domenica 31 ottobre 2021

MetroMare… Full Electric!!!

 di Francesco Gardini – 31/10/2021

Sono passati poco meno di due anni dalla sua inaugurazione ufficiale, ma anche dalla prima volta in cui ho viaggiato su quella che di fatto è una delle infrastrutture trasportistiche più particolari del territorio nazionale, ma soprattutto della nostra terra, la Romagna: gli esperti di trasporti e mobilità collettivi già hanno capito a cosa mi riferisco, vale a dire al MetroMare, il primo BRT (acronimo di Bus Rapid Transit) d’Italia.

 

Su questo particolare sistema trasportistico, che collega velocemente le due capitali più importanti della Riviera Romagnola, Rimini e Riccione, si potrebbe redigere un trattato o magari una tesi di laurea, viste le complessità progettuali e strutturali che hanno caratterizzato la sua nascita e la sua successiva messa in esercizio; sono innumerevoli gli articoli di giornali, o magari le relazioni tecniche che lo riguardano.

Quest’oggi però non mi soffermerò su nulla di tutto questo, ma punterò semplicemente il riflettore su quella che è stata la mia esperienza da passeggero, provandolo in quella che è la sua versione definitiva, ossia quella che vede muoversi sul suo tracciato i filosnodati VanHool Exquicity, veicoli completamente elettrici, quindi con emissioni di CO2 pari a zero.

 

Già in passato ho viaggiato in alcune occasioni sul MetroMare, dapprima sulla versione iniziale che ha visto in servizio autosnodati ibridi modello IvecoBus UrbanWay 18 (in prestito dalla bolognese Tper), abbinati ad autobus da 12 metri a metano, vale a dire i MenariniBus CityMood (vedi anche l’articolo MetroMare a Caldo dal blog di TPR del 24/11/2019), poi su quella forse meno ecologica, con autosnodati a gasolio, dove a farla da protagonista sono stati prevalentemente i Neoplan N4522/3 G Centroliner Evolution,  ribattezzati come “gli Svizzeri”, in quanto acquistati usati dalla città di Losanna.

Entrambi questi step hanno fatto sì che questa importante infrastruttura potesse svolgere servizio già dall’autunno del 2019, in attesa delle “lungaggini” più o meno note che hanno comportato all’immissione dei filosnodati “Exquicity” solo nei giorni scorsi; dal novembre di quell’anno ad oggi tante, anzi tantissime, persone hanno viaggiato sul MetroMare, sicuramente apprezzandone le sue caratteristiche di sicurezza, rapidità e puntualità, cardini fondamentali di un sistema di trasporto collettivo in sede protetta.

 

Ma veniamo ad oggi, al 2021 ed al mio primo viaggio sul MetroMare nella versione “Full Electric”, volutamente sperimentato di domenica mattina, quando ci sono meno persone a bordo, al fine di poter valutare con più calma le sue caratteristiche; insieme a me l’amico Gian Marco, noto “Apatras” romagnolo.

Racconterò questo viaggio da Rimini a Riccione utilizzando le immagini; il veicolo in copertina è la vettura 36518, utilizzata nel tragitto di andata, da Rimini a Riccione.

Siamo arrivati al capolinea di “Rimini Station” intorno alle 10:45 ed abbiamo assistito all’arrivo da Riccione della 36518; lasciati i passeggeri in banchina, ha imboccato l’anello di inversione, rendendosi protagonista di uno scarrucolamento delle aste, accaduto già negli scorsi giorni, nel medesimo punto, anche ad altre vetture. Dopo un reset generale, il mezzo si è portato in banchina ad aste abbassate, poi alzate manualmente dal filoviere.

Saliti a bordo dalla porta anteriore, quella che salta subito agli occhi è la cabina di guida, completamente isolata dal vano passeggeri, dotata di una strumentazione apparentemente semplice e di facile approccio per il conducente (immagine di archivio, tratta dall’esposizione avvenuta ad inizio ottobre).

Della plancia, quelle che risaltano maggiormente sono le quattro telecamere che, a porte aperte mostrano salita e discesa dei passeggeri, mentre in caso contrario sulla prima da sinistra appare il vano viaggiatori, sulla terza le aste in presa, mentre le restanti rimangono spente.

