di Roberto Renzi - 15/09/2017
Agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, la città
di Riccione, secondo centro della costa per presenze turistiche, non dispone di
servizi di trasporto in frequenza al di fuori della importante linea filoviaria
che la collega con Rimini e che si attesta nella zona centrale del litorale,
lasciando inservita la metà Sud dell’arco costiero compreso nel territorio
comunale.
Nel 1972, la
municipalizzata riminese ATAM viene incaricata dal Comune di Riccione di
gestire una linea urbana stagionale su un percorso che collega il nucleo
storico (Riccione Paese), la stazione, il capolinea del filobus, le Terme e
l’Abissinia, spingendosi fino al viale San Gallo, ultima strada del Comune
perpendicolare alla costa, in una zona caratterizzata dalla presenza dei
camping.
La linea, che riceve il numero 12 ed è esercitata ad agente
unico con due vetture di piccola taglia (di solito FIAT 309), offre una corsa
ogni mezz’ora dalle 7 alla mezzanotte e riscuote un buon successo di utenza,
tale da essere riproposta nei successivi periodi estivi. I due capilinea sono
in viale Cirene (quello del Paese) e in viale Enna (quello dei campeggi), due
punti non molto distanti tra loro in linea d’aria: apparirà pertanto logica, dall’estate 1975, la trasformazione della
linea in circolare bidirezionale (numero 12 per il senso di rotazione
orario, 17 per l’antiorario), con l’inserzione di un tratto intermedio
parallelo alla Statale Adriatica nel quartiere Fontanelle.
L’espansione “stagionale” della municipalizzata riminese
nell’area Sud prosegue con la istituzione di una linea Riccione–Misano Mare–Cattolica (linea 13), che appare il
naturale prolungamento della filovia e che nelle estati 1978 e 1979 apporta un
netto miglioramento al servizio costiero, anche se la capacità risulta presto
inadeguata: la frequenza delle corse è di soli 30 minuti e le vetture impiegate
inizialmente (due FIAT 409 da 10 metri) devono essere ben presto sostituite con
i più capienti Siccar-De Simon 176L,
che all’epoca sono i soli autobus da 12 metri presenti a Rimini.
Il 1980 segna invece un
ridimensionamento dell’ATAM in quest’area: questo è dovuto in parte al fatto che l’azienda del
Consorzio Trasporti Romagnolo, l’ATR di Forlì (le cui linee extraurbane sono
state messe in crisi dall’offerta coordinata realizzata dall’ATAM tra Rimini e
Cattolica) si “riprende” il servizio costiero Riccione–Cattolica, affidandolo a
due dei quattro autobus suburbani Monocar 201LS (Gruppo 359–362) immessi in
servizio l’anno precedente. Ma soprattutto alla decisione del Comune di Riccione di istituire in proprio una rete di
trasporto urbano.
Nel dicembre 1979, l’ingegner
Divo Fioretti,
già direttore generale dell’Azienda Municipalizzata del Comune di Modena
(AMCM), al quale il Comune di Riccione ha affidato l’incarico di studiare una
rete di trasporto pubblico urbano sul proprio territorio, presenta un progetto che propone
l’istituzione di tre linee, un parco veicoli di 9 autobus urbani (dei
quali 7 in turno e 2 di scorta) ed un organico 29 dipendenti, 21 dei quali
autisti, più sette stagionali.
Dal 23 giugno 1980 le linee circolari 12 e 17 sono
eserciate dal Comune di Riccione “in economia diretta”, la forma prescelta per
la gestione della rete; di conseguenza i lavoratori del TPU sono inquadrati
nella categoria dei dipendenti comunali e non in quella degli
autoferrotranvieri. Il 20 luglio
comincia l’esercizio di una nuova linea urbana, la 3, sul percorso viale
Veneto–Cimitero Nuovo–San Lorenzo–Cimitero Vecchio–Riccione Paese (viale
Lazio).
Il “Piano Fioretti” viene attuato
compiutamente con l’orario invernale 1980-’81, in vigore dal primo ottobre 1980: la linea 3 viene
prolungata da Riccione Paese a mare della ferrovia fino alle Terme e, insieme
alla nuova linea 2 (Giardini–Paese–Fontanelle), va a sostituire la circolare
12-17 (che però tornerà a funzionare nei mesi estivi al posto della 2). La
linea 1, infine, collega la località Spontricciolo (tra la ferrovia e la
Statale 16 verso Rimini) e la Zona Artigianale, a monte del Paese.
