una corsa della 156 partita da Ravenna e diretta a Forlì (Foto Gian Marco Assirelli).


Spostandoci all’interno del bacino di Forlì-Cesena vanno registrate le prime due dismissioni di Autodromo BusOttoLS appartenenti alla prima serie, vale a dire quella acquistata da ATR nel corso del 1996, comprendente al proprio interno quattro autobus, originalmente numerati con matricole aziendali comprese tra 915 e 918. A lasciare definitivamente il servizio sono state la prima e l’ultima vettura del gruppo, vale a dire quelle contraddistinte all’interno della flotta di Start Romagna dalle matr. 20915 e 20918. Analogamente ai propri “fratelli”, entrambe le vetture per molti anni hanno operato prettamente sulle varie linee suburbane della rete ATR, venendo assegnate, nel corso degli anni, sia al deposito di Forlì che a quello di Cesena.
Col passare del tempo e con l’arrivo di bus suburbani più nuovi, questi autobus sono stati poi dirottati anche sulla rete extraurbana e/o talvolta su quella urbana, venendo impiegati in particolar modo sui TM in sub-affido ai vettori privati.
La ‘915, in particolar modo nell’ultimo lustro, è stata quasi sempre assegnata, nel corso del periodo invernale, alla residenza esterna di Predappio; negli ultimi mesi di servizio invece, è risultata essere sub-affidata al gruppo CR-Bus.
Per quel che riguarda invece la 20918, negli ultimi anni di carriera ha operato prevalentemente in terra cesenate, sui turni in carico dapprima a “ValsavioBus” per poi essere affidata, a seguito della chiusura di tale azienda, alla “Aut.zi Casadei", impiegata su linee come la 13 di Cesena, o le extraurbane 241 e 277.
Va aggiunto che sia la ‘915 che la ‘918 hanno conservato, fino al termine della loro carriera, la livrea originale arancio ministeriale con fascia bianca regionale. 
Da ricordare inoltre che i BusOttoSL “ex ATR” sono costruiti su telaio Man NL222 FS, dotati di motore D0826 LUH 12, a gasolio da 6871 cc e capace di  erogare una potenza massima pari a 162 Kw. Tale propulsore rispecchia la normativa Euro 2, le cui emissioni sono state ridotte a seguito dell’installazione del filtro CRT.
Il cambio non può che essere automatico, più precisamente il Voith D851.3.
Le vetture del primo lotto sono da sempre facilmente distinguibili da quelle del secondo lotto per la presenza dell'aria condizionata nel solo posto di guida. Su quelli più giovani, quattro unità del 1998, sotto-serie 20919-20922 (di queste è già stata dismessa la 20921), la climatizzazione invece è presente sull’interno autobus, visto anche l’apposito zainetto posto sul tetto, assente sulle vetture del 1996.
L’immagine inserita ritrae la 20918, in servizio sulla linea 241, in transito su via Nullo Baldini, arteria che collega la località rivierasca di Lido di Savio con Savio di Cervia.


Rimanendo all’interno del bacino di Forlì-Cesena, sul finire del mese di maggio vi è stata da registrare la dismissione di uno degli Iveco 491E.12.27 CityClass “ex ATR”, vale a dire la vettura 20089, appartenente all’unico lotto di “491 da 12 metri” giunto nel 2000 presso l’azienda nata sulle ceneri della gestione di “Sita” in terra di Romagna. Analogamente a quanto accaduto per la stragrande maggioranza di questi mezzi, sei unità numerate in origine con matricole comprese tra la 87 e la 92, la maggior parte della vita lavorativa della ’89 si è svolta sulla linea 21 di Cesena, la diametrale che collega Gambettola con S.Martino in fiume passando attraverso punti nevralgici della città vedasi l’ospedale, la Barriera e la stazione ferroviaria. Nei soli mesi estivi era facile vederla in servizio lungo la costa, solitamente all’interno della rete urbana della cittadina di Cesenatico, in alternativa su quella di Cervia, limitatamente alla tratta Tagliata-(Terme)-Lido di Classe, attualmente identificata dal numero 201. 
Da aggiungere che, così come accaduto per tutti gli altri CityClass “ex ATR”, anche la ’89 ha subito la riverniciatura integrale in arancio ministeriale, colorazione che ha sostituito la livrea originale bianco-arancio. A seguito dell’accantonamento definitivo della 20089, rimangono ancora attivi quattro dei sei autobus di quel gruppo, visto che l’ultima vettura in ordine numerico, ossia la 20092, ha ultimato la sua carriera nella seconda parte del 2017. 
In allegato proponiamo uno scatto che ritrae il CityClass matr. 20089 in servizio su una corsa della linea 21 diretta a S.Martino in Fiume.


