domenica 26 settembre 2021

Retrospettiva storica degli urbani "minori" del ravennate (parte prima) - FAENZA

Giorgio Fantini, Roberto Renzi - Agosto / Settembre 2021

I servizi urbani di Faenza e Cervia, comuni rispettivamente di 58.000 e 28.000 abitanti, costituiscono due realtà minori, ma non per questo poco interessanti, del Bacino di traffico ravennate.

Nel caso di Faenza siamo in presenza di un servizio urbano con alle spalle diversi anni di storia. Riporta l'Ogliari (Storia dei trasporti italiani, ed. 1969, Vol. X, pag. 377) che le prime linee – circolari Destra e Sinistra – furono attivate nel 1954 e affidate alla ditta SAF (Società Autolinee Faentine, da non confondersi con la Santerno Anonima Ferroviaria di Imola). Questa nel 1961 fu perfino in grado di noleggiare all'ATAM di Rimini due vetture per far fronte alla punta di traffico estiva: secondo i documenti d'archivio, si trattava di un FIAT 642RN e di un Alfa Romeo 450. Dagli stessi documenti risulta che SAF all'epoca aveva in essere una vertenza davanti al Consiglio di Stato con il Comune di Faenza "in ordine a violazioni di natura economica".

Successivamente, forse in conseguenza di tale vertenza, il servizio fu assunto dalla municipalizzata multiservizi AMF, il cui parco vetture è sempre stato caratterizzato dalla prevalenza di autobus di piccola taglia. Nel 1994 mezzi e personale furono assorbiti dal Consorzio ATM di Ravenna e nel 2012 vi fu il passaggio a Start Romagna dell'intera rete.

Le immagini che seguono sono relative quasi tutte agli ultimi anni e mesi di servizio AMF e raffigurano alcuni mezzi particolari della rete faentina.

Foto 1 - La pagina del libro Storia dei trasporti italiani di F. Ogliari e F. Sapi (Milano, 1969) dedicata al servizio urbano di Faenza. L'autobus raffigurato è un Macchi-Büssing 4000T. C'è anche la locotender FS 851.105 monumentata in quei giorni nei pressi della linea "Faentina" e ancora al suo posto dopo più di cinquanta anni.

Foto 2 – Dalle "Pagine gialle", l'elenco delle linee di Faenza negli anni ottanta del secolo scorso: le urbane vere e proprie sono contrassegnate da una lettera, in più ci sono diversi servizi "del forese", per lo più a carattere scolastico (collezione Fantini).

Foto 3 – Orario invernale 1989-'90 della linea A. Si noti che AMF, oltre a trasporti e farmacie, svolgeva anche (e svolge tuttora) il servizio di onoranze funebri (collezione Fantini).

Foto 4 – Nel 1989 fu istituita questa navetta, servita da "Pollicini", che costituisce quasi l'antesignano dell'odierno Green Go Bus (collezione Fantini).

Foto 5 – Le linee della rete urbana di Faenza prima dell'assorbimento da parte di ATM, nel 1994. È scomparsa la linea D, le linee A e C hanno subito diversi cambiamenti (collezione Fantini).

 

Foto 6 – Uno dei quattro FIAT 314 Menarini (matricola 37 AMF), ripreso il 12 giugno 1993 sul corso Matteotti, in servizio sulla linea B (Fantini). - Immagine inserita in copertina.

Foto 7 – Il FIAT 316 (esemplare unico, matricola 8) il 24 ottobre 1993 è in servizio sulla linea A. Qui è in transito sul corso Mazzini di fronte alla chiesa del Pio Suffragio (Fantini).

Foto 8 – La stazione ferroviaria di Faenza, ricostruita nell'immediato dopoguerra su progetto dell'architetto Roberto Narducci, era il capolinea della linea B. Il 314 ripreso di coda è ancora la vettura 37, l'11 aprile 1994 (Fantini).