Importantissimo per il regolare svolgimento dell’esercizio è il sistema AVM, di tipo ferroviario, tramite il quale il conducente, non solo visiona l’andamento generale della corsa, ma dialoga con la centrale operativa, chiedendo ad esempio i consensi, mediante i pulsanti posti sul cruscotto, che consentono al veicolo di poter ripartire in sicurezza da ogni singola fermata.

L’AVM ha anche il compito di gestire correttamente gli incroci lungo la linea, come quello avvenuto alla fermata di Rivazzurra, con la vettura 36517 diretta a Rimini.

A bordo sembra quasi di essere in metro: i monitor, presenti anche su molti autobus urbani della flotta di “Start Romagna”, mostrano la destinazione, la prossima fermata ed alcuni video informativi e di propaganda sul MetroMare in versione elettrica.

Degno di nota l’annuncio interno di prossima fermata, ripetuta sia in italiano che in inglese: non poteva mancare!!!

Giungiamo a Riccione in perfetto orario: i ritardi sul MetroMare sono cosa molto rara!!! Qui il filosnodato esce dalla sede protetta per invertire il senso di marcia presso un anello costruito dinnanzi alla stazione ferroviaria.

Tempo di un caffè e due passi veloci in zona stazione, ci riportiamo in banchina e da Rimini sopraggiunge, a display spenti, la vettura 36519 che è dotata della livrea “Electric People”, a differenza della sorella ’18 che invece possiede la “Green Life”.

Particolare dello spigolo posteriore destro dell’Exquicity e della sua livrea, arrecante il logo che pubblicizza i 100 anni di trazione elettrica tra Rimini e Riccione, iniziata nel 1921 col tram elettrico, sostituito nel 1939 dalla filovia, nota oggi come linea 11.

Lasciamo Riccione: la stazione ferroviaria ed il capolinea “Ceccarini Station” del MetroMare visti dal lunotto posteriore del VanHool Exquicity.

La prima fermata in direzione Rimini è denominata “Porto”: il perché? Basta guardare quel che si vede al di fuori della porta, in questo caso aperta.

Anche il viaggio in direzione Rimini procede in modo regolare, se non fosse che ad una delle fermate abbiamo perso alcuni minuti a causa della seconda porta che dava problemi in chiusura: anche in questo caso è stato necessario un reset per poter ripartire.

In fin dei conti perdoniamoli questi Exquicity, sicuramente l’emozione dei primi giorni di servizio può giocare anche a loro qualche “brutto scherzo”!!!

Tornati a Rimini, ammiriamo il “nostro” MetroMare che effettua l’inversione per portarsi sulla banchina dove lo aspettano i passeggeri diretti a Riccione, e non solo…

Ogni volta che penso, parlo e, come in questo caso, scrivo sul MetroMare mi fa un certo effetto perché, in un’epoca in cui si parla tanto di mobilità eco-sostenibile e di rispetto per l’ambiente, in Terra di Romagna possiamo vantare un sistema di trasporto che può sicuramente fare invidia a tante città Europee e non solo, dove indubbiamente si investe, si sperimenta e si studia in questo ambito molto di più rispetto al nostro paese.

domenica 24 ottobre 2021

VIA MONTESCUDO: ABBIAMO UN PROBLEMA...

Nel centenario della ditta Bonelli

Roberto Renzi - Ottobre 2021

Le corriere che hanno percorso la Strada Provinciale 41 della Provincia di Rimini (Forlì fino al 1994) durante gli ultimi cento anni hanno sempre portato le insegne della ditta Bonelli, nelle varie denominazioni sociali che si sono susseguite dal lontano 1921: Bonelli Deo, Bonelli & Andreoli, Bonelli Dedeo, Bonelli Bus. Il capolinea a monte, inizialmente Santa Maria del Piano, nel Comune di Montescudo al confine tra Romagna e Marche, divenne ben presto Montegrimano Terme, che veniva raggiunta transitando per Mercatino Conca, paese in cui il fondatore Deo si era trasferito dalla vicina Repubblica di San Marino, per dare inizio a questa attività.

Dal 1963, sul tratto di strada compreso nel Comune di Rimini (via Montescudo), cominciò a operare l'ATAM, lontana progenitrice dell'attuale azienda pubblica Start Romagna: la storia di questa che fu la prima linea "del forese" a Rimini l'abbiamo già narrata in un precedente articolo (1): fino a che il servizio rimase limitato alla relazione urbana Rimini–Gaiofana–San Salvatore (linea 5) non vi fu opposizione da parte dell'impresa titolare della precedente concessione, che peraltro nello stesso periodo cessò l'esercizio dell'autolinea Faetano (RSM)–Santa Maria in Cerreto–Rimini, che da Gaiofana a Rimini era pure parallela alla linea 5.

