Erano gli albori degli anni ’90 quando l’azienda forlivese ATR, nel
periodo successivo alla cessione dei servizi extraurbani delle provincie di
Ravenna e Rimini a favore di ATM e della neonata TRAM, mette in atto una
politica finalizzata alla realizzazione di nuove linee che garantissero una
serie di interazioni tra le due principali città della provincia, Forlì e
Cesena, e le cittadine più prossime ai loro confini, andando ad incrementare
l’offerta data fino a quel momento esclusivamente dalle linee extraurbane
ereditate da “Sita” nel 1975.
E’ in questo modo che iniziano a fare la propria comparsa le
suburbane, le linee “90”, contraddistinte sui libretti ed alle paline di
fermata dal color arancio.
Alla prima suburbana che ha visto luce all’interno del territorio
forlivese, contraddistinta dal numero 91, viene dato il compito di avvicinare Castrocaro
Terme, nota cittadina termale posta lungo la vallata del fiume Montone, al
capoluogo, Forlì, dove il capolinea in origine era posto presso il Ronco,
quartiere che sorge nella porzione territoriale
compresa tra la via Emilia “sud” ed il perimetro dello scalo
aeroportuale; questo conferiva alla tratta un aspetto diametrale che è durato
ben poco, complice la successiva troncatura presso la stazione ferroviaria.
A livello storico c’è da fare una distinzione nel tracciato tenuto
dalla 91 all’interno di Forlì, mantenendo però invariato il punto di uscita dalla
città, che avviene attraverso porta Schiavonia, quella posta lungo la via Emilia
in direzione di Faenza, a due passi dal corso del Montone e dal ponte sul
medesimo corso fluviale.
Nei primi venti anni (circa) di servizio la linea 91 prevedeva l’allora
fondamentale transito da Piazza Saffi, cuore storico del centro forlivese,
raggiunta percorrendo viale della Libertà, viale Oriani (sede dell’autostazione
dal periodo successivo all’eliminazione dalla stessa “Saffi” del capolinea per
le linee extraurbane, fino alla realizzazione di quello attuale in via Volta) e
attraversando p.le Indipendenza; causa sensi unici si entrava in piazza, in
senso ascendente, grazie al transito su v.le Oberdan e corso della Repubblica, la
si lasciava in quello discendente lungo via Giorgio Regnoli. Usciti dal centro
storico forlivese attraverso corso Mazzini, si seguiva il perimetro delle mura della città nella loro parte nord-est, solcando
i viali Vittorio Veneto ed Italia.
Sul finire dell’estate 2012 la riprogrammazione del servizio urbano
della città di Forlì fa sì che la stragrande maggioranza delle linee non
transitino più in piazza Saffi, col trasferimento del principale fulcro
trasportistico cittadino dinnanzi alla stazione. Anche il tracciato della 91
viene modificato: dal terminal dello scalo ferroviario gli autobus percorrono
per intero v.le della Libertà fino al raggiungimento di P.le della Vittoria, e
proseguono costeggiando poi il lato sud-ovest delle mura perimetrali, solcando viale Filippo Corridoni (dove ha
sede il Campus Universitario), servendo la zona della Rocca di Ravaldino e
continuando su v.le Salinatore fino al raggiungimento della già citata Porta
Schiavonia. Da qui fino all’arrivo a Castrocaro il percorso è rimasto immutato,
forse complice la sua semplicità di snodarsi quasi per intero lungo la SS67, la
statale che collega la Romagna alla Toscana attraverso il passo del Muraglione,
conosciuta anche come via Firenze, toccando gli abitati di S.Varano, Villa
Rovere e Terra del Sole, attraversando il cuore della cittadina castrocarese percorrendo
il viale principiale che porta il nome dell’arcinoto fisico Guglielmo Marconi,
proseguendo su viale Roma, dove hanno sede gli stabilimenti termali, ed
andandosi ad attestare presso il capolinea collocato nella piazzetta che si
trova all’intersezione tra le vie Giacomo Matteotti e Cavalieri di Vittorio
Veneto.
A livello di programma di esercizio le cose non sono troppo variate
nel corso degli anni. Nei giorni feriali la frequenza storica è pari ad un
autobus ogni 30 minuti. Va però sottolineato il fatto che la fascia di morbida
mattutina del periodo estivo, da sempre, possiede cadenzamento orario. Negli
ultimi anni vi è stata da registrare una riduzione analoga anche nelle fasce di
morbida dei feriali non scolastici del periodo invernale, mentre nei giorni di
scuola vi è stato qualche slittamento o anticipo negli orari di partenza verosimilmente
riconducibile al “post riforma Gelmini”.
Per quel che concerne le giornate festive invece le corse hanno
frequenza oraria per l’intero arco dell’anno.
A livello di tempi di percorrenza la 91 possiede un tempo giro pari ad
un’ora: nella maggior parte dei casi gli autobus che partono dalla stazione
forlivese al minuto “05” rientrano da Castrocaro al “35”, in alternativa se
lasciano il capolinea cittadino al “35”, ripartono da quello della località
termale al “05”.
Va inoltre segnalato che a livello “amministrativo” la 91, pur
muovendosi all’interno di una porzione territorio compresa tra due comuni, ha
subito, un paio di anni fa, una sorta di declassamento da linea suburbana ad
urbana di Forlì.
Passiamo ora all’impiego mezzi: da sempre sulla 91 a farla da padroni
sono gli autobus in allestimento suburbano e, nel corso degli anni, si è potuto
riscontrare il susseguirsi dei vari modelli presenti all’interno della flotta
di ATR, partendo dai BredaMenarinibus M 220 e 220/E LS, passando poi ai
BusOttoSL ed ai BMB 240LS, finendo con gli AvancityLS CNG, introdotti con la
“metanizzazione” della tratta, avvenuta nel 2008.
Nonostante questo vi sono differenti testimonianze secondo cui, agli
albori, la linea 91 è stata esercitata anche tramite l’impiego dei Fiat 420/A
Menarini, appartenenti alla serie 355-359 del 1976.
Come sempre non possiamo non correlare lo scritto con un’immagine
inerente alla tratta descritta. Il protagonista è il BredaMenariniBus 240LS
matr. 20937, classe 2004, vettura storica del deposito di Forlì, immortalato
lungo la statale 67 laddove geograficamente termina l’abitato di Rovere.
Notare una particolarità: la tabellazione “Castrocaro Terme” della
linea 91 costituisce uno dei casi in cui, relativamente alle impostazioni dei
display del bacino di Forlì-Cesena, viene sfruttata la possibilità di inserire
la il testo su tre righe fornita dai pannelli Aesys dotati di 24 led in
altezza.
Francesco Gardini – 07/09/2017
Lo scritto è molto interessante ma la foto è semplicemente spettacolare. Aspetto di ricevere il poster... :)
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