di Roberto Renzi - 23/04/2017
Nel 1889,
con l’apertura all’esercizio del tratto da Cesenatico a Rimini, fu completata
la ferrovia Ferrara–Ravenna–Rimini, che costituiva il primo sistema di
trasporto collettivo di persone e merci lungo la costa a Nord della città dei
Malatesta. Le strade dell’epoca erano fatiscenti e i sistemi meccanizzati di
trasporto su gomma ancora di là da venire: è del 1906 il primo servizio di corriera
a motore tra Bellaria e Rimini, esercitato dalla Società Aemilia di
Bologna, del quale è rimasta traccia nelle cronache per le proteste dei
vetturini, sfociate in uno sciopero contro il nuovo mezzo meccanico. Il
periodico repubblicano locale La Riscossa,
pur ammettendo che dal servizio automobilistico potesse venire un danno ai
vetturini, affermava significativamente: «contro ciò che è imposto dalla forza
progressiva dei tempi è inutile scioperare».
Questo
accadeva... cento anni prima di Uber!
1. Mentre
sull’asse costiero verso levante si estendeva progressivamente il servizio
tranviario, sorto nel 1877, elettrificato e prolungato fino all’odierna
Bellariva nel 1921 (Riccione sarà raggiunta nel 1927), nel giugno 1922 si
affacciò sulla scena una nuova impresa di trasporti: la Società Anonima Trasporti
Elettromobili (SATE), presieduta dal riminese Luigi Ricci, che ottenne di poter
esercitare con autobus ad accumulatori alcune linee urbane, tra cui quella per
Viserba.
In quegli
anni alcuni produttori, tra i quali spiccava la milanese Rognini & Balbo,
fornirono mezzi alimentati da pesanti
accumulatori al piombo e con ridotta autonomia a molte città italiane tra cui
Milano e Roma; linee servite da elettromobili esistevano anche nelle vicine
città di Pesaro e Cesena.
L’avventura
della SATE, che nel 1924 aveva ottenuto l'appalto del servizio tranviario, si
concluse con la messa in liquidazione della Società il 4 maggio 1926.
Nell’estate del 1923 gli elettromobili risultano impiegati sulla relazione
Rimini–Viserba, oltre che sulle linee Rimini–Santarcangelo e Rimini–Riccione (collezione
Roberto Renzi).
2. Nel 1931
fu la SITA, Società del Gruppo FIAT che da tempo aveva costituito in
Romagna una solida presenza, ad ottenere la concessione di alcuni
autoservizi urbani, tra i quali la linea che collegava con Rimini (piazza
Cavour) le località della Riviera Nord: Viserba, Viserbella, Torre
Pedrera. Nel 1934, dopo il completamento della strada litoranea in seguito
alla costruzione del ponte sul fiume Uso, il servizio fu prolungato fino a
Igea Marina e Bellaria, che all’epoca facevano parte del Comune di Rimini.
Nella foto, autista e bigliettaio della SITA in posa davanti a un FIAT
605L. Un mezzo presente nel parco aziendale nelle versioni urbana e
interurbana, che offrivano rispettivamente 50 e 32 posti: alimentato a
benzina, il motore del 605L aveva una potenza di 46 CV (34 kW) (collezione
Roberto Renzi).
