giovedì 30 agosto 2018

Tiemme H02 – Sulle tracce della S.Piero in Bagno – Bibbiena.



Capita a volte che le passioni si intersechino tra di loro, riportando alla mente ricordi di un passato, magari non troppo remoto.
Premesso che tanti ormai sanno che le due ruote non motorizzate sono una mia grande passione (che in alcuni momenti forse vale più di quella per autobus e TPL), nel corso del mese di agosto, durante una gita ciclistica, mi sono trovato a percorrere alcune strade della provincia di Arezzo, più precisamente del Casentino, porzione della Regione Toscana che confina con il territorio Romagnolo. 
E’ quella una zona in cui il TPL romagnolo è attualmente presente con due linee stagionali estive, aventi la particolarità di essere attive con un programma giornaliero solamente dal 1° luglio al 31 agosto, unendo la Romagna alla Toscana attraverso il Passo dei Mandrioli, arteria viaria che va da Bagno di Romagna (FC) a Badia Prataglia (AR): stiamo parlando della 142 Arezzo – S.Mauro Mare e della 164 (Cesena) – Bagno di Romagna – Badia Prataglia, delle quali abbiamo già parlato in diverse occasioni (vedi “Transapenniniche”, “ Col mese di luglio arrivano le stagionali transappenniniche attraverso i “Mandrioli” '' e “Un pezzo unico sulla 142”).
Ripercorrendo quelle strade mi è tornata alla mente un’altra linea che, fino ad una decina di anni fa, affrontava quel medesimo valico tra la Valle del Fiume Savio ed il Casentino: si trattava di una tratta di competenza delle Regione Toscana che collegava tutto l’anno S.Piero in Bagno con Bibbiena. La gestione di questa tratta era nelle mani di “La Ferroviaria Italiana” (L.F.I.), azienda poi confluita all’interno del colosso toscano “Tiemme”, ma che all’epoca gestiva anche le linee ferroviarie Arezzo – Pratovecchio Stia ed Arezzo – Sinalunga, ora in carico a “T.F.T.” (Trasporti Ferroviari Toscani).
L’esercizio della S.Piero – Bibbiena, linea attiva nel corso dell’interno anno, implicava la sosta nell’Alto Savio di un autobus, solitamente un extraurbano da 10 metri (negli ultimi anni era fisso un Renault FR1).
Nella moderna gestione delle reti di TPL spesso accade che le linee di valico, solitamente quelle più impervie da affrontare, siano talvolta considerate una sorta di “ramo secco” che alla prima valida occasione va tagliato: così è stato anche per questa linea. Nel corso della seconda parte degli anni 2000 infatti, complice l’utenza sempre più scarsa, le difficoltà nell’affrontare quel valico che, lungo la SS71 (arteria viaria costruita a fine ‘800) oltrepassa i 1000 metri di quota, quindi spesso ricoperto di neve nel corso del periodo invernale, nonché il pensionamento dell’unico conducente romagnolo di L.F.I., ha comportato la troncatura della linea presso Badia Prataglia, frazione del comune di Poppi (AR), nonché ultimo importate centro abitato toscano servito dalla medesima. 
In un paio di occasioni si l’Agenzia Forlivese “ATR”, su richiesta degli enti locali, ha cercato di ripristinare quel collegamento attraverso i valico dei Mandrioli per il periodo invernale (come detto in estate vi sono le linee stagionali), attivando alcune corse della linea 164, durate ben poco viste le difficoltà citate precedentemente.

Agosto 2018. Come accennato precedentemente, di passaggio da Badia Prataglia, mi sono trovato ad osservare ciò che resta della storica Bibbiena – S.Piero in Bagno, che oggi non è altro che la linea H02 di Tiemme, avente percorso Badia Prataglia - Partina - Bibbiena - (Poppi). 
Relativamente al programma di esercizio del periodo estivo, la tratta prevede nove coppie di corse nelle giornate feriali, mentre nei festivi vi sono tre percorrenze sull’intera tratta, una verso “Badia” e due in direzione della stazione ferroviaria di Bibbiena, oltre a due corse limitate tra Badia Prataglia e Pian del Ponte. 
Incontrare la linea H02 è stata anche l’occasione per osservare uno degli ultimi arrivati nella flotta di Tiemme, ossia un IvecoBus Crossway Pro 10.8 appartenente ad un lotto formato da sette unità acquistate dall’azienda toscana nel corso della prima parte del 2018; quello in questione era contraddistinto dalla matricola aziendale 1739.
Il Crossway 10.8 è un modello che conosciamo benissimo, presente in terra di Romagna con nove esemplari appartenenti alla flotta di Start Romagna. 
Le differenze riscontrate su quello di Tiemme sono quasi tutte riconducibili al fatto di essere nella versione “Pro”, più accessoriata rispetto alla “Line” e rispecchiante alcuni canoni un tempo presenti sull’Arway, modello di autobus scomparso dallo scenario nel passaggio da Irisbus a IvecoBus. La caratteristica che mi ha maggiormente colpito è stata la presenza della porta centrale doppia, con un’anta più grande ed una “antina” più piccola, configurazione indispensabile per garantire la presenza del montacarichi che consente l’accesso a bordo delle carrozzine.

A conclusione del post, proponiamo in allegato l’immagine del Crossway Pro 10.8 matr. 1739 di Tiemme, immortalato al capolinea di Badia Prataglia, collocato presso Piazza del Mercato.

Francesco Gardini – 30/08/2018

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