Nel corso della prima parte dell’estate 2018 vi è stata da registrare anche la dismissione di uno dei vari “Daily” impiegati prettamente sulle tratte montane e/o collinari più impervie: trattasi della vettura 20456, nella versione A45E12 da 19 posti realizzata dalla Orlandi, storica carrozzeria modenese.
La ‘456 è una “vetturina” immatricolata per la prima volta nell’anno 2000 presso la “Ferrini” di Rocca S.Casciano, azienda divenuta in quegli anni la sub-affidataria della parte alta della linea 127, quella che da “Rocca” si spinge in territorio toscano, fino al Passo del Muraglione. Entrata a far parte della flotta ATR durante la primavera del 2005, è rimasta ancora per una decina di anni a svolgere quel determinato servizio, confluendo nel frattempo all’interno di AVM, quindi di Start e subendo il cambio di livrea, passando dal bianco al verde stile “MyWay”. 
Nell’ultimo lustro la 20456 è stata poi trasferita a Cesena, venendo utilizzata su un po’ tutte le linee che prevedono l’impiego di questo genere di mezzi, spesso affidata ai vettori privati operanti in loco. 
Di seguito proponiamo uno scatto che vede la ‘456 ritratta in sosta presso il Punto Bus di Cesena.


Nella prima parte dell’estate 2018, poco dopo il termine dell’anno scolastico, è stata sancita la fine di carriera per l’ultimo “370” della flotta “ex ATR” rimasto in servizio all’interno del parco veicolare di Start Romagna: stiamo parlando dell’Iveco 370E.9.27 DallaVia Giotto matr. 20518, ultima vettura, in ordine numerico, di un lotto formato da tre unità immatricolate per la prima volta a metà degli anni ’90 presso la “Romano” di Crotone, giunte in Romagna nel 2002, anno in cui sono state acquistate dall’azienda forlivese e cesenate.
Nella storia lavorativa della ‘518, in terra di Romagna, va menzionato l’esordio, alquanto inusuale, sulla linea 126 (Forlì – “mare”), tratta solitamente svolta con vetture da 12 metri. Vi è stato poi il trasferimento nella valle del Rabbi, utilizzata per diverso tempo sulla linea 129 Forlì – Predappio – Premilcuore. 
Di qui poi la vettura è stata dirottata nel territorio cesenate, sub-affidata per diversi anni alla “F.lli Spighi”; l’azienda con sede a S.Piero in Bagno l’ha impiegata inizialmente presso la residenza di Sogliano al Rubicone per svolgere, nel periodo invernale, la linea 141 nella porzione compresa tra Sogliano e Savignano; in estate invece era facile incontrarla sulla linea mare 167, Sogliano – Bellaria.
Pur rimanendo sempre presso la medesima azienda, il “Giotto 518” è stato poi trasferito a S.Piero in Bagno: qui era facile incontrarlo o sulla linea 218 (Bagno di Romagna – Acquapartita – Alfero – Riofreddo), in alternativa sulla principale linea che serve la valle del Savio, vale a dire la 138 (Cesena – Bagno di Romagna).
In era “Start” da registrare poi l’affidamento del bus alla residenza (mono-autobus e mono-autista) di Ciola, dove da sempre sono assegnate vetture da 10 metri al fine di svolgere più agevolmente la linea 144 (Ciola – Mercato Saraceno). 
Infine, negli ultimissimi anni di servizio, a seguito del pensionamento della “sorella” ‘516, la ‘518 è stata sub-affidata alla ditta “Rossi Group” per svolgere la linea 261, Cesena – Montiano – Montenovo, attiva solamente nel periodo invernale. 
Da ricordare infine che tutti e tre i “Giotto ex ATR” sono giunti in Romagna in livrea blu integrale per poi essere riverniciati nel medesimo colore, seppur di una tonalità più chiara e con l’aggiunta della fascia bianca regionale, prima dell’immissione in servizio. Altro cambio di livrea tra il 2009 ed il 2011 che ha portato le tre vetture alla colorazione verde “MyWay”.
In allegato proponiamo uno scatto che ritrae la vettura 20518 sulla linea 261, in salita sulle prime rampe che portano a Montiano.