3. Tariffario
pre-bellico (1940 circa) dell'autolinea Rimini–Bellaria. Le tariffe erano
più elevate rispetto a quelle della filovia: il biglietto da Rimini a
Viserba (distanza 6 km) aveva infatti lo stesso prezzo (2,35 lire) di
quello da Rimini a Riccione (12 km). Si notino anche i numerosi
stazionamenti (collezione Roberto Renzi)
4. Negli
anni Cinquanta, dopo la faticosa ripresa post-bellica, le corse SITA a
carattere locale vennero distinte da quelle a lungo percorso che
raggiungevano Cervia e Ravenna: tra Rimini e San Mauro Mare, alle
classiche paline a bandiera della Società torinese era applicata una
targhetta “servizio locale”,
probabilmente per evidenziarne la destinazione alle sole corse, che oggi
definiremmo “suburbane”, limitate a Torre Pedrera, Bellaria o San Mauro
Mare, ultima località prima del fiume Rubicone, la cui foce allora come
oggi costituiva una cesura nella viabilità costiera. Tra Rimini e San Mauro
Mare nella stagione estiva venivano impiegati gli autobus urbani FIAT 411
UM carrozzati CANSA, presenti in una cinquantina di unità nel parco SITA
alla fine degli anni Cinquanta per l'espletamento delle concessioni
urbane, tra cui le reti di Forlì e Ravenna. Qui ne vediamo uno in transito
sulla litoranea a Igea Marina intorno al 1956, anno nel quale Bellaria e
Igea Marina ottennero l'autonomia amministrativa dal Comune di Rimini
(collezione Luca Kaiblinger).
5. Ancora
un 411, presumibilmente verniciato in due toni di azzurro, mentre transita
davanti una selva di paline di fermata (niente di nuovo...) a Igea Marina,
anno 1960 circa (collezione Roberto
Renzi).
6. Nel 1959
si concluse la gestione SITA della filovia Rimini–Riccione e il Comune di
Rimini cominciò ad accarezzare l’idea di estendere alla relazione con
Viserba e Torre Pedrera la rete di autolinee urbane costituita l’anno
successivo a seguito della municipalizzazione del servizio con la nascita
dell'Azienda Trasporti Autofiloviari Municipali (ATAM).Dopo
l’inaugurazione (12 marzo 1961) del Ponte della Resistenza sul porto-canale,
che consentiva di imboccare la
strada litoranea senza il contorto percorso attraverso il quartiere di San Giuliano Mare, i tempi erano maturi
per realizzare quel collegamento già ipotizzato per anni come tranviario e filoviario, e che ora poteva essere
attuato con un’autolinea integrata
nella rete urbana. Il primo maggio 1962 si svolsero le corse inaugurali della linea 4
(piazza Tre Martiri–Rivabella–Viserba–Viserbella–Torre Pedrera). Quel giorno
furono impiegati tre FIAT 309 della prima serie (nella foto, la vettura 1018),
ma ben presto sarebbero diventati caratteristici della nuova linea i FIAT 411
UM, che l’ATAM stava acquisendo dalla carrozzeria Menarini. Questa foto “inaugurale”
fu presa da Davide Minghini al capolinea di piazza Tre Martiri; l'assenza di
bandierine sopra gli specchietti fa propendere però per uno scatto eseguito in
un giorno successivo a quello dell'inaugurazione (Biblioteca Gambalunga -
Archivio fotografico).
7. Il primo
orario della linea 4. Nel periodo estivo la frequenza sarebbe stata
portata a 15 minuti, con un'ottima risposta da parte dell'utenza: tutta la
costa da Torre Pedrera a Riccione era così servita da linee a standard
urbano. Le corse sottolineate partivano o erano limitate al Ponte della
Resistenza, fermata più vicina al deposito di viale Baldini (collezione
Roberto Renzi).
8. La
strada litoranea verso Nord si presenta molto stretta e ingombra di
veicoli e pedoni: all'epoca, in tratti come questo, non vi era nemmeno il
marciapiede lato spiaggia! Nei primi tempi di esercizio ATAM, sul
rettilineo tra Rivabella e Viserba si incrociano un FIAT 411 UM diretto a
Rimini e un FIAT 309 diretto a Torre Pedrera. (da cartolina, collezione
Roberto Renzi).
9. Nel
periodo estivo era normale incontrare su tutte le linee ATAM autobus
appartenenti ad altre aziende, come questo Lancia Esatau PV13 Menarini di
ATM Bologna (a destra nella foto), noleggiato per far fronte alle punte di
traffico. Nella foto - scattata da un treno in transito (!) - si può
ammirare il Ponte della Resistenza e scorgere, in fondo, il “Davide”,
ultimo mercantile della flottiglia riminese dedita ai commerci con la
costa Dalmata (foto Luciano Turri).
