giovedì 1 marzo 2018

Neve & TPL.



Da circa una settimana a questa parte, anche la Romagna è stata interessata da una pungente coda d’inverno che, a causa di una serie di perturbazioni di origine artica, ha portato temperature molto rigide e la comparsa della neve, più o meno abbondante, su gran parte del nostro territorio.

Soffermandoci sulla tematica da noi affrontata, quella relativa al trasporto pubblico locale, il primo pensiero da parte di molti, al presentarsi di condizioni meteo avverse, in particolar modo della neve, riguarda sempre ritardi o cancellazioni che si possono riscontrare sia sulle singole corse, che su intere linee.
Come capita per ogni qualsiasi attività, anche nei sistemi di TPL vi sono molteplici “dietro le quinte” spesso non noti ai fruitori dei vari servizi di trasporto.
Il cardine fondamentale è sempre quello di garantire il servizio, ovviamente in condizioni di massima sicurezza. In questo gioca un ruolo importante l’affidabilità dei mezzi impiegati sulle varie linee: non a caso quelli che solitamente ricoprono le tratte più impervie sono muniti di gomme termiche!!!
In aggiunta, quando il manto nevoso diventa più abbondante, vi sono le catene, solitamente installate sui pneumatici delle ruote posteriori (quelli più esterni in caso della presenza di gemellate), sulle quali agisce la trazione fornita dal motore. In alcuni casi, soprattutto nelle tratte appenniniche, è facile vedere autobus dotati di una ulteriore catena sull’asse anteriore, generalmente posta sulla ruota di destra, quella più prossima al bordo stradale: viene montata per garantire una maggiore guidabilità e tenuta di strada.
Nelle operazioni di montaggio delle catene è determinante l’operato di chi si occupa di quella ben determinata mansione, gli stessi autisti ai quali si aggiungono, nei depositi principali, i meccanici: c’è addirittura chi si reca al proprio deposito di appartenenza anche alcune ore prima per evitare ritardi sull’orario di uscita!!!
Il presentarsi anzitempo sul luogo di lavoro fornisce inoltre, al personale viaggiante, la possibilità di verificare le condizioni generali del mezzo in dotazione e di effettuare le operazioni di avvio per tempo, in modo che la vettura sia “calda” al momento della partenza, sia all’interno del vano passeggeri, ma soprattutto per quel che concerne ogni singolo organo ed apparato di natura meccanica. 
Quando le temperature diventano molto rigide (in questi giorni in alcune zona appenniniche si sono raggiunti anche i -15° C), un brutto inconveniente può essere quello di trovare l’autobus con liquidi e fluidi ghiacciati, ma la previa aggiunta dei moderni additivi anti-gelo può ovviare a tutto questo.
Ovviamente con la neve e col ghiaccio fondamentale è la condotta da parte del personale addetto alla guida: un po’ come uno chef con il suo ingrediente “speciale”, ogni autista ha i suoi segreti, fondamentali nello svolgimento della propria mansione, soprattutto in queste particolari occasioni.
Anche in questo caso gli autobus moderni e tecnologici, prodotti in tempi recenti dalle varie case costruttrici, sembrano aver facilitato l’operato da parte di chi li guida quotidianamente, ma il pensiero di molti è che i mezzi di un tempo, forse complice il fatto di sembrare (o forse possiamo dire di “essere”) più “robusti”, apparissero anche più affidabili con la neve.


Un ruolo determinate è ricoperto anche da coloro che svolgono mansioni meno “sporche” rispetto a quelle appena descritte: stiamo parlando di chi si occupa dell’aspetto gestionale, tecnico e programmatico dell’intera rete. A queste figure professionali, in base alle varie mansioni svolte quotidianamente, spetta il compito di decidere come prevenire i ritardi, quali deviazioni o limitazioni apportare, quali corse o tratte sopprimere,  qualora si presentassero ad esempio condizioni che precludono la transitabilità in sicurezza dei mezzi.
Determinanti sono anche i compiti svolti dai movimentisti e dagli addetti all’esercizio che solitamente operano all’interno delle centrali operative: a loro spetta il compito gestionale riguardante mezzi e personale, ruolo che in questi casi diventa molto difficile, complice i ritardi sulla viabilità stradale che comportano spesso la perdita dei cosiddetti “cambi in linea”. Sono proprio i ritardi che spesso condizionano la prosecuzione di un conducente o di un autobus sulla corsa successiva prevista dal turno, sia “macchina” che “uomo”, in associazione o mediante un cambio: in questo caso diventa fondamentale l’impiego di personale e mezzi che svolgono il ruolo di riserva, ma anche dei coordinatori del servizio che devono ben valutare quando e come farli intervenire, in alcuni casi creando sul momento veri e propri turni, o forse meglio dire “spezzoni”, di natura occasionale.
Relativamente alla gestione dei mezzi, in alcune particolari situazioni si può optare con l’introduzione, laddove è possibile, di un veicolo di dimensioni minori, al fine garantire transiti più agevoli, ad esempio nei punti in cui le svolte già difficoltose possono essere rese  ancora più problematiche per la presenza di cumuli di neve.

Ovviamente quelli elencati all’interno del testo corrente sono solo alcuni degli aspetti più rilevanti che caratterizzano la gestione del TPL nel caso si verifichino delle nevicate.

A corredo del post corrente ho deciso di inserire due scatti che ritraggono il binomio “autobus&neve” all’interno del capoluogo considerato come quello posto geograficamente al centro della Romagna, vale a dire Cesena, città il cui servizio di TPL, sia in ambito urbano, suburbano che extraurbano, sembra aver ben retto alle nevicate di questi giorni, forse complice anche l’esperienza del “Nevone 2012”.
La prima immagine riguarda il servizio urbano e vede protagonista il BredaMenarinibus VivacityPlus CU CNG matr. 21064, in transito nei pressi dell’Ippodromo mentre svolge servizio sulla linea 6. Si tratta dell’urbana più giovane, ma anche di una delle principali che si muovono all’interno del territorio cittadino, con un tracciato che dal parcheggio scambiatore del centro commerciale “Montefiore” si spinge fino al quartiere di Riomaggiore, presso Torre Del Moro, toccando punti nevralgici quali l’ospedale, la Barriera, la stazione ferroviaria e il parcheggio scambiatore dell’Ippodromo. 
La seconda immagine, in ambito extraurbano, riguarda invece l’Irisbus 399E.12.35 MyWay matr. 20764, autobus attualmente assegnato alla residenza di Sarsina, impegnato sulla corsa della linea 138 con partenza alle 10:25 dal PuntoBus, avente destinazione finale posta a Bagno di Romagna.
La 138 è da sempre la linea che, tra le extraurbane che si muovono all’interno del territorio cesenate, incarna un certo fascino quando si parla di neve: lungo il suo tracciato, prettamente appenninico che in due tronconi si spinge da Cesena a Balze di Verghereto, nel corso del periodo invernale è facile trovare la presenza del manto nevoso che ricopre le arterie da essa principalmente affrontate, vale a dire la Strada Regionale 71, oppure la SS3bis “Tiberina”  (meglio conosciuta come E45).

Francesco Gardini – 01/03/2018

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