Quando però nel 1977 l'ATAM riorganizzò il servizio, la ditta Bonelli intervenne presso la Regione Emilia-Romagna prima chiedendo di limitare le corse dell'ATAM (nuova linea 3) al bivio della via San Salvatore e successivamente per impedire che la località di Ospedaletto, nel Comune di Coriano, fosse raggiunta dalle corse urbane negli orari in cui circolava la linea extraurbana gestita dal vettore privato.

Bisogna ricordare che tra Gaiofana e Ospedaletto il percorso della linea 3 (fino al 1977 5 rosso) ha sempre seguito non la Provinciale ma la parallela via Cantiano, una strada scoscesa e molto stretta, che si raggiunge attraverso il tratto in forte pendenza della via San Lorenzo in Correggiano. Solo nel nuovo Secolo, alcune corse di punta della linea 3 sono state instradate anche in questo tratto sulla via Montescudo.

Nel 2001 l'avvento dei contratti di servizio, sottoscritti dalle imprese con l'Agenzia per la mobilità creata in quell'anno, intervenne a modificare in parte la situazione: la storica linea "bonelliana", divenuta linea 170 del Bacino provinciale riminese, fu assoggettata al regime tariffario gross cost, per cui Agenzia divenne titolare dei ricavi tariffari di tutti i gestori e finì la concorrenza tra aziende.

Nello stesso anno la linea 170 fu potenziata con ulteriori 19.000 autobus-km, concentrati nei giorni di scuola, che ne elevarono la percorrenza annua a oltre 100.000 autobus-km.

La linea 3, dopo quanto descritto nel precedente articolo, fu interessata da altre modifiche: la diramazione ad anello per San Salvatore, creata nel 1983, dagli anni novanta è indicata come 3A, mentre dal capolinea di Ospedaletto dal 1994 si diparte un prolungamento verso San Patrignano, Cerasolo Ausa e Mulazzano, sul percorso che fino ad allora era effettuato da un servizio gestito dal Comune di Coriano. Tale prolungamento, inizialmente solo scolastico, dal 7 gennaio 2013 comprende alcune corse feriali con capolinea a San Patrignano (3P). Ma non è tutto: dal 2010 esiste anche il prolungamento 3C, costituito da alcune corse (tre coppie invernali e una estiva) che raggiungono Montescudo, con capolinea al bivio (oggi rotonda) per Montecolombo. Dall'estate 2018 su questo ramo vi sono due coppie di corse festive, che dal 2019-'20 sono diventate anche invernali.

Quanto alla 170, dal 2010 tra via Montescudo (Villaggio I Maggio) e la Caserma Giulio Cesare la linea transita nei due sensi sulle vie Tirso, Coriano (fermata Gros), Rodriguez e Flaminia (Colonnella).

Tra la linea 170 e le varie ramificazioni della linea 3, ce n'è perciò abbastanza per considerare il servizio sulla via di Montescudo un vero rompicapo!

La rilevante crescita demografica delle frazioni di quest'ultimo Comune (Trarivi) e di quello di Coriano a monte di Ospedaletto (Pian della Pieve, Cavallino) registratasi negli ultimi anni, non solo ha costretto a potenziare il servizio nella punta scolastica ma ha creato una domanda diffusa su tutta la direttrice durante l'arco della giornata. Le due linee nel tratto in cui sono sovrapposte svolgono un orario abbastanza integrato, ma sarebbe opportuna una razionalizzazione dell'offerta, conferendo alla linea 170 il compito di dorsale e mantenendo la linea 3 come integrazione nella parte bassa e per servire i rami laterali.

Prima di esaminare la possibile soluzione progettuale, scorriamo la galleria fotografica, tra storia e attualità.

1.      La presenza di autobus Macchi-Büssing nel parco Bonelli è attestata da questa foto degli anni Cinquanta a Loreto; anche a quei tempi il filone turistico era ben presente nella mission aziendale (archivio Bonelli Bus).

2.      Uno dei primi orari del servizio tra Santa Maria del Piano e Rimini, datato 1 giugno 1922; il servizio aveva avuto inizio il 15 novembre 1921, come riportato dalla stampa locale ("Germinal" del 12 novembre 1921) (Orario generale F.lli Pozzo, riproduzione dal sito di Fondazione FS).