10. Biglietto
da 55 lire per l'intero percorso della linea 4 (anno 1962). La tariffa
minima, 30 lire, si applicava alla tratta Piazza Tre Martiri–Rivabella (collezione
Roberto Renzi).
11. Subito
dopo l'inaugurazione della linea 4 ebbe inizio una “guerra” legale tra la
municipalizzata riminese e la SITA, la quale nell’estate 1962 continuava
l’esercizio della linea per Bellaria e San Mauro Mare mantenendo in orario
anche corse limitate a Torre Pedrera. Mentre gli avvocati preparano
ricorsi contro l'ATAM, vengono segnalati atti di concorrenza sleale. A più riprese gli autobus SITA sono sorpresi,
e fotografati, dagli “agenti segreti” dell’ATAM, mentre i loro conducenti
fanno salire passeggeri alle fermate della linea 4 (nella foto, un 411
SITA esegue abusivamente una fermata ATAM tra Viserba e Viserbella).
Mentre le immagini vengono passate alla stampa (un foglio di partito
titola «La SITA ruba»), il Presidente dell’ATAM scrive agli organi
ministeriali di controllo e per conoscenza a Sindaco e al Prefetto, per
denunciare il comportamento scorretto degli autisti SITA (collezione
Roberto Renzi).
12. Biglietto emesso dalla macchinetta portatile “Almex”
in dotazione ai bigliettai di bordo (notare la dicitura “P.V. Forlì”):
sull'autolinea SITA la tariffa minima era 40 lire contro le 30 dell'ATAM
(collezione Roberto Renzi).
13. La fermata della stazione di Rimini con in sosta un
FIAT 411 diretto a Torre Pedrera nell'estate 1962. Poco tempo dopo, i
primi due marciapiedi lato strada saranno dotati di pensiline, non così il
terzo, riservato alle linee extraurbane (SITA, Ferrovie Padane e privati) (cartolina
ed. P. Marzari Schio, collezione Roberto Renzi)
14. Fino al 1965 a Rivabella le linee ATAM e SITA
transitavano sul viale Toscanelli invece che sulla più interna via
Coletti. Questa rara immagine mostra un FIAT 411 UM ATAM diretto a Rimini
mentre esegue la fermata corrispondente all'odierno Stop 11 (cartolina
ed. Rotalfoto MI, collezione Roberto Renzi).
15. Al confine tra Torre Pedrera e Igea Marina, la
manovra di inversione si effettuava in un campo! Oltre al FIAT 306 SITA
(tipo 1955 con porte manuali) è presente un autobus urbano non
identificato, certamente un noleggio estivo dell'ATAM (collezione
Roberto Renzi).
16. Nell'estate 1964 entrarono in servizio quattro
Monocar CMB 1001, versione Menarini del FIAT 409: erano i primi autobus
ATAM con guida a sinistra e tre porte. In questa foto del primo agosto di
quell'anno, uno dei nuovi arrivati sta facendo salire i passeggeri alla
fermata della stazione. Sul terzo marciapiede, seminascosto da una FIAT
1800 (probabilmente un taxi), sosta un FIAT 306/3 della SITA diretto a
Cattolica. La mancanza della tela nel “plurimus” e il numero 4 applicato
al vetro anteriore rivelano che il mezzo è appena stato immesso in
servizio! (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio
fotografico).
17. Ancora un Monocar CMB 1101 (FIAT 409 Menarini) in
servizio Torre Pedrera–Rimini sullo sfondo dei primi alberghi di Viserba (cartolina
ed. Marino Rimini, collezione Roberto Renzi).
