Roberto Renzi - settembre 2021
Trasporti Pubblici in Romagna
questa volta effettua uno sconfinamento nelle vicine Marche. Il motivo è presto
detto: dall'orario invernale 2020-'21 nel Bacino Pesaro-Ubino è stata creata
quella che verosimilmente è la più grande linea circolare d'Italia!
Non potevamo mancare di fare una
prova di viaggio su questo servizio bidirezionale, che tutti i giorni
feriali e tutto l'anno (nei festivi è purtroppo rimasta la scarsa offerta
di prima) collega con una corsa ogni mezz'ora le tre principali città della
Provincia: Urbino, Pesaro e Fano. L'intero anello misura poco meno di 100 km
(novantasei secondo Google).
In precedenza la situazione dei
servizi feriali, affidati al Consorzio Adriabus e gestiti dall'azienda pubblica
AMI e da alcune imprese private, era questa:
Pesaro FS–Urbino: una corsa ogni
mezz'ora con riduzione della frequenza il sabato e nel periodo estivo (linea
46);
Pesaro FS–Fano FS: una corsa ogni
mezz'ora (linea 99);
Fano FS–Urbino: una corsa ogni
mezz'ora fino a Calcinelli e ogni ora fino a Urbino (linea 25 e corse limitate
25a).
Apparentemente non sembra che sia
cambiato molto, ma se al potenziamento del tratto Calcinelli–Urbino (da 60' a
30') si aggiungono le mancate soppressioni del sabato e dell'estate, è
probabile che su base annua il potenziamento abbia comportato parecchie
vetture-km aggiuntive.
Il nuovo servizio è denominato
Linea Rossa per il senso di rotazione orario e Linea Verde per quello
antiorario, ma sulle tratte che fanno capo a Fano restano anche i vecchi numeri
25 e 99. Il numero 46 è stato invece eliminato dal servizio Pesaro–Urbino e
"girato" alla linea che raggiunge Tavullia (ex 48), manco a dirlo in
omaggio al grande Valentino...
Qualche recupero di percorrenza
viene dai mancati transiti dalla stazione FS di Fano e da Fermignano. In
quest'ultimo caso, abbastanza clamoroso, anche la linea 15
(Urbino–Urbania–S.Angelo in Vado) ha subito una limitazione (salvo che per le
corse degli studenti) al Bivio Borzaga, in un piazzalone a circa 2 km da
Fermignano, dove avvengono nei due sensi le coincidenze con le circolari.
Prova d'utenza
Arrivato a Fano con il Rock del
Regionale veloce 3907, mi munisco di biglietto di fascia "H" (42,1–50
km), il cui costo (euro 3,85) è sensibilmente inferiore a quello di un analogo
tragitto in Emilia-Romagna. In compenso ricordo, per esperienza professionale,
che nelle Marche sono un po' più cari gli abbonamenti.
Si tratta di un biglietto
extraurbano obliterabile che viene rilasciato per poter iniziare il viaggio sul
servizio urbano (linea 8), dove trovo un Crossway: un 12 metri (LE), mi pare,
ma forse mi sbaglio perché verrò poi a sapere che su questa linea operano di
solito le vetture 461 e 462 che sono dei 10,80 metri. Per raggiungere il Pincio
il percorso si svolge attraverso il lungomare (viale Adriatico), dove la
circolazione è assai difficoltosa, tuttavia alle 10.03 arriviamo a
destinazione, in tempo per le varie coincidenze.
Il Pincio di Fano è il primo
nodo di simmetria che incontriamo: ogni mezz'ora qui convergono le linee 8,
25 e 99 e perciò sono possibili tutte le coincidenze. Pare già di essere in
Svizzera, ma non esultiamo troppo presto...
Salito sul bus della linea
"25/Rossa" in partenza alle 10.05, mi chiedo come sarà possibile che
una linea così complessa e lunga possa viaggiare in orario. La prima risposta
ce l'ho a Calcinelli, dove è prevista una sosta di comporto dalle 10.27 alle
10.30.