Foto 9 e 10 – Nello stesso giorno della foto precedente, la vettura 26 (FIAT 314 Macchi) sosta e sta uscendo dalla rimessa di viale Leonardo da Vinci. I 314 Macchi in forza ad AMF erano due unità, numerate 25 e 26 (Fantini).


Foto 11 – Ancora una foto dell'11 aprile 1994. L'unico Monocar 201NU FT dell'azienda faentina, la vettura 12, in sosta al capolinea della linea A in piazza Bologna (Fantini).

Foto 12 – L'Istituto Professionale "Persolino" è una delle scuole più importanti di Faenza. Numerosi sono i servizi di trasporto pubblico attestati presso la sede che si trova in collina, su una traversa della via Firenze. L'11 aprile 1994 sono presenti due FIAT 306 pronti a effettuare servizio: il Macchi (a sinistra) sulla linea per Corleto, Prada, Fossolo, Albereto, Reda e Basiago; il Padane (a destra) sulla linea per Ponte Cesato, Sant'Andrea, San Silvestro (Fantini).

Foto 13 – Tabella di marcia della linea "pubblica" (di fatto scolastica) tra il centro e le frazioni della zona nord: Fossolo, Cesato, Cassanigo, Sant'Andrea, San Silvestro (collezione Fantini).



Foto 14 – Biglietti in uso nel 1994: quello extraurbano corrisponde al terzo scaglione tariffario regionale (19–28 km) in uso fino all'avvento nel 2011 del sistema a zone (collezione Fantini):

Foto 15 – La vettura 38 è qui ripresa sul vialetto del Cimitero dell'Osservanza mentre effettua una corsa della linea B, il 30 agosto 1994 (Fantini).

Foto 16 – Il passaggio nel parco ATM Ravenna, a fine 1994, comportò una rinumerazione nel gruppo 600 degli autobus faentini: qui vediamo le vetture 37 e 38, divenute 637 e 638, ormai accantonate nel deposito di via delle Industrie, il 24 novembre 1998 (Renzi).

Foto 17 – Il 5 febbraio 2005 di acqua ne è passata sotto i ponti. Il servizio urbano di Faenza, sempre gestito da ATM, si articola in due linee (la 1 e la 2) ed è espletato da alcuni mesi con quattro minibus a tre assi Volkswagen Kutsenits Citytour, destinati a una non troppo lunga carriera: entro il 2018 saranno tutti radiati (Renzi).

lunedì 6 settembre 2021

LA PIÙ GRANDE CIRCOLARE D'ITALIA

Roberto Renzi - settembre 2021

Trasporti Pubblici in Romagna questa volta effettua uno sconfinamento nelle vicine Marche. Il motivo è presto detto: dall'orario invernale 2020-'21 nel Bacino Pesaro-Ubino è stata creata quella che verosimilmente è la più grande linea circolare d'Italia!

Non potevamo mancare di fare una prova di viaggio su questo servizio bidirezionale, che tutti i giorni feriali e tutto l'anno (nei festivi è purtroppo rimasta la scarsa offerta di prima) collega con una corsa ogni mezz'ora le tre principali città della Provincia: Urbino, Pesaro e Fano. L'intero anello misura poco meno di 100 km (novantasei secondo Google).

In precedenza la situazione dei servizi feriali, affidati al Consorzio Adriabus e gestiti dall'azienda pubblica AMI e da alcune imprese private, era questa:

Pesaro FS–Urbino: una corsa ogni mezz'ora con riduzione della frequenza il sabato e nel periodo estivo (linea 46);

Pesaro FS–Fano FS: una corsa ogni mezz'ora (linea 99);

Fano FS–Urbino: una corsa ogni mezz'ora fino a Calcinelli e ogni ora fino a Urbino (linea 25 e corse limitate 25a).

Apparentemente non sembra che sia cambiato molto, ma se al potenziamento del tratto Calcinelli–Urbino (da 60' a 30') si aggiungono le mancate soppressioni del sabato e dell'estate, è probabile che su base annua il potenziamento abbia comportato parecchie vetture-km aggiuntive.