3.      Orario estivo 1949: una coppia di corse era prolungata a Forlì due volte la settimana; al lunedì vi era anche una coppia che effettuava due "antenne" ad Albereto e Montecolombo (archivio Bonelli Bus).

4.      Intestazione dell'impresa Bonelli e Andreoli, che nell'immediato dopoguerra risultava concessionaria della linea Montegrimano–Rimini (archivio Bonelli Bus).

5.      Anche nell'orario 21 aprile 1961 è raffigurato un  Büssing, un modello presente a Rimini anche nel parco della ditta Tiboni (archivio Bonelli Bus).

6.      Il 30 ottobre 1963 lungo la via Montescudo fu attivata la linea 5 dell'ATAM con 5 coppie di corse. L'orario del 19 gennaio 1964, che introduce il servizio festivo (4 c.c.), non riporta il numero della linea ma la scelta fatta allora fu di considerare a tutti gli effetti "urbani" (anche ai fini tariffari) i servizi per il forese (linee 5, 7 e 8), che per alcuni anni saranno esercitati con corse saltuarie.

7.       Il difficile percorso collinare tra Gaiofana e San Salvatore consigliava l'impiego di vetture di piccole dimensioni: inizialmente i FIAT 309 e in seguito anche i FIAT 320 / Monocar 1151, entrati in servizio nel 1970. Qui l'unità 1104 è in fermata lungo la S.P. 41 (foto Davide Minghini).

8.      Cambiato il numero della linea da 5 a 3 nel 1977, il servizio fu espletato anche dai FIAT 409. Lo scatto è dei primi anni Ottanta e raffigura l'unità 1652 (carrozzata Breda Pistoiesi) appena partita dal capolinea di piazzale Cesare Battisti per Ospedaletto (foto M. Colman, da Facebook).

9.      Nel 1983 il ramo per San Salvatore, sul quale circolavano solo alcune corse di punta, venne configurato ad anello, percorso solo in senso orario.

10.  L'unico IVECO Effeuno ad aver circolato nel bacino di Rimini era un suburbano da 10,50 m (matricola 3004), acquistato nel 1985 dal Comune di Coriano per il servizio sulla circolare Ospedaletto–Mulazzano (gestita dalla stesso Comune dal 1977) e passato nel 1994 alla TRAM insieme alla linea, diventata contestualmente un prolungamento della 3.

11.  La vettura 2017 (Monocar 201/1 NU) impegnata sulla difficile via Cantiano il 30 agosto 1994.

12.   La discesa da San Lorenzo in Correggiano a Gaiofana, un altro punto impegnativo del percorso. Ai tempi dei FIAT 309 con le marce ridotte, sono perfino fiorite "leggende" sulla bravura o meno degli autisti di affrontare in salita questa rampa.

13.  Nella curva sotto la chiesa di Cerasolo Ausa transita la vettura 2003, un 201LU che è giunto fin qui dopo aver percorso anche il difficile (per un 12 metri) tratto tra Gaiofana e via Cantiano. 12 novembre 1997.

14.   Nel 2001 con la nascita dell'Agenzia per la mobilità, la Montegrimano–Rimini diventa linea 170 e viene potenziata con due coppie di corse dal 15 settembre. Le corse aggiuntive sono quelle in partenza da Ospedaletto per Mercatino alle 13.42 (in coincidenza con la linea 3) e da Rimini FS per Montescudo alle 16.33, nonché le loro corrispondenti in senso inverso. Dalla stessa data sulla linea valgono biglietti e abbonamenti Tram Agenzia.

15.   Agli inizi degli anni Duemila il piccolo FIAT 315 (matricola 44) era ancora sufficiente per le corse meno frequentate dagli studenti. Qui lo vediamo il 28 settembre 2002 mentre effettua la corsa di mezzogiorno per Mercatino Conca sulla via Unità d'Italia, sulla quale fu spostata la fermata dell'Arco d'Augusto dopo la riqualificazione dell'area intorno al monumento.

16.   La matricola 33 era un Mercedes O303 Menarini classe 1982. In arrivo da Montegrimano con la corsa della punta del mattino, il 15 aprile 2003 è in transito sulla via XX Settembre, seguito da un INBUS I330 Tram Servizi della linea 174 proveniente da Morciano.

