venerdì 27 marzo 2020

Volti inconsueti sull’urbana 1 di Faenza



Nelle ultime settimane, a causa della situazione sanitaria che stiamo vivendo, sono state adottate diverse soluzioni nei confronti del TPL, anche a tutela dei conducenti che stanno continuando a lavorare. Tra le varie soluzioni in merito, oltre ad una precisa santificazione degli autobus, diverse aziende di trasporto pubblico hanno delimitato l’area anteriore dei mezzi, tramite barriere fisiche, e precluso l’accesso dalla porta anteriore, relegando la salita esclusivamente dalle porte centrale e/o posteriore.

Con l’intento di lasciare da parte i pensieri di sconforto e preoccupazione per alcuni minuti, si può osservare che questa situazione ha permesso la nascita di alcune curiose nuove situazioni. Nonostante risulti piuttosto difficile individuare questi casi per via delle forti limitazioni negli spostamenti, nella seconda settimana intera di marzo, a seguito della diffusione del noto Decreto “Io resto a casa”, ho avuto modo di assistere nel mio tragitto “casa-lavoro” che compievo abitualmente una singolare novità sulla linea urbana 1 di Faenza.
A causa dei motivi citati nella prima parte del testo, infatti, sui consueti Mercedes Sprinter Altas Cityline risulta impossibile isolare la postazione di guida, in quanto dotati di una solo parta d’accesso. È probabilmente per questo motivo che sono stati portati a Faenza tre autobus leggermente più grandi, dotati di due o tre porte, che sono stati prontamente impiegati sulle corse della linea 1.

Faenza autobus Breda M231 Start Romagna


Si tratta infatti (almeno per quanto riguarda i primi giorni) di due “corti urbani” provenienti dal deposito di Forlì, che, ricordiamo, ha in carico la manutenzione degli autobus del servizio urbano di Faenza. Nel dettaglio, sono stati oggetti di trasferimento un BredaMenarinibus Vivacity Plus CU a metano facente parte dell’ultimo lotto, caratterizzato dalla livrea bianca, ed un Iveco 200E.8.13 Cacciamali Europolis. A questi si è aggiunto anche un altro mezzo simile, proveniente però dal deposito di Ravenna, vale a dire un BredaMenarinibus M231 CU a metano, di quelli oggetto di riammodernamento che ora si presenta di colore bianco.
Su questi tre autobus, di cui due circolanti sulla linea 1 e, a rotazione, uno di scorta (…mentre sulla linea 2 ho notato la presenza di un dodecametrico Ivecobus Crossway LE), è stato possibile applicare la segnaletica che vieta l’avvicinamento alla zona di guida.

Le tre foto che ho avuto modo di scattare risultano purtroppo di qualità abbastanza bassa, in quanto effettuate un po’ di fretta tramite la piccola fotocamera del cellulare, nonché rimanendo all’interno del mio tragitto “consentito” dal luogo di lavoro verso casa (…doverosa precisazione, onde evitare dubbi), risultando infatti tutte localizzate nell’arco di un chilometro.



Nella prima immagine, scattata lungo viale Marconi in corrispondenza del cimitero dell’Osservanza, in servizio sulla linea 1, è ritratto il Vivacity Plus CNG matricola 21071. Si tratta di un autobus che, fino a qualche giorno prima, lo si poteva incontrare regolarmente sulle linee 1A, 2 o 3 delle rete urbana forlivese. Peccato che ad indicare la destinazione vi fosse solamente un piccolo cartello appoggiato sul cruscotto, mentre i display sono rimasti spenti. Diversamente da quanto di potrebbe pensare, pare infatti che, a seguito della sempre più frequente presenza degli Sprinter Cityline forlivesi 31104 e ’05 in prestito al deposito di Faenza, siano stati aggiunti alla lista dei codici del bacino di Forlì-Cesena caricati sulle centraline dei display anche le destinazione delle due linee urbane di Faenza. Probabilmente quindi su questo Vivacity (e anche sull’Europolis) non era ancora stata caricata l’ultima versione aggiornata del file.

Poco più avanti, di fronte a Porta Montanara, intento ad effettuare la svolta da viale Marconi a viale Stradone, è immortalata (nella seconda foto) la capostipite dei “Bredini” M231 CU CNG di Ravenna, matricola 10219, appositamente trasferita dal deposito bizantino di via delle Industrie, dal quale veniva regolarmente impiegata su tutte le locali linee urbane. Al momento dello scatto, nel tardo pomeriggio, stava svolgendo una particolare corsa limitata a viale Vittorio Veneto, per la quale però viene regolarmente mantenuta sul display l’indicazione del capolinea appena lasciato.
Merita segnalare che questa non risulta la prima volta in assoluto che questo modello compare sul servizio urbano faentino: nell’estate del 2011 mi capitò di incontrare l’attuale 10230 (allora 230 di ATM) in servizio sulla linea 2.

La terza foto, scattata pochi metri più avanti rispetto la prima, risulta purtroppo decisamente sfortunata, data la presenza di diversi elementi che coprono l’autobus. Ad ogni modo, considerata la particolarità, merita uno spazio anche il Cacciamali Europolis (dovrebbe essere la matricola 20170) trasferito da Forlì a Faenza, e che stava svolgendo una corsa di 1 verso li capolinea di piazza Bologna. 
Anche in questo caso, però, non si tratta della prima comparsa di un Europolis in terra manfreda: seppur non abbia avuto modo di vederlo personalmente, nel corso degli ultimi anni, più di una volta, è stato inviato come scorta dal deposito forlivese un autobus di questo modello.


Gian Marco Assirelli - 27 marzo 2020

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