Testo e
foto di Roberto Renzi - giugno 2017
Questo
racconto di viaggio prende lo spunto da un'incursione nella Svizzera Romanda
durante il “ponte” del 2 giugno 2017, il cui scopo era quello di visitare la
ferrovia-museo Blonay–Chamby, nota in tutto il mondo degli appassionati per la
sua eccezionale raccolta di rotabili a scartamento metrico, tra i quali figura
anche la locomotiva 4 “cubo” delle Ferrovie Padane, classe 1900, prelevata a
Rimini nel 1970, poco prima della definitiva rottamazione dei rotabili
ferroviari della Rimini–Novafeltria, rimessa in funzione 12 anni più tardi e
tuttora sulla breccia.
La
meta finale del nostro viaggio (era con me l'amico Gian Guido, un'enciclopedia
vivente della ferrovia) si trova nell'entroterra di una delle zone turistiche e
balneari più rinomate della Confederazione: la conurbazione lineare che si
sviluppa sulla costa Nord del lago di Ginevra (Lemano), formata dalle città di
Montreux e Vevey.
Montreux,
26.433 abitanti, è nota per il suo festival del jazz e per aver ospitato grandi
artisti, da Charlie Chaplin a cantanti del calibro dei Deep Purple (fu scritta
qui Smoke On The Water) e Freddy Mercury, cui è dedicato un monumento a
Place du Marché, cuore della movida notturna. A Montreux morì per infarto, dopo
un concerto il primo marzo 2012, il nostro Lucio Dalla.
Vevey,
l'antica Viviscum, conta 19.453 abitanti ed è ricca di monumenti e
musei. Qui si tiene... quattro o cinque volte in un secolo (l'ultima è stata nel
1999!) la Fête des Vignerons,
grande kermesse dei produttori vinicoli.
Scesi
di primo pomeriggio dall'Eurocity Milano–Ginevra alla stazione di Montreux,
abbiamo impiegato il resto della giornata a vagabondare tra i due centri
costieri, ai quali fanno capo qualcosa come tre ferrovie a scartamento ridotto
dirette verso l'entroterra e un paio di funicolari, mentre la strada litoranea
(per la verità quasi sempre separata dal lago da edifici) è percorsa da una
filovia lunga 12 km, che unisce Villeneuve, a Est di Montreux, con la stazione
della funicolare del Mont Pélerin a Vevey.
La
prima cosa che viene spontanea di fare è il paragone tra questa doppia località
turistica e la nostra costa romagnola: il binomio Montreux-Vevey (la “Riviera”
del lago Lemano) può ben essere accostato a quello Rimini-Riccione, perché si
tratta di due centri turistici di grande importanza, confinanti l'uno con
l'altro (le località intermedie possono essere paragonate alle nostre Bellariva
e Miramare) e servite da un frequente trasporto pubblico costiero.
La
linea filoviaria che unisce le due località rivierasche è stata aperta
all'esercizio nel 1957, ma in precedenza - altra analogia con la nostra - il
collegamento era assicurato da una tranvia.
La
frequenza standard della linea è di 10', per assicurare la quale occorrono nove
vetture: il tempo di giro è perciò di 90'; durante il Montreux Jazz Festival,
che si tiene in luglio, il servizio è potenziato (con altre 12 vetture secondo Wikipedia).
Fino
agli anni novanta vi prestavano servizio filobus a due assi di costruzione
Berna / Ateliers de Construction Mecaniques de Vevey con equipaggiamento
elettrico Sécheron, in grado di trainare un rimorchio (prassi molto diffusa in
Svizzera). Tra il 1994 e il 1996 entrarono in servizio diciotto filosnodati van
Hool del modello AG 300T, strettamente imparentati dunque con gli attuali
filosnodati di Start Romagna, che sono AG 300T “New”.
Attualmente
le unità in servizio sono sedici, poiché due sono state vendute all'azienda di
Salisburgo, che dispone di una vasto parco di filosnodati Van Hool. Com'è noto,
negli anni Novanta uno di questi mezzi fu provato sulla linea 13 di Bologna in
vista dell'acquisto dei primi filobus a due casse (vedi la foto di L.
Kaiblinger: vai all'immagine ).
Esaminando
la carta delle zone tariffarie ci siamo resi immediatamente conto che in tutto
il Cantone di Vaud (capitale Losanna) vige una comunità tariffaria che
raggruppa tutti gli operatori ed è articolata in zone tariffarie, né più né
meno come l'Emilia-Romagna... con la differenza che qui ne fanno parte anche le
Ferrovie Federali. È dunque possibile, con un biglietto da due zone (CHF 3,80),
percorrere la relazione Montreux–Vevey sia con il filobus che con il treno (e
forse anche con il battello, ma non abbiamo verificato...). Una profonda
differenza rispetto al sistema nostrano è data dalla totale assenza di
dispositivi tecnologici per la validazione. Il titolo di viaggio viene emesso a
mano o dalla macchina automatica con già l'orario prestampato (per i percorsi
da una o due zone la validità è 60') e
da quel momento può essere liberamente usato su tutti i mezzi nelle zone
indicate su di esso.