Il nuovo servizio è denominato Linea Rossa per il senso di rotazione orario e Linea Verde per quello antiorario, ma sulle tratte che fanno capo a Fano restano anche i vecchi numeri 25 e 99. Il numero 46 è stato invece eliminato dal servizio Pesaro–Urbino e "girato" alla linea che raggiunge Tavullia (ex 48), manco a dirlo in omaggio al grande Valentino...

Qualche recupero di percorrenza viene dai mancati transiti dalla stazione FS di Fano e da Fermignano. In quest'ultimo caso, abbastanza clamoroso, anche la linea 15 (Urbino–Urbania–S.Angelo in Vado) ha subito una limitazione (salvo che per le corse degli studenti) al Bivio Borzaga, in un piazzalone a circa 2 km da Fermignano, dove avvengono nei due sensi le coincidenze con le circolari.

 

Prova d'utenza

Arrivato a Fano con il Rock del Regionale veloce 3907, mi munisco di biglietto di fascia "H" (42,1–50 km), il cui costo (euro 3,85) è sensibilmente inferiore a quello di un analogo tragitto in Emilia-Romagna. In compenso ricordo, per esperienza professionale, che nelle Marche sono un po' più cari gli abbonamenti.

Si tratta di un biglietto extraurbano obliterabile che viene rilasciato per poter iniziare il viaggio sul servizio urbano (linea 8), dove trovo un Crossway: un 12 metri (LE), mi pare, ma forse mi sbaglio perché verrò poi a sapere che su questa linea operano di solito le vetture 461 e 462 che sono dei 10,80 metri. Per raggiungere il Pincio il percorso si svolge attraverso il lungomare (viale Adriatico), dove la circolazione è assai difficoltosa, tuttavia alle 10.03 arriviamo a destinazione, in tempo per le varie coincidenze.

Il Pincio di Fano è il primo nodo di simmetria che incontriamo: ogni mezz'ora qui convergono le linee 8, 25 e 99 e perciò sono possibili tutte le coincidenze. Pare già di essere in Svizzera, ma non esultiamo troppo presto...

Salito sul bus della linea "25/Rossa" in partenza alle 10.05, mi chiedo come sarà possibile che una linea così complessa e lunga possa viaggiare in orario. La prima risposta ce l'ho a Calcinelli, dove è prevista una sosta di comporto dalle 10.27 alle 10.30.

Durante tutto il viaggio, ogni 15 minuti si incrociano le vetture della Linea Verde, Crossway e "Setroni", che appaiono in perfetto orario.

Ah, dimenticavo: il bus è un tre assi Setra S 417 UL della ditta Bucci, una delle imprese private che fanno parte del consorzio Adriabus. Si tratta di un veicolo lungo 14,05 metri con cambio automatico e pianale alto; a bordo non c'è l'annuncio prossima fermata e l'indicatore di percorso è solo anteriore. Il confort di marcia è comunque apprezzabile, l'aria condizionata ben regolata. I dodici turni macchina che coprono le due circolari sono così ripartiti tra i vari gestori: Bucci 4 o 5 turni a seconda dei periodi, Baldelli uno (due d'estate), i rimanenti sono in carico all'azienda pubblica AMI.

La sosta a Calcinelli, lungo la via Flaminia storica (SS 3), non è una delle cose più belle della giornata: per tre minuti si staziona in un punto dove alle autovetture non è consentito superare l'autobus se non portandosi nella corsia opposta (mi diranno poi che gli abitanti non fanno obiezioni particolari). Quando c'è traffico o si esegue un numero maggiore di fermate, è ovvio che si transita senza dover sostare per fare orario, per cui l'autobus fermo lungo la strada sembra essere una situazione relativamente poco frequente.

La seconda micrososta è prevista a Fossombrone, nella piazza Dante Alighieri, ed è di circa un minuto e mezzo; della ventina di passeggeri che erano a bordo a Fano ne restano circa la metà, anche se in questo importante nodo nessuno sale o scende. Dopo la partenza da Fano è salita una sola persona.

