Capita a volte che le passioni si intersechino tra di loro, riportando
alla mente ricordi di un passato, magari non troppo remoto.
Premesso che tanti ormai sanno che le due ruote non motorizzate sono
una mia grande passione (che in alcuni momenti forse vale più di quella per
autobus e TPL), nel corso del mese di agosto, durante una gita ciclistica, mi
sono trovato a percorrere alcune strade della provincia di Arezzo, più
precisamente del Casentino, porzione della Regione Toscana che confina con il
territorio Romagnolo.
E’ quella una zona in cui il TPL romagnolo è attualmente presente con
due linee stagionali estive, aventi la particolarità di essere attive con un
programma giornaliero solamente dal 1° luglio al 31 agosto, unendo la Romagna
alla Toscana attraverso il Passo dei Mandrioli, arteria viaria che va da Bagno
di Romagna (FC) a Badia Prataglia (AR): stiamo parlando della 142 Arezzo –
S.Mauro Mare e della 164 (Cesena) – Bagno di Romagna – Badia Prataglia, delle
quali abbiamo già parlato in diverse occasioni (vedi “Transapenniniche”,
“ Col
mese di luglio arrivano le stagionali transappenniniche attraverso i
“Mandrioli” '' e “Un
pezzo unico sulla 142”).
Ripercorrendo quelle strade mi è tornata alla mente un’altra linea
che, fino ad una decina di anni fa, affrontava quel medesimo valico tra la
Valle del Fiume Savio ed il Casentino: si trattava di una tratta di competenza
delle Regione Toscana che collegava tutto l’anno S.Piero in Bagno con Bibbiena.
La gestione di questa tratta era nelle mani di “La Ferroviaria Italiana”
(L.F.I.), azienda poi confluita all’interno del colosso toscano “Tiemme”, ma
che all’epoca gestiva anche le linee ferroviarie Arezzo – Pratovecchio Stia ed
Arezzo – Sinalunga, ora in carico a “T.F.T.” (Trasporti Ferroviari Toscani).
L’esercizio della S.Piero – Bibbiena, linea attiva nel corso
dell’interno anno, implicava la sosta nell’Alto Savio di un autobus,
solitamente un extraurbano da 10 metri (negli ultimi anni era fisso un Renault
FR1).
Nella moderna gestione delle reti di TPL spesso accade che le linee di
valico, solitamente quelle più impervie da affrontare, siano talvolta
considerate una sorta di “ramo secco” che alla prima valida occasione va
tagliato: così è stato anche per questa linea. Nel corso della seconda parte
degli anni 2000 infatti, complice l’utenza sempre più scarsa, le difficoltà nell’affrontare
quel valico che, lungo la SS71 (arteria viaria costruita a fine ‘800) oltrepassa
i 1000 metri di quota, quindi spesso ricoperto di neve nel corso del periodo
invernale, nonché il pensionamento dell’unico conducente romagnolo di L.F.I.,
ha comportato la troncatura della linea presso Badia Prataglia, frazione del
comune di Poppi (AR), nonché ultimo importate centro abitato toscano servito
dalla medesima.
In un paio di occasioni si l’Agenzia Forlivese “ATR”, su richiesta
degli enti locali, ha cercato di ripristinare quel collegamento attraverso i
valico dei Mandrioli per il periodo invernale (come detto in estate vi sono le
linee stagionali), attivando alcune corse della linea 164, durate ben poco
viste le difficoltà citate precedentemente.
Agosto 2018. Come accennato
precedentemente, di passaggio da Badia Prataglia, mi sono trovato ad osservare
ciò che resta della storica Bibbiena – S.Piero in Bagno, che oggi non è altro
che la linea H02 di Tiemme, avente percorso Badia Prataglia - Partina - Bibbiena
- (Poppi).
Relativamente al programma di esercizio del periodo estivo, la tratta
prevede nove coppie di corse nelle giornate feriali, mentre nei festivi vi sono
tre percorrenze sull’intera tratta, una verso “Badia” e due in direzione della
stazione ferroviaria di Bibbiena, oltre a due corse limitate tra Badia
Prataglia e Pian del Ponte.
Incontrare la linea H02 è stata anche l’occasione per osservare uno
degli ultimi arrivati nella flotta di Tiemme, ossia un IvecoBus Crossway Pro
10.8 appartenente ad un lotto formato da sette unità acquistate dall’azienda
toscana nel corso della prima parte del 2018; quello in questione era
contraddistinto dalla matricola aziendale 1739.
Il Crossway 10.8 è un modello che conosciamo benissimo, presente in
terra di Romagna con nove esemplari appartenenti alla flotta di Start Romagna.
Le differenze riscontrate su quello di Tiemme sono quasi tutte
riconducibili al fatto di essere nella versione “Pro”, più accessoriata
rispetto alla “Line” e rispecchiante alcuni canoni un tempo presenti sull’Arway,
modello di autobus scomparso dallo scenario nel passaggio da Irisbus a
IvecoBus. La caratteristica che mi ha maggiormente colpito è stata la presenza
della porta centrale doppia, con un’anta più grande ed una “antina” più
piccola, configurazione indispensabile per garantire la presenza del
montacarichi che consente l’accesso a bordo delle carrozzine.
A conclusione del post, proponiamo in allegato l’immagine del Crossway
Pro 10.8 matr. 1739 di Tiemme, immortalato al capolinea di Badia Prataglia,
collocato presso Piazza del Mercato.
Francesco Gardini – 30/08/2018
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