Ritornando alla tematica “CityClass”, continua, lenta ed incessante, anche la dismissione degli Iveco 491E.12.27 CityClass “ex Tram Rimini”, appartenenti all’originale serie 2101-2110. All’interno del mese di maggio 2018 vi è stata da segnalare la dismissione dapprima delle vetture 32101 e 32106 (già segnalata sul nostro portale Facebook, vedi goo.gl/BXuMrv), alle quali si sono poi aggiunte le vetture 32103 e 32105.
Di quell’originale gruppo, comprendente dieci unità acquistate nell’ormai lontano 1997, rimane ancora attiva una sola unità, vale a dire quella attualmente contraddistinta, all’interno della flotta “Start” dalla matricola 32104.
In allegato proponiamo un'immagine che ritrae la vettura 32103 durante una giornata di pioggia, in transito lungo via Tolemaide a Torre Pedrera mentre svolge servizio su una corsa della linea 4B.


Francesco Gardini – 19/07/2018

giovedì 12 luglio 2018

La “Biga”


1968: UNO STRANO VEICOLO CIRCOLA SULLA VIA EMILIA…

di Roberto Renzi – 12/07/2018

All’inizio del 1967, quando viene decisa la cessazione del servizio filoviario nella città di Brescia, gli otto filobus AR 910 F45 dell’Azienda Servizi Municipalizzati (SSMM) hanno un’anzianità inferiore ai dieci anni e costituiscono pertanto una buona occasione sul mercato dell’usato.
Queste macchine sono azionate da un motore CGE CV 1227A, naturale evoluzione del CV 1218 montato sui FIAT 2401 riminesi. Dispongono di tre porte e offrono un adeguato numero di posti, al contrario delle decrepite e poco capienti vetture del 1939, la cui sostituzione è ormai impellente.
Dopo alcune visite all’azienda bresciana, i tecnici dell’ATAM stilano un rapporto che raccomanda l’acquisto. Acquisto deliberato dalla Commissione Amministratrice che il 6 aprile 1967 stanzia a tale scopo la somma di 30 milioni di lire. Nell’importo è compreso anche un gruppo mutatore CGE che si conta di adibire a riserva di quello installato nella sottostazione di Riccione.
Per il trasferimento da Brescia a Rimini, circa 300 km, in luogo del traino – per il quale il Codice della strada richiede un particolare tipo di veicolo trattore e la scorta da parte di agenti della Polizia stradale – il direttore dell’ATAM Alfredo Torreggiani, insieme ai tecnici aziendali, concepisce l’idea di adottare una “soluzione autonoma”, vale a dire un gruppo elettrogeno alloggiato a bordo, che fornisca l’energia necessaria a far muovere il filobus anche in assenza di linea aerea.
Poiché i motori a corrente continua hanno la caratteristica della reversibilità (fungono cioè da generatore se opportunamente eccitati), in un primo momento si pensa di usare a tale scopo il propulsore di un filobus 656E, proveniente dalle scorte di officina, accoppiandolo coassialmente a un Diesel tipo OM-COD da 39 kW (54 CV), prelevato da un autocarro “Leoncino” messo a disposizione da un demolitore di Reggio Emilia.
Le prove al banco sono confortanti, ma quando il motogeneratore viene impiegato per muovere un filobus tipo 2401, i risultati sono deludenti a causa dell’eccessiva resistenza all’avviamento.
Si opta così per l’accoppiamento di un motore Diesel FIAT 309/220H da 110 kW con un motore elettrico CGE CV 1218, che offre una potenza massima di 90 kW contro i soli 25 dei vecchi motori CV 1131 montati a coppie sui filobus della dotazione originaria.