17.   Nel periodo estivo la linea 170 si svolge tradizionalmente con quattro coppie di corse tutte prolungate al mare (2). Nella foto l'ultima partenza da piazza Marvelli effettuata dal Mercedes O303 matricola 73, il 14 agosto 2009.

18.   Il capolinea di Ospedaletto si trova lungo la corsia ascendente della S.P. 41, e di conseguenza le corse della linea 170 dirette a Rimini fermano dal lato opposto. La linea 3, quando non è prolungata, si attesta qui e riparte dopo aver percorso tutta la rotatoria che si trova all'inizio dell'abitato. Un CAM Alice, giunto ormai ai termine della sua vita operativa, è in sosta il 13 settembre 2014.

19.   Dall'estate 2014 al capolinea di piazzale Boscovich (spiaggia libera del porto), da tempo utilizzato per il prolungamento estivo della linea 7, è attestata anche la linea 3: nei giorni feriali le corse arrivano e partono ogni 30', alternate sulle due linee. Di certo, in un giorno di pioggia come questo (4 settembre 2015) non vi sono bagnanti da caricare...

20.   Il Volvo-Barbi Echo LA/2 matricola 98, un classico della Bonelli Bus, ha conservato fino alla fine la pellicolazione di "Collinea", un servizio turistico che il 21 agosto 2015, data della foto, era cessato già da alcuni anni (foto F. Gardini).

21.   Il DAF-Bova Futura FDH 12.380 è stato l'ultimo autobus impiegato sulla linea 170 non dotato di pianale ribassato e non idoneo a un servizio a breve raggio con fermate ravvicinate. Qui lo vediamo alla stazione di Rimini il 20 maggio 2017.

22.  L'avvento di autobus interurbani a pianale ribassato anche nel parco della Bonelli Bus apre nuove prospettive riguardo all'organizzazione del servizio: nella foto il Crossway matricola 138 ripreso a Pian della Pieve il 14 agosto 2017, pochi giorni dopo la sua immissione in servizio (foto F. Gardini).

23.   La via Cantiano continua a essere percorsa nei due sensi dalle corse dirette a Ospedaletto (3) o San Patrignano (3P) e in un solo senso da quelle che effettuano l'anello descritto alla figura 9 (3A). Il 30 agosto 2017 era di scena la vettura 33011 di Start Romagna, Cityclass suburbano da 10,50 m.

24.   Dall'orario estivo 2018 due coppie festive di 3B raggiungono il Bivio Montescudo. Dall'orario 2019-2020 il servizio festivo di 3B è stato esteso al periodo invernale. La fermata che funge da capolinea è tutt'altro che in piano... come dimostra l'assetto della 33014 che la sera del 5 agosto 2018 sta per ripartire verso Rimini.

25.   I due low floor della linea 170 (Volvo 8700, classe 2007, dal 2016 in forza a Bonelli Bus e IvecoBus Crossway, acquistato nel 2017 dal Consorzio Cosmobus) ripresi in sosta nel piazzale Cesare Battisti il 19 febbraio 2021. Questi autobus, dotati di porta doppia centrale e pedana per carrozzelle, sono in grado di svolgere efficacemente anche il servizio suburbano.


Come mettere ordine nel servizio?

Schematicamente, il servizio feriale dovrebbe essere basato sulla linea 170 che assicura corse ogni 60' tra Rimini FS e Montescudo (bivio) e viceversa. Il tempo di giro è di 120' e necessitano due turni macchina. Nelle ore di punta e al pomeriggio resterebbero in circolazione tutte le corse che servono le località a monte di Montescudo (S.Maria del Piano, Mercatino Conca, Montegrimano), grazie all'intervento di una terza tabella di marcia.

Sono previste due residenze esterne (una delle quali scolastica) a Mercatino Conca, mentre gli altri turni possono far capo al deposito di Rimini. Se le partenze da Rimini per Montescudo avvengono normalmente al minuto 12, da Montescudo (rotonda) verso Rimini il minuto standard sarebbe lo 0, con alcune eccezioni. Con questo schema, rispetto al vigente orario invernale le corse aggiuntive sono quattro coppie, che tra Rimini FS e Ospedaletto prendono il posto di corse della linea 3.

Nell'orario estivo le corse aggiuntive Rimini–Montescudo e v/v sono otto coppie e per il prolungamento al mare sono a disposizione 30' circa dal capolinea della stazione e ritorno.

