Da circa una settimana a questa parte, anche la Romagna è stata
interessata da una pungente coda d’inverno che, a causa di una serie di perturbazioni
di origine artica, ha portato temperature molto rigide e la comparsa della
neve, più o meno abbondante, su gran parte del nostro territorio.
Soffermandoci sulla tematica da noi affrontata, quella relativa al
trasporto pubblico locale, il primo pensiero da parte di molti, al presentarsi
di condizioni meteo avverse, in particolar modo della neve, riguarda sempre
ritardi o cancellazioni che si possono riscontrare sia sulle singole corse, che
su intere linee.
Come capita per ogni qualsiasi attività, anche nei sistemi di TPL vi
sono molteplici “dietro le quinte” spesso non noti ai fruitori dei vari servizi
di trasporto.
Il cardine fondamentale è sempre quello di garantire il servizio,
ovviamente in condizioni di massima sicurezza. In questo gioca un ruolo
importante l’affidabilità dei mezzi impiegati sulle varie linee: non a caso
quelli che solitamente ricoprono le tratte più impervie sono muniti di gomme
termiche!!!
In aggiunta, quando il manto nevoso diventa più abbondante, vi sono le
catene, solitamente installate sui pneumatici delle ruote posteriori (quelli
più esterni in caso della presenza di gemellate), sulle quali agisce la
trazione fornita dal motore. In alcuni casi, soprattutto nelle tratte
appenniniche, è facile vedere autobus dotati di una ulteriore catena sull’asse
anteriore, generalmente posta sulla ruota di destra, quella più prossima al bordo
stradale: viene montata per garantire una maggiore guidabilità e tenuta di
strada.
Nelle operazioni di montaggio delle catene è determinante l’operato di
chi si occupa di quella ben determinata mansione, gli stessi autisti ai quali
si aggiungono, nei depositi principali, i meccanici: c’è addirittura chi si
reca al proprio deposito di appartenenza anche alcune ore prima per evitare
ritardi sull’orario di uscita!!!
Il presentarsi anzitempo sul luogo di lavoro fornisce inoltre, al
personale viaggiante, la possibilità di verificare le condizioni generali del
mezzo in dotazione e di effettuare le operazioni di avvio per tempo, in modo
che la vettura sia “calda” al momento della partenza, sia all’interno del vano
passeggeri, ma soprattutto per quel che concerne ogni singolo organo ed
apparato di natura meccanica.
Quando le temperature diventano molto rigide (in questi giorni in
alcune zona appenniniche si sono raggiunti anche i -15° C), un brutto
inconveniente può essere quello di trovare l’autobus con liquidi e fluidi
ghiacciati, ma la previa aggiunta dei moderni additivi anti-gelo può ovviare a
tutto questo.
Ovviamente con la neve e col ghiaccio fondamentale è la condotta da
parte del personale addetto alla guida: un po’ come uno chef con il suo
ingrediente “speciale”, ogni autista ha i suoi segreti, fondamentali nello
svolgimento della propria mansione, soprattutto in queste particolari occasioni.
Anche in questo caso gli autobus moderni e tecnologici, prodotti in tempi recenti dalle varie case costruttrici, sembrano aver facilitato l’operato da parte di chi li guida quotidianamente, ma il pensiero di molti è che i mezzi di un tempo, forse complice il fatto di sembrare (o forse possiamo dire di “essere”) più “robusti”, apparissero anche più affidabili con la neve.
Anche in questo caso gli autobus moderni e tecnologici, prodotti in tempi recenti dalle varie case costruttrici, sembrano aver facilitato l’operato da parte di chi li guida quotidianamente, ma il pensiero di molti è che i mezzi di un tempo, forse complice il fatto di sembrare (o forse possiamo dire di “essere”) più “robusti”, apparissero anche più affidabili con la neve.