Questo secondo tentativo, realizzato con gruppi disponibili tra le scorte aziendali, dà finalmente i risultati sperati, ma la voluminosità e la massa del generatore così ottenuto sono tali da escludere che lo stesso possa essere ospitato a bordo delle vetture filoviarie da trasferire.
Si rende quindi necessario allestire un veicolo rimorchiato per alloggiare il complesso dispositivo, che oltre ai due gruppi comprende il giunto d’accoppiamento (del tipo usato sull’autocarro FIAT 682 per collegare il motore al cambio), i circuiti di comando, il serbatoio del gasolio e le batterie.
Verificato con i funzionari della Motorizzazione Civile quanto dispone in materia il Codice della strada, si decide di configurare il veicolo come “rimorchio ad uso speciale”, secondo il disposto del testo di legge.
Una volta realizzato il telaio, il gruppo elettrogeno vi è installato tramite interposizione di elementi elastici onde impedire la trasmissione di vibrazioni al telaio stesso, che viene dotato di uno speciale supporto per il radiatore, la ventola e l’albero di collegamento. Non essendo il veicolo dotato di freni, non è presente il compressore dell’aria. Sulla pompa d’iniezione si applica un regolatore tarato per un massimo di 1750 giri (per poter ottenere la tensione di 600 Volt), comandato da un rudimentale acceleratore.
Il veicolo ha una massa totale di 2660 kg e a causa del suo aspetto (un solo asse sovrastato da una carenatura quasi integrale) viene subito soprannominato “la Biga” dal personale di officina. Durante le prove, il complesso filobus+rimorchio generatore fa registrare un ottimo spunto e raggiunge i 50 km/h.
Grazie al disposto del Codice della strada che consente di non munire di carta di circolazione i veicoli circolanti a scopo di prova tecnica, non si incontrano lungaggini burocratiche per ottenere l’omologazione. E così il 29 dicembre 1967, alle 14.30, la vettura filoviaria 64 esce dai cancelli del deposito bresciano e si avvia verso Rimini, percorrendo la viabilità ordinaria, in particolare la via Emilia.
Nonostante le avverse condizioni climatiche e l’inconveniente di un’avaria al gancio di trazione che ha comportato una sosta fuori programma di tre ore, il trasferimento si svolge «in modo ottimo, quasi entusiasmante». La velocità media, al netto delle soste, risulta di 50 km/h, con punte di 70. «Unico inconveniente registrato è la diseccitazione del generatore in discesa», scrive l’ingegner Torreggiani nella sua relazione, conclusa da un doveroso ringraziamento al capo deposito Tino Panigalli «che con estrosa competenza ha saputo e voluto impegnarsi» e a tutti gli operai. La “Biga” compirà fino in fondo il suo dovere, trasferendo a Rimini le altre sette vetture filoviarie nei primi mesi del 1968. Usata in seguito saltuariamente, verrà infine privata del motogeneratore e trasformata in carrello di servizio porta cavi.
A Rimini i filobus ex Brescia saranno tutti immessi in servizio nel giro di due anni e assumeranno in parte i numeri di matricola delle anziane vetture risalenti all'inaugurazione della filovia (vedi l'articolo I Filobus della Rimini - Riccione), per poi finire la loro carriera tra il 1977 e il 1978, con l'entrata in servizio dei Mauri-Volvo.