Ipotizzando che l'orario festivo rimanga grosso modo l'attuale (due coppie da Rimini a Bivio Montescudo e v/v), su base annua la maggiore percorrenza generata sulla linea 170 sarebbe di circa 35.000 vetture-km, in piccola parte compensabile con minori percorrenze sulla linea 3.

Resta da progettare una soluzione per mantenere la linea 3 sui rami "A" (anello di San Salvatore) e "P" (Ospedaletto e Mulazzano). In linea di massima, il servizio base della linea 3 potrebbe essere a corse alterne (una ogni due ore) su entrambi i rami, ma va tenuto presente che il tempo di giro necessario, superiore a 60', non rende bastevole l'impiego di un solo turno macchina e soprattutto, almeno in un senso, appare problematica l'integrazione della frequenza con la linea 170 sul tratto comune, che dovrebbe essere servito ogni 30'. In alternativa, si potrebbero istituire delle coincidenze a Gaiofana per San Salvatore e a Ospedaletto per Mulazzano, sul modello delle linee extraurbane pesaresi (3); in questo caso però la frequenza normale sarebbe ogni 60' anche nel tratto urbano.

NOTE

(1) - LE LINEE DEL "FORESE" DI RIMINI: ORIGINE E SVILUPPO (1963–1990)

(2) - 160 & 170: dualismo estivo a due passi dal mare.

(3) - LA PIÙ GRANDE CIRCOLARE D'ITALIA

- Le foto senza diversa indicazione sono dell'autore.

venerdì 8 ottobre 2021

Retrospettiva storica degli urbani "minori" del ravennate (parte seconda) - CERVIA

 Giorgio Fantini, Roberto Renzi - Agosto / Settembre 2021 

I servizi urbani di Faenza e Cervia, comuni rispettivamente di 58.000 e 28.000 abitanti, costituiscono due realtà minori, ma non per questo poco interessanti, del Bacino di traffico ravennate.

Veniamo ora al servizio urbano di Cervia. Com'è facilmente intuibile, l'offerta di trasporto pubblico in questo comune rivierasco è concentrata soprattutto nei mesi estivi. Nel periodo invernale sono attive diverse linee scolastiche, oltre ad alcune corse sulle linee urbane 201 e 251. La linea 201 è una diametrale che tra maggio e ottobre circola su tutto l'arco costiero da Tagliata, al confine con Cesenatico, a Lido di Classe nel Comune di Ravenna (per questo motivo è di concessione provinciale e nel contratto di servizio è considerata, ai fini del corrispettivo, come extraurbana) con vari livelli di servizio: nel periodo delle vacanze scolastiche vi sono corse ogni 20' al mattino, ogni 30' al pomeriggio e fino alla mezzanotte; nei periodi primaverile e autunnale sono in vigore servizi degradati (ogni ora o ogni due ore), mirati soprattutto a servire le Terme di Milano Marittima, che sono in funzione da maggio a novembre.

La linea 251 è una circolare bidirezionale che si spinge nel "forese", assicurando sia nel periodo estivo che in quello invernale alcuni collegamenti giornalieri con le frazioni di Villa Inferno, Montaletto, Pisignano, Cannuzzo, Castiglione di Cervia e Savio di Cervia.

In passato la linea 201 era numerata 1 (di giorno) e 2 (di notte); negli anni Ottanta le linee 2 (da Milano Marittima) e 3 (da Pinarella e Tagliata) erano al servizio delle Terme, mentre la linea circolare 4 operava tra Pinarella, a sud, e il centro di Milano Marittima a nord.

La gestione è attualmente assicurata da Start Romagna e dalla Società Autoservizi Cervesi (SAC), ma in passato erano presenti anche la ditta Benvenuti e la SACES, assorbita nel 2003 da E-bus, oggi Start Romagna. Come spesso accade nei servizi urbani delle piccole città, a Cervia hanno circolato e circolano tuttora autobus delle più svariate provenienze: attualmente vi sono vetture provenienti anche da Milano (ATM), Roma (ATAC) e addirittura Basilea.

 

Foto 18 – Negli anni Novanta esistevano le linee 1, 1A e 2, antesignane dell'attuale 201. Nella sostanza, l'orario estivo prevedeva corse ogni 30' fino alla mezzanotte, ma dopo le ore 20 restava esclusa la zona delle Terme e la linea assumeva il numero 2 (collezione Fantini).