Si procede lungo la Flaminia; a tratti è visibile la vecchia linea ferroviaria, chiusa al traffico nel 1987, ancora armata ma in condizioni deplorevoli: vi sono sempre molti appassionati che sperano in un ripristino, anche sull'onda della prossima riapertura della Pergola–Fabriano ai treni storici, ma in questo caso riaprire la linea comporterebbe il rifacimento integrale dell'armamento, il taglio di centinaia di alberi e arbusti e soprattutto la riattivazione di una cinquantina di passaggi a livello, per cui si può immaginare la "contentezza" degli indigeni. Senza contare che metà piazzale della stazione di Urbino è stato occupato dalla fabbrica Benelli.

A mio avviso un grande progetto (ne parlo in via teorica, ovviamente) sarebbe trasformare la ferrovia in tranvia extraurbana e magari chiudere l'anello fino a Pesaro... Ci penseranno le prossime generazioni!

A Calmazzo Bivio (ore 11.00) altra micrososta, in contemporanea con un Crossway della Linea Verde sull'altro lato della strada. Al minuto 30 di (quasi) tutte le ore qui è prevista la coincidenza da e per Acqualagna e Cagli con la linea 24. Nessuna coincidenza invece nel nostro orario, ma le soste di comporto vengono rispettate.

Esattamente 15 minuti sono necessari per giungere al nodo successivo, Bivio Borzaga. Nell'ampio piazzale sono in attesa alcune persone che si dividono tra il nostro bus e quello della linea 15, un MAN Lion's Coach a tre assi che arriva qualche secondo dopo ed è diretto a Fermignano e Urbania, anche se sull'indicatore di percorso figura "Lamoli", località poco distante dal valico di Bocca Trabaria, non raggiunta che da tre coppie di corse. Anche in questo caso, la coincidenza è valida nei due sensi e avviene regolarmente ogni ora al minuto 15. Un residuo collegamento diretto su Fermignano vi è ancora nei giorni festivi, quando vi transitano le uniche due coppie di corse Urbino–Fano della linea 25 festiva, non integrata nelle linee Rossa e Verde.

La salita a Urbino avviene sul vecchio tracciato della SS 73 bis, lungo il quale sono dislocate alcune fermate che sarebbero impossibili sulla variante. Si sottopassano i viadotti della nuova strada e gli imponenti ponti della ferrovia (che in questo tratto avrebbe dovuto far parte della Santarcangelo–Fabriano). Il segnale di protezione ad ala della stazione di Urbino, completamente arrugginito, svetta ancora sull'ultimo ponte.

 

Una passeggiata in Urbino

L'arrivo a Urbino, nell'autostazione ricavata a quota zero del grande complesso commerciale di Porta Santa Lucia – dieci piani aggrappati al monte! – è quasi in perfetto orario. Un minuto si perde perché gli autobus sono costretti a entrare insieme alle auto dirette al parcheggio multipiano. Ci precede un Citytour del servizio urbano, nel lunotto del quale vedo specchiato il display del nostro autobus che indica già "Linea Rossa Urbino–Pesaro". Le linee urbane di Urbino sono tutte effettuate con minibus Daily e Citytour, salvo un ultimo Alé.

I minuti caratteristici delle partenze da Urbino sono 0 e 30 per Pesaro (Linea Rossa), 5 e 35 per Fano (linea Verde-25). Oltre al Setra di Bucci ne è presente uno di Baldelli. Tre ore dopo mi aspetto di ritrovare le stesse macchine poiché il tempo di giro complessivo è appunto di tre ore, ma il Setra di Bucci è cambiato, probabilmente per motivi legati al turno uomo.