Le notizie sono tratte dalla relazione dell'ing. Alfredo Torreggiani "Su un modo di risolvere il problema del trasferimento su strada dei veicoli filoviari e considerazioni relative" (10 gennaio 1968); alla relazione erano allegate alcune immagini, quasi tutte purtroppo di scarsa qualità, che si riproducono di seguito insieme ad altre di cui è indicato l'autore.

1 – Foto ufficiale del carrello attrezzato con motogeneratore.


2 – Uno dei dieci filobus ex SITA della dotazione originaria (1939) ancora in servizio nel 1968 a Rimini: si tratta dell'unità 1008 (FIAT 668F-CGE), che sarà tra le ultime quattro a essere radiate, nel 1971 (Biblioteca Gambalunga, Fondo Davide Minghini).


3 - Filobus a due assi a scocca portante Tubocar realizzato su gruppi meccanici Alfa Romeo 910 AF con equipaggiamento elettrico CGE, facente parte della seconda fornitura di 8 filobus prodotti negli anni 1959/1961 immatricolati da ASM Brescia nel gruppo 57–64. Questo modello costituiva un’aggiornamento rispetto alla prima fornitura di 8 vetture realizzate da Casaro nel biennio 1953-1954 su gruppi meccanici Alfa Romeo 910 AF con equipaggiamento elettrico TIBB, immatricolate da ASM nel gruppo 49–56. Rispetto alla prima serie le vetture del gruppo 57–64 differivano nell’equipaggiamento elettrico, CGE invece di TIBB (Archivio storico Casaro Autocostruzioni Torino - Studio fotografico Alberto & Chialvo Carmagnola).


4 – La vettura 61 in sosta al capolinea di Mompiano sulla linea 5 della rete bresciana nel 1964 (foto Claudio Pedrazzini).


5 – Tecnici ATAM e ASM sul piazzale del deposito di Brescia in occasione del trasferimento di una vettura filoviaria. Il secondo da sinistra è Tino Panigalli, capo operaio responsabile degli impianti elettrici e della trazione filoviaria; il penultimo è l'ingegner Torreggiani.


6 – La vettura 64 fotografata prima della presa in consegna da parte dei tecnici riminesi. Notare il vistoso "porta numero" sopra al "plurimus" e le sfere inserite nei paraurti, particolari poi soppressi  prima dell'entrata in servizio sulla Rimini–Riccione.


7 – La "biga" accoppiata a un filobus durante il trasferimento a Rimini.


8 – L'unità 58 ASM, divenuta 1006 ATAM, fu tra le prime a entrare in servizio sull'Adriatico, già dall'estate 1968. La vediamo in sosta al capolinea di Miramare il 25 luglio 1968 (foto Mario Diottallevi).


9 – Tra il 1968 e il 1970 tutte e otto le vetture furono immesse sulla Rimini–Riccione, consentendo la radiazione dei vecchi filobus. L'unità 1009 (ex ASM 61) è qui ripresa a Riccione nel 1970, sulla svolta che dal viale Dante immetteva al vecchio capolinea dei Giardini, abbandonato nel 1985 (foto Haseldine).  



giovedì 5 luglio 2018

Un pezzo unico sulla 142.



Da alcuni anni, l’avvio del mese di luglio segna anche l’introduzione delle due linee extraurbane estive, appartenenti al bacino di Forlì-Cesena, che collegano la Romagna con la Toscana, più precisamente con la provincia di Arezzo, attraverso il valico del Passo dei Mandrioli: trattasi della 142 Arezzo – S.Mauro Mare e della 164 Cesena – Bagno di Romagna – Badia Prataglia.