Durante tutto il viaggio, ogni 15
minuti si incrociano le vetture della Linea Verde, Crossway e
"Setroni", che appaiono in perfetto orario.
Ah, dimenticavo: il bus è un tre
assi Setra S 417 UL della ditta Bucci, una delle imprese private che fanno
parte del consorzio Adriabus. Si tratta di un veicolo lungo 14,05 metri con
cambio automatico e pianale alto; a bordo non c'è l'annuncio prossima fermata e
l'indicatore di percorso è solo anteriore. Il confort di marcia è comunque
apprezzabile, l'aria condizionata ben regolata. I dodici turni macchina che
coprono le due circolari sono così ripartiti tra i vari gestori: Bucci 4 o 5
turni a seconda dei periodi, Baldelli uno (due d'estate), i rimanenti sono in
carico all'azienda pubblica AMI.
La sosta a Calcinelli, lungo la
via Flaminia storica (SS 3), non è una delle cose più belle della giornata: per
tre minuti si staziona in un punto dove alle autovetture non è consentito
superare l'autobus se non portandosi nella corsia opposta (mi diranno poi che
gli abitanti non fanno obiezioni particolari). Quando c'è traffico o si esegue
un numero maggiore di fermate, è ovvio che si transita senza dover sostare per
fare orario, per cui l'autobus fermo lungo la strada sembra essere una
situazione relativamente poco frequente.
La seconda micrososta è prevista
a Fossombrone, nella piazza Dante Alighieri, ed è di circa un minuto e mezzo;
della ventina di passeggeri che erano a bordo a Fano ne restano circa la metà,
anche se in questo importante nodo nessuno sale o scende. Dopo la partenza da
Fano è salita una sola persona.
Si procede lungo la Flaminia; a
tratti è visibile la vecchia linea ferroviaria, chiusa al traffico nel 1987,
ancora armata ma in condizioni deplorevoli: vi sono sempre molti appassionati
che sperano in un ripristino, anche sull'onda della prossima riapertura della
Pergola–Fabriano ai treni storici, ma in questo caso riaprire la linea
comporterebbe il rifacimento integrale dell'armamento, il taglio di centinaia
di alberi e arbusti e soprattutto la riattivazione di una cinquantina di
passaggi a livello, per cui si può immaginare la "contentezza" degli
indigeni. Senza contare che metà piazzale della stazione di Urbino è stato
occupato dalla fabbrica Benelli.
A mio avviso un grande progetto
(ne parlo in via teorica, ovviamente) sarebbe trasformare la ferrovia in
tranvia extraurbana e magari chiudere l'anello fino a Pesaro... Ci penseranno
le prossime generazioni!
A Calmazzo Bivio (ore 11.00)
altra micrososta, in contemporanea con un Crossway della Linea Verde sull'altro
lato della strada. Al minuto 30 di (quasi) tutte le ore qui è prevista la
coincidenza da e per Acqualagna e Cagli con la linea 24. Nessuna coincidenza
invece nel nostro orario, ma le soste di comporto vengono rispettate.
Esattamente 15 minuti sono
necessari per giungere al nodo successivo, Bivio Borzaga. Nell'ampio piazzale
sono in attesa alcune persone che si dividono tra il nostro bus e quello della
linea 15, un MAN Lion's Coach a tre assi che arriva qualche secondo dopo ed è
diretto a Fermignano e Urbania, anche se sull'indicatore di percorso figura
"Lamoli", località poco distante dal valico di Bocca Trabaria, non
raggiunta che da tre coppie di corse. Anche in questo caso, la coincidenza è
valida nei due sensi e avviene regolarmente ogni ora al minuto 15. Un residuo
collegamento diretto su Fermignano vi è ancora nei giorni festivi, quando vi transitano
le uniche due coppie di corse Urbino–Fano della linea 25 festiva, non integrata
nelle linee Rossa e Verde.