Poi
ci sono i treni. Le tre ferrovie di montagna, esercitate dalla Società
cantonale Montreux-Oberland Bernois (MOB), sono armate in tutto o in parte con
cremagliera e svolgono sia il servizio di trasporto locale (le tratte suburbane
presentano una frequenza elevata) sia quello turistico: per raggiungere i
capilinea montani di Rochers-de-Naye (altitudine m 2042) e Les Pléaides (m
1348) occorre un biglietto più costoso rispetto alla tariffa a zone, un po'
come per l'Aerobus di Bologna. La terza linea a scartamento ridotto è
addirittura una lunga arteria che da Montreux risale la catena alpina fino
all'Oberland Bernese (Zweisimmen), da dove si può proseguire fino alla stazione
più alta d'Europa, sul giogo dello Jungfrau! Anche qui però, accanto ai treni
panoramici e agli espressi “Chocolate” e “Belle Epoque”, circolano
elettromotrici del trasporto locale con cadenza di mezz'ora dal lunedì al
venerdì e di 60' il sabato e nei festivi.
A
questo punto è d'obbligo una breve sosta per riflettere su cosa avrebbe potuto
diventare la ferrovia Rimini–San Marino se fosse sopravvissuta alla guerra... e
fosse stata data in mano agli svizzeri!
Ma
non è finita: abbiamo detto che con lo stesso biglietto tra Montreux e Vevey si
può utilizzare sia il filobus che il treno. Ebbene, mentre il primo ha una
frequenza di dieci minuti, la parallela offerta su rotaia è semplicemente
grandiosa! Fate conto che ogni ora fermano nelle due stazioni sia treni
interregionali (due all'ora) che treni “S” (Schellbahn, la metropolitana
regionale, due linee a cadenza 30'): questi ultimi, composti da una doppia
(avete capito bene: doppia composizione!) di elettrotreni Stadler FLIRT (simili
agli ETR 350 di Tper) eseguono ben tre fermate intermedie e dunque appaiono in
diretta concorrenza con il servizio filoviario. In effetti, l'istituzione dei
treni “S” portò anni or sono alla soppressione di un servizio su gomma espresso
che della linea filoviaria osservava solo le fermate più importanti...
Pur
trovandoci nei paraggi di una grande area urbana (Losanna, con 135.000 abitanti
nel solo Comune capoluogo), la qual cosa spiega il fiorire di linee suburbane
su ferro (come in Italia ha solo Milano), la conurbazione Montreux-Vevey,
stretta tra il lago e le montagne, è decisamente meno popolata del sistema
urbano costiero romagnolo, del quale ben conosciamo lo standard dei servizi di
TPL: solo che qui i trasporti pubblici sono offerti con un'intensità
sconosciuta... possiamo ben dirlo, in tutto resto del mondo!
Questa
in effetti è la Svizzera, un paese solcato dalle infrastrutture di trasporto
più fitte e ardite d'Europa, dove – non è uno slogan – si può perfino vivere
facendo tranquillamente a meno dell'automobile.
Immagini.
1. Un
filosnodato Van Hool AG 300T in arrivo alla fermata Vevey Gare.
2. Nel
centro di Montreux.
3. Le
linee di autobus si arrampicano nella parte collinare delle due città e sono in
gran parte servite da mezzi della taglia 10,50 come questo van Hool a gas
naturale.
4. La
fermata Casino, nei pressi del nostro albergo. In questo bacino le linee su
gomma sono numerate nel gruppo 200, a partire dalla più importante, la filovia
201.
5. Incrocio
di due filosnodati sulla Rue du Lac, la strada litoranea interamente
filoviarizzata.
6.
Veduta
della parte posteriore di un van Hool. La trazione è sul secondo asse e in
fondo vi è una larga piattaforma.
7.
Tramonto
sul lago Lemano.
8.
Il
monumento a Freddy Mercury.
9. Zone
tariffarie della conurbazione Montreux-Vevey con indicate le linee su gomma. La
tariffa del biglietto orario per una zona è di 3 CHF (circa 2,85 euro).
10. Le
ferrovie a scartamento metrico che risalgono la montagna offrono un ottimo
servizio suburbano. Qui vediamo un'elettromotrice della Vevey–Blonay, sulla
quale la frequenza è di 20'...
11.
… ma
un treno su tre è in grado di marciare sul ripido tratto a cremagliera oltre
Blonay e di proseguire fino alla sommità di Les Pléiades.
12. La linea Montreux–Oberland Bernese (MOB), pure
a scartamento metrico, ogni ora offre treni espressi panoramici o “a tema” come
il Train du Chocolat.
13. La
ferrovia-museo Blonay–Chamby (http://blonay-chamby.ch/fr/home-provisoir/) è una breve linea,
chiusa al traffico regolare, che unisce la Vevey–Blonay–Les Pléiades alla MOB.
Il 3 giugno si è svolto il Festival del vapore: clou della giornata era questo
treno d'epoca trainato da ben quattro vaporiere!
14. E
finalmente raggiungiamo la nostra meta, la locomotiva tranviaria numero 4 (Krauss,
1900) che dopo aver circolato sulla Ferrara–Codigoro, nell'anteguerra faceva
servizio sul porto di Rimini, restaurata e rimessa in efficienza dai volontari
della Blonay – Chamby.