Un ruolo determinate è ricoperto anche da coloro che svolgono mansioni
meno “sporche” rispetto a quelle appena descritte: stiamo parlando di chi si
occupa dell’aspetto gestionale, tecnico e programmatico dell’intera rete. A
queste figure professionali, in base alle varie mansioni svolte quotidianamente,
spetta il compito di decidere come prevenire i ritardi, quali deviazioni o
limitazioni apportare, quali corse o tratte sopprimere, qualora si presentassero ad esempio condizioni
che precludono la transitabilità in sicurezza dei mezzi.
Determinanti sono anche i compiti svolti dai movimentisti e dagli
addetti all’esercizio che solitamente operano all’interno delle centrali
operative: a loro spetta il compito gestionale riguardante mezzi e personale,
ruolo che in questi casi diventa molto difficile, complice i ritardi sulla
viabilità stradale che comportano spesso la perdita dei cosiddetti “cambi in
linea”. Sono proprio i ritardi che spesso condizionano la prosecuzione di un
conducente o di un autobus sulla corsa successiva prevista dal turno, sia
“macchina” che “uomo”, in associazione o mediante un cambio: in questo caso
diventa fondamentale l’impiego di personale e mezzi che svolgono il ruolo di
riserva, ma anche dei coordinatori del servizio che devono ben valutare quando
e come farli intervenire, in alcuni casi creando sul momento veri e propri
turni, o forse meglio dire “spezzoni”, di natura occasionale.
Relativamente alla gestione dei mezzi, in alcune particolari
situazioni si può optare con l’introduzione, laddove è possibile, di un veicolo
di dimensioni minori, al fine garantire transiti più agevoli, ad esempio nei
punti in cui le svolte già difficoltose possono essere rese ancora più problematiche per la presenza di
cumuli di neve.
Ovviamente quelli elencati all’interno del testo corrente sono solo
alcuni degli aspetti più rilevanti che caratterizzano la gestione del TPL nel caso si verifichino delle nevicate.
A corredo del post corrente ho deciso di inserire due scatti che
ritraggono il binomio “autobus&neve” all’interno del capoluogo considerato
come quello posto geograficamente al centro della Romagna, vale a dire Cesena,
città il cui servizio di TPL, sia in ambito urbano, suburbano che extraurbano,
sembra aver ben retto alle nevicate di questi giorni, forse complice anche
l’esperienza del “Nevone 2012”.
La prima immagine riguarda il servizio urbano e vede protagonista il
BredaMenarinibus VivacityPlus CU CNG matr. 21064, in transito nei pressi
dell’Ippodromo mentre svolge servizio sulla linea 6. Si tratta dell’urbana più
giovane, ma anche di una delle principali che si muovono all’interno del territorio
cittadino, con un tracciato che dal parcheggio scambiatore del centro
commerciale “Montefiore” si spinge fino al quartiere di Riomaggiore, presso
Torre Del Moro, toccando punti nevralgici quali l’ospedale, la Barriera, la
stazione ferroviaria e il parcheggio scambiatore dell’Ippodromo.
La seconda immagine, in ambito extraurbano, riguarda invece l’Irisbus 399E.12.35 MyWay matr.
20764, autobus attualmente assegnato alla residenza di Sarsina, impegnato sulla
corsa della linea 138 con partenza alle 10:25 dal PuntoBus, avente destinazione
finale posta a Bagno di Romagna.
La 138 è da sempre la linea che, tra le extraurbane che si muovono
all’interno del territorio cesenate, incarna un certo fascino quando si parla
di neve: lungo il suo tracciato, prettamente appenninico che in due tronconi si
spinge da Cesena a Balze di Verghereto, nel corso del periodo invernale è
facile trovare la presenza del manto nevoso che ricopre le arterie da essa
principalmente affrontate, vale a dire la Strada Regionale 71, oppure la SS3bis
“Tiberina” (meglio conosciuta come E45).
Francesco Gardini –
01/03/2018
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