La salita a Urbino avviene sul
vecchio tracciato della SS 73 bis, lungo il quale sono dislocate alcune fermate
che sarebbero impossibili sulla variante. Si sottopassano i viadotti della
nuova strada e gli imponenti ponti della ferrovia (che in questo tratto avrebbe
dovuto far parte della Santarcangelo–Fabriano). Il segnale di protezione ad
ala della stazione di Urbino, completamente arrugginito, svetta ancora
sull'ultimo ponte.
Una passeggiata in Urbino
L'arrivo a Urbino,
nell'autostazione ricavata a quota zero del grande complesso commerciale di
Porta Santa Lucia – dieci piani aggrappati al monte! – è quasi in perfetto
orario. Un minuto si perde perché gli autobus sono costretti a entrare insieme
alle auto dirette al parcheggio multipiano. Ci precede un Citytour del servizio
urbano, nel lunotto del quale vedo specchiato il display del nostro autobus che
indica già "Linea Rossa Urbino–Pesaro". Le linee urbane di Urbino
sono tutte effettuate con minibus Daily e Citytour, salvo un ultimo Alé.
I minuti caratteristici delle
partenze da Urbino sono 0 e 30 per Pesaro (Linea Rossa), 5 e 35 per Fano (linea
Verde-25). Oltre al Setra di Bucci ne è presente uno di Baldelli. Tre ore dopo
mi aspetto di ritrovare le stesse macchine poiché il tempo di giro complessivo
è appunto di tre ore, ma il Setra di Bucci è cambiato, probabilmente per motivi
legati al turno uomo.
Durante la sosta a Urbino mi
imbatto in diversi transiti delle linee 3 e 30, ahimé tutte rigorosamente vuote
e, dopo una passeggiata giù per la discesa, constato come il piazzale di Borgo
Mercatale, storico capolinea urbinate sovrastato dallo splendido Palazzo
Ducale, è ormai ridotto a semplice fermata per i soli urbani. Nel periodo
scolastico dovrebbe tornare a frequentarlo qualche extraurbano, ma oggi in
quasi un'ora l'unica linea extraurbana che vedo transitare è il 107 diretto a
Riccione, effettuato con uno Scania e sul quale salgono cinque persone; durante
la discesa verso Pesaro incontreremo poi la corsa ascendente pomeridiana della
stessa linea. Finalizzata al trasporto universitari nel periodo scolastico, la
linea 107 consta durante il periodo estivo di due coppie di corse dal lunedì al
venerdì con partenza alle ore 7.45 e 14.05 da Riccione viale d'Annunzio
(fermata filobus 39) e da Urbino (Santa Lucia) alle ore 12.05 e 18.25.
Il ritorno e l'amara sorpresa
Senza storia il viaggio di
ritorno verso Pesaro, svoltosi tra le 14.30 e le 15.25. Nessuna micrososta,
nemmeno a Morciola dove erano in attesa i Crossway delle storiche linee CD e CS
(Circolari del Foglia). L'integrazione di frequenza non è perfetta, ma nemmeno
esiste sovrapposizione. A differenza di queste ultime linee, nel tratto compreso
tra il casello autostradale di Pesaro-Urbino e la stazione di Pesaro le linee
Rossa e Verde percorrono le vie Gagarin e Pertini e cioè l'asse
"interquartieri" a monte della città, invece della Statale Adriatica,
fermando anche al centro commerciale Iper Rossini.
A questo punto, dopo aver
ammirato quello che appare come un capolavoro di pianificazione – una doppia
circolare con diversi nodi di simmetria dove si effettuano regolari coincidenze
– ecco l'unica nota dolente. Poiché i minuti caratteristici delle due circolari
nella stazione di Pesaro sono intorno ai 0 e 30 in entrambe le direzioni, non
esiste una corrispondenza efficace con i treni cadenzati della linea Adriatica.