Durante la sosta a Urbino mi imbatto in diversi transiti delle linee 3 e 30, ahimé tutte rigorosamente vuote e, dopo una passeggiata giù per la discesa, constato come il piazzale di Borgo Mercatale, storico capolinea urbinate sovrastato dallo splendido Palazzo Ducale, è ormai ridotto a semplice fermata per i soli urbani. Nel periodo scolastico dovrebbe tornare a frequentarlo qualche extraurbano, ma oggi in quasi un'ora l'unica linea extraurbana che vedo transitare è il 107 diretto a Riccione, effettuato con uno Scania e sul quale salgono cinque persone; durante la discesa verso Pesaro incontreremo poi la corsa ascendente pomeridiana della stessa linea. Finalizzata al trasporto universitari nel periodo scolastico, la linea 107 consta durante il periodo estivo di due coppie di corse dal lunedì al venerdì con partenza alle ore 7.45 e 14.05 da Riccione viale d'Annunzio (fermata filobus 39) e da Urbino (Santa Lucia) alle ore 12.05 e 18.25.

 

Il ritorno e l'amara sorpresa

Senza storia il viaggio di ritorno verso Pesaro, svoltosi tra le 14.30 e le 15.25. Nessuna micrososta, nemmeno a Morciola dove erano in attesa i Crossway delle storiche linee CD e CS (Circolari del Foglia). L'integrazione di frequenza non è perfetta, ma nemmeno esiste sovrapposizione. A differenza di queste ultime linee, nel tratto compreso tra il casello autostradale di Pesaro-Urbino e la stazione di Pesaro le linee Rossa e Verde percorrono le vie Gagarin e Pertini e cioè l'asse "interquartieri" a monte della città, invece della Statale Adriatica, fermando anche al centro commerciale Iper Rossini.

A questo punto, dopo aver ammirato quello che appare come un capolavoro di pianificazione – una doppia circolare con diversi nodi di simmetria dove si effettuano regolari coincidenze – ecco l'unica nota dolente. Poiché i minuti caratteristici delle due circolari nella stazione di Pesaro sono intorno ai 0 e 30 in entrambe le direzioni, non esiste una corrispondenza efficace con i treni cadenzati della linea Adriatica.

Ed è un peccato, dato che la stazione di Pesaro è già (all'incirca) nodo di simmetria delle principali categorie di treni.

Infatti i Regionali veloci, che a sud di Rimini non sempre hanno cadenza oraria, a Pesaro sono posizionati intorno al minuto 30 (partenze ai 26 per i pari e ai 32 per i dispari). Intorno al minuto 0 fermano invece nei due sensi le Frecce. La cosa diventa ancora più assurda dal momento che è stato lanciato il biglietto "Urbino Link" che consente di utilizzare il treno AV più il bus. Niente biglietto integrato invece per chi usa i regionali, anche se tutte le "coincidenze" (si fa per dire) a Pesaro sono mostrate sul travel planner di Trenitalia. Un autobus è stato decorato con la livrea Urbino Link, ma durante il mio giro non l'ho visto: probabilmente aveva lo stesso senso di rotazione di quelli che ho utilizzato.

Questa estate la stazione di Pesaro è anche capolinea di alcuni servizi di NTV, e infatti sul primo binario stazionava un Italo AGV (ETR 675) che svolge l'inedito treno per Napoli via Bologna.

Se il Rv 3922 per Piacenza non avesse avuto 12' di ritardo, sarei stato costretto a rimanere a Pesaro per oltre un'ora e avrei dovuto prendere... nientemeno che la mitica Freccia Orobica, in partenza alle 16.45.

La mancata corrispondenza con i treni insieme alle corse ridotte all'osso nei giorni festivi sono gli aspetti meno positivi dell'offerta di trasporto. Lo sforzo migliorativo c'è comunque stato ed è stato grosso: non resta che augurarsi che Adriabus e la Provincia di Pesaro-Urbino tengano duro.

Il viaggio si è svolto martedì 17 agosto 2021. L'amico Federico Sanchez, che ringrazio per le preziose notizie fornite, ha voluto fare interessanti precisazioni, che potete leggere a questo link: NOTE A MARGINE DE "LA PIÙ GRANDE CIRCOLARE D'ITALIA"


Immagini (tutte foto Roberto Renzi, 17-08-2021):

Foto 1 – La corsa partita da Fano alle 10.05 sosta nella piazza Dante di Fossombrone.