Col testo corrente ci soffermeremo brevemente sulla prima delle due, in quanto il suo ritorno ha comportato una interessante novità a livello di impiego mezzi. 
Facciamo però una piccola premessa. La 142 è una delle storiche linee stagionali che ATR Forlì ha ereditato, nel 1975, dalla gestione romagnola di Sita. Il suo percorso per moltissimi anni si è mosso nella porzione territoriale compresa tra Arezzo e Rimini per poi essere troncato, nel 2014, presso San Mauro Mare, al fine di creare una sorta di abbinamento con un’altra linea mare, la 222 Bagno di Romagna – S.Mauro Mare. Tale cambiamento ha comportato anche alcuni cambi in termini di orario, nonché di località servite, escludendo dal percorso, lungo la valle del Savio, la cittadina di Sarsina e sulla costa Milano Marittima, Cervia, nonché tutte le località comprese tra S.Mauro Mare e Rimini.

Allo stato attuale la linea 142 viene garantita da due coppie di corse giornaliere attive dal 1 luglio al 31 agosto. La percorrenza mattutina, in andata, prevede partenza dal terminal collocato nei pressi della stazione di Arezzo alle 5:55; di qui l’autobus, si muove toccando i principali abitati di Subbiano, Rassina, Bibbiena, Soci e Badia Prataglia, cittadina dopo la quale inizia la salita che porta al Passo dei Mandrioli. Una volta ultimata la discesa, intorno alle ore 7:30, si effettuano gli ultimi carichi presso Bagno di Romagna e S.Piero in Bagno, due dei principali centri abitati della Valle del Savio. Dopo un percorso “diretto” lungo la E45 e la SS71bis “Cervese”, qualche minuto dopo le 9:00 si raggiunge Pinarella di Cervia, prima località rivierasca presso cui si effettua lo scarico dei passeggeri; il raggiungimento di S.Mauro Mare avviene effettuando transito attraverso Tagliata, Zadina, il parco acquatico di Atlantica, Cesenatico e Gatteo Mare. 
La corsa di rientro parte invece da S.Mauro Mare alle ore 17:30 e, dopo aver effettuato percorso uguale e contrario a quello di andata (salvo alcune piccole “deviazioni” per sensi unici nella parte rivierasca), giunge ad Arezzo alle ore 20:55.

La vera novità di questa estate 2018 in merito alla linea 142 ha riguardato, come accennato precedentemente, l’impiego mezzi: perlomeno nelle prime giornate di esercizio la vettura titolare della Arezzo – S.Mauro Mare è risultata essere la matr. 34281 di Start Romagna, l’unico Iveco Crossway Line 12 a pianale alto presente all’interno del parco veicolare del vettore pubblico romagnolo, affidato per l’occasione alla ditta “Baschetti” di S.Sepolcro (AR), vettore che da circa vent’anni ha in carico la gestione di questa linea.
Questa particolare assegnazione rompe la monotonia ultra decennale comportata dall’impiego degli Irisbus 399E.12.35 MyWay “ex ATR”, utilizzati a partire dall’estate 2005. 
Prima di allora l’azienda toscana ha impiegato mezzi propri, tra i quali citiamo almeno un Setra S215 UL, un Setra S210 H (poi divenuto la vettura ATR 9003) e, conseguentemente al loro arrivo, alcuni Setra S315 sia nella versione UL che GT.
Tornando indietro ai tempi della gestione diretta da parte di ATR, stando alle informazioni raccolte, le vetture impiegate sono risultate essere alcuni Fiat 370.12.25, seguiti poi da almeno un Iveco 370S.12.35 (vettura 888), finendo poi agli Scania K112 De Simon LL 30.01 Starbus (quello principalmente impiegato è stato la matr. 897, ultima vettura del gruppo). Da menzionare anche alcune comparsate di vetture da noleggio, tra le quali citiamo il Fiat 370.12.35 DallaVia matr. 03.

Come abitudine, a corredo del testo corrente alleghiamo un’immagine: in questo caso il protagonista è il Crossway 34281 impiegato sulla corsa di rientro, verso Arezzo, della linea 142; è stato immortalato nella prima giornata di servizio della stagione estiva 2018, vale a dire domenica 1° luglio.