Ed è un peccato, dato che la
stazione di Pesaro è già (all'incirca) nodo di simmetria delle principali
categorie di treni.
Infatti i Regionali veloci, che a
sud di Rimini non sempre hanno cadenza oraria, a Pesaro sono posizionati
intorno al minuto 30 (partenze ai 26 per i pari e ai 32 per i dispari). Intorno
al minuto 0 fermano invece nei due sensi le Frecce. La cosa diventa ancora più
assurda dal momento che è stato lanciato il biglietto "Urbino Link"
che consente di utilizzare il treno AV più il bus. Niente biglietto integrato
invece per chi usa i regionali, anche se tutte le "coincidenze" (si
fa per dire) a Pesaro sono mostrate sul travel planner di Trenitalia. Un
autobus è stato decorato con la livrea Urbino Link, ma durante il mio giro non
l'ho visto: probabilmente aveva lo stesso senso di rotazione di quelli che ho
utilizzato.
Questa estate la stazione di
Pesaro è anche capolinea di alcuni servizi di NTV, e infatti sul primo binario
stazionava un Italo AGV (ETR 675) che svolge l'inedito treno per Napoli via
Bologna.
Se il Rv 3922 per Piacenza non
avesse avuto 12' di ritardo, sarei stato costretto a rimanere a Pesaro per
oltre un'ora e avrei dovuto prendere... nientemeno che la mitica Freccia
Orobica, in partenza alle 16.45.
La mancata corrispondenza con i
treni insieme alle corse ridotte all'osso nei giorni festivi sono gli aspetti
meno positivi dell'offerta di trasporto. Lo sforzo migliorativo c'è comunque
stato ed è stato grosso: non resta che augurarsi che Adriabus e la Provincia di
Pesaro-Urbino tengano duro.
Il viaggio si è svolto martedì 17 agosto 2021.
L'amico Federico Sanchez, che ringrazio per le preziose notizie fornite, ha
voluto fare interessanti precisazioni, che potete leggere a questo link: NOTE A MARGINE DE "LA PIÙ GRANDE CIRCOLARE D'ITALIA"
Immagini (tutte foto Roberto Renzi, 17-08-2021):
Foto 1 – La corsa partita da Fano alle 10.05 sosta nella
piazza Dante di Fossombrone.
Foto 2 – Biglietto extraurbano obliterato sulla linea urbana
8 di Fano. Sui bus del servizio extraurbano è presente da tempo l'emettitrice
"Ducati" multi-tariffa ed è possibile comprare il biglietto a bordo
senza maggiorazione.
Foto 3 – La coincidenza al Bivio Borzaga .
Foto 4 – Il Setra è giunto all'autostazione di Urbino e si
appresta a proseguire per Pesaro.
Foto 5 – Entra in autostazione un mezzo dello stesso tipo dell'impresa
Baldelli, che assicura il senso di rotazione antiorario (provenienza Pesaro,
destinazione Fano).
Foto 6 – Alle 11.30 parte il primo bus (Linea Rossa).
Foto 7 – Alle 11.35 parte il bus della Linea Verde.
Foto 8 – Le corsie più esterne dell'autostazione sono il
"regno" dei piccoli urbani. Il servizio estivo è quasi interamente
svolto da mezzi furgonati (Daily e Citytour).
Foto 9 – Pannello promozionale di "Urbino Link"
Foto 10 – Il Palazzo Ducale fa da sfondo ai transiti degli
"urbanini". Le persone in attesa saliranno sulla linea 107 diretta a
Riccione.
Foto 11 – L'inclinatissima via Mazzini è percorsa da un
Daily della linea 30, una circolare a frequenza 10 minuti che collega i vari
punti del centro storico.
Foto 12 – A Morciola sostano i Crossway della linea CD-CS.
Partiranno entrambi poco dopo il transito della Linea Rossa.