Foto 2 – Biglietto extraurbano obliterato sulla linea urbana 8 di Fano. Sui bus del servizio extraurbano è presente da tempo l'emettitrice "Ducati" multi-tariffa ed è possibile comprare il biglietto a bordo senza maggiorazione.

Foto 3 – La coincidenza al Bivio Borzaga .

Foto 4 – Il Setra è giunto all'autostazione di Urbino e si appresta a proseguire per Pesaro.

Foto 5 – Entra in autostazione un mezzo dello stesso tipo dell'impresa Baldelli, che assicura il senso di rotazione antiorario (provenienza Pesaro, destinazione Fano).

Foto 6 – Alle 11.30 parte il primo bus (Linea Rossa).

Foto 7 – Alle 11.35 parte il bus della Linea Verde.

Foto 8 – Le corsie più esterne dell'autostazione sono il "regno" dei piccoli urbani. Il servizio estivo è quasi interamente svolto da mezzi furgonati (Daily e Citytour).

Foto 9 – Pannello promozionale di "Urbino Link"

Foto 10 – Il Palazzo Ducale fa da sfondo ai transiti degli "urbanini". Le persone in attesa saliranno sulla linea 107 diretta a Riccione.

Foto 11 – L'inclinatissima via Mazzini è percorsa da un Daily della linea 30, una circolare a frequenza 10 minuti che collega i vari punti del centro storico.

Foto 12 – A Morciola sostano i Crossway della linea CD-CS. Partiranno entrambi poco dopo il transito della Linea Rossa.





NOTE A MARGINE DE "LA PIÙ GRANDE CIRCOLARE D'ITALIA"

 Federico Sanchez - settembre 2021

Pesaro–Urbino

Ø  Occorre specificare che al minuto 0 partivano le cosiddette RAPIDE, ovvero le corse che collegavano direttamente i due capoluoghi, con la sola fermata intermedia di Morciola; tali corse passavano fuori dalla località Gallo, mentre da Morciola verso Pesaro (e viceversa naturalmente) transitavano per la SS 746 detta “Montelabbatese”. Durata della percorrenza 45'.
Allo stato attuale, le corse rapide sono state praticamente azzerate. Sopravvivono nel periodo scolastico come supporto nelle ore di punta, denominate LRR (linea rossa rapida) e LVR (linea verde rapida).

Ø  A 30’ partivano le Speedy, antesignane dell’attuale esercizio in essere,  giacché, traendo le sue radici dalla vecchia circolare lunga che raggiungeva Urbino, si distinguevano da queste ultime per una durata della percorrenza inferiore (da qui il nome Speedy), pari a 1h (contro l’1h e 15’ delle precedenti), ottenuta grazie a un numero inferiore di fermate (poste nei punti principali delle località servite da questa linea) e da una variazione di percorso opportunamente descritta nella trattazione (la strada interquartieri, n.d.A.).

Ø  Entrambe le linee avevano il numero 46. Per amor di cronaca, già prima dell’entrata in vigore del nuovo anello, benché non ricordo bene da quando, era stata attuata un’altra variazione di servizio propedeutica all’attuale impostazione: la frequenza delle linee 46+99 Speedy e 25 FanoUrbino era stata portata a 30' (eliminando così il FanoCalcinelli, o se vogliamo, allungandolo fino a Urbino), con la differenza che quest’ultima, la 25, partiva ancora dalla stazione FS di Fano, con transito però dentro al Pincio (e non fuori come lo è stato per molti anni). Anche l’integrazione delle linee 46 e 99, svolte come un’unica linea e non più separate, anzi per un per certo periodo abbinate anche al FanoCalcinelli, sono stati tutti passi che negli anni hanno portato all’attuale schema di lavoro.