Francesco Gardini – 05/07/2018

domenica 1 luglio 2018

La “Forese” di Cervia




All’interno del territorio del Comune di Cervia, durante il periodo invernale, sono presenti numerose linee svolte dalla locale SAC, “Società Autoservizi Cervesi”, con il principale compito di collegare le diverse località della zona con gli istituti scolastici presenti nella cittadina di Cervia.
Durante l’estate, invece, il numero delle linee di TPL attive si riduce a due: oltre alla popolare linea urbana 201, svolta in pool con Start Romagna, rimane operativa anche la “linea Forese”.

La “Forese”, identificata dal numero 251, nella stagione estiva risulta composta da cinque corse a validità feriale, caratterizzate da un percorso circolare avente origine e termine a Cervia. L’itinerario viene svolto in entrambi i sensi di marcia, in base alle fasce orarie della giornata.
Nella prima mattinata, le prime due corse vengono svolte in senso orario. Dall’autostazione di Cervia la linea percorre la circonvallazione Sacchetti ed esce su via Martiri Fantini, quindi sulla via Cervese “di Forlì”, in senso di marcia di quest’ultima, per poi abbandonarla dopo pochi chilometri e dirigersi verso l’abitato di Villa Inferno. Di seguito raggiunge la via Cervese “di Cesena”, transita da Montaletto ed imbocca via Confine che conduce fino a Pisignano; quindi segue fino a Cannuzzo, attraversa perpendicolarmente la “Cervese di Forlì”, transita all’interno di Castiglione di Cervia, per poi raggiungere Savio di Cervia, percorrendo la via Ragazzena, che, per buona parte, costeggia il fiume Savio. Dunque si dirige nuovamente verso Cervia seguendo principalmente la Statale Adriatica ed entrando nella cittadina all’altezza dello stabilimento termale, imboccando la via Di Vittorio. Infine transita dall’autostazione e termina su via Milazzo, alla fermata posta in prossimità del lungomare.
Le tre corse successive della linea 251 seguono fondamentalmente il percorso contrario. Di queste, quella presente nella tarda mattinata effettua la partenza da via Milazzo, mentre le due del pomeriggio hanno origine solamente dalla circonvallazione Sacchetti, rimanendo quindi più lontano dalla costa.

Durante il periodo invernale scolastico il termine “Forese” viene utilizzato per identificare anche altre tratte, classificate però con un distinto numero a tre cifre. Alcune di queste varcano anche i confini del Comune di Cervia, come ad esempio la linea 282 che si spinge fino a San Pietro in Vincoli.

Per quanto riguarda l’impiego dei mezzi sulla linea 251, sulle cinque corse estive, è possibile riscontrare una notevole varietà. Si può passare infatti dai piccoli interurbani furgonati, come Daily e Sprinter, utilizzati prevalentemente in bassa stagione, ai bus da dodici metri, sia di tipo urbano/suburbano, quindi gli stessi che vengono impiegati anche sulla linea urbana 201, che di tipo extraurbano, come l’Iveco Euroclass, più facili da incontrare nei periodi di alta affluenza.
Tra le varie vetture, vi è anche la possibilità di vedere sulla Forese l’Iveco 315E.8.18 Orlandi Poker, acquistato nuovo nel 2000 dall’azienda cervese e caratterizzato dalla livrea di colore blu scuro, adornato dal logo SAC e una grafica che comprende alcuni elementi caratteristici di Cervia, come la Torre San Michele. Inoltre, da alcuni anni, è contraddistinto anche dalla matricola aziendale 127.
Solitamente questo mezzo, in particolare nel periodo invernale, viene relegato a scorta o utilizzato per brevi noleggi.

Nell’ultimo giorno di giugno è stato possibile incontrare il Pokerino della SAC in servizio su una delle corse della linea 251 Forese, precisamente quella della avente origine alle 11.20 dalla fermata di via Milazzo, a Cervia. Nella foto è ritratto poco fuori dall’abitato di Savio di Cervia, all’inizio della via Ragazzena che conduce fino a Castiglione di Cervia. Sullo sfondo, l’argine del fiume Savio.

Gian Marco Assirelli - 1 luglio 2018