18. Negli anni sessanta la strada litoranea tra Rimini e
Bellaria subì più volte danni causati dal mare, cui si cercò di porre
rimedio con la costruzione di scogliere artificiali. Effetti di una forte
mareggiata sul tratto di strada tra Rivabella e Viserba nel novembre 1966 (Foto
Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
19. Il semaforo del Ponte della Resistenza, installato a
metà anni Sessanta, era caratterizzato da ben quattro fasi: il rosso,
cioè, durava tre volte il verde. Provenendo da Torre Pedrera, tuttavia,
una “freccia” consentiva la svolta continua verso destra. Le lunghe code
sulla via Destra del Porto, come questa di cui è “vittima” un Monocar,
finiranno solo con la costruzione della rotonda nel 2013 (cartolina ed.
Rima, collezione Roberto Renzi).
20. Finite le battaglie legali con la SITA, il servizio
della linea 4 si consolidò e per molti anni non vi furono variazioni di
rilievo a percorso e orari. Nella foto, il capolinea di piazza Tre Martiri
all'inizio degli anni Settanta con in sosta la vettura 1722, nei nuovi
colori arancio e crema. Per alcune ore al giorno la piazza era “isola
pedonale” e autobus e filobus la facevano ancora da padroni... (Foto
Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
21. Piazza
Tre Martiri in un giorno piovoso di mercato, estate 1973. La vettura 1203,
in servizio sulla linea 4, fa parte del primo gruppo di autobus con cambio
automatico (FIAT 418A con cambio Voith), in servizio dal 1971 (Foto
Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
22. Nei mesi di luglio e agosto 1974 il servizio notturno continuativo, oltre che sulla filovia (dov'è tradizione), si effettuò anche sulla linea 4. L'esperimento non ebbe seguito e per rivedere i bus correre tutta la notte verso Torre Pedrera bisognerà aspettare il 1986, anno di avvio di Blue Line. Nel foglio orario compaiono anche l'effimera linea 13 (soppressa nel 1975) e la linea 8 (piazza Tre Martiri–Case Nuove di via Orsoleto) esercitata per la prima volta con capolinea “ad anello” nei sensi orario e antiorario, per servire anche il parco di Italia in Miniatura lungo la Statale 16: l'anno successivo l'anello diventerà monodirezionale in senso antiorario (Statale 16–via Tolemaide–via Orsoleto) e resterà immutato fino ai giorni nostri (collezione Roberto Renzi).
23. Il primo ottobre 1975 l'intero complesso di autolinee romagnole della SITA e i relativi mezzi passarono al Consorzio Trasporti Romagnoli (CTR), che ne demandò la gestione all'azienda ATR. Con l'avvento della gestione pubblica, nulla o quasi cambiò nell'assetto dei servizi: lungo costa, l'autolinea Rimini–Bellaria–San Mauro Mare continuò a essere esercitata in parallelo al servizio ATAM con un “implicito” divieto di carico nella tratta urbana. Scomparsi gli urbani, ATR utilizzava anche vecchi 306 come questo, colto all'uscita del deposito di via Coletti e dotato ancora dello schema di coloritura azzurro-grigio “Gran Turismo” (foto Tarcisio Venturini, collezione Roberto Renzi).
24. Fino al 1977 i FIAT 418A e 418AC svolgevano la maggior parte delle corse della linea 4. In questa foto dall'alto di piazza Tre Martiri si nota un 418AC Menarini fermo al capolinea nelle prime ore del pomeriggio. La fermata “Torre dell'Orologio” è occupata anche da un Monocar fuori servizio, mentre altri autobus sostano in vari stalli nella piazza e due filobus sono pronti a partire per Riccione. Sulla linea 4, lunga circa 9 km, il tempo di giro era di 60', comprensivo delle soste ai capilinea. Con quattro tabelle di marcia si copriva il servizio invernale a frequenza 15' e con sei quello estivo a frequenza 10' (cartolina ed. MP, collezione Roberto Renzi).
