A partire
dal settembre del 2015 sulla linea 160, la principale che serve la Val
Marecchia, un tempo patria di vetture targate “Ferrovie Padane”, poi “FER”,
sono apparsi, in pronta fissa, gli autobus suburbani da 12 metri, utilizzati
prevalentemente su alcune corse scolastiche limitatamente alla tratta Rimini-Villa
Verucchio (e viceversa).
Prima di
allora eventuali impieghi erano stati riscontrati solo in qualità di
sostituzioni , tramite l’impiego di scorte.
E poi si sa,
arrivano le giornate feriali non scolastiche, magari quelle concomitanti con il
periodo delle festività natalizie, quando le turnazioni cambiano, facendo
riscontrare piccole particolarità, o grandi curiosità.
Proprio
per questo può accadere che sulla 160 ci finisca assegnato un autobus
suburbano, ma nella taglia da 10,5 metri, quindi, gioco-forza uno dei quattro
Irisbus 591E.10.29 CityClass Cursor della serie 33011-33014.
La causa di
tutto ciò consiste nel fatto che vi sia un TM del deposito di Rimini, contraddistinto
dal numero 57, che prevede l’impiego di tali vetture in quanto operante
prevalentemente sulla linea 16, ma anche sulla 3 e sulla 20.
Nella
seconda parte della mattinata però il bus fa un “excursus” extraurbano
svolgendo una coppia di corse fra Rimini e Villa Verucchio, inframezzate da un
giro sulla linea 164 nelle sole giornate di lunedì e venerdì.
Ed è così che nei feriali del periodo invernale, in cui però le scuole sono chiuse, alle 9:10, presso il terminal E della stazione ferroviaria di Rimini si può trovare un CityClass “2 porte” tabellante per la Zona Industriale di Villa Verucchio, meta raggiunta dal bus dopo 35 minuti di viaggio, gran parte dei quali svolti lungo la SP258R “Marecchiese”.
Come
accennato, nelle giornate di lunedì e venerdì, dopo una ventina di minuti di
sosta presso la residenza esterna di “Villa”, alle 10:04 avviene la partenza sulla
linea 164 alla volta di S.Arcangelo. Il bus raggiunge la stazione ferroviaria
della cittadina alle ore 10:32, da dove il bus ripartirà alle 11:25 per
riportarsi a Villa Verucchio, giungendo
nuovamente presso la locale zona industriale alle ore 11:54.Ed è così che nei feriali del periodo invernale, in cui però le scuole sono chiuse, alle 9:10, presso il terminal E della stazione ferroviaria di Rimini si può trovare un CityClass “2 porte” tabellante per la Zona Industriale di Villa Verucchio, meta raggiunta dal bus dopo 35 minuti di viaggio, gran parte dei quali svolti lungo la SP258R “Marecchiese”.
Avviene poi
un piccolo trasferimento in direzione “monte”,
fino a Ponte Verucchio, da dove il bus parte alle 12:05 sulla corsa
discendente della 160 che termina alla stazione di Rimini alle 12:46.
Da
evidenziare il fatto che le medesime percorrenze sopra indicate (160-164-160)
nel corso delle giornate di scuola sono espletate da un autobus della residenza
esterna di Villa Verucchio, solitamente un MyWay.
Nelle
primissime giornate del 2017 mi è capitato di incontrare il CityClass matr.
33012 sulla corsa ascendente della 160, intento a svolgere la fermata
principale di Villa Verucchio, quella posta dinnanzi alla ex Stazione della
ferrovia Rimini-Novafeltria.
Non era la
prima volta che vedevo un autobus suburbano su quella linea, ma la presenza di
quel CityClass da 10 metri mi ha scatenato tanti interrogativi.Il primo è: che sia adatto a quella tratta? Onestamente da Rimini a “Villa” i km sono indicativamente tra i 15 ed i 20, tutti praticamente pianeggianti, quindi ci può stare come assegnazione; i posti a sedere sufficienti per una corsa di metà mattina dovrebbero esserci.
Poi ho pensato ad altre vallate Romagnole, ad esempio a quelle forlivesi, oppure alla Valle del Savena a Bologna dove, su percorso pressoché identico, si muovono una linea suburbana a media percorrenza ed una extraurbana che si spinge più avanti, magari fino alle località “montane”
Allora mi sono posto l’interrogativo: chissà come sarebbe la Val Marecchia con una suburbana fino Villa Verucchio?!?!
Ma poi ho riflettuto un attivo sul fattore storico ed alla realtà di tutti i giorni. La Rimini-Novafeltria è un tutt’uno, fin da quando a percorrere l’intera vallata era il “trenino” a scartamento ridotto, poi soppiantato dalle corriera di “Ferrovie Padane”, quindi di “FER”, ora di “Start”.
Quella che è
oggi la linea 160 è un qualcosa di radicato nella popolazione, un punto di
riferimento: ne è dimostrazione il riscontro da parte dell’utenza che ne fa
ampio utilizzo.
E poi non
bisogna dimenticare il passato, anche perché sono proprio gli stessi abitanti
della Val Marecchia che lo riportano alla nostra mente, chiamando ancora oggi
la principale linea della loro vallata con l’appellativo “Le Padane”!!!.
Francesco Gardini – 08/01/2017
Che bello questo breve excursus storico sui trasporti in Valmarecchia! Io addirittura ho sentito chiamare la linea 160 "Gran Padana", anche se onestamente non ricordo nè dove nè quando. A prescindere dai soprannomi, tutti più o meno legati a quella che un tempo era la Società Anonima di Ferrovie e Tranvie Padane, poi Gestione Commissariale Governativa delle Ferrovie Padane dal 1933 (primo caso di GCG in Italia; nel nome scompare il termine "tranvie" in quanto la tranvia a vapore Ferrara-Codigoro si era nel frattempo trasformata in ferrovia), il fascino di questi reportage sta nel fatto che dai racconti dei vari percorsi e dei vari mezzi che attraversano i territori emerge sempre un riferimento alla storia locale e alle tradizioni culturali della popolazione, come testimoniano gli epiteti affibbiati alla linea 160. Quindi complimenti davvero!
RispondiEliminaGrazie!!! ;)
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