Successivamente la linea 3 diverrà linea 3/4, a seconda del senso di marcia,
dato che nella zona Alba (piazzale Azzarita) alla stessa palina fermano le
corse in tutti e due i sensi.
Su tutte e tre le linee l’orario invernale feriale prevede
inizialmente due sospensioni del
servizio di circa un’ora e mezza, una nel corso della mattinata ed una
durante il pomeriggio: forse nell’ideare questo espediente l’ingegner Fioretti
ha pensato ai paesi della bassa padana, dove le piazze sono desolatamente vuote
a metà giornata: Riccione, città che vive di turismo e commercio, non è adatta
a un servizio concentrato nelle “punte” classiche (o poco più) e già nel
febbraio 1981 i vuoti d’orario vengono definitivamente eliminati.
Il servizio è effettuato con
nove FIAT 470.10.20.98 nella
versione con carrozzeria originale FIAT-Cameri da 10,80 metri. Questa prima serie di 470 monta il motore FIAT 8200.10 da
10.308 cc con 6 cilindri in linea, erogante 146 kW (200 CV), posto in posizione
orizzontale posteriore. Soluzione che si sta affermando in Italia in questo
periodo storico e che comporta la parte posteriore del telaio rialzata e, sui primi
esemplari, una terza porta più stretta delle altre. I 470 di Riccione vengono
attrezzati per la salita dalla porta centrale, in analogia a quanto già fatto
sui filobus dell’ATAM. Le matricole vanno dalla 101 alla 109 ma successivamente
diverranno 1001–1009 (per non creare confusione con alcuni mezzi della nettezza
urbana, pare). A bordo vi è un’obliteratrice RCS e nessuna emettitrice di
biglietti: questi devono essere acquistati a terra e convalidati in vettura,
soluzione che presso l’ATAM di Rimini sarà adottata solo nel 1982.
Nel marzo 1982 il parco viene incrementato con l’acquisto
di altri tre IVECO 470.10.20.105 (1010–1012) dotati di motore Fiat 8220.12 da
9572 cc e con tre porte a libro (nelle prime nove unità le porte erano
rototraslanti) tutte doppie. Una caratteristica dei 470 è quella di offrire un
numero di posti a sedere (24) relativamente elevato, circa il 30% in più rispetto
al 418 (versione AC), l’autobus che nella seconda metà degli anni Settanta
aveva conquistato quasi tutto il mercato degli urbani, soprattutto nelle città
medie e piccole e la cui produzione va a cessare intorno al 1980.
Il servizio urbano di Riccione prosegue senza grossi
cambiamenti per tutti gli anni Ottanta. Un’integrazione tariffaria con ATAM e
ATR, particolarmente dedicata ai turisti e i cui effetti sono notevoli nel
territorio riccionese, avviene nel 1989 con il lancio dell’Orange Ticket, biglietto
integrato valido 24 ore oppure otto giorni e valido sui mezzi di tutte e tre le
Aziende. Intanto la pedonalizzazione del “salotto” di viale Ceccarini provoca
alcune modifiche di percorso alle linee 2 e 3 nella zona centrale della Marina.
Nel 1987, sulla collina di Riccione viene inaugurato il parco
acquatico Aquafan: «sebbene tecnicamente non fosse una novità per l’Italia, la
struttura è stata probabilmente la prima a riscuotere grande successo» (Wikipedia). Il trasporto
pubblico viene potenziato con l’istituzione della linea 5 (Terme–Aquafan), attiva nel periodo estivo
con una corsa ogni mezz’ora.
La ditta Bacchini di Misano
Adriatico utilizza un vecchio 409 Menarini per effettuare dei servizi tra
Aquafan e Miramare, che ben presto vengono regolarizzati diventando “linea 1A”
con un rapporto di sub-concessione da parte di TPU.