25. Estate 1977: esordio dei Siccar 176L carrozzati De Simon (vetture 1901–1910) e gran carico alla fermata della stazione. I “De Simon”, coevi dei filobus Volvo, furono i primi mezzi da 12 metri, con motore posteriore e colorati in giallo arancio a entrare a far parte della flotta ATAM (poi sarebbero venuti i Monocar 201 e gli INBUS U210). Nel periodo estivo circolavano sulla linea 4, oltre che in appoggio ai filobus sulla 11. A bordo vi era ancora il bigliettaio, ma già dal 1974 il doppio agente era presente sulla 4 nel solo periodo estivo. Ancora una volta notiamo l'assenza di diciture sul plurimus e il cartello provvisorio, particolari rivelatori del fatto che l'autobus è stato appena consegnato (Foto Davide Minghini, Biblioteca Gambalunga Archivio fotografico).
26. Un cambiamento epocale si ebbe il 13 settembre 1984.
ATAM e ATR diedero vita alla gestione in pool della linea 4,
prolungata a San Mauro Mare e programmata in modo unificato, con frequenza
15' fino a Torre Pedrera (10' d'estate) e 30' fino a San Mauro (4 rosso):
il miglioramento dell'offerta era evidente soprattutto sulla tratta
esterna al Comune di Rimini, fino a quel momento servita da ATR con una
corsa ogni 90' circa d'inverno e ogni 40' d'estate. Nel nuovo assetto, la
bigliettazione competeva ad ATAM e due turni macchina (su cinque feriali
invernali e su otto estivi) erano espletati da ATR. La municipalizzata
trasferì all'azienda consorziale due Monocar 201LU urbani in cambio di
altrettanti suburbani 201LS. Qui la vettura 2001, assegnata ad ATR insieme
alla 2002, è ripresa alla svolta in via Borghesi, davanti alla Villa
Salus, nel punto in cui si abbandonava la strada litoranea per percorrere,
fino a Viserba, il tratto a senso unico lungo la ferrovia. Questa
deviazione, dopo essere stata per molto tempo solo stagionale, divenne
permanente all'inizio degli anni Ottanta (foto Roberto Renzi).
27. In caso di indisponibilità di un mezzo urbano, ATR ricorreva al proprio parco suburbano, in particolare alla vettura 353 (Siccar 176LS carrozzata CAM del 1980), unico bus suburbano dotato di tre porte, qui ripreso a Viserbella nel tratto affiancato alla ferrovia percorso in direzione Rimini, il 10 agosto 1988. Si ricorda anche l'utilizzo sulla linea 4 di un FIAT 418 AL, trasferito dal servizio urbano di Forlì, nei primi mesi del 1991... (foto Roberto Renzi).
28. Nella seconda metà degli anni Ottanta entrano in servizio presso l'ATAM diciannove Siccar 177/4 LU (1712–1730), di cui diciotto carrozzati CAM, che diventano una presenza abituale sulla linea
4. Qui vediamo la 1716 mentre ha appena superato il dislivello esistente
in corrispondenza del minuscolo sottopassaggio che si trova nei pressi
della stazione FS di Viserba, il 10 agosto 1988 (foto Roberto Renzi).
29. Il tratto tra Torre Pedrera e Igea Marina è ricco di colonie, molte delle quali in disuso. Il sovrapasso pedonale, sotto il quale è immortalato il Siccar, si trovava presso la colonia ATM di Torino, poco lontano dal confine comunale (foto Roberto Renzi).
30. Lo spostamento del capolinea cittadino da piazza Tre Martiri a piazzale Gramsci, avvenuto il 30 dicembre 1986, portò la linea 4 e gran parte delle altre linee urbane a transitare sulle vie Castelfidardo e Aponia, fino a quel momento non percorse dai servizi di trasporto pubblico. Il Siccar 1718 è in sosta nello stallo riservato alla linea 4 sul lato monte del piazzale nell'estate 1987 (foto Gregorio Turri).