Foto 19 – Prezzi dei biglietti nel 1993 ed elenco dei gestori che si suddividevano l'esercizio (collezione Fantini).

Foto 20 – FIAT 418AL Portesi della ditta Benvenuti a Milano Marittima, viale Vittorio Veneto, il 28 maggio 1993. Sullo sfondo, il "grattacielo" di Milano Marittima, di altezza minore rispetto a quello di Cervia (Fantini).

Foto 21 – Il FIAT 409 Menarini della SAC aveva riportato il percorso sulla fiancata! La circolare era la linea 4, che dalla stazione ferroviaria raggiungeva da una parte Pinarella, dall'altra Milano Marittima (rotonda Primo Maggio). Qui siamo in viale Forlanini all'incrocio con via Galeno, nei pressi delle Terme, il 18 giugno 1990 (Fantini).

Foto 22 – La linea scolastica E il 25 maggio 1994 in transito sul viale Milano, era servita da questo FIAT 409 Portesi (ex AMFTE Bergamo) della ditta Benvenuti, poi passato alla SAC (Fantini).

Foto 23 -  Ancora una immagine del 409 Portesi, in servizio sulla linea 3, mentre transita sulla rotonda Primo Maggio il 25 settembre 1989 (Fantini).

Foto 24 – Diverse interpretazioni del modello 409, risalente agli anni Sessanta: a sinistra l'"elicottero" di Portesi, a destra il razionale design della versione Menarini (Monocar 1101), un mezzo che in questa foto del appare già privo di targa, nel deposito SAC di via Copernico il 25 maggio 1994 (Fantini).

Foto 25 – Il parco veicolare della cesenate SACES contava al proprio interno almeno un OM Tigre carrozzato Portesi, ritratto nel 1984 lungo la pineta che costeggia la spiaggia tra Tagliata e Pinarella (Cantoni)

Foto 26 – Faceva parte del parco Benvenuti anche questo Monocar 201LU, ex Aeroporti di Roma, qui ripreso a Pinarella il 21 settembre 1995, sulla linea 1 (Fantini).

Foto 27 – Ancora il 12 metri della carrozzeria bolognese, ripreso il 27 settembre 1995 lungo il canale delle Saline, alla svolta dalla via Ventidue Ottobre alla via Martiri Fantini (Fantini). - (immagine in copertina).

Foto 28 – Un altro classico di Menarini: il "panzer" Monocar 1241, nel 1996 in forza alla ditta Benvenuti, a Milano Marittima il 29 settembre (Fantini).

Foto 29 – Nel 1997 la SAC rileva i servizi di Benvenuti e si dota di un BMB 221S a tre porte, che porta una ventata di novità nei servizi urbani (Renzi).

Foto 30 – FIAT 309 Barbi della SAC fermo in deposito il 27 aprile 1997 (Renzi).

Foto 31 – Tra le "vecchie glorie", di varia provenienza, in servizio sull'urbano di Cervia non poteva mancare un FIAT 570 in forza alla SAC, qui ripreso davanti alla stazione ferroviaria il 7 agosto 2002 (Renzi).

Foto 32 – Volvo 7000 della SAC pronto a partire per il "forese" dalla stazione di Cervia-Milano Marittima il 19 marzo 2005 (Renzi).

Foto 33 – Deposito SAC, 19 marzo 2005. Alla domenica, anche nel periodo estivo, la frequenza è ridotta a 60' e per questi Monocar e Fiat 470 non c'è lavoro (Renzi)

Foto 34 – Il Turbocity-UR CNG (Iveco 490.10.22) matricola 405 ATM Ravenna sussidia i mezzi SAC nel periodo estivo 2006; il Mercedes Integro al centro della foto è la vettura modenese 603 impiegata nelle "linee mare" ATCM che trova ospitalità nel deposito SAC (Renzi, 5 agosto 2006).

Foto 35 – Il Volvo 7000 è appena partito dalla stazione ferroviaria il 5 agosto 2006 (Renzi).

Foto 36 – Sta per giungere alle Terme l'IVECO 580.12.21 TurboCity-S, vettura 74 di ATM Ravenna (classe 1989) noleggiato a SAC, il 17 giugno 2007 (Fantini).

Foto 37 – BMB M240NS (ex SVAP Aosta) sulla Circonvallazione Sacchetti il 25 agosto 2012 (Renzi).