Una nuova linea, la 6, nasce nel 1990. Essa si spinge fuori
dai confini comunali, collegando Misano (stazione) e Coriano, con transito da
Terme, Giardini, Riccione Paese e Sant’Andrea in Besanigo. Data l’estensione,
la sola vettura impiegata su questa linea esegue una corsa ogni 75/80 minuti.
Anche la linea 2 sconfina nel Comune di Misano Adriatico,
essendo stata prolungata al Villaggio Argentina, lungo la via Tavoleto (S.P.
35), una strada all’epoca completamente priva di servizi di trasporto regolari.
Nel novembre 1991 vengono acquistati due minibus CAM
Pollicino 35, su meccanica IVECO 49.10, che entreranno in servizio solo con
l’avvento della nuova azienda Tram Rimini due mesi più tardi, con numerazione
012-013.
Il 1991 è infatti l’ultimo anno della gestione diretta
delle linee urbane da parte del Comune di Riccione. Una pubblicazione di
quell’anno riporta alcuni dati dell’esercizio 1990: trasportati 1.360.000
utenti paganti; venduti 320.000 biglietti di corsa semplice. 2600 Orange
Ticket, 5.764 abbonamenti personali e studenti, 859 abbonamenti semestrali per
pensionati, 421 abbonamenti turismo sociale, 40 abbonamenti cumulativi gratuiti
per le scuole.
La percorrenza annua è di poco più di 600.000 autobus*km. I
dipendenti che, insieme ai 14 autobus transitano, il primo gennaio 1992, nella
nuova azienda consorziale sono in tutto sedici.
La Tram apporterà significative variazioni alle linee ex
TPU, numerate 41 (la 1), 42 (la 6), 43 (la 3/4) , 44 (la 2), 45 (la 5), mentre
i FIAT 470 andranno a formare il Gruppo 1601–1612. Nel corso degli anni, prima
con l’istituzione della linea 124 (14 settembre 1992) poi con altri
provvedimenti di razionalizzazione, i servizi urbani di Riccione saranno
progressivamente integrati in percorsi suburbani di competenza provinciale.
Oggi l’unica linea veramente urbana è la 43 (piazzale Curiel–viale Monza), che
peraltro nella punta scolastica presenta prolungamenti intercomunali a
Ospedaletto di Coriano e Misano Mare. La linea 58, ex 42, che nella sua
interezza è una suburbana che va da Riccione a Coriano e Morciano, d’estate
diventa prevalentemente urbana, concentrando la maggior parte delle corse tra
piazzale Curiel e Aquafan (58 barrato e 58C prolungato a levante su
Fontanelle).
I 470 ex TPU, dopo essere sottoposti a un parziale restyling
al frontale, sono stati tutti radiati dal parco aziendale tra il 2002 (vettura
1611) e il 2005 (le ultime sette rimaste, tra cui la 1610 e la 1612). I due
Pollicini 012 e 013 hanno terminato la loro corsa rispettivamente nel 2008 e
nel 2010.
FOTO
1. Autunno 1980: durante la sospensione mattutina del
servizio, buona parte del parco rotabile TPU sosta in piazza dell'Unità a
Riccione Paese (foto Roberto Renzi).
2. La rete urbana di Riccione nella versione invernale,
anno 1981. Nel periodo estivo la linea 2 veniva chiusa ad anello sulla strada
litoranea e si trasformava nella circolare 12/17 (dis. Roberto Renzi).
3. Prima del TPU: un'immagine del Monocar 1151 (ATAM 1101)
in servizio sulla linea 12 “Circolare Oraria” nel 1978 (foto Kaiblinger).
4. Al capolinea dei Giardini (“Giardini Centro” negli
orari TPU), la vettura 102 in procinto di partire sulla linea 2 per Fontanelle
il 26 aprile 1981. Si noti l'ingombrante logo “Trasporto Pubblico Urbano” (foto
Giorgio Fantini).
5. Lungo il porto-canale, in viale Bellini, transita la
vettura 105 diretta verso Riccione Paese sulla Circolare Sinistra 17, il 5
agosto 1981 (foto Giorgio Fantini).
6. Al capolinea di viale Monza, ancora oggi esistente in
prossimità della strada provinciale Rimini-Coriano, è appena giunta la vettura
104 come linea 3 il 5 agosto 1981; l'anno successivo il senso di marcia
ascendente sarà contrassegnato dal numero 4 (foto Giorgio Fantini).
