Un pomeriggio
di dicembre, fuori è freddo ed ogni tanto pioviggina, tempo libero, non troppe
cose da fare e la noia che un po’ ti assale.
Ma ogni tanto
un miraggio arriva e, dalla città di Rimini, giunge la notizia: hanno immesso
in servizio i primi cinque bus ibridi!!! Allora via si parte, per andarli a
vedere, e magari a provare, purtroppo solamente come passeggero.
Nel corso di un
importante piano di rinnovamento della flotta, Start Romagna, da alcuni mesi a
questa parte, ha varato differenti lotti di autobus, acquistati nuovi mediante
bandi di gara stipulati in unione con le altre aziende che gestiscono il TPL su
gomma all’interno dell’Emilia-Romagna.
Se da un lato,
fino ad ora, le vetture immesse sono state con allestimento extraurbano, gli
autobus che hanno esordito in queste primissime giornate del mese di dicembre
2022 sono invece destinati prettamente al servizio urbano.
Scendendo nel
dettaglio, i “novellini” che descriveremo col testo corrente sono dei Man NL
280 G Lion's City Hybrid CNG, tipologia di autobus che introduce l’alimentazione
ibrida metano-elettrica in terra di Romagna.
Il lotto in
oggetto conta al proprio interno 13 vetture, numerate da 32411 a 32423, tutte
nella versione da 12 metri, dotate di 3 porte.
Il vanto del
mezzo è sicuramente il propulsore, Man E1856 LOH da 9514 c.c., Euro 6,
alimentato a metano compresso, erogante una potenza pari a 235 Kw.
Essendo autobus
nella versione “mild hybrid”, al propulsore è abbinato un generatore che produce
energia nelle fasi di frenata e di accelerazione, accumulandola in appositi
condensatori denominati “UltraCap”.
Quando poi il
veicolo si ferma, il motore termico si arresta, ed entra in funzione il condensatore
che va ad alimentare i sistemi attivi (luci, apertura/chiusura porte, ecc.).
Alla ripartenza,
il generatore di avvio dell’albero motore sfrutta l’energia presente nei
condensatori per avviare il motore a combustione interna; inoltre, se all’interno
dei condensatori è stoccata altra energia, la suddetta va ad alimentare il
sistema elettrico di bordo, anche quando il veicolo è in marcia.
A livello di
allestimento, i veicoli sono dotati di 3 porte a doppia anta: l’anteriore e la
posteriore sono rototraslanti, mentre quella centrale è ad espulsione.
All’interno
invece l’allestimento è di natura prettamente suburbana: sono presenti 27 posti
fissi, con sellerie prodotte direttamente da Man, oltre a due strapuntini
pieghevoli, collocati in prossimità della postazione di alloggiamento della
carrozzina disabili; non può mancare la postazione per il passeggino. Per la loro
salita all’interno del bus, è presente una rampa manuale collocata in prossimità
della porta centrale.
Per quel che
concerne i vari sistemi di bordo, siamo in linea con gli standard previsti sui bus
adibiti al servizio di TPL, vedasi aria condizionata, pannelli informativi
interni ed esterni a marchio “Aesys”, sistema di monitoraggio AVM,
videosorveglianza interna.
Sono presenti
poi due differenti obliteratrici, vale a dire la “storica” del sistema “Stimer”,
e quella più recente a marcio Aep, che sta lentamente introducendo la
bigliettazione priva di titolo cartaceo. La presenza di quest’ultimo dispositivo
ha portato all’assenza dell’emettitrice automatica di bordo, solitamente installata
sulle vetture urbane del bacino di Rimini.
Nel pomeriggio
di martedì 6 dicembre 2022 ho avuto l’occasione di viaggiare sulla vettura
32416, impiegata su uno dei due TM della linea 19, la circolare sinistra, che si
muove all’interno della città di Rimini in senso anti-orario, pur essendo stata
privata, come avvenuto anche per la “oraria” 18, in tempi relativamente
recenti, della porzione che un tempo si snodava a mare della linea ferrovia.
Utilizzando le
immagini, cercherò di descrivere quanto vissuto e riscontato.
Il primo incontro
ravvicinato con uno dei nuovi ibridi: la 32416 arriva al capolinea della
stazione ferroviaria di Rimini. Avendoli già potuti osservare in altre
occasioni, seppur non da così vicino, quella che risalta maggiormente è la
linea accattivante del mezzo, incentivata dalle bande laterali di colore nero e
dalle ampie vetrate.
Mi porto al
marciapiede per salire a bordo e, inaspettatamente, riscontro che la porta
centrale, adibita alla discesa dei passeggieri, è ad espulsione. Si tratta di una
caratteristica già da tempo presente in altri paesi d’Europa, ma che sta diffondendosi
progressivamente anche nel nostro.
Panoramica di
bordo, con le sedute piuttosto essenziali e gli ampi spazi riservati a
carrozzine e passeggini.
Il posto di guida
mi è sembrato davvero niente male: volante classico “Man” presente su tutti i
mezzi pesanti della casa del Leone e strumentazioni di bordo tutte facilmente
accessibili da parte del conducente. Anche la visuale non sembra male e gli specchi,
ancora esterni, sono ampi.
Da passeggero,
ma anche da esperto ed appassionato del settore, sono rimasto colpito
positivamente da questi mezzi che sono, a mio avviso, davvero eleganti, se
paragonati ad un comune urbano/suburbano.
Il confort a
bordo non manca. I bus sono davvero molto silenziosi, anche se l’orecchio
attento fa subito riscontrare che, essendo dei mild-hybrid, la maggior parte
della marcia avviene col motore termico acceso.
Particolare, e
forse difficile da abituarcisi, è lo spegnimento del mezzo ad ogni fermata,
causato dal sistema “start&stop” che contraddistingue il veicolo ibrido: riflettendo,
sembra una caratteristica che fa sì che la consuetudine di trovare un autobus, sempre
acceso, anche in sosta al capolinea, ad esempio per paura che il compressore si
scarichi in fretta, come avveniva o ancora avviene ad esempio su macchine con
qualche anno di servizio alle spalle, sembra essere qualcosa di remoto o
primordiano.
Immagine di copertina
realizzata da Mattia Bartoli; le restati sono dello scrivente.
Francesco
Gardini – dicembre 2022
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