31. A partire dal 1991, per il servizio sulla linea 4 vengono noleggiati ad ATR, al posto dei Monocar, i due INBUS U210 4 porte dell'ATAM, 1710 e 1711 del 1984. Il primo marzo di quell’anno il capolinea riminese fa ritorno in piazza Tre Martiri, all'imbocco della via IV Novembre (foto Roberto Renzi).
32. L'estate 1991 è l'ultima in cui ATR esercita fino a Rimini le linee 126 e 176, sulle quali sono impiegati IVECO 370 delle varie serie. Qui la vettura 826 carrozzata Menarini, diretta a Forlì via Cervia (linea 126), mentre transita sul ponte di via Coletti il 12 giugno
1991 (foto Roberto Renzi).
33. Con l'avvento dell'azienda Tram Rimini (1 gennaio 1992) cessa il pool tra aziende. Tra i vari 12 metri che vengono impiegati c'è un ritorno di fiamma dei De Simon, come la 1908 qui ripresa a Viserba, sul viale Mazzini, l'8 febbraio 1994 (foto Roberto Renzi).
34. 25 aprile 1995. Nel clima festivo del ponte primaverile, la 1905, impegnata in una corsa limitata a via Tolemaide (4A)
si lascia alle spalle il Grattacielo di Rimini (foto Roberto Renzi).
35. Dopo moltissimi anni, riappaiono a Rimini alcuni autobus noleggiati per la stagione, tra cui la 5244 (IVECO 480.12.21 Turbocity) di ATC Bologna. Piazza Tre Martiri, 10 agosto 1996 (foto Roberto Renzi).
36. Dal 1996 l'angusto capolinea sammaurese in piazza Libertà viene condiviso con la linea suburbana 94 di ATR, che nel periodo estivo collega San Mauro Mare con Cesena a cadenza oraria. Una coabitazione - oggi cessata - con un servizio che assicurava una qualche
continuità all'offerta di trasporto lungo costa (foto Roberto Renzi).
37. Nel 1997 fanno il loro esordio, concentrati sulla linea 4, gli IVECO 491.12.27 City Class (2101–2110). Si tratta dei primi autobus da 12 metri a pianale interamente ribassato e dotati di pedana per la salita di una carrozzella: particolare apprezzato sulla linea 4, che
lungo il percorso serve diverse case di cura. Si diffondono anche gli
indicatori di percorso a led gialli, che i City Class montano nella
versione a 2 righe. Nella foto, la 2107 mentre attraversa il centro di
Viserba (foto Roberto Renzi, 17 settembre 1997).
38. Trasporto pubblico e spiaggia. A differenza che sulla linea 11, sulla linea 4 sono possibili alcune inquadrature con autobus sullo sfondo del mare. Questa panoramica dal cavalcavia di via
Verenin Grazia è del 30 maggio 1998. Il “4 porte” Siccar era una presenza
eccezionale sulla linea 4, all'epoca “riserva” fissa dei City Class (foto
Roberto Renzi).
39. Il 14 settembre 2001 viene aperto all'esercizio il “ramo B” della linea 4. Le corse in precedenza limitate a via Tolemaide
proseguono fino a Bellaria Cagnona: in questo modo l'offerta invernale per
Igea e Bellaria è praticamente raddoppiata, anche se non si troverà mai
una soluzione efficace per il periodo estivo, quando la forte domanda
sulla strada litoranea costringe a trascurare il percorso “a monte della
ferrovia”. Negli anni, si è tamponato a questa situazione con corse
saltuarie di 4B, bus a chiamata, navetta locale e infine con la linea 95
da e per Santarcangelo (in coincidenza con la 4 a Igea Marina).
Caratteristico delle corse 4B è il transito su un tratto non urbanizzato
della via Ravenna (ex Statale 16), dove è ripresa la 2107 il 5 gennaio
2002 (foto Roberto Renzi).