7. Torniamo al capolinea Giardini Centro per osservare
questa accoppiata INBUS ATAM (vettura 1701 in servizio sulla linea 11) - FIAT
470 TPU (linea 2). Siamo nel maggio 1981: all'epoca il capolinea della 11 era
ancora posizionato all'angolo di viale Dante, ma in questo periodo era in corso
una deviazione (foto Roberto Renzi).
8. Difficoltà di transito sul viale Milano, nei pressi del
Grand Hotel (foto Fabrizio Pavoni).
9. La contemporanea presenza di “bus gialli” di TPU, ATR e
ATAM sul territorio di Riccione causava una certa confusione: al capolinea dei
Giardini sostano il Siccar-CAM 177 matricola 152 del servizio urbano di Forlì,
trasferito nell'estate 1989 sulla linea 125 Riccione–Cattolica, e il filobus
1006 in partenza per Rimini (foto Roberto Renzi).
10. Nel 1989 vi fu un accordo tariffario tra i tre gestori
che diede vita al biglietto integrato Orange Ticket. Per circolare
liberamente 24 ore su tutti i mezzi il prezzo era 2500 lire (collezione
Roberto Renzi).
11. Una caratteristica della linea 3/4 (oggi linea 43) è
l'ingresso e regresso in viale Mestre per poter servire il “Cimitero Nuovo”.
Notare nell'immagine il relitto di una locomobile a vapore, 29 giugno 1990
(foto Giorgio Fantini).
12. Biglietto TPU di corsa semplice (nel 1990 e '91
costava mille lire), sul quale è indicato “non valido per le linee 11 e 125”.
Sul retro, pubblicità di Aquafan, con menzione delle linee 1 e 5, con le quali
si raggiungeva il parco acquatico (collezione Roberto Renzi).
13. Nel tardo pomeriggio del 29 giugno 1990, all'uscita da
Aquafan, una folla di giovani prende d'assalto il mezzo in servizio sulla linea
5 (foto Giorgio Fantini).
14. Il vecchio Monocar utilizzato da Bacchini per la linea
41A Miramare–Aquafan ripreso al capolinea filoviario di Miramare Camping, all'epoca
ancora utilizzato dall'ATAM ma solo nel periodo invernale (foto Roberto
Renzi).
15. Orario invernale 1991-'92 della linea 6, un servizio
intercomunale (Misano FS–Coriano) corrispondente in gran parte all'attuale
linea 58 (collezione Roberto Renzi).
16. Schema della rete TPU nel 1991. Molte di queste linee
verranno convertite in suburbane con l'avvento, l'anno successivo, dell'azienda
consorziale Tram (collezione Roberto Renzi).
17. I 470, una volta passati nel parco Tram, escono
dall'ambito comunale di Riccione e percorrono tutte le linee aziendali.
L'ultimo rappresentante della seconda serie (1612 ex 1012) è stato colto in
sosta lungo la linea 13 (Santarcangelo–Casale di S.Ermete, oggi 164) nel giugno
1992 (foto Roberto Renzi).
18. Pochi mesi prima della sua dismissione, il 24 aprile
2004, la 1605 Tram Servizi (ex 1005 TPU) mostra il rifacimento della testata
anteriore, realizzato dalle maestranze aziendali (foto Alessandro Brunelli).
19. L'angolo tra viale Lodi e viale Veneto in 37 anni di
servizio è stato sempre percorso dai mezzi dalla linea 3 (poi 43), subito dopo
la partenza dal capolinea di viale Monza, salvo un breve periodo in cui il
capolinea fu spostato in viale Riva del Garda, sul lato opposto dello stesso
viale Monza. La foto in bianco e nero è del febbraio 1981, quella a colori del
2 dicembre 2006 (entrambe foto Roberto Renzi).
Meraviglioso! Come sempre si va alla scoperta di realtà non molto conosciute del nostro territorio. Grazie Roberto!
RispondiEliminaBellissimi! li guidavo per lavoro senza conoscere il cuore il ruggito dei motori! non conoscevo i carrozzieri ! Grazie Roberto!
RispondiElimina