Pesaro–Fano

Ø  Vale la pena di ricordare le corse denominate 99A, dove la A indica la variazione di percorso da Fosso Sejore (esattamente posto a metà tra le due città) a Pesaro e viceversa, in cui tali corse invece di transitare lungo la SS16, salgono lungo la Strada Panoramica Ardizio, tra l’altro passando davanti all’ospedale di Muraglia e integrandosi alle linee urbane che servono il tratto di via Flaminia interessato. Tali corse partivano ai minuti 15 e 45 da entrambe le città nelle ore di punta mattutine (indicativamente dalle 7 alle 9 e dalle 11 alle 14), portando la frequenza a ben 15’. Alcune di queste corse sono rimaste sia nell’orario estivo che in quello invernale anche dopo l’avvento del nuovo anello.

Fano–Urbino

Ø  A scanso di equivoci anche qui specifico che il servizio era impostato in modo che il Fano-Urbino (25) partisse ogni ora dalla stazione FS al minuto 30, mentre il Fano-Calcinelli (25a) partisse ogni ora dal Pincio al minuto 0. Ne consegue che nel tratto in comune delle due linee la frequenza fosse di 30’.

Coincidenze a Fano (Pincio)

Ø  Sempre per completezza, si ha la coincidenza con le linee urbane 3 e 4 (le rimanenti linee urbane partono dalla stazione FS e non transitano per il Pincio), nonché con le linee extraurbane 35 (FanoMarottaPergola) e 72 (FanoBarchi), a cui si sommano tutta una serie di linee urbane e non che però hanno valenza scolastica.

Biglietti extraurbani

Ø  I biglietti extraurbani si possono acquistare, oltre che dalle rivendite a terra e con le APP del caso, anche a bordo tramite le macchinette “Ducati” senza alcuna maggiorazione. Nessun autobus di nessun tipo è privo di obliteratrice (le hanno installate anche nei bus interurbani, n.d.A.), eccezion fatta per i mezzi impiegati nelle navette gratuite.

Ø  Per quanto riguarda i biglietti urbani, da qualche anno a questa parte l’azienda ha gradualmente tolto la possibilità di acquistarli con la macchinetta, la quale resta solo come obliteratrice (in alcuni casi si tratta di Ducati modificate ad hoc, in altri si tratta di macchinette nuove di diversa marca che non saprei indicare). Resta la possibilità di acquistare i biglietti a bordo dal conducente a prezzo maggiorato, se non ricordo male di € 1.

giovedì 2 settembre 2021

Un Citymood a metano liquido in Romagna



Le versione a gasolio ed a metano (CNG) dei MenariniBus Citymood hanno indubbiamente conquistato una buona fetta dell’immagine del TPL urbano in Romagna, così come anche per le città del resto della Regione.


Nella vicina Bologna, la locale azienda Tper nel proprio parco conta anche le versioni snodata interurbana e quella suburbana alimentata a metano liquido, comunemente abbreviato in LNG. Questi ultimi, di cui un primo lotto composto da 31 unità, ed un secondo in fase di consegna, non percorrono unicamente le strade della città metropolitana, ma non di rado si “allontanano” anche sulle linee extraurbane, tanto da uscire dalla provincia… e sconfinare in terra romagnola.


È il caso di due coppie di corse feriali estive della linea 206 che si muovono tra l’autostazione di Bologna e Lugo di Romagna, vedendo l’impiego di mezzi uscenti da uno dei depositi bolognesi di Tper. Ad alternarsi ai vari bus interurbani ribassati, Low-entry od “extra-lunghi” che vi prestano servizio, nel corso di quest’estate è capitato più di una volta vi fosse uno dei nuovi MenariniBus Citymood LNG, caratterizzati dalle due porte ed un relativamente elevato numero di posti a sedere.


Nella foto la vettura 5663 di Tper, ritratta in un tardo pomeriggio di luglio, si trovava di fronte alla stazione FS di Massa Lombarda in attesa di re-immettersi sulla strada principale alla volta della vicina Lugo, su una corsa di 206 partita oltre un’ora prima dalla città felsinea.



Gian Marco Assirelli - 2 settembre 2021