40. Un “BusOtto” Tram Servizi SpA (subentrata a Tram azienda consortile nel 2001)
transita sotto il ponte della ferrovia in via Tolemaide prima
dell'innalzamento avvenuto nel 2007. Oggi questa strada è percorribile da
tutti i mezzi senza limitazioni in altezza e non avvengono più incresciosi
incidenti “a tappo”. Per precauzione, si preferì da parte di Tram Servizi
non impiegare sulla linea 4 i mezzi a GPL, attrezzati con bombole sul
tetto (foto Roberto Renzi).
41. Dal 2005 il servizio estivo sulla linea 4 è assicurato dagli autosnodati, dopo l'entrata i servizio dei BredaMenarini 340U (6021–6025) che in quell'anno portarono a 13 le unità da 18 metri nel
parco di Tram Servizi. Suggestiva immagine di un BMB 321U sullo sfondo del
Grattacielo il 5 agosto 2005
(foto Roberto Renzi).
42. Altra novità dal 2005, ma solo nel periodo invernale, è il prolungamento al Tribunale di Rimini, nei pressi del deposito di via Dalla Chiesa. Nel periodo estivo, dopo il ritorno in
piazzale Gramsci nel 1998 (ma per qualche tempo vi fu uno spostamento
all'Arco d'Augusto), sono state adottate varie soluzioni, fino ad arrivare
all'attestamento in via Roma, nei pressi del nuovo sito del mercato
settimanale (2015). Nella foto, la 2107 appena partita dal capolinea Rimini
Tribunale il 16 settembre 2005 (foto Roberto Renzi).
43. La “salitina” di Viserba, lungo la ferrovia, mette a dura prova gli snodi dei 18 metri! 14 agosto 2009 (foto Roberto Renzi).
44. La decorazione a onde, che ha debuttato con i filobus Van Hool (2009), viene estesa nello stesso anno ai nuovi autobus Irisbus Citelis (2121–2133). Dal 2012 questi sono in forza alla nuova
azienda romagnola START che, come si può vedere nell'immagine, assegna una
cifra iniziale “3” a tutti i mezzi del Bacino di Rimini. Citelis 32128 per
Rimini, a Bellaria in via Panzini (sullo sfondo la casa natale dello
scrittore) il 25 agosto 2012 (foto Roberto Renzi).
45. Nei primi mesi del 2014 la linea 4 subisce una lunga deviazione di percorso in seguito alla chiusura al traffico del ponte sul Deviatore del Marecchia lungo la via Coletti. Il manufatto, ricostruito a tempo di record, viene riaperto al traffico in tempo per la “Notte Rosa”, il 4 luglio 2014 (foto Roberto Renzi).
46. Estate 2015: il capolinea serale è spostato in piazza Marvelli, in modo da poter raggiungere direttamente Marina Centro dalla costa Nord. La vettura 32103 è qui ripresa pronta a partire per San
Mauro Mare il 30 agosto (foto Roberto Renzi).
47. L'ultima novità sulla linea 4 l'ha portata l'estate 2016. Con il completamento della strada lungo la ferrovia (via Diredaua e via Eritrea), nella prospettiva di una
semi-pedonalizzazione del viale San Salvador a Torre Pedrera (ancora di là
da venire...), il servizio è stato istradato nei due sensi sulla nuova
viabilità. Ne guadagna un po' la regolarità dell'esercizio, ma come in
altri casi simili (tra cui lo stesso senso unico tra Viserbella e
Viserba), l'allontanamento dai luoghi dove si genera il traffico
passeggeri non giova all'efficacia del servizio. Inoltre è rimasto irrisolto
il problema del mercato domenicale, che occupando la via Diredaua
costringe a tornare per tutta la mattinata sul vecchio percorso lungo la
strada litoranea (foto Francesco Gardini).
48. Dalla storia alla cronaca... Pasqua 2017: arrivano sulla linea 4 i nuovi IVECO Urbanway! (